Ambiente
La polizia sfonda il blocco del gruppo ambientalista al Burning Man

Le autorità ambientali dello stato americano del Nevada hanno arrestato domenica un gruppo di manifestanti per il clima dopo aver bloccato l’unica strada che porta all’annuale festival Burning Man e causato un ingorgo lungo chilometri.
I ranger del parco a bordo di un camioncino bianco hanno speronato una barriera improvvisata alla quale i membri del gruppo per la campagna sul clima Seven Circles si erano incatenati a seguito di uno stallo con automobilisti adirati che cercavano di entrare alla celebre festa nel deserto.
I ranger sono emersi dai loro camion con le sirene a tutto volume e le pistole spianate, ordinando agli attivisti di scendere a terra e ammanettando diversi attivisti dopo che non si erano conformati abbastanza rapidamente.
CLIMATE CHANGE: Nevada rangers shut down "climate change" protest outside of Burning Man, hold protesters at gun point and arrest all of them.
This is how it’s done.🏆🇺🇸 pic.twitter.com/eYPuRmtXV3
— Dr. Anastasia Maria Loupis (@DrLoupis) August 28, 2023
In un video dell’incidente pubblicato sui social media, si può sentire un manifestante singhiozzare «siamo non violenti!» mentre un altro fa un timido tentativo di eludere la cattura negando il coinvolgimento nella protesta.
"Get off the f–king road!"
Nevada Rangers END a "climate protest."
First he rams his truck through the eco terrorists makeshift blockade. Then he exits the vehicle, draws his weapon, and puts these criminals on the ground.pic.twitter.com/8aBsE4xAYL
— Citizen Free Press (@CitizenFreePres) August 28, 2023
Si possono sentire i ranger informare i manifestanti che stanno «sconfinando nella terra tribale». Secondo quanto riferito, diversi sono stati presi in custodia.
BREAKING: Nevada Rangers ram through climate protest blockade and arrested activists. pic.twitter.com/9T7bi3tniR
— I Meme Therefore I Am 🇺🇸 (@ImMeme0) August 28, 2023
In seguito è stato considerato che la coda chilometrica ingeneratasi di fatto metteva a rischio migliaia di persone che si ritrovano chiuse in macchina sotto la calura del deserto.
In precedenza, alcuni automobilisti avevano tentato di rimuovere gli ostacoli che bloccavano la strada posti dagli ecofascisti, ma senza riuscirvi.
This was the lead up. They had been blocking the road to Burning Man for hours and people were starting to pick fights.
The Rangers' action stopped the situation from getting worse. pic.twitter.com/50vRofmheH
— Citizen Free Press (@CitizenFreePres) August 28, 2023
Il posto di blocco, situato tra la piccola città di Gerlach e Black Rock City, metropoli temporanea appositamente costruita dal Burning Man, impediva alle auto di passare in entrambe le direzioni su una strada già nota per il traffico durante i giorni di apertura del festival. L’evento porta 80.000 persone nel deserto di Black Rock per una settimana di balli, campi a tema, eventi e, secondo alcuni, abbondante uso di droghe.
In un video girato domenica scorsa, i manifestanti sfidano gli automobilisti arrabbiati a «chiamare la polizia» mentre i tentativi dei partecipanti al festival di piegare la barriera sono ostacolati dagli attivisti che si incatenano ad essa.
Seven Circles ha affermato che la protesta aveva lo scopo di attirare l’attenzione «sull’incapacità del capitalismo di affrontare il collasso ecologico del clima» e sulla «diffusione del Burning Man tra le persone benestanti che non vivono i valori dichiarati del Burning Man, con conseguente mercificazione dell’evento». Gli obiettivi del festival di diventare carbon-negative entro il 2030 non sono sufficienti, ha affermato il gruppo in una dichiarazione domenica.
