Geopolitica
Israele bombarda Gaza poche ore dopo la partenza di Biden. Come Kissinger e Ford con Timor Est nel 1975
Joe Biden lo scorso venerdì è diventato il primo presidente americano a volare direttamente da Israele all’Arabia Saudita dopo che il regno ha aperto il suo spazio aereo al traffico aereo dello Stato ebraico.
Tuttavia, vi è un altro fatto saliente della (disastrosa, in ogni senso) visita del presidente USA in Medio Oriente: appena dopo che il presidente Joe Biden ha lasciato Tel Aviv con l’Air Force One venerdì, l’esercito israeliano ha iniziato a bombardare Gaza.
«Ore dopo che il presidente Joe Biden ha terminato una visita di tre giorni nella regione, sabato l’esercito israeliano ha dichiarato di aver attaccato quello che si diceva fosse un sito militare di Hamas nella Striscia di Gaza in risposta a un paio di attacchi missilistici», riferisce la NBC .
BREAKING: Israel is bombing the Gaza Strip again, terrorizing 2 million Palestinians who have nowhere to go. pic.twitter.com/QR5oFlGL58
— Ahmed Shameya ???????? (@Ahmedwsh95) July 16, 2022
With more than 10 missiles… Israeli aggression on targets west of Gaza ????????#GazaUnderAttack#ForeverPalestine#SahabatPalestina_ID pic.twitter.com/XPwZfLvlaV
— ғᴏʀᴇᴠᴇʀ ᴘᴀʟᴇsᴛɪɴᴇ (@Forever__Pal06) July 16, 2022
«In risposta agli attacchi della Striscia di Gaza al territorio israeliano, l’esercito di Isralele continua a prendere di mira i siti di produzione di armi di Hamas nella Striscia di Gaza», hanno affermato le Forze di Difesa israeliane (IDF).
In particolare, l’IDF ha affermato di aver preso di mira un impianto di produzione di razzi di Hamas situato nel sottosuolo. Questo in risposta ai razzi di Hamas che si dice siano stati lanciati intorno all’una di notte.
«Il sito preso di mira era uno dei siti più grandi e importanti della Striscia per la produzione di materiali di base per razzi da parte di gruppi terroristici», ha aggiunto l’IDF. Successivamente sono stati segnalati altri due razzi lanciati da Gaza verso un insediamento israeliano appena a nord-est della Striscia, tuttavia sono atterrati in aree aperte senza ferire nessuno.
Footage of Israeli fighter jets attacking Gaza, allegedly hitting Hamas facilities????????#GazaUnderAttack pic.twitter.com/TQqSGHF1TD
— Zahra (@Zahrah922) July 16, 2022
???? Watch the video: ???????????? This is how the Israeli enemy was bombing citizens’ homes in the last Gaza war and killing children and women while they were in their homes safe. This is the Israeli enemy’s crime against children in Gaza ???????? pic.twitter.com/88VI7l5exk
— Anas Khaled (@anaskha722) July 20, 2022
La tempistica dei razzi di Hamas suggerisce che il gruppo stia cercando di inviare il proprio messaggio relativo alla presenza di Biden in Medio Oriente ; tuttavia, è la parte di Hamas che accusa Israele di aver usato la visita di Biden come «copertura» per lanciare nuovi attacchi aerei.
«Il portavoce di Hamas Fawzi Barhoum ha detto che non è un caso che i raid israeliani siano avvenuti subito dopo la visita di Biden in Israele» ha riportato Al Jazeera. «Questa escalation, avvenuta subito dopo la visita del presidente degli Stati Uniti Biden all’entità sionista, riflette la quantità di sostegno e incoraggiamento americani che l’occupazione israeliana ha ricevuto per la continuazione della sua aggressione e per la perpetrazione dei suoi crimini» ha affermato in una nota.
Biden aveva trascorso due giorni in Israele, dove ha incontrato sia la leadership israeliana che quella palestinese, prima di una visita di un giorno in Arabia Saudita dove ha incontrato il re Salman e, in modo controverso, il principe ereditario Mohamed bin Salman.
L’attacco sferrato subito dopo la partenza dell’aereo del presidente americano ricorda un tragico precedente storico: l’invasione di Timor Est. L’Indonesia di Suharto procedette con una violenta operazione militare contro Timor Est a poche ore da quando il presidente USA Gerald Ford e il suo segretario di Stato Henry Kissinger erano decollati da Giacarta dopo una visita diplomatica.
In quel caso si è arrivati a dire che durante la visita fossero stati propri i vertici di Stato USA a dare semaforo verde a Suharto per lo scatenamento delle violenze.
«Sebbene Kissinger lo abbia negato a lungo, i documenti statunitensi declassificati rilasciati a dicembre dimostrano che lui e Ford, durante una visita a Giacarta il 6 dicembre 1975, hanno dato al presidente Suharto dell’Indonesia il via libera per inviare i suoi militari a Timor orientale» scriveva nel 2002 il New York Times.
La conseguente occupazione indonesia di Timor Est, Paese a maggioranza cristiana, durò fino al 1999. Gli Est-timoresi uccisi, feriti o catturati – inclusi i civili – sarebbero più di 185 mila, su un totale attuale di 1,2 milioni di abitanti.
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Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
Cambogia e Thailandia hanno siglato un accordo di cessate il fuoco ampliato per porre fine a un violento conflitto di confine scoppiato a inizio anno. La cerimonia di firma, tenutasi domenica, è stata presieduta dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che aveva mediato la tregua iniziale.
Le tensioni storiche tra i due Paesi del Sud-est asiatico, originate da dispute territoriali di epoca coloniale, sono esplose a luglio con cinque giorni di scontri armati, che hanno spinto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalla zona di confine. Un incontro ospitato dalla Malesia aveva portato a una prima tregua, segnando l’inizio della de-escalation.
Trump ha dichiarato di aver sfruttato i negoziati commerciali con entrambi i paesi per favorire una riduzione delle tensioni.
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA.
President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
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Durante il 47° vertice dell’ASEAN in Malesia, il primo ministro cambogiano Hun Manet e il primo ministro thailandese Anutin Charnvirakul hanno firmato l’accordo, che amplia la tregua di luglio.
Il documento stabilisce un piano per ridurre le tensioni e assicurare una pace stabile al confine, prevedendo il rilascio di 18 soldati cambogiani prigionieri da parte della Thailandia, il ