Pensiero
Manifesto per un’Europa che metta le persone – e non la finanza – al centro della politica

Renovatio 21 pubblica il comunicato del Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB).
Parere (n. 25): Per un nuovo Manifesto di Ventotene, per un’Europa che metta le persone – e non la finanza – al centro della politica
Nel 1941, un gruppo di antifascisti confinati sull’isola di Ventotene redasse un documento, intitolato «Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un Manifesto», che auspicava l’instaurazione di una «Federazione Europea» in grado di superare, assorbendola, la sovranità degli Stati continentali. (1)
L’idea alla base del «Manifesto di Ventotene» era, in sé, semplice: trasferire alla prevista Federazione Europea il nocciolo duro della sovranità statale, ossia le competenze in materia di politica estera e di difesa, lasciando agli Stati federati «l’autonomia che consenta … lo sviluppo di una vita politica secondo le peculiari caratteristiche dei vari popoli».
Il passo più decisivo nella direzione indicata dal Manifesto fu la firma a Parigi, il 27 maggio 1952, del Trattato che istituiva la Comunità Europea di Difesa (CED) e che prevedeva, a termine e secondo modalità del tutto originali, la creazione di un’ulteriore comunità europea, la Comunità Politica Europea (CPE): l’azione congiunta della CED e della CPE, unitamente a quella svolta dalla allora neocostituita Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA, 1951), avrebbe assicurato i pilastri politici ed economico-strategici su cui fondare l’edificio federativo prospettato dal Manifesto di Ventotene. (2)
Sostieni Renovatio 21
Tuttavia, il mutato assetto delle relazioni internazionali conseguente alla guerra di Corea (1950-1953), alla morte di Stalin (1953), alla sconfitta francese di Dien Bien Phu (1954), all’adesione della Repubblica Federale Tedesca alle organizzazioni di difesa europea (UEO) e atlantica (NATO) e alla creazione del Patto di Varsavia (1954/55), spinse gli Stati firmatari, e in particolare la Francia, a rinviare sine die la ratifica del Trattato di Parigi, con la conseguenza che né la CED, né la CPE videro mai la luce.
Il fallimento della CED e della CPE segna di fatto il tramonto dell’ideale federalista europeo, perché, da allora, nessun altro trattato o accordo o dichiarazione d’intenti ha voluto o potuto resuscitare il progetto di Federazione Europea formulato dal Manifesto di Ventotene.
Quanto resta, oggi, di quell’ideale federalista è una organizzazione internazionale denominata Unione Europea – nata nel 1992 sulle ceneri della preesistente Comunità Economica Europea (CEE, 1957) – che, al di là delle dichiarazioni di facciata e della sua costante preoccupazione di presentarsi come tempio di pace e democrazia, è ben lontana dal promuovere il progetto di integrazione politica federale proposto dal Manifesto di Ventotene, limitandosi a perseguire la cooperazione monetaria strettamente funzionale al capitalismo ultra-finanziario e digitale promosso dalle élites globali: ossia, ciò che il Manifesto indicava espressamente tra le cause principali della «crisi della civiltà moderna». (3)
In questo senso, è sufficiente ricordare i passaggi del Manifesto che stigmatizzavano: «La formazione di giganteschi complessi industriali e bancari …(che premono)… sul governo per ottenere la politica più rispondente ai loro particolari interessi»; «l’esistenza dei ceti monopolistici e … dei plutocrati che, nascosti dietro le quinte, tirano i fili degli uomini politici per dirigere tutta la macchina dello Stato a proprio esclusivo vantaggio, sotto l’apparenza del perseguimento dei superiori interessi nazionali»; «la volontà dei ceti militari (di predominare)… su quella dei ceti civili, rendendo sempre più difficile il funzionamento di ordinamenti politici liberi»; infine, il fatto che «gli ordinamenti democratico liberali …(sono)… lo strumento di cui questi gruppi si (servono) per meglio sfruttare l’intera collettività».
Alla luce di queste affermazioni, formulate più di 80 anni fa e forse per questo dimenticate, il CIEB auspica che i cittadini europei leggano (o rileggano) con attenzione il Manifesto di Ventotene per valutare attentamente la distanza che separa questo documento, e gli ideali a esso sottesi, dalle proposte elaborate o commissionate da taluni apparati allo scopo di rilanciare l’immagine di un’Europa incrinata da un diffuso euroscetticismo perché sempre più mercato-centrica e, quindi, lontana dai cittadini.
