Militaria
La Wagner annuncia il ritiro dal Mali
La compagnia militare privata russa Wagner ha annunciato giovedì la conclusione della sua missione in Mali, affermando che i suoi combattenti hanno completato i loro obiettivi e stanno tornando a casa. Lo riporta la stampa russa.
Secondo quanto riferito, gli agenti Wagner sarebbero attivi lì dal 2021, quando le autorità di transizione del paese dell’Africa occidentale si sono rivolte al gruppo per chiedere sostegno in seguito a un colpo di stato e a un’ondata di attacchi da parte dei ribelli tuareg e dei militanti legati ad al-Qaeda.
«Per tre anni e mezzo, i “musicisti” hanno combattuto fianco a fianco con la popolazione del Mali contro il terrorismo», ha comunicato il Gruppo Wagner, usando il nome informale per chiamare i contractor russi. «Abbiamo eliminato migliaia di militanti e i loro comandanti, che avevano terrorizzato la popolazione civile per anni».
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Il gruppo ha aggiunto di aver aiutato i patrioti maliani a costruire «un esercito forte e disciplinato in grado di difendere il proprio territorio» e ha affermato che tutti i capoluoghi regionali sono stati restituiti »al controllo delle autorità legittime».
Il Gruppo Wagner ha quindi dichiarato che «la missione è compiuta. Wagner PMC sta tornando a casa».
In precedenza, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov aveva confermato che il governo del Mali aveva effettivamente chiesto aiuto a Wagner nel 2021 e che da allora ha ricevuto anche sostegno militare ufficiale dalla Russia.
Ad aprile ha ribadito l’impegno di Mosca a sostenere l’Alleanza degli Stati del Sahel (AES), che comprende Mali, Niger e Burkina Faso, aiutando a costituire forze armate congiunte, addestrando il personale e fornendo armi.
Il ritiro di Wagner avviene in un contesto in cui funzionari maliani e russi accusano agenti militari ucraini di aver aiutato gruppi jihadisti nella regione. All’inizio di questa settimana, il quotidiano maliano Bamada ha riportato che le truppe governative avevano recuperato droni e documenti ucraini da veicoli utilizzati da Jama’at Nasr al-Islam wal-Muslimin (JNIM), un gruppo affiliato ad al-Qaeda.
Secondo il quotidiano, i droni sarebbero stati consegnati attraverso la vicina Mauritania da istruttori ucraini che collaboravano con i combattenti tuareg, i quali avrebbero poi passato l’equipaggiamento ai loro alleati jihadisti. Materiali collegati all’intelligence militare ucraina sarebbero stati sequestrati anche nei pressi della città di Mopti.
La funzionaria del ministero degli Esteri russo Tatjana Dovgalenko ha ribadito le accuse, affermando che Kiev ha fornito armi fornite dall’Occidente ai militanti in tutta l’Africa come parte di «sforzi sistematici» per destabilizzare il Sahel.
Come riportato da Renovatio 21, il quotidiano francese Le Monde mesi fa scrisse che Kiev aveva addestrato miliziani Tuareg in Mali.
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Nel 2024, un’imboscata mortale dei ribelli tuareg causò la morte di decine di combattenti maliani e di Wagner. Un portavoce dell’Intelligence militare ucraina la descrisse in seguito come «un’operazione militare di successo», spingendo il Mali a interrompere i rapporti diplomatici con Kiev, seguito da Burkina Faso e Niger.
Gruppi terroristi avevano attaccato la capitali del Mali Bamako novi mesi fa. In seguito al raid il Mali interruppe i rapporti diplomatici con l’Ucraina, come fecero altri Paesi del Sahel. Accuse di Mosca contro l’addestramento di terroristi africani da parte degli ucraini si sono avute anche la settimana scorsa, un accusa che la Russia porta avanti da tempo.
Come riportato da Renovatio 21, Mali a inizio anno ha sequestrato 245 milioni di dollari in azioni aurifere di Barrick Gold, la più grande società mineraria d’oro al mondo.
