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La polizia sfonda il blocco del gruppo ambientalista al Burning Man

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Le autorità ambientali dello stato americano del Nevada hanno arrestato domenica un gruppo di manifestanti per il clima dopo aver bloccato l’unica strada che porta all’annuale festival Burning Man e causato un ingorgo lungo chilometri.

 

I ranger del parco a bordo di un camioncino bianco hanno speronato una barriera improvvisata alla quale i membri del gruppo per la campagna sul clima Seven Circles si erano incatenati a seguito di uno stallo con automobilisti adirati che cercavano di entrare alla celebre festa nel deserto.

 

I ranger sono emersi dai loro camion con le sirene a tutto volume e le pistole spianate, ordinando agli attivisti di scendere a terra e ammanettando diversi attivisti dopo che non si erano conformati abbastanza rapidamente.

 

 

In un video dell’incidente pubblicato sui social media, si può sentire un manifestante singhiozzare «siamo non violenti!» mentre un altro fa un timido tentativo di eludere la cattura negando il coinvolgimento nella protesta.

 

 

Si possono sentire i ranger informare i manifestanti che stanno «sconfinando nella terra tribale». Secondo quanto riferito, diversi sono stati presi in custodia.

 

 

In seguito è stato considerato che la coda chilometrica ingeneratasi di fatto metteva a rischio migliaia di persone che si ritrovano chiuse in macchina sotto la calura del deserto.

 

In precedenza, alcuni automobilisti avevano tentato di rimuovere gli ostacoli che bloccavano la strada posti dagli ecofascisti, ma senza riuscirvi.

 

 

Il posto di blocco, situato tra la piccola città di Gerlach e Black Rock City, metropoli temporanea appositamente costruita dal Burning Man, impediva alle auto di passare in entrambe le direzioni su una strada già nota per il traffico durante i giorni di apertura del festival. L’evento porta 80.000 persone nel deserto di Black Rock per una settimana di balli, campi a tema, eventi e, secondo alcuni, abbondante uso di droghe.

 

In un video girato domenica scorsa, i manifestanti sfidano gli automobilisti arrabbiati a «chiamare la polizia» mentre i tentativi dei partecipanti al festival di piegare la barriera sono ostacolati dagli attivisti che si incatenano ad essa.

 

Seven Circles ha affermato che la protesta aveva lo scopo di attirare l’attenzione «sull’incapacità del capitalismo di affrontare il collasso ecologico del clima» e sulla «diffusione del Burning Man tra le persone benestanti che non vivono i valori dichiarati del Burning Man, con conseguente mercificazione dell’evento». Gli obiettivi del festival di diventare carbon-negative entro il 2030 non sono sufficienti, ha affermato il gruppo in una dichiarazione domenica.

 

Tuttavia, gli ospiti più facoltosi – in genere proveniente dalla Silicon Valley – dell’evento spesso entrano tramite un jet privato invece di guidare la lunga e calda strada attraverso il deserto, atterrando in un aeroporto allestito appositamente per accogliere questi grandi scommettitori.

 

Dedicato allo spirito di «autosufficienza radicale», il Burning Man Project vieta l’uso di valuta all’interno dei cancelli del festival e richiede ai partecipanti di portare tutto ciò di cui hanno bisogno per la settimana. La regola del festival «non lasciare traccia» impone ai partecipanti di portare con sé tutta la spazzatura fuori dal deserto una volta terminata la festa, un editto che non sempre viene seguito.

 

Nudismo e droga sono costanti onnipresenti dell’evento. Secondo alcune accuse, molestie sessuali e stupri sarebbero pure diffusi.

 

A gennaio, l’organizzazione del festival ha citato in giudizio il Federal Bureau of Land Management per presunta violazione delle leggi ambientali approvando un massiccio progetto di energia geotermica a meno di un miglio da Gerlach. L’azienda dietro il progetto ha ribattuto pubblicizzando l’autentica energia verde della geotermia e attaccando il Burning Man per le «copiose quantità di combustibili fossili» che il suo raduno annuale consuma.

 

Il Burning Man, che, oltre a masse di persone che pagano un biglietto salatissimo, attira i giovani (e non solo) ricchi imprenditori tecnologici della Silicon Valley che vi soggiornano con lussuose oasi create con costosissimi camper e tendaggi, termina con un rito pagano, già visto nell’inquietante film britannico The Wicker Man (1973) che termina con una scena in cui viene bruciata un’enorme effigie antropomorfa con dentro il protagonista – una sequenza considerata da molti come una sorta di inno al sacrificio umano.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

 

 

 

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