Geopolitica
La Cina ritiene ci sia la NATO dietro alle tensioni in Kosovo
Il quotidiano in lingua inglese del Partito Comunista Cinese Global Times ha pubblicato un commento editoriale firmato dai redattori che accusa la «NATO guidata dagli Stati Uniti» di stare intenzionalmente incitando un nuovo conflitto tra Kosovo e Serbia, con l’intento geopolitico di cacciare Russia e Cina dalla regione dei Balcani rompendo la politica ferma e indipendente della Serbia di relazioni amichevoli con entrambe le nazioni.
«La NATO non può tollerare l’influenza di Cina e Russia nei Balcani, un punto caldo geopolitico sensibile. Di conseguenza, gli Stati Uniti intendono sopprimere la Serbia e il Kosovo è una carta importante per servire a questo scopo», scrive il Global Times.
«Il Kosovo è una bomba a orologeria piazzata dagli Stati Uniti per alimentare le fiamme quando necessario per servire i propri scopi geopolitici», scrive il quotidiano del PCC.
Sebbene la guerra del Kosovo sia finita, «la miccia esplosiva non è stata smantellata… E sullo sfondo del conflitto russo-ucraino in corso, la “mano invisibile” della NATO guidata dagli Stati Uniti sta incitando di proposito il conflitto regionale».
Il Global Times avverte quindi l’Europa: «se gli Stati Uniti incitano e intensificano ulteriormente la situazione del Kosovo, non gioverà all’Europa. Sebbene gli osservatori prevedano che lo scenario più intenso sarà limitato ai Balcani, pregiudicherà anche gli interessi dell’intera Europa. Poiché gli europei sono già caduti in una crisi energetica ed economica quando hanno seguito Washington per sostenere l’Ucraina, non sono disposti a vedere un altro scontro militare».
«L’escalation delle tensioni metterà l’Europa in una posizione terribilmente passiva nel futuro assetto strategico internazionale», scrive il quotidiano comunista cinese.
Come riportato da Renovatio 21, la Cina, stretta alleata dell’Albania ai tempi di Mao, ora pare aver intavolato un rapporto solido con la Serbia, cui avrebbe fornito un importante contingente di armi con un misterioso carico che ha destato curiosità internazionale qualche mese fa.
La Cina inoltre non può non essere memore del bombardamento NATO della sua ambasciata a Belgrado nel 1999, disastro umano e diplomatico che tuttavia fu risolto velocemente, ha confessato un professore cinese in un bizzarro incontro pubblico a Pechino, grazie ai canali riservati tra i vertici del Dragone e il Deep State USA.
Nello stesso evento, il professore ammette che la Cina aveva «aiutato» il fondo internazionale del figlio dell’allora appena eletto Biden, Hunter, riportando in vita quei rapporti sotterranei tra Pechino e Washington e Wall Street che erano stati spazzati via nell’era Trump.
Curioso, ad ogni modo, che a inizio 2022 sia divenuto virale in Cina il video di Joe Biden, allora senatore, che chiedeva il bombardamento della Serbia.
Come riportato da Renovatio 21, in questi mesi la Cina si è opposta ferocemente all’inclusione del Giappone nella Difesa cibernetica NATO, dove è entrata anche la Corea del Sud.
Il portavoce degli Esteri di Pechino Zhao Lijian, capo della fazione diplomatica dei «falchi» detti wolf warriors, non ha perso occasione per denunciare il concetto alla base della strategia del Patto Atlantico.
Di suo, il segretario generale NATO Jens Stoltenberg ripetutamente ha definito la Cina, con la Russia, minaccia alla sicurezza e ai valori dei Paesi atlantisti.
Geopolitica
Trump: Zelens’kyj deve essere «realista»
Il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che Volodymyr Zelens’kyj deve fare i conti con la realtà del conflitto contro la Russia e con l’urgenza di indire nuove elezioni.
Il mandato presidenziale quinquennale di Zelens’kyj è scaduto a maggio 2024, ma il leader ucraino ha sempre escluso il voto per via della legge marziale in vigore. Vladimir Putin ha più volte sostenuto che lo Zelens’kyj non può più essere considerato un interlocutore legittimo e che la sua posizione renderebbe giuridicamente problematico qualsiasi accordo di pace.