Tuttavia, gli ospiti più facoltosi – in genere proveniente dalla Silicon Valley – dell’evento spesso entrano tramite un jet privato invece di guidare la lunga e calda strada attraverso il deserto, atterrando in un aeroporto allestito appositamente per accogliere questi grandi scommettitori.
Dedicato allo spirito di «autosufficienza radicale», il Burning Man Project vieta l’uso di valuta all’interno dei cancelli del festival e richiede ai partecipanti di portare tutto ciò di cui hanno bisogno per la settimana. La regola del festival «non lasciare traccia» impone ai partecipanti di portare con sé tutta la spazzatura fuori dal deserto una volta terminata la festa, un editto che non sempre viene seguito.
Nudismo e droga sono costanti onnipresenti dell’evento. Secondo alcune accuse, molestie sessuali e stupri sarebbero pure diffusi.
A gennaio, l’organizzazione del festival ha citato in giudizio il Federal Bureau of Land Management per presunta violazione delle leggi ambientali approvando un massiccio progetto di energia geotermica a meno di un miglio da Gerlach. L’azienda dietro il progetto ha ribattuto pubblicizzando l’autentica energia verde della geotermia e attaccando il Burning Man per le «copiose quantità di combustibili fossili» che il suo raduno annuale consuma.
Il Burning Man, che, oltre a masse di persone che pagano un biglietto salatissimo, attira i giovani (e non solo) ricchi imprenditori tecnologici della Silicon Valley che vi soggiornano con lussuose oasi create con costosissimi camper e tendaggi, termina con un rito pagano, già visto nell’inquietante film britannico The Wicker Man (1973) che termina con una scena in cui viene bruciata un’enorme effigie antropomorfa con dentro il protagonista – una sequenza considerata da molti come una sorta di inno al sacrificio umano.
Immagine screenshot da Twitter
Ambiente
Tribunale tedesco classifica Ultima Generazione come una «organizzazione criminale»

Il capitolo tedesco del gruppo sul cambiamento climatico Last Generation (in italiano, Ultima Generazione) è stato designato come «organizzazione criminale» dal tribunale regionale di Monaco di Baviera, che ha annunciato la sentenza ieri dopo aver esaminato dieci denunce di attivisti climatici per perquisizioni e sequestri. Lo riporta il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Si tratta di una decisione giuridicamente vincolante, presa nell’ambito di un’indagine della Procura di Monaco contro numerosi membri di Last Generation. Nel presente procedimento sono accusati, tra l’altro, di associazione a delinquere. Nel mese di maggio il tribunale distrettuale di Monaco aveva emesso diversi ordini di perquisizione e sequestro. Il tribunale regionale ha ora confermato i requisiti per l’emissione dei mandati di perquisizione. Gli attivisti hanno più ulteriori rimedi legali.
La corte ha stabilito che Last Generation soddisfa i requisiti per essere considerato un gruppo criminale organizzato, sostenendo che commettere crimini non deve necessariamente essere l’unico scopo di un gruppo per essere designato come tale, «sufficiente che la commissione dei reati sia uno dei possibili scopi» scrive la testata francofortese.
La corte ha affermato che le attività del gruppo, tra cui l’interruzione del traffico e il danneggiamento delle proprietà, costituiscono una minaccia significativa per la sicurezza e l’ordine pubblico. «Per quanto riguarda le interruzioni e i blocchi delle operazioni di diversi aeroporti e le azioni concertate per interrompere il flusso di diversi oleodotti, il tribunale ha stabilito che neanche i reati possono essere considerati di lieve entità», pertanto i mandati di perquisizione sono legali, riporta FAZ.
La Corte ha sottolineato che il discorso sociale viene violato con mezzi illegittimi quando un gruppo tenta di porsi al di sopra dello stato di diritto e dei processi democratici, possibilmente in modo moralmente superiore. Il tribunale ha altresì evidenziato che «i crimini non sono uno strumento di discussione libera, democratica e costituzionale, ma piuttosto un’espressione di energia criminale e come tali dovrebbero essere valutati con sobrietà da una prospettiva giuridica».