Alla luce delle affermazioni contenute nel Manifesto sarebbe opportuno leggere anche il «Rapporto sulla competitività europea», presentato in questi giorni da un ex premier italiano tra il plauso delle lobby industriali, delle istituzioni nazionali ed europee, della politica e dei media, che fa leva essenzialmente sulla riforma del mercato dei capitali e su maggiori investimenti nei settori – guarda caso – degli armamenti e delle infrastrutture digitali.
Iscriviti al canale Telegram
Ma, al di là della scelta dei settori considerati prioritari, ciò che più colpisce del Rapporto, sotto il profilo etico, è la sua impostazione complessivamente volta ad anteporre gli interessi economico-finanziari rispetto a qualsiasi altro bene o valore, a cominciare dalla vita e dalla salute dell’uomo: basti rilevare che, per l’autore del Rapporto, il rilancio dell’Europa passa anche attraverso l’ulteriore semplificazione delle procedure di autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali per uso umano, quelle stesse procedure che hanno permesso di introdurre sul mercato un farmaco sperimentale – il cosiddetto vaccino anti-COVID – la cui rischiosità è da tempo ammessa pubblicamente dalle medesime aziende farmaceutiche che lo hanno prodotto e commercializzato, dagli enti di ricerca e dalle autorità regolatorie.
Forse non c’è migliore esempio di questo per evidenziare il divario tra gli ideali e gli obiettivi dell’attuale Unione Europea e quelli enunciati dal Manifesto di Ventotene, il cui incipit era dedicato proprio al «principio di libertà, secondo il quale l’uomo non deve essere un mero strumento altrui, ma un autonomo centro di vita».
Evidentemente i tempi sono maturi per l’adozione di un nuovo Manifesto di Ventotene che formuli un modello di Europa i cui protagonisti siano realmente i cittadini e che metta definitivamente da parte quell’artificiosa costruzione che si fregia astrattamente del titolo di «unione europea» e che altro non è che lo schermo dietro cui si muovono le élites finanziarie globali.
CIEB
18 settembre 2024
NOTE
1) Per il testo originale del Manifesto, cfr. il sito dell’Istituto di studi federalisti «Altiero Spinelli»: https://www.istitutospinelli.it/download/il-manifesto-di-ventotene-italiano/
2) È utile ricordare che, a differenza della CED, che nasceva da un comune trattato internazionale, la CPE sarebbe stata creata da una vera e propria Assemblea costituente composta dai delegati degli unici organi internazionali che, all’epoca, rappresentavano – sia pure indirettamente – i popoli europei, ossia l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (organizzazione internazionale nata nel 1949 e del tutto distinta dalle comunità europee di cui si parla nel testo) e l’Assemblea parlamentare della già citata CECA. Può pertanto affermarsi che il progetto CPE resta, nel quadro della storia delle organizzazioni internazionali, un esperimento assolutamente unico e, soprattutto, irripetuto: tutte le comunità europee che videro la luce negli anni successivi (CECA, CEE, EURATOM), come anche l’odierna Unione Europea (UE), sono nate in base alle vicende costitutive delle comuni organizzazioni internazionali, ossia mediante trattati internazionali negoziati, firmati e ratificati da organi statali secondo le rispettive procedure di diritto interno.
3) Cfr., anche per le citazioni seguenti, il capitolo 1 del Manifesto, citato alla nota 1.
Il testo originale del presente Parere è pubblicato sul sito: www.ecsel.org/cieb
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Pensiero
Cosa può aver capito Marco Travaglio dell’era Trump?

Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Pensiero
Controrivoluzione di Trump contro la tirannide del Nuovo Ordine Mondiale: mons. Viganò, lettera ai cattolici degli USA

Renovatio 21 riceve e pubblica questo testo dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Alcuni link sono stati introdotti da Renovatio 21 a fine di spiegazione. Le opinioni degli scritti pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
CONTRA SPIRITUALIA NEQUITIÆ
Lettera dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America ai Cattolici Americani
Quoniam non est nobis colluctatio
adversus carnem et sanguinem,
sed adversus principes, et potestates,
adversus mundi rectores tenebrarum harum,
contra spiritualia nequitiæ,
in cælestibus.
Eph 6, 12
Il recente insediamento del Presidente Donald J. Trump, dopo la vittoria alle Elezioni Presidenziali, costituisce un motivo di grande speranza per ogni Cattolico americano, ma anche per tutti quei Cattolici che nelle Nazioni occidentali, oggi soggette al golpe globalista, sono consapevoli della necessità – e della possibilità concreta – di ribellarsi alla tirannide del Nuovo Ordine Mondiale, con l’aiuto di Dio, prima che sia troppo tardi.
Ciò che il deep state ha impedito con la frode elettorale nel 2020, si è oggi realizzato: per la prima volta dopo anni di follia woke, un Presidente degli Stati Uniti può realizzare il programma per il quale è stato eletto, ripristinando quei principi della Legge naturale che sono alla base del vivere civile e di una società ben ordinata.
È la rivoluzione, o più propriamente la controrivoluzione del buon senso.
Sostieni Renovatio 21
Il conflitto di interessi degli oppositori di Trump
Ma se i Cristiani e tutte le persone di buona volontà sembrano quasi tirare un sospiro di sollievo nel vedersi concretizzare giorno dopo giorno le promesse elettorali – ad iniziare dall’abolizione dell’indottrinamento LGBTQ+ e gender nelle scuole – non deve meravigliare che l’elezione di Donald Trump rappresenti per molti altri una vera e propria sciagura.
Tra questi vi sono certamente personaggi dalla condotta più che discutibile – esponenti delle lobby farmaceutiche, alimentari e militari, magnati dell’alta finanza o di organizzazioni internazionali – che hanno tratto e traggono tutt’ora un vantaggio in termini di potere e di denaro dall’ideologia woke, dall’Agenda 2030, dal Net Zero, dalle pandemie, dalle smart cities e dall’immigrazione incontrollata.
Personaggi che nessuno ha eletto, e che non hanno alcun titolo per interferire nel governo delle Nazioni se non il potere ricattatorio sui loro servi e la corruzione dei loro complici, hanno creato delle false emergenze – sanitarie, belliche, economiche, climatiche, sociali – per poter proporre le loro soluzioni, basate su false premesse.
Molti di voi si sono resi conto dell’incongruenza delle risposte che governi e organismi internazionali davano a determinati eventi: ad esempio, alla pretesa relazione causale tra la percentuale di anidride carbonica nell’atmosfera e il presunto riscaldamento globale (falsa premessa) e alla conseguente necessità di ridurne la presenza nell’atmosfera (falso obbiettivo) si applicano misure draconiane nei Paesi occidentali, per diminuire l’immissione di CO2 (falsa soluzione).
Il vero scopo delle «emergenze»
Questa apparente incongruenza è dovuta ad un fatto che lentamente inizia ad essere compreso da sempre più persone: lo scopo ultimo di tutte queste emergenze è giustificare l’adozione di politiche sociali, economiche, alimentari e sanitarie, il cui risultato porti invariabilmente ad una drastica riduzione della popolazione mondiale.
Questo è lo scopo dichiarato dei seguaci del World Economic Forum di Davos capeggiato da Klaus Schwab. Non importa se la popolazione muore per i tumori indotti dai vaccini, per i veleni aggiunti ai cibi o irrorati dal cielo, per le sostanze nocive immesse nell’acqua, per la sterilità indotta psicologicamente dall’ideologia LGBTQ+ e chirurgicamente dalla transizione di genere, per la povertà causata dall’aumento dell’inflazione, per le guerre o per le violenze e i crimini degli immigrati clandestini.
Il risultato finale risponde ad un preciso progetto di matrice neomalthusiana, che Bill Gates e altri sedicenti «filantropi» perseguono come obbiettivo principale delle proprie aziende e fondazioni.
Non è un mistero che organizzazioni private sovranazionali come l’ONU, l’OMS, il WEF, la Banca Mondiale, la BCE, il FMI rispondano ad un board, i cui membri sono tutti convinti fautori del decremento demografico e della necessità di sostituire le sovranità nazionali con il Nuovo Ordine Mondiale.
Non è nemmeno un mistero che nella pubblica amministrazione vi siano enormi conflitti di interesse, derivanti dall’attività di lobbying delle multinazionali o di altri organismi che interferiscono nel governo delle Nazioni. Membri del Congresso degli Stati Uniti d’America percepiscono ingenti somme di denaro da multinazionali, in cambio dell’approvazione di leggi che le avvantaggino: ciò vale per l’industria bellica, farmaceutica, agroalimentare e tecnologica. Senza queste interferenze indebite ed eversive, non avremmo mai avuto la pandemia del COVID, l’influenza aviaria, le auto elettriche, la guerra in Ucraina e in Medio Oriente, la carne sintetica, la farina di insetti e la geoingegneria.
Tutte queste emergenze hanno come fine immediato l’arricchimento di precise lobby finanziarie, spesso facenti parte dei medesimi fondi di investimento.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Due entità eversive
Tra gli enti che sostengono l’agenda globalista per i profitti che ne traggono in termini di potere e di denaro vi è il deep state, costituito da quegli apparati che si sono incistati nel governo e che ne determinano l’azione politica e le scelte, qualunque sia il colore delle Amministrazioni che si avvicendano, agendo per i propri interessi contro quelli dei cittadini.
Vi è però anche quella che io stesso ho chiamato la deep church, che similmente è composta da esponenti della Gerarchia Cattolica, i quali dopo decenni di progressiva infiltrazione e occupazione, con Jorge Mario Bergoglio sono giunti a prendere pieno controllo della Chiesa Cattolica. Queste quinte colonne dell’élite globalista usano la propria autorità per interessi di terzi e contro la gloria di Dio, l’onore della Chiesa e il bene delle anime.
Queste due entità eversive – deep state e deep church, come ricordavo nella mia prima Lettera aperta al Presidente Trump nel 2020 – sono speculari e complementari: i loro membri sono traditori al servizio di poteri illegittimi, che abbiamo visto agire in modo coordinato durante la farsa pandemica, con la frode green e con il traffico dei clandestini.
I cittadini Americani e i fedeli Cattolici hanno ben compreso che la grave crisi sociale, economica e religiosa della Nazione è stata causata e preparata da lontano dal golpe di queste forze sovvertitrici dell’autorità legittima, una nella sfera civile e una nella sfera religiosa. Gli Americani hanno anche compreso che vi è una enorme differenza tra il profugo che fugge dalla persecuzione e una massa di uomini adulti in età militare, trasferiti in modo organizzato entro i confini nazionali, che costituiscono a tutti gli effetti un contingente nemico e una potenziale minaccia alla sicurezza nazionale e all’incolumità dei cittadini.
La complicità tra deep state e deep church
La dimostrazione della complicità tra deep state e deep church è data non solo dal fatto che entrambi condividono i punti programmatici dell’Agenda2030 perché ne traggono un immediato vantaggio, ma anche dal non voler accettare che un Presidente legittimamente eletto possa voler realizzare concretamente gli impegni assunti in campagna elettorale, solo perché questi mettono fine alla rete di interessi e profitti che essi fraudolentemente hanno costruito negli anni passati.
Non è un mistero che la Conferenza Episcopale Americana (USCCB) non abbia mai – e ripeto: mai – raccolto un centesimo per combattere l’aborto, ma anzi abbia finanziato con decine di milioni di dollari associazioni aderenti alla Catholic Campaign for Human Development che promuovono l’aborto, la contraccezione e l’omosessualità.
Né la medesima Conferenza Episcopale si fa scrupolo alcuno nel ricevere sovvenzioni dall’erario per la gestione dell’immigrazione clandestina: lo provano i suoi bilanci, che sono pubblici. E andrebbe ricordato che, oltre ai fondi governativi, essa percepisce finanziamenti di enti e fondazioni private per le medesime finalità.
Se davvero, come alcuni vorrebbero farci credere, la Gerarchia bergogliana avesse avuto a cuore la salvezza delle anime – di tutte le anime, tanto dei propri cittadini quanto dei migranti che giungono sul territorio nazionale – avrebbe dovuto fare ciò che la Chiesa Cattolica aveva già, e con successo, sperimentato in passato: occuparsi dell’evangelizzazione di queste anime, della loro conversione, della loro istruzione religiosa.
Penso ad esempio a Santa Francesca Saverio Cabrini, fondatrice delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, che fu la prima cittadina statunitense ad essere elevata agli onori degli altari. La sua opera di assistenza agli immigrati (inizialmente Italiani) si allargò a tutti i bisognosi. Costruì chiese, asili, scuole, convitti per studentesse, orfanotrofi, case di riposo per laiche e religiose, ospedali e collegi grazie alla generosità dei Cattolici. Il suo esempio di vero spirito apostolico e missionario è stato rinnegato e la cancel culture, oggi tanto in voga nella chiesa bergogliana, si vergogna quasi dell’opera caritativa di questa e di altri Santi.
