Geopolitica
La Polonia contro il rapporto tra Trump e Putin
Il ministro degli Esteri polacco Radek Sikorski ha chiesto a Trump di riprendere gli aiuti militari all’Ucraina e ha sottolineato il recente attacco aereo russo che ha danneggiato il complesso dell’ambasciata polacca a Kiev.
La telefonata di giovedì tra Trump e Putin non ha prodotto nuovi progressi nella fine della guerra, ma ha provocato rabbia e tensioni tra gli alleati europei e certamente non è stata accolta bene da Zelens’kyj.
In un messaggio pubblicato venerdì su X, Sikorski ha esortato Trump a riprendere la fornitura di munizioni antiaeree all’Ucraina, in seguito al numero record di droni inviati contro il Paese questa settimana, accusando il presidente russo Vladimir Putin di «prendere in giro» gli sforzi di pace guidati dagli Stati Uniti. Lo Zelens’kyj ha suggerito qualcosa di simile, dipingendo un quadro secondo cui Trump sta ancora venendo «giocato» dal leader russo, il quale non ha alcuna reale intenzione di porre fine alla guerra.
Massive Russian attack last night has caused fires and much damage, including to the Polish consulate in Kyiv.
President Trump, Putin is mocking your peace efforts.
Please restore supplies of anti-aircraft ammunition to Ukraine and impose tough new sanctions on the aggressor. pic.twitter.com/ZFdbqYn4QH— Radosław Sikorski 🇵🇱🇪🇺 (@sikorskiradek) July 4, 2025
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«Il massiccio attacco russo di ieri sera ha causato incendi e ingenti danni, incluso il consolato polacco a Kiev», ha scritto Sikorski nel post. «Presidente Trump, Putin si sta prendendo gioco dei vostri sforzi di pace. Vi prego di ripristinare le forniture di munizioni antiaeree all’Ucraina e di imporre nuove e severe sanzioni all’aggressore».
Sikorski, tuttavia, ha confermato separatamente che nessuno è rimasto ferito nell’attacco all’ambasciata, il che lascia supporre che i danni siano stati limitati.
Trump ha dichiarato di essere «molto deluso» dalla telefonata di Putin, mentre la chiamata di venerdì con Zelensky si è concentrata sulla richiesta del leader ucraino di imporre nuove e più severe sanzioni a Mosca.
Trump si è opposto a questa iniziativa, anche in seguito a richieste analoghe da parte degli alleati europei, data la probabilità che ciò ponga fine al percorso verso una soluzione negoziata. Il presidente americano è anche impegnato a cercare di salvare le relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Russia come parte del processo.
Come ricordato da Renovatio 21, una la fornitura di atomiche a Kiev è stata messa sul piatto fallo stesso Sikorski, per coincidenza sposato ad la neocon americana ultrarussofoba Anne Applebaum. Il già eurodeputato Sikorski è membro del Gruppo Bilderberg.
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Immagine di Gov.pl via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Poland
Geopolitica
Truppe israeliane subiscono perdite in un’incursione in Siria
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🚨 IDF releases footage of counterterror raid in southern Syria that ended in arrests and a fierce firefight
The IDF has published video showing the arrest of two members of the al-Jama’a al-Islamiyya terror organization in the village of Beit Jinn overnight, along with a clash… pic.twitter.com/eoh20Xsn41 — Israel War Room (@IsraelWarRoom) November 28, 2025
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Geopolitica
Trump «molto soddisfatto» della nuova leadership siriana
Il presidente statunitense Donald Trump ha espresso «grande compiacimento» per l’operato del nuovo esecutivo siriano insediatosi al potere.
Una coalizione capitanata dal fronte jihadista Hayat Tahrir al-Sham (HTS), affiliato regionale di Al-Qaeda, ha espugnato Damasco e spodestato il trentennale capo di Stato Bashar al-Assad alla fine dello scorso anno.
«Gli Stati Uniti sono estremamente soddisfatti dei progressi conseguiti» dopo l’ascesa al governo, ha proclamato Trump lunedì su Truth Social.
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Il neopresidente siriano Ahmed al-Sharaa, ex comandante dell’HTS conosciuto come al-Jolani, «si prodiga con impegno affinché si verifichino sviluppi positivi e che Siria e Israele instaurino un legame duraturo e fruttuoso», ha precisato.
È essenziale che Gerusalemme «non ostacoli la metamorfosi della Siria in una nazione fiorente», ha aggiunto Trump.
Qualche giorno prima, testate israeliane avevano reso noto che le Forze di difesa (IDF) avevano subito perdite in uno scontro con miliziani armati nel meridione siriano, dove l’anno scorso Israele ha annesso una fascia territoriale adiacente alle alture del Golan sotto occupazione.
Di recente, l’area ha ospitato pure azioni coordinate tra Stati Uniti e Siria. Le truppe americane e il dicastero dell’Interno siriano hanno smantellato oltre 15 magazzini di armamenti e narcotici riconducibili all’ISIS nel sud della nazione la settimana scorsa, come comunicato domenica dal Centcom.
Al-Sharaa ha ribadito il proprio impegno contro lo Stato Islamico nel corso della sua visita a Washington all’inizio del mese.
Dall’insediamento dei jihadisti nella stanza dei bottoni damascena ondate di violenza interconfessionale si sono ripetute, con migliaia di persone delle minoranze druse, alawite e cristiane uccise senza pietà.
Jolani, ex comandante jihadista legato ad Al-Qaeda e in passato nella lista nera del governo statunitense che aveva posto su di lui una taglia da 10 milioni di dollari, ha destituito il leader storico siriano Bashar Assad nel dicembre 2024. Da allora si è impegnato a ricostruire il Paese devastato dalla guerra e a tutelare le minoranze etniche e religiose.
Nonostante le promesse di al-Jolani di costruire una società «inclusiva», il suo governo «luminoso e sostenibile» è stato segnato da ondate di violenza settaria contro le comunità druse e cristiane, suscitando la condanna degli Stati Uniti.
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Pochi giorni prima della visita di Jolani alla Casa Bianca, Stati Uniti, Gran Bretagna e Nazioni Unite hanno rimosso al-Sharaa/ Jolani dalle rispettive liste di terroristi. Lunedì, Washington ha prorogato per altri 180 giorni la sospensione delle sanzioni, mentre la Siria cerca di normalizzare i rapporti bilaterali e ampliare la cooperazione in materia di sicurezza. Trump aveva ordinato una revisione della de-designazione come «terrorista» del Jolani ancora quattro mesi fa, all’altezza del loro primo incontro a Riadh.
Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa, proprio a ridosso dell’anniversario della megastrage delle Due Torri, al-Jolani visitò Nuova York per la plenaria ONU, venendo ricevuto in pompa magna dal segretario di Stato USA Marco Rubio e dall’ex generale americano, già direttore CIA, David Petraeus.
Come riportato da Renovatio 21, al-Jolani sta incontrando alti funzionari israeliani in un «silenzioso» sforzo di normalizzazione dei rapporti tra Damasco e lo Stato degli ebrei in stile accordi di Abramo.
Intanto, i massacri sono vittime dei massacri takfiri della «nuova Siria».
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Geopolitica
Papa Leone dice che l’unica soluzione è uno Stato palestinese
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