Bioetica
Macron inserirà l’aborto nella Costituzione francese
Il diritto di abortire sarà presto sancito dalla Costituzione francese, ha dichiarato domenica il presidente Emmanuel Macron in un post su Twitter.
«Nel 2024, la libertà delle donne di ricorrere all’aborto sarà irreversibile», ha scritto il capo dello Stato, rivelando che presenterà entro la fine della settimana un progetto di legge costituzionale al Consiglio di Stato.
La misura sarà presentata al Consiglio dei ministri entro la fine dell’anno e esaminata nelle prime settimane del 2024, secondo Le Parisien. Il testo sarà esaminato dal Parlamento in primavera, secondo l’ufficio di Macron.
Fondé sur le travail des parlementaires et des associations, le projet de loi constitutionnelle sera envoyé au Conseil d'État cette semaine et présenté en Conseil des ministres d’ici la fin de l'année.
En 2024, la liberté des femmes de recourir à l'IVG sera irréversible. https://t.co/4uSoIJu310
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) October 29, 2023
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Mentre la deputata Mathilde Panot aveva proposto una legge costituzionale simile che garantisse il «diritto all’interruzione volontaria della gravidanza» nel novembre 2022, misura adottata dal Senato a febbraio, Macron ha scelto di esprimerla in modo leggermente diverso – come la «libertà» di ottenere un aborto, piuttosto che il «diritto» – a seguito di un dibattito.
«La distinzione non implica conseguenze, poiché la libertà è altrettanto protetta per legge», con «la stessa garanzia costituzionale» concessa sia ai diritti che alle libertà, ha affermato l’ufficio di Macron in una nota, lasciando intendere che la distinzione era essenzialmente priva di significato.
Le revisioni costituzionali possono essere approvate tramite referendum o con la maggioranza dei tre quinti in entrambe le camere del parlamento. L’ufficio di Macron ha affermato di aver deliberatamente evitato di sottoporre la misura a un referendum per «evitare un dibattito inutile», spiegando che «rischiava di finire in un dibattito a favore o contro l’aborto».
In risposta alla decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti dello scorso anno di ribaltare la decisione della corte Roe v. Wade che proteggeva a livello federale il diritto delle donne all’aborto, Macron si è impegnato, in occasione della Giornata internazionale della donna di marzo, a sancire la libertà di abortire nella costituzione francese.
In Francia l’interruzione di gravidanza è già legale fino alla 14ª settimana, mentre due medici devono approvare i termini successivi nei casi in cui la salute della madre è a rischio o il feto ha una malattia terminale o incurabile. Tuttavia, l’istituzione di protezioni costituzionali per la procedura rappresenterebbe un ostacolo formidabile per qualsiasi futuro governo che tentasse di limitarla o vietarla.
Un sondaggio condotto l’anno scorso e citato da Le Parisien ha rilevato che l’86% degli intervistati è favorevole alla garanzia del diritto all’aborto nella Costituzione.
Circa 234.300 donne francesi hanno abortito nel 2022, più che in qualsiasi anno dal 1990 e 17.000 in più rispetto al 2021. Sebbene la scadenza sia stata estesa a 14 settimane dalle 12 settimane del 2022, tali aborti tardivi hanno rappresentato meno di un quinto dell’aumento rispetto al periodo precedente, scrive RT.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio mese Macron aveva riaffermato la sua intenzione di includere nella Costituzione il diritto di aborto». La questione dell’inclusione nella Costituzione di un cosiddetto diritto all’aborto è riemersa dalle nebbie parlamentari nel 2022 dopo l’annullamento della sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti del diritto all’aborto su tutto il territorio.
La proposta dell’aborto costituzionale era stata fatta appena due settimane dopo l’incontro tra Emmanuel Macron e papa Francesco a Marsiglia.
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Bioetica
Mons. Viganò loda Alberto di Monaco, sovrano cattolico che non ha ratificato la legge sull’aborto
Il Principe Alberto di Monaco, coerentemente con la Fede che egli professa e con l’autorità sacra che legittima la sua funzione di sovrano del Principato di Monaco, non ratifica la proposta di legge per la depenalizzazione dell’aborto, crimine esecrando. Nel 1990 fa il Re… https://t.co/6mGMkIamVd
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) November 24, 2025
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Bioetica
Nuovo libro per bambini insegna ai bambini di 5 anni che l’aborto è un «superpotere»
Amelia Bonow, fondatrice del movimento social Shout Your Abortion («grida il tuo aborto») e tra le attiviste pro-aborto più note negli Stati Uniti, ha pubblicato un libro per bambini intitolato Abortion is Everything («L’aborto è tutto»), destinato a lettori dai 5 agli 8 anni. Lo riporta LifeSite.