Aiuta Renovatio 21
Il lucroso business dei flussi migratori
Ciò che oggi avviene è di segno opposto: la Gerarchia si preoccupa esclusivamente di accaparrarsi i finanziamenti governativi per la gestione dell’«accoglienza» a spese del contribuente o per l’erogazione di terapie moralmente inaccettabili, ivi comprese le mutilazioni per la transizione di genere in ospedali gestiti dalla Chiesa Cattolica. In America vi sono centinaia di strutture riferibili alla Chiesa Cattolica che percepiscono denaro pubblico per fornire servizi incompatibili con il Magistero Cattolico.
Promuovendo l’«accoglienza» indiscriminata degli immigrati i Vescovi dimostrano di aver più a cuore i profitti del business dei clandestini, piuttosto che la salvezza delle anime, un autentico riscatto sociale dei più deboli e la protezione del gregge a loro affidato. Ed è qui il caso di ricordare ai fedeli Cattolici che i Vescovi hanno anzitutto una responsabilità morale dinanzi a Dio e alla Chiesa per le pecorelle del proprio gregge, che non devono esporre agli assalti dei lupi.
La complicità di tanta parte dell’Episcopato americano alla crisi presente deriva dalla sua totale consentaneità con il globalismo, la cui anima è intrinsecamente anticristica, e quindi antireligiosa e antiumana.
Questa complicità si esplicita non solo nella promozione dell’«accoglienza» indiscriminata dei clandestini, ma anche degli altri obiettivi sostenibili dell’Agenda 2030, ivi compresa l’ideologia LGBTQ+ e la teoria gender: negli Stati Uniti vi sono oltre 150 ospedali cattolici, secondo i dati, che offrono le «terapie» – vale a dire, mutilazioni genitali – per la transizione di genere.
Non ci si stupisca dunque se l’economista statunitense Mariana Mazzucato, membro del World Economic Forum e legata al Club di Roma, è stata nominata da Bergoglio alla Pontificia Accademia per la Vita nonostante sia atea e abortista. Nel Novembre 2024 ha dichiarato all’Annual Meeting di Davos che, non essendo l’élite riuscita a vaccinare l’intera popolazione mondiale mediante la crisi pandemica, è necessario puntare su una strategia meno astratta come una crisi idrica.
L’Amministrazione Biden, e più in generale tutte le Amministrazioni a guida democratica e neocon– si sono distinte per aver finanziato con denaro pubblico l’aborto, le mutilazioni genitali anche su giovani adolescenti, la manipolazione genetica, la maternità surrogata e l’eutanasia. Nonostante la Chiesa Cattolica condanni senza appello queste aberrazioni, il silenzio dei Vescovi americani è stato assordante.
Ciò fa comprendere che nell’azione «pastorale» di questi Vescovi non vi è nulla di genuinamente cattolico, e che l’unica ragione che porta l’Episcopato ad appoggiare un governo è il vantaggio che esso può trarne in termini di potere e di denaro; anche se questo significa abbandonare a se stessi milioni di esseri umani, fatti entrare negli Stati Uniti da organizzazioni criminali, per essere poi sfruttati come schiavi in condizioni di lavoro umilianti, inviati alla prostituzione (anche minorile), allo spaccio di droga e al mercato nero della predazione degli organi.
Questa massa di vittime del cinismo dell’élite grava sulla coscienza di tanti governanti e di tanti Vescovi, e la nuova Amministrazione Trump lascia sperare che una saggia regolamentazione del fenomeno migratorio possa risolvere in gran parte i problemi di sicurezza e di criminalità che tutti i cittadini conoscono bene.
Iscriviti al canale Telegram
La chiesa bergogliana complice della sostituzione etnica
In questo contesto suscitano sgomento le parole di Jorge Mario Bergoglio, il quale ha recentemente affermato – riferendosi all’Italia ma parlando a tutto l’Occidente – che, dinanzi al decremento demografico l’unica soluzione sia rappresentata dall’importazione di immigrati, concretizzando con ciò la sostituzione etnica teorizzata dal paneuropeista Kalergi.
Questa proposta trova peraltro ampio riscontro in analoghe richieste da parte delle multinazionali, che vedono in questo un modo per ridurre drasticamente il costo della manodopera a danno dei lavoratori autoctoni, aumentando ulteriormente i propri profitti.
