Spirito
La farsa del Sinodo è menzogna al servizio del Nuovo Ordine Mondiale: breve riflessione di mons. Viganò
Renovatio 21 pubblica questo testo di monsignor Carlo Maria Viganò apparso precedentemente su LifeSiteNews.
BREVE RIFLESSIONE
sul «Sinodo sulla Sinodalità»
Il «Sinodo sulla Sinodalità» che si è appena concluso costituisce l’icona della doppiezza e dell’indole fraudolenta della chiesa conciliare e sinodale.
La promozione dell’agenda globalista è fin troppo evidente. La sovversione gerarchica della parità di genere è all’origine della discussione surreale sull’ordinazione delle donne, di cui si lascia iniziare una sperimentazione pastorale che serva in un breve futuro come alibi per la modifica ufficiale della dottrina sul Sacramento dell’Ordine. Così come è un obiettivo globalista l’accettazione dell’ideologia LGBTQ+, pedissequamente trasposto al Sinodo dopo la premessa di Fiducia Supplicans.
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La deep church agisce in totale rottura con il corpo ecclesiale, esattamente come il deep state legifera contro i cittadini. A prescindere dai singoli articoli di Fede che il Sinodo manomette per via pastorale, è altresì evidente che lo scopo ultimo che Bergoglio si prefigge è distruggere la Chiesa Cattolica stravolgendo la natura del Papato come lo ha istituito Nostro Signore.
La chiesa di Jorge Mario Bergoglio è «chiesa sinodale», quindi non monarchica né divina, ma democratica e umana. La sua autorità non è vicaria della sacra Potestà di Cristo, ma espressione falsa e ingannatrice di una presunta volontà popolare o peggio ancora di un segno dello Spirito, dietro cui si nasconde un’organizzazione eversiva. I fedeli sono ingannati da falsi pastori e da mercenari.
Tutto, nelle parole e nelle azioni della chiesa sinodale, è menzogna. Perché il suo scopo è imporre d’autorità, sotto le apparenze di una richiesta della base, ciò che nessun fedele Cattolico ha mai chiesto perché in contraddizione con l’insegnamento di Nostro Signore.
Questa autorità, usurpata per lo scopo opposto a quello che le ha dato Gesù Cristo, è del tutto illegittima e dovrebbe essere dovere di ogni Successore degli Apostoli denunciare questa farsa sinodale, fase conclusiva della rivoluzione conciliare, con la quale la Sposa dell’Agnello è sostituita dalla Meretrice di Babilonia, asservita al Nuovo Ordine Mondiale.
Vi è chi ritiene che l’allarme sugli intenti eversivi di Bergoglio sia eccessivo e immotivato, adducendo come esempio della sua ortodossia a fasi alterne l’ultima «enciclica» sulla devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù.
Questo documento rappresenta un diversivo per ingannare i fedeli, secondo la ben collaudate strategia dell’inganno propria del Gesuita e Peronista Bergoglio, a conferma della sua duplicità e disonestà intellettuale.
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L’argomento di Dilexit nos – trattato in chiave enfaticamente antimoderna – costituisce un maldestro tentativo di fraudolenta riappropriazione da parte della Compagnia di Gesù del culto del Sacro Cuore, di cui essa è stata storica custode.
Questa devozione, nata per contrastare l’eresia giansenista, verrà inevitabilmente stravolta per dare parvenza di rigore teologico all’eresia opposta, ossia ad una forma di lassismo dottrinale e morale che tutto ammette come già sanato e perdonato dall’infinita Misericordia di Dio.
Il che è perfettamente coerente con quanto si prefigge il Sinodo.
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
27 Ottobre 2024
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Spirito
Due nuovi «santi» venezuelani riaccendono le tensioni tra Chiesa e Stato
Tralasciando il dubbio valore delle nuove procedure di canonizzazione, una doppia canonizzazione in Venezuela è diventata rapidamente una questione di Stato, rivelando le profonde fratture tra una Chiesa cattolica fortemente coinvolta nell’arena politica, a rischio di apparire come una forza di opposizione, e il potere chavista detenuto dal presidente Nicolas Maduro.
Per comprendere la storia, dobbiamo fare un passo indietro. Il 19 ottobre 2025, papa Leone XIV proclamò «santi» i primi due venezuelani nella storia del Paese: José Gregorio Hernández Cisneros, il «medico dei poveri», e María del Carmen Rendiles Martínez, fondatrice della comunità delle Serve di Gesù. L’evento divenne rapidamente un affare politico.
