Immigrazione
La Gran Bretagna ha il più alto tasso di attacchi con l’acido al mondo
I dati hanno dimostrato che l’attacco con sostanze chimiche contro una donna e i suoi due bambini piccoli nel sud-ovest di Londra la scorsa settimana ha evidenziato una tendenza crescente di gravi aggressioni che coinvolgono sostanze corrosive nel Regno Unito negli ultimi anni.
È in corso una caccia all’uomo per il presunto aggressore Abdul Ezedi, 35 anni, in seguito all’incidente avvenuto mercoledì scorso a Clapham, che ha ferito un totale di 12 persone. Una donna, 31 anni, e le sue due giovani figlie, di otto e tre anni, rimangono in ospedale, con le ferite della madre descritte come «che cambiano la vita».
I dati dell’organizzazione benefica Acid Survivors Trust International (ASTI) con sede nel Regno Unito, un’organizzazione no-profit che cerca di evidenziare tali incidenti a livello globale, hanno dimostrato che il Regno Unito ha il maggior numero di attacchi con acido registrati nel mondo.
Domenica, la polizia di Londra ha diffuso nuove informazioni sulla sostanza alcalina utilizzata nell’aggressione alla madre e ai figli, affermando che i test di laboratorio hanno rivelato che si trattava di idrossido di sodio liquido o carbonato di sodio liquido, sostanze chimiche facilmente acquistabili online o nei negozi di ferramenta specializzati.
The met police release more footage of Acid Abdul in a desperate appeal as they still haven’t found him.
They failed to release a description for over 12 hours after the attack, likely for “inclusive” purposes.
He calmly wanders around Tesco with his face hanging off. pic.twitter.com/wBlNLeitBm
— ???????????????????????????????????????????????????????? (@Daily_News86) February 6, 2024
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Nel 2022 ASTI ha registrato 710 casi di aggressioni con sostanza corrosiva, in aumento del 69% rispetto ai 421 casi dell’anno precedente. Gli attacchi con l’acido hanno raggiunto il picco nel 2017, mostrano i dati ASTI, con un totale di 941 casi. I dati per il 2023 non sono ancora stati pubblicati, anche se il Servizio sanitario nazionale ha affermato di aver ricevuto un totale di 82 ricoveri ospedalieri tra il 2022 e il 2023 per lesioni subite da una sostanza chimica corrosiva.
«Data la sua natura, gli effetti di un attacco acido provocano un dolore immediato e lancinante, e le lesioni causano disabilità che cambiano la vita», ha detto ASTI.
Gli attacchi che coinvolgono sostanze chimiche sono stati tradizionalmente collegati alla violenza delle bande nel Regno Unito, osserva ASTI, ma i dati più recenti del 2022 riflettono che le donne sono ora prese di mira più degli uomini. «Ciò segnala un aumento della violenza contro donne e ragazze», ha affermato ASTI sul suo sito web.
Il Regno Unito ha rafforzato le sue leggi che regolano le sostanze chimiche pericolose nel 2022, aggiungendo misure all’Offensive Weapons Act del 2019 per imporre restrizioni sull’acquisto di tali sostanze. Secondo la legge, il possesso di una sostanza chimica pericolosa in un’area pubblica comporta una pena detentiva fino a quattro anni.
Era già un crimine grave ai sensi della legge britannica sui reati contro la persona del 1861 utilizzare una sostanza corrosiva per infliggere danni fisici. Il reato può portare ad una pena massima dell’ergastolo in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord.
Il triste primato britannico potrebbe non essere separato dalla questione della grande immigrazione nel Paese. Sebbene gli attacchi con l’acido si verifichino in tutto il mondo, questo tipo di violenza è più comune nell’Asia meridionale. Le statistiche dell’ASTI suggeriscono che l’80% delle vittime in tutto il mondo sono donne.
Con circa 200 attacchi con l’acido segnalati ogni anno, il Pakistan – da cui provengono tantissimi immigrati del Regno Unito – ha la reputazione di essere uno dei Paesi più mortali per gli attacchi con l’acido.
L’intenzione dell’aggressore è spesso quella di causare vergogna e dolore piuttosto che uccidere la vittima. In Gran Bretagna si ritiene che tali attacchi, in particolare quelli contro gli uomini, siano sottostimati e, di conseguenza, molti di essi non compaiono nelle statistiche ufficiali.
Alcune delle motivazioni più comuni degli autori del reato includono: conflitto personale riguardante le relazioni intime e il rifiuto sessuale, gelosia e lussuria legate al sesso, vendetta per rifiuto di avance sessuali, proposte di matrimonio e richieste di dote, violenza e rivalità tra bande, conflitti sulla proprietà della terra, sugli animali da fattoria, sugli alloggi e sulla proprietà.