Come si vede, l’Autorità è completamente asservita ai diktat dell’élite, con la complicità dei media mainstream, anche se ciò comporta un peggioramento delle condizioni sociali e lavorative della popolazione. Anzi: proprio per questo motivo, dal momento che come ho detto lo scopo ultimo di questa lobby è lo sterminio di parte dell’umanità.
Le cifre parlano chiaro
Non possiamo infine dimenticare che i bilanci delle Diocesi, già ampiamente compromessi dai risarcimenti milionari per le cause di abusi sessuali e per l’abbandono di un numero sempre crescente di fedeli dalla Chiesa Cattolica ufficiale a causa del suo tradimento rispetto alla sua natura e missione, hanno nei fondi governativi per l’“accoglienza” la loro principale entrata.
Assieme alle organizzazioni caritative cattoliche, le somme percepite dalla Chiesa Cattolica americana per l’«accoglienza» dei clandestini ammonta ad oltre 2,4 miliardi di dollari, una cifra esorbitante che evidenzia quantomeno un grave conflitto di interessi e che non risolve minimamente i problemi di ordine sociale che ne derivano. Ed è di grave pregiudizio per l’intera Chiesa Cattolica avere dei Vescovi per i quali il mantenimento del potere rende irrilevante il nesso tra la presenza di migliaia di minori irregolari presenti sul suolo americano e il loro sfruttamento da parte di pervertiti, pedofili, predatori di organi e criminali di ogni genere
Il Presidente Trump e il Vicepresidente Vance stanno dimostrando di saper proteggere i piccoli di cui parla il Vangelo (Mt 18, 6) contrariamente a quanto hanno sinora fatto i Vescovi americani e lo stesso Bergoglio.
La (contro)rivoluzione del buon senso
Gli Ordini Esecutivi del Presidente Trump non possono che essere salutati come assolutamente condivisibili da ogni Cattolico degno di questo nome, così come è da lodare l’appoggio del Presidente e del Vicepresidente alla Marcia per la Vita, che la precedente Amministrazione ha ufficialmente contrastato, fino ad arrivare ad arrestare chi pregava in silenzio nei pressi delle cliniche abortive.
Il Perdono Presidenziale di Donald Trump per chi era stato incarcerato conferma un’inversione di tendenza rispetto al «cattolico» Joe Biden, così come rappresenta un cambiamento radicale la fine dei finanziamenti pubblici per la multinazionale dell’aborto Planet Parenthood e il provvidenziale taglio delle erogazioni alle organizzazioni sedicenti cattoliche che favoriscono l’immigrazione clandestina.
L’affermazione che vi sono solo due sessi, nella sua banale ovvietà, costituisce oggi un’affermazione rivoluzionaria – quella che il Presidente Trump chiama la rivoluzione del buon senso – eppure Vescovi, sacerdoti e suore deplorano come «divisiva» la sua azione.
Se vi è chi semina divisione, è proprio chi alimenta le mostruosità dell’ideologia woke contro il mandato ricevuto da Cristo: primo fra tutti, Jorge Mario Bergoglio.
Il ruolo della USCCB
Certo, non stupisce che gli eredi di McCarrick promossi da Bergoglio ai vertici della Chiesa cattolica negli Stati Uniti siano così solleciti nel deplorare le politiche di cancellazione delle leggi a favore dell’ideologia woke, ad iniziare da quelle che negavano la complementarietà binaria dei sessi e riconoscevano la disforia di genere anche nei minori: la loro subalternità alla lobby LGBTQ+ è ampiamente comprovata, tanto a livello istituzionale quanto personale.
(…)
Queste gravi deviazioni del Clero e dei Vescovi dovranno a suo tempo essere oggetto di una grande operazione di rimozione e di riforma, perché costituiscono un elemento eversivo all’interno della compagine ecclesiale, inconciliabile con la Fede e la Morale della Chiesa Cattolica. Le stesse Conferenze Episcopali – un organo spurio di matrice parlamentarista che non ha alcuna legittimazione sotto il profilo dottrinale e canonico – rappresentano un’entità indipendente che nei decenni come gruppo politico di lobbying dai Vescovi ultra-progressisti.