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Immagine di Информационное агентство БелТА via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
Militaria
Putin rivela i dettagli sul motore nucleare del missile Burevestnik
🔥 ‘The Flying Chernobyl’ – Meet Russia’s Nuclear-Powered Cruise Missile Burevestnik
The weapon, with its unlimited range and ability to evade defences, is causing panic at NATO, which has dubbed it ‘Skyfall.’ President Putin has simply called it ‘unique.’ pic.twitter.com/uCOm2C87bL — RT_India (@RT_India_news) October 29, 2025
https://t.co/iYUeXtbEIl 🚀A few more details on the “Burevestnik”…
— On October 21, Russia successfully completed the final test of the Burevestnik intercontinental cruise missile. ▪️ Its flight range is virtually unlimited: during tests, the Burevestnik covered more than… pic.twitter.com/COzfjWwXVC — Tony (@Cyberspec1) October 26, 2025
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Militaria
Le armi per la rimilitarizzazione della Germania costeranno quasi 400 miliardi di euro
La Germania sta approntando un’espansione delle sue forze armate del valore di 377 miliardi di euro. Lo riporta il sito Politico, citando documenti governativi riservati.
L’iniziativa rientra in una più vasta campagna di riarmo che coinvolge l’intera Unione Europea, il programma ReArm Europe voluto dall’ex ministro della Difesa germanico, ora presidente della Commissione Europea, Orsola Von der Leyen.
I documenti delineano un programma per nuovi armamenti e dotazioni destinati alle componenti terrestri, aeree, navali, spaziali e cibernetiche della Bundeswehr. L’impegno per il riarmo a lungo termine è previsto che si protragga oltre il bilancio del 2026.
Il piano comprende circa 320 nuovi progetti, con circa la metà delle risorse assegnate a produttori di armi tedeschi. Rheinmetall fornirà carri armati, sistemi di difesa antiaerea e munizioni per un valore di decine di miliardi di euro, mentre Diehl Defence consegnerà i missili IRIS-T.
Il pacchetto include spese per satelliti, droni e programmi navali. Circa 14 miliardi di euro sono destinati a iniziative spaziali, tra cui una costellazione in orbita bassa per le comunicazioni militari, mentre altre risorse finanzieranno nuovi sistemi di ricognizione e pattugliamento. Sono previsti anche armamenti di produzione statunitense, come i caccia F-35 e i missili da crociera Tomahawk.
I contratti di maggiore entità richiederanno comunque l’approvazione della commissione parlamentare per il bilancio una volta pronti per l’esecuzione, ha precisato Politico.
Berlino ha rivisto le proprie norme di bilancio per consentire spese difensive a lungo termine che superino il fondo speciale da 100 miliardi di euro istituito dopo l’intensificazione del conflitto in Ucraina nel 2022.
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Il cancelliere Friedrich Merz ha giurato di rendere la Bundeswehr «il più potente esercito convenzionale d’Europa», in un discorso tenuto poco dopo l’80° anniversario della caduta del Terzo Reich, celebrato a maggio. I responsabili tedeschi hanno indicato il 2029 come scadenza entro cui la Bundeswehr dovrà essere «pronta alla guerra», adducendo la presunta minaccia russa. Mosca ha respinto la tesi come «assurdità» volta a legittimare l’incremento dei bilanci militari occidentali.
Come riportato da Renovatio 21, il Merz ha dichiarato due mesi fa che la Germania «è già in conflitto» con la Russia. Secondo stime del capo del servizio medico della Bundeswehr, in caso di conflitto con la Russia si prevede la cifra di 1000 feriti al giorno.
La Germania è diventata il secondo maggiore fornitore di armi all’Ucraina dopo gli Stati Uniti, consegnando i carri armati Leopard, impiegati nella fallita incursione di Kiev nella regione russa di Kursk. Merz aveva autorizzato anche l’impiego di armi tedeschi per colpire la Russia in profondità, mentre il suo ministro della Difesa Boris Pistorius aveva dichiarato che le truppe germaniche sono pronte ad uccidere i russi.
L’incremento avviene mentre la Germania attraversa quello che gli economisti hanno descritto come un declino «drammatico», caratterizzato da crescita stagnante e da un’industria in progressivo indebolimento.
Come riportato da Renovatio 21, mentre la polizei reprime e picchia quanti protestano contro la rimilitarizzazione, la leva militare obbligatoria sta tornando in Germania sotto forme grottesche come la lotteria della naja, con strategie per utilizzare gli adolescenti per colmare la mancanze di reclute.
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Immagine di Boevaya mashina via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Militaria
Un elicottero e un jet militari statunitensi si schiantano nel Mar Cinese Meridionale
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