Il gruppo tedesco di Last Generation è nato nel 1921, formato dai partecipanti allo «sciopero della fame dell’ultima generazione», un’azione di protesta per chiedere una «conversazione pubblica sull’emergenza climatica» con i candidati all’epoca alla cancelliera della Germania. L’azione prevedeva l’accampamento nel quartiere governativo di Berlino, oltre all’interruzione del traffico in città.
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Da allora il gruppo è cresciuto, rimanendo attivo principalmente in Germania, Austria e Italia. Gli attivisti di Last Generation hanno bloccato le principali vie di traffico e gli aeroporti, interrotto il funzionamento delle strutture legate all’industria dei combustibili fossili e organizzato attacchi ai musei, con l’obiettivo di attirare l’attenzione sui problemi del cambiamento climatico.
Queste attività hanno posto il gruppo sotto i riflettori dei media, attaccando i dipinti di artisti come van Gogh e Monet. I metodi degli attivisti di Last Generation sono simili a quelli del gruppo britannico «Just Stop Oil» e prevedono di spalmare prodotti alimentari nelle sale dei musei dove si conservano importanti dipinti.
Come riportato da Renovatio 21, a Stoccolma è stato attaccato con manate di vernice rossa un quadro dei sopravvalutato artista impressionista francese Monet, mentre in Vaticano due attivisti ambientalisti si sono incollati alla statua del Lacoonte. Un anno attivisti ecologisti attaccarono il Tour de France.
L’ideologia di tali gruppi sembra sempre più disperata e apocalittica. Al co-fondatore di uno di questi movimenti eco-estremisti, Extinction Rebellion, Roger Hallam, è stato attribuito un opuscolo dove si diceva che il cambiamento climatico – ovviamente causato dagli esseri umani – porterà allo stupro di gruppo di «tua madre, sorella e fidanzata (…) Ti costringeranno a guardare, ridendo di te. Alla fine ti accuseranno di divertirti».
Sempre la FAZ un anno fa aveva pubblicato un articolo in cui sosteneva che vi era la possibilità che si stesse creando un movimento terrorista verde.
La Germania con la Merkel e il suo successore Scholz ha aderito ad una politica di transizione energetica scellerata e fallimentare, disattivando le centrali nucleari (contro l’opinione di scienziati, di normali cittadini e pure di qualche ministro) e dedicandosi all’eolico che purtroppo non riesce a fornire quantità di energia sufficienti, al punto che vi sono periodi di totale inattività delle pale a causa dell’assenza di vento. Il principale produttore mondiale di tecnologia eolica, la tedesca Siemens, ha subito pesanti contraccolpi economici per i problemi dell’eolico.
La Germania quindi tornata ad far funzionare centrali a carbone, una risorsa che la Germania, alla pari del gas, importava dall’«odiata» (per ordine del padrone atlantico) Federazione Russa. Il risultato è che ancora pochi mesi fa il Paese più grande d’Europa parlava di razionamento energetico. Nello scorso anno la regressione tedesca è stata tale che ad un certo punto, scrisse un’analisi Deutsche Bank, si era cominciato a discutere nel Paese della fornitura di legna da ardere per passare l’inverno.
I cittadini tedeschi, esasperati, avevano iniziato mesi fa a reagire ai blocchi del traffico da parte degli ecoattivisti rimuovendo con la forza gli attivisti.
Come riportato da Renovatio 21, la deputata tedesca di Alternative fuer Deutschland Beatrix Von Storch lo scorso aprile aveva tenuto un denso discorso al Bundestag che dimostrava gli interessi economici dietro l’ecologismo e i suoi scherani, con i movimenti foraggiati da miliardari con investimenti a lungo termine sul cambiamento tecnologico energetico.
Una vera «piovra verde», raccontò la deputata, in seguito, chissà perché vittima di aggressioni in strada.