La proposta di revocare lo status di esenzione fiscale dell’USCCB non può quindi che essere ampiamente condivisa: di certo Bergoglio non potrà opporsi a questa salutare iniziativa, visto che è il primo a volere una «chiesa povera per i poveri»…
I Cattolici hanno inoltre la possibilità di destinare le proprie offerte e donazioni a quelle realtà ecclesiali che rimangono fedeli alla Tradizione e al perenne Magistero della Chiesa Cattolica, privandone le Diocesi i cui Vescovi impongono errori dottrinali e deviazioni morali.
(…)
Molti Cattolici si aspettano che venga fatta giustizia, anzitutto per rispetto delle vittime sinora abbandonate tanto dal potere civile quanto dall’autorità ecclesiastica.
Sostieni Renovatio 21
L’uscita dall’OMS
I Cattolici sono assolutamente d’accordo con Donald Trump e con Robert F. Kennedy jr circa l’uscita degli Stati Uniti d’America dall’OMS decisa con un recente Ordine Esecutivo.
Le politiche promosse da questa organizzazione privata – finanziata principalmente dalle case farmaceutiche e da Bill Gates – per la cosiddetta «salute riproduttiva» e per la «parità di genere», assieme alle rivendicazioni sui presunti diritti sessuali dei minori e le inquietanti aperture sulla depenalizzazione della pedofilia, non possono essere accettate né tantomeno finanziate dai Cattolici americani.
Lo stesso dicasi per le politiche sanitarie globali, che l’OMS vorrebbe imporre agli Stati sovrani.
La chiesa woke
I Cattolici americani hanno il diritto di pretendere che i loro Vescovi si comportino conformemente al perenne Magistero della Chiesa Cattolica, e che non prestino alcun supporto morale o materiale a ciò che ripugna alla Legge naturale ancor prima che ai Comandamenti di Dio.
Suscita quindi indignazione e scandalo apprendere dal Forum di Davos che importanti organizzazioni LGBTQ+ considerano Jorge Mario Bergoglio un prezioso alleato nel raggiungimento del proprio programma di normalizzazione delle perversioni sessuali.
In ambito civile gli emissari del deep state hanno gravemente compromesso la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni e nei governi, e starà al Presidente Trump e alla sua Amministrazione ripristinare la fiducia e il rispetto che i precedenti Governi (Dem o RINOs) hanno deliberatamente minato in questi anni.
Similmente, la deep church ha pesantemente delegittimato la fiducia dei fedeli nella Chiesa Cattolica e nella sua Gerarchia, ma non è dato sapere quando l’occupazione di questi eretici e pervertiti finirà. Per questo è comprensibile che i Cattolici si sentano in qualche modo più tutelati da un Presidente protestante che dal loro «papa» – che cattolico non è e forse nemmeno cristiano – nella lotta che egli sta conducendo contro il deep state e la Sinistra globalista.
Un «papa» che incarna perfettamente colui che avrebbe dovuto prendere il posto di Benedetto XVI, come rivelato dalle email di John Podesta pubblicate da Wikileaks nel 2016. (…) Come possiamo pensare che personaggi organici al sistema di corruzione possano condannare i vizi e i crimini che per primi li vedono coinvolti? E come stupirci della isterica reazione di certi Vescovi e Cardinali, davanti alla sottrazione di una greppia nella quale hanno ampiamente pasteggiato?
La vera battaglia inizia ora
È difficile prevedere come reagiranno queste forze eversive all’azione organizzata e incisiva dell’Amministrazione Trump. Nondimeno, è probabile che i colossali interessi economici e la rete di corruzione esistente porteranno ad uno scontro tra forze opposte e inconciliabili. In questa battaglia, che giustamente San Paolo ci indica come eminentemente spirituale, il ruolo dei Cattolici sarà determinante, e sarà una battaglia condotta senza esclusione di colpi.
Se il deep state è giunto a sovvertire gli esiti delle precedenti Elezioni Presidenziali e la deep church a far nominare un proprio emissario sulla Cattedra di Pietro che incarnasse gli ideali woke di una «primavera progressista» gradita al deep state, è improbabile che rinuncino al potere acquisito, solo perché la maggioranza degli Americani ha compreso la minaccia che costoro rappresentano.
Anzi: la consapevolezza sempre più diffusa del golpe perpetrato dall’élite globalista e la fine del sistema censorio di alcune piattaforme sociali rendono questo redde rationem inevitabile. E come le tessere del domino, assieme al crollo della cabala woke negli Stati Uniti inizierà a perdere pezzi anche la lobby eversiva di altre Nazioni, ad iniziare dall’Europa.
