Militaria
Le forze armate tedesche puntano sugli adolescenti per colmare la mancanza di reclute
Il ministero della Difesa tedesco vuole arruolare 40.000 nuove reclute all’anno entro il 2031. Lo riporta la testata germanica Der Tagesspiegel, citando fonti informate.
Se i volontari non riusciranno a colmare il divario, potrebbero essere chiamati anche adolescenti, ha affermato il quotidiano. Fonti del ministero riferiscono al giornale che l’obiettivo iniziale sarebbe quello di aumentare il numero di volontari per le riserve dell’esercito a partire dal prossimo anno. Se i soldati a contratto non fossero sufficienti a coprire la quota, Berlino reintrodurrà la coscrizione obbligatoria per i diciottenni a partire dal 2028, hanno affermato funzionari della difesa.
Ad agosto il ministero presenterà un progetto di legge sulle modifiche al governo, che sarà poi sottoposto all’approvazione del Parlamento. Secondo Der Tagesspiegel, il progetto mira ad aumentare il numero dei volontari da 15.000 a 3.000-5.000 all’anno, offrendo aumenti di stipendio, sussidi per la patente di guida e bonus come incentivi.
Dal 2027, tutti i giovani volontari, uomini e donne, compileranno questionari militari per valutare il loro interesse ad arruolarsi nelle forze armate tedesche. I candidati idonei saranno sottoposti a controlli medici volontari, il cui scopo sarà quello di fornire una «panoramica situazionale» della loro idoneità sanitaria, ha affermato l’emittente televisiva ZDF.
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La Germania ha ripetutamente dibattuto se ripristinare o meno la coscrizione obbligatoria, sospesa nel 2011, con l’ultimo intervento due settimane fa da parte dello stesso presidente della Repubblica Federale Frank-Walter Steinmeier.
Come riportato da Renovatio 21, la settimana scorsa era emerso che il programma tedesco di attuare una leva militare da sei mesi. Negli ultimi mesi l’idea del ritorno della Naja era stata vellicata dalla grande stampa germanica, con la diffusa rivista Stern a parlare di coscrizione dei giovani «per difendere la diversità».
Insieme ad altri Paesi dell’UE, ha provveduto a rafforzare la propria prontezza militare dopo l’escalation del conflitto in Ucraina nel febbraio 2022.
A marzo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha lanciato una proposta per stanziare 800 miliardi di euro (914 miliardi di dollari) in incentivi fiscali e sul debito per riarmare l’UE di fronte a quella che ha definito una «minaccia russa».
Come riportato da Renovatio 21, nel corso di questo mese è emerso che la Germania programma una leva militare da sei mesi e acquista in segreto armi per l’Ucraina. A maggio il neocancelliere germanico Merz aveva detto che non avrebbe più limitato gli attacchi a lungo raggio con armi tedesche, dando semaforo verde all’Ucraina per colpire in profondità la Russia.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha promesso di fare della Bundeswehr «l’esercito più forte» del continente.
Come riportato da Renovatio 21, la settimana scorsa il ministro della Difesa Boris Pistorius ha dichiarato che le truppe tedesche sono pronte a uccidere i soldati russi se Mosca attaccasse un membro della NATO. A giugno era stato il capo dell’agenzia di Intelligence estera tedesca (BND) Bruno Kahl a dichiarare che la Russia potrebbe attaccare la NATO. Secondo il tenente colonnello svizzero in pensione Ralph Bosshard i discorsi di Merz di fatto «sondano» un possibile attacco contro Mosca.
Nella vicina Francia, il presidente Emmanuel Macron ha proposto di ripristinare il servizio nazionale volontario per aumentare il numero di riservisti da 40.000 a 100.000 entro un decennio, escludendo però il ripristino della leva obbligatoria.
Come riportato da Renovatio 21, anche Londra ha proposto il ripristino della leva militare, con tanto di sanzioni per gli adolescenti che si rifiutano. In passato l’esercito britannico ha dichiarato che potrebbe rivedere le sue politiche di reclutamento per consentirgli di accedere a un bacino più ampio di persone, comprese quelle che soffrono di determinate condizioni neurologiche, compreso l’autismo. Anche la Croazia sta riavviando la coscrizione. Il governo danese ha esteso la leva anche alle donne.