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Immagine di Stefan Müller via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Ambiente
Tracce di microplastica nelle nuvole della pioggia

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Ambiente
L’Etna si è svegliato

Il vulcano attivo più alto d’Europa, l’Etna, ha eruttato ancora una volta, lanciando lava nell’aria per più di un chilometro sopra il suo cratere sudorientale, ha riferito l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
L’eruzione dello stratovulcano, la prima in tre mesi, è arrivata dopo diversi giorni di tremori vulcanici e l’emissione di grandi nubi di gas bollenti.
Una fontana di roccia fusa è stata vista sollevarsi nell’aria mentre la lava scendeva lungo le pendici dell’Etna. Secondo l’Osservatorio dell’Etna, le nubi di cenere risultanti sono state trasportate verso le città costiere a nord di Catania, inondando le contee vicine e coprendo auto ed edifici.
#Etna, forte parossismo in corso domenica sera: le immagini col buio pic.twitter.com/BIg0702nwM
— Local Team (@localteamit) November 12, 2023
#Etna Tremore in aumento nella serata di venerdì pic.twitter.com/yYZmlQmfpL
— Local Team (@localteamit) November 10, 2023
La cenere vulcanica si depositerà e fornirà terreno fertile per i vigneti e i giardini circostanti, un altro promemoria del rapporto che gli agricoltori locali condividono con la montagna a portata di mano.
L’Etna, notoriamente imprevedibile, è il vulcano più attivo d’Europa e in media ha eruttato una volta al mese tra il 2021 e il 2022. Si tratta del più alto vulcano attivo della placca eurasiatica, le cui frequenti eruzioni hanno di fatto modificato il Paesaggio circostante e costituito una minaccia per i vicini insesiamenti umani. Lo stratovulcano complesso si sarebbe originato nel Quaternario, l’era geologica più recente che da 2,58 milioni di anni fa ad aoggi. È detto in lingua locale Muncibeddu, o anche semplicemente a Muntagna.
#Etna Nuovo parossismo: le fontane di lava sopra le nuvole pic.twitter.com/vJ2ujTkHIc
— Local Team (@localteamit) November 12, 2023
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L’INGV al momento ha abbassato il livello di allerta ad arancione e continua a monitorare la situazione. Le operazioni all’aeroporto di Catania finora non hanno subito interruzioni e non si registrano danni.
«Pur mostrando un incremento ulteriore in termini di ampiezza il tremore vulcanico e gli eventi infrasonici non evidenziano variazioni rilevanti in termini di localizzazione. Le stazioni clinometriche sommitali Pdn e Plc mostrano minime variazioni al di sotto di 0.3 microradianti, in accordo con la fenomenologia in corso. Le altre stazioni clinometriche non mostrano variazioni rilevanti».
Anche se l’attuale eruzione non ha causato vittime, in altre occasioni il vulcano ha causato tragedie. Nove turisti sono rimasti uccisi e numerosi altri feriti nel settembre 1979 quando un’esplosione ha scosso la zona della Bocca Nuova del cratere centrale dell’Etna, portando a cambiamenti nella politica turistica. Nel 1987, due turisti furono uccisi da un’esplosione nel cratere sudorientale, teatro dell’attuale attività.
Il 21 giugno 2013, la XXXVII sessione del Comitato UNESCO ha inserito l’Etna nell’elenco dei beni costituenti il Patrimonio dell’umanità. Come si possa inserire una colossale minaccia naturale all’uomo come «Patrimonio dell’umanità» potrebbe spingere alcuni ad interrogarsi. Poi quando uno sa che l’UNESCO l’ha fondata Julian Huxley – della famiglia dell’élite darwinista più zelota, coniatore della parola «transumano» e fratello dello scrittore Aldous autore del libro manifesto per la tecnocrazia futura, stupidamente considerato come romanzo distopico dai più – tutto diviene più chiaro.
Ci imporrano il ritorno i sacrifici umani al dio vulcano?
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