Mercoledì Trump ha affrontato la questione Ucraina in una telefonata con i leader di Regno Unito, Francia e Germania. «Ne abbiamo parlato in termini piuttosto netti, ora aspettiamo di vedere le loro risposte», ha riferito ai giornalisti alla Casa Bianca.
«Penso che Zelens’kyj debba essere realista. Mi domando quanto tempo passerà ancora prima che si tengano le elezioni. Dopotutto è una democrazia… Sono anni che non si vota», ha aggiunto Trump, sottolineando che l’Ucraina sta «perdendo moltissima gente».
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Il presidente americano ha poi sostenuto che l’opinione pubblica ucraina sia largamente favorevole a un’intesa con Mosca: «Se guardiamo i sondaggi, l’82 % degli ucraini vuole un accordo – è uscito proprio un sondaggio con questa cifra».
Trump ha insistito sulla necessità di chiudere rapidamente il conflitto: «Non possiamo permetterci di perdere altro tempo».
Secondo Axios e RBC-Ucraina, Kiev ha trasmesso agli Stati Uniti la sua ultima proposta di pace. Zelens’kyj , che fino a ieri escludeva elezioni in tempo di legge marziale, ha dichiarato mercoledì di essere disposto a indire il voto, a patto però che Stati Uniti e alleati europei forniscano solide garanzie di sicurezza.
Il consenso verso Zelens’kyj è precipitato al 20 % dopo uno scandalo di corruzione nel settore energetico che ha travolto suoi stretti collaboratori e provocato le dimissioni di diversi alti funzionari. Trump ha più volte invitato il leader ucraino a tornare alle urne, ribadendo che la corruzione endemica resta uno dei problemi più gravi del paese.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Gli Stati Uniti sequestrano una petroliera al largo delle coste del Venezuela
Today, the Federal Bureau of Investigation, Homeland Security Investigations, and the United States Coast Guard, with support from the Department of War, executed a seizure warrant for a crude oil tanker used to transport sanctioned oil from Venezuela and Iran. For multiple… pic.twitter.com/dNr0oAGl5x
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) December 10, 2025
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Geopolitica
Putin: la Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi nel conflitto ucraino
La Russia porterà a compimento tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale in Ucraina, ha dichiarato il presidente Vladimir Putin.
Tra gli scopi principali enunciati da Putin nel 2022 vi sono la protezione degli abitanti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk dall’aggressione delle forze di Kiev, nonché la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina.
«Naturalmente porteremo a termine questa operazione fino alla sua logica conclusione, fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale», ha affermato Putin in videocollegamento durante la riunione del Consiglio presidenziale per i diritti umani di martedì.
Il presidente russo quindi ricordato che il conflitto è scoppiato quando l’esercito ucraino è stato inviato nel Donbass, regione storicamente russa che nel 2014 aveva respinto il colpo di Stato di Maidan sostenuto dall’Occidente. Questo, secondo il presidente, ha reso inevitabile l’intervento delle forze armate russe per porre fine alle ostilità.
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«Si tratta delle persone. Persone che non hanno accettato il colpo di Stato in Ucraina nel 2014 e contro le quali è stata scatenata una guerra: con artiglieria, armi pesanti, carri armati e aviazione. È lì che è iniziata la guerra. Noi stiamo cercando di mettervi fine e siamo costretti a farlo con le armi in pugno».
Putin ha ribadito che per otto anni la Russia ha cercato di risolvere la crisi per via diplomatica e «ha firmato gli accordi di Minsk nella speranza di una soluzione pacifica». Tuttavia, ha aggiunto la settimana scorsa in un’intervista a India Today, «i leader occidentali hanno poi ammesso apertamente di non aver mai avuto intenzione di rispettarli», avendoli sottoscritti unicamente per guadagnare tempo e permettere all’Ucraina di riarmarsi.
Mosca ha accolto positivamente il nuovo slancio diplomatico impresso dal presidente statunitense Donald Trump, che ha proposto il suo piano di pace in 28 punti come base per un’intesa.
Lunedì Trump ha pubblicamente invitato Volodymyr Zelens’kyj ad accettare le proposte di pace, lasciando intendere che il leader ucraino non abbia nemmeno preso in esame l’ultima offerta americana.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
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