Nicolás Maduro, al potere dal 2013, non ha perso tempo a sfruttare la canonizzazione. Dopo la cerimonia nella casa-museo di José Gregorio Hernández, circondato da fedeli e autorità governative, il capo dello Stato ha rilasciato una serie di dichiarazioni sui social media: «Siamo felici per i nostri santi. Sono entrambi grandi! Il papa ha agito giustamente!», ha dichiarato, esprimendo «immensa, eterna gratitudine» al pontefice, che ha definito un «amico» e un «fratello».
E presentare l’evento come un gesto provvidenziale di fronte alle «minacce» che la «più grande potenza militare della storia» rappresenterebbe nei Caraibi, vale a dire gli Stati Uniti, che da diversi anni cercano invano di far cadere il regime chavista.
Il chavismo ha una lunga storia con la religione: Hugo Chavez ha invocato la cosiddetta Teologia della Liberazione per la sua «Rivoluzione Bolivariana». Il processo di canonizzazione, guidato con grande entusiasmo dal defunto Papa Francesco, è visto da Nicolas Maduro come una forma di benedizione per il regime.
Ma l’opposizione non è rimasta indietro. Maria Corina Machado, vincitrice del premio Nobel per la Pace 2025, un premio altamente politico, ed Edmundo Gonzalez, il candidato presidenziale fallito, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui José Hernández e Carmen Rendiles vengono descritti come «due santi per 30 milioni di ostaggi venezuelani», riferendosi al destino di 800.000 prigionieri «politici» e migliaia di esuli.
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«Questi santi esemplari, che hanno dedicato la loro vita al servizio degli altri, offrono speranza e consolazione in mezzo all’oscurità», scrivono, invocando un «miracolo imminente»: la caduta del regime chavista.
Temendo che la messa papale del 19 ottobre potesse suggerire una forma di approvazione per Maduro, il giorno seguente, durante una messa di ringraziamento a San Pietro, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede ed ex nunzio in Venezuela dal 2009 al 2013, ha pronunciato un’omelia in cui ha chiesto «di aprire le prigioni ingiuste, di spezzare le catene dell’oppressione, di liberare gli oppressi, di spezzare tutte le catene».
Il caso torna di attualità a Caracas: la «Festa della Santità», prevista per il 25 ottobre 2025 allo stadio Monumental Simon Bolívar , davanti a 50.000 fedeli e alla presenza di tutti i vescovi venezuelani, è stata annullata il 22 ottobre, ufficialmente per «problemi di sicurezza e capienza» – erano state registrate più di 80.000 iscrizioni mentre la capienza non supera i 40.000 posti: «È una questione di sicurezza, sarebbero stati necessari circa tre stadi», spiega uno dei portavoce dell’arcidiocesi.
Nell’arcidiocesi di Caracas si vociferava addirittura che il regime chavista intendesse noleggiare autobus per migliaia di sostenitori, trasformando l’evento in una dimostrazione di forza pro-Maduro. Il cardinale Baltazar Porras, arcivescovo emerito di Caracas, ha denunciato il 17 ottobre una situazione «moralmente inaccettabile»: «crescente povertà, militarizzazione come forma di governo, corruzione, mancanza di rispetto per la volontà popolare» e ha chiesto il rilascio dei prigionieri.
Nicolas Maduro rispose quattro giorni dopo: «Baltazar Porras ha dedicato la sua vita a cospirare contro José Gregorio Hernández (uno dei neo-canonizzati). È stato sconfitto da Dio, dal popolo». L’accesa discussione tra Chiesa e Stato – in un Paese in cui l’80% della popolazione è cattolica – arriva mentre gli Stati Uniti intensificano la pressione contro il regime chavista.
Lo schieramento di una grande flotta al largo delle coste del Paese, accompagnata da un sottomarino nucleare d’attacco, da caccia F-35 e dalla CIA ufficialmente autorizzata da Donald Trump a operare sul territorio venezuelano: si intensifica la pressione su un Paese economicamente rovinato dal bolivarianismo e che – per fortuna o per sfortuna? – è uno dei più dotati in termini di risorse petrolifere. Abbastanza da suscitare cupidigia.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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Immagine di Guillermo Ramos Flamerich via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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