Il significato della parola apocalisse è «svelamento», «rivelazione». In questi tempi epocali, le forze del Bene devono finalmente unirsi per far fronte comune contro le forze del Male, che da sempre sono organizzate e potentissime. E i Cattolici devono comprendere che, come insegnano la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa, nell’approssimarsi della fine dei tempi si giungerà ad uno scontro che renderà palesi gli schieramenti.
Questa sarà la vera rivelazione, come annunciato a Maria Santissima dal profeta Simeone: Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione […], affinché siano svelati i pensieri di molti cuori (Lc 2, 34-35).
Questo svelamento ci mostrerà le vere intenzioni nascoste dietro le emergenze e le crisi pretestuosamente pianificate dall’élite globalista e ratificate dalla chiesa bergogliana, e ci imporrà di schierarci con Cristo o contro Cristo, poiché nessuno può servire due padroni; […] non potete servire Dio e il denaro (Mt 6, 24).
E il denaro, come vediamo, è veramente lo sterco di Satana che muove la macchina infernale del Nuovo Ordine Mondiale.
L’autorità in terra, tanto quella temporale quanto quella spirituale, appartiene esclusivamente a Nostro Signore Gesù Cristo, Re e Pontefice. Mi è stata data ogni potestà in cielo e sulla terra (Mt 28, 18), ha detto Nostro Signore. Egli la concede in forma vicaria ai Suoi rappresentanti, perché la esercitino entro i ben delineati confini del Bene e del Vero.
Se questa autorità vicaria, temporale o spirituale che sia, è esercitata contro lo scopo per cui essa è stata voluta da Dio, essa è illegittima e nulla. Per questo motivo, davanti all’evidenza del tradimento di chi ricopre l’Autorità in terra, ogni Cattolico deve rifiutare di prestare obbedienza a chi per primo disobbedisce a Cristo; né deve attribuire alla Santa Chiesa le colpe, per quanto orribili, dei suoi indegni Ministri.
Piuttosto, dobbiamo pregare perché il Signore custodisca le Sue pecorelle e punisca i lupi travestiti da agnelli. Ricordiamo con sicura speranza le parole del Signore: Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in Me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio: Io ho vinto il mondo (Gv 16, 33).
Aiuta Renovatio 21
Conclusione
La salvezza viene da Dio, ma questo non significa che dobbiamo attendere passivamente un intervento divino, senza cooperarvi con il nostro impegno, la nostra testimonianza e la coerenza della nostra vita. Iniziamo dunque a fare nostra questa controrivoluzione del buon senso, rifiutando le menzogne e gli inganni di chi cerca di sovvertire i fondamenti stessi della Legge naturale, dopo aver calpestato la Legge divina.
Difendiamo la famiglia, i bambini, i deboli. Custodiamo gelosamente la nostra Fede, la civiltà su di essa edificata, le tradizioni dei nostri padri.
Possa la Vergine Santissima di Guadalupe, Imperatrice delle Americhe, stendere il Suo manto protettore su tutti voi, cari fratelli, sul Presidente Trump e sul Vicepresidente Vance e su tutti coloro che non indietreggiano davanti all’arroganza dei malvagi. E che Dio benedica gli Stati Uniti d’America.
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
2 Febbraio 2025
Purificazione della B.V.M.
Presentazione al Tempio di N.S.G.C.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Renovatio 21 offre questo testo di monsignor Viganò per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Pensiero
Argomenti della Civiltà del Tabarro

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Salute2 settimane fa
I malori della 4ª settimana 2025
-
Occulto2 settimane fa
Come la CEDU protegge il segreto massonico
-
Scuola5 giorni fa
Del bruco e della farfalla. La scuola verso algoritmi mostruosi
-
Intelligenza Artificiale2 settimane fa
Il vaccino AI-mRNA potrebbe portare all’estinzione della razza umana: parla Nicole Shanahan
-
Pensiero2 settimane fa
Mons. Viganò: Bergoglio e Davos hanno la stessa agenda
-
Politica2 settimane fa
Esorcista pubblica una preghiera per Donald Trump
-
Spirito1 settimana fa
Perù: un cardinale chiama la polizia contro i fedeli che pregano il rosario
-
Armi biologiche2 settimane fa
La CIA ora crede al virus fuggito dal laboratorio di Wuhano