Gli attacchi con l’acido spesso avvengono come vendetta contro una donna che rifiuta una proposta di matrimonio o un’avance sessuale.
Secondo ricercatori e attivisti, i paesi tipicamente associati all’aggressione con l’acido includono Bangladesh, India, Nepal, Cambogia, Vietnam, Laos, Regno Unito, Kenya, Sud Africa, Uganda, Pakistan e Afghanistan
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Immagine di Francisco Magallon via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Immigrazione
Trump definisce gli immigrati somali «spazzatura»
TRUMP: “Our country’s at a tipping point. We could go bad.. We’re going to go the wrong way if we keep taking in garbage into our country.”
“Ilhan Omar is garbage. She’s garbage. Her friends are garbage. These aren’t people that work. These aren’t people that say, ‘let’s go,… pic.twitter.com/fmH2t3Q2gp — Fox News (@FoxNews) December 2, 2025
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His obsession with me is creepy. I hope he gets the help he desperately needs. https://t.co/pxOpAChHse
— Ilhan Omar (@IlhanMN) December 2, 2025
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Immigrazione
Nemmeno la provincia è al riparo dalla violenza dell’immigrazione: in memoria di Thomas Perotto
Due anni fa, il 19 novembre 2023, in quel di Crépol, borgo rurale nei pressi di Romans-sur-Isère, nel dipartimento della Drôme nel sud della Francia, perdeva la vita in circostanze tragiche il giovane diciassettenne Thomas Perotto.
Nel corso di un alterco in cui, secondo alcune testimonianze, il giovane era intervenuto in difesa di alcuni amici, Thomas veniva ucciso con una coltellata al cuore.
Secondo le testimonianze, le prime tensioni avevano avuto luogo nella sala delle feste in cui si svolgeva una festa di paese. Anche Thomas, membro della locale squadra di rugby era presente.
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Un gruppo di giovinastri, non propriamente francesi (qualcuno da noi userebbe il termine «di seconda generazione») si era presentato alla festa e dopo alcuni sguardi e commenti di troppo era scoppiato un parapiglia tra i rugbymen e gli infiltrati, che forse avevano pure pagato il biglietto.
I giovinastri avevano ricevuto rinforzi dalla Monnaie, quartiere malfamato di Romans-sur-Isère, ad alta densità migratoria e delinquenziale. Coltelli alla mano si erano scatenati sui presenti dando inizio ad una vera e propria carneficina al termine della quale moriva Thomas, raggiunto da due fendenti fatali mentre altri restavano gravemente feriti.
Nonostante il vero e proprio depistaggio di diverse testate giornalistiche che si erano affrettate a minimizzare i fatti, dando magari la colpa a qualche bicchiere di troppo, la realtà era venuta a galla.
Sembra infatti che i delinquenti della Monnaie si fossero presentati alla festa pour «casser des blancs» «pointer des blancs» tutte espressioni gergali per descrivere l’obiettivo della ghenga: malmenare, accoltellato e se possibile uccidere dei bianchi.
Allo stato attuale, alcune associazioni si battono perché il razzismo antibianchi venga riconosciuto dell’inchiesta ancora in corso come movente dell’omicidio di Thomas.
Ricordo bene come nei giorni successivi all’omicidio i colpevoli fossero già stati individuati e loro foto circolassero pure su Telegram. Gli indizi sembravano essere schiaccianti. Oltretutto alcuni di loro erano stati rintracciati, in fuga nei dintorni di Toulouse. Poi, stranamente (o forse no), i sospetti erano stati rimessi in libertà.
Ricordo anche il sostegno a Thomas, con un bello striscione esposto sugli spalti, da parte dei tifosi del club libanese di basket cristiano «Sagesse».
L’anno successivo, nella primavera 2024, venni poi a conoscenza da un sacerdote che Thomas era un fedele dello stesso Istituto che frequento anch’io.
Oltre al cordoglio, al ricordo e alla preghiera per Thomas è possibile fare alcune considerazioni.
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Come ripetuto su Renovatio 21 ormai nemmeno la cosiddetta «provincia sonnacchiosa» è al riparo da branchi di predatori su due gambe e costoro ci vengono pure a cercare nelle feste di paese, nelle occasioni in cui si rincontrano i vecchi amici o si vorrebbero fare due chiacchiere in tranquillità.
Lo vediamo un po’ dappertutto e pure da noi, basti pensare a quante sagre o feste popolari vengano funestate dalla presenza molesta di soggetti «a caccia di bianchi».
Non ci vogliono dare pace, per le strade, nei momenti di svago e neppure sui monti dove troviamo anche i grandi carnivori.
Quanto ancora saremo disposti a tollerarlo?
Victor García
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Immigrazione
La realtà dietro all’ultimo omicidio di Perugia
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