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Immagine di Tobias Nordhausem via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 2.0
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La parte orientale di Kupyansk sotto il controllo russo
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Militaria
La bozza del piano della naja tedesca scatena una protesta di massa
Gli attivisti tedeschi hanno dichiarato l’intenzione di organizzare proteste su scala nazionale contro il possibile ripristino della coscrizione militare, sostenendo che il Paese deve diventare «capace di pace, non di guerra».
La Germania si prepara a reintrodurre il servizio militare obbligatorio, mentre il governo mira a rafforzare le sue forze armate. La leva obbligatoria è stata sospesa dal 2011, ma una nuova legge in vigore dal 1° gennaio partirà da un modello volontario che potrebbe evolvere in una coscrizione più estesa.
Il possibile ritorno alla leva è motivato dalla grave carenza di personale nelle forze armate, con i giovani che preferiscono sempre più carriere civili a quelle militari.
Gli attivisti per la pace stanno pianificando una giornata di azione nazionale per il 5 dicembre, mobilitandosi contro quella che definiscono la «militarizzazione totale della società» da parte del governo.
«I preparativi bellici del governo tedesco e il massiccio accumulo di armamenti, con le loro drastiche conseguenze sociali, rendono imperativo intensificare le azioni congiunte del movimento per la pace», si legge nell’iniziativa, emersa dopo un incontro tenutosi nel fine settimana a Kassel.
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Gli attivisti, con lo slogan «La Germania non deve diventare capace di guerra, ma di pace», hanno chiesto di contrastare quella che ritengono propaganda, rivolta a sindacati, organizzazioni sociali e università.
«La militarizzazione viene presentata come “politica di sicurezza”, mentre in realtà erode le politiche sociali, sanitarie ed educative, nonché le infrastrutture», ha affermato il movimento.
L’imminente reintroduzione della coscrizione obbligatoria si inserisce in un più ampio sforzo UE di rapida militarizzazione in vista di un potenziale scontro con la Russia, che Mosca ha bollato come distrazione dai problemi interni dell’Europa.
Il cancelliere Friedrich Merz ha promesso di rendere le forze armate «il più forte esercito convenzionale d’Europa». I funzionari tedeschi hanno fissato il 2029 come scadenza per renderlo «pronto alla guerra», citando la percepita «minaccia russa». La Germania è il secondo fornitore di armi all’Ucraina dopo gli Stati Uniti.
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha accusato Merz di voler trasformare la Germania nuovamente nella «principale macchina militare d’Europa», sostenendo che le azioni di Berlino dimostrano il suo «coinvolgimento diretto» in una guerra per procura contro la Russia.
Ciò avviene mentre la Germania affronta un declino economico «drammatico», secondo gli economisti, con crescita stagnante e un’industria in indebolimento.
Come riportato da Renovatio 21, il Merz ha dichiarato due mesi fa che la Germania «è già in conflitto» con la Russia. Secondo stime del capo del servizio medico della Bundeswehr, in caso di conflitto con la Russia si prevede la cifra di 1000 feriti al giorno.
La Germania è diventata il secondo maggiore fornitore di armi all’Ucraina dopo gli Stati Uniti, consegnando i carri armati Leopard, impiegati nella fallita incursione di Kiev nella regione russa di Kursk. Merz aveva autorizzato anche l’impiego di armi tedeschi per colpire la Russia in profondità, mentre il suo ministro della Difesa Boris Pistorius aveva dichiarato che le truppe germaniche sono pronte ad uccidere i russi.
Come riportato da Renovatio 21, mentre la polizei reprime e picchia quanti protestano contro la rimilitarizzazione, la leva militare obbligatoria sta tornando in Germania sotto forme grottesche come la lotteria della naja (definita dalla deputata Sajra Wagenknecht come il «casinò della guerra»), con strategie per utilizzare gli adolescenti per colmare la mancanze di reclute.
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Immagine di ippnw Deutschland via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0
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149.000 adolescenti belgi invitati al servizio militare «volontario»
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