Annunciato sui canali ufficiali di Shout Your Abortion, il volume – scritto insieme a Rachel Kessler e illustrato da Emily Nokes – presenta l’aborto in termini esclusivamente positivi e accessibili, definendolo un «superpotere unicamente umano»: la capacità di «immaginare il futuro e fare scelte che ci portino alla vita che desideriamo».
Nei post promozionali su Instagram e altri social si legge: «Genitori, educatori e operatori sanitari cercavano da tempo uno strumento per parlare ai bambini dell’aborto, soprattutto con tutto il rumore politico che lo circonda». Il libro, spiegano, «parla direttamente ai bambini di cos’è l’aborto, di come ci si sente e del perché lo si sceglie», omettendo completamente che l’aborto termina la vita di un essere umano.
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Un post descrive l’aborto come «uno strumento che permette agli esseri umani di plasmare il proprio destino e che ha plasmato il mondo intero che ci circonda». Il messaggio si chiude affermando che il libro serve a «riscrivere fin dalle basi i nostri copioni culturali sull’aborto».
I commenti sotto i post sono entusiastici: «Lo adoro. Parlo di aborto ai miei figli da quando erano piccoli ed è bellissimo sentire una bimba dire: “Non devi restare incinta se non vuoi”». Un’altra utente: «Lo compro oggi per la mia futura prole!!».
Molti degli stessi che celebrano questo libro per l’infanzia accusano invece Meet Baby Olivia – un video educativo che mostra semplicemente lo sviluppo prenatale umano, senza menzionare l’aborto – di essere «propaganda» e «lavaggio del cervello» ai bambini piccoli, solo perché si basa su fatti scientifici.
La Bonow non è nuova a iniziative di questo tipo. Nel 2019 era apparsa nella serie YouTube «Kids Meet» con l’episodio «I bambini incontrano una persona che ha abortito», dove aveva già annunciato l’imminente uscita di un libro per bambini sull’argomento. Il video originale è stato rimosso dalla piattaforma ufficiale, ma è ancora disponibile altrove.
Il libro rappresenta l’ultimo capitolo di una lunga tradizione di materiale pro-aborto rivolto a bambini e adolescenti, spesso finanziato anche con fondi pubblici.
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Nel video della serie «Kids Meet», Amelia Bonow racconta ai bambini (soprattutto preadolescenti e adolescenti) di essere rimasta incinta dopo un rapporto non protetto con il fidanzato, ma ha negato di essere stata irresponsabile e ha precisato che il compagno aveva appoggiato la decisione di abortire.
La maggior parte dei piccoli intervistati rimane impassibile alle sue parole; solo un ragazzo manifesta disagio ed è stato subito rimproverato dalla Bonow, che descrive l’intervento figlicida con termini volutamente disumanizzanti e imprecisi: «l’abortista ha semplicemente succhiato via la gravidanza», evitando di parlare di bambino o anche solo di feto. I bambini presto adottano lo stesso linguaggio riduttivo.
Un ragazzo più grande paragona il feto a un «cetriolo di mare», ridendo: «Non pensa, sta solo vivendo. È come il tuo braccio: non ha pensieri complessi. E nemmeno un bambino nel grembo». Bonow scoppia a ridere e ha replicato: «Mi piace la tua opinione».
Quando una bambina dice che «a volte l’aborto può essere sbagliato», la Bonow la interrompe bruscamente: «non lo so, non sono d’accordo. Vogliamo davvero che la gente faccia tutti quei bambini?». La donna poi scredita l’adozione, insinuando che far crescere il proprio figlio in un’altra famiglia sia peggio che eliminarlo con un aborto.
La Bonowa ha anche attaccato i pro-life: «non li chiamo pro-life, li chiamo anti-scelta. Quelli che si dicono pro-life non si curano delle persone che hanno figli che non possono mantenere e finiscono in povertà assoluta. Vogliono negare l’accesso all’assistenza sanitaria. Io dico: voi non siete pro-life. Io sì che sono pro-life».
Resta da capire contro quale «scelta» siano gli anti-scelta e a favore della vita di chi si dichiari «pro-life» mentre difende l’uccisione intenzionale di un essere umano – che, tra le altre cose, viene privato per sempre anche dell’«accesso all’assistenza sanitaria».
Un’altra attivista pro-aborto, Mary Walling Blackburn, aveva già pubblicato un libro per l’infanzia in cui i bambini abortiti venivano presentati come «fantasmi felici».
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Bioetica
«Estrema irrazionalità bioetica al servizio della biopolitica»: vescovo spagnolo denuncia la «tragedia dei 73 milioni di aborti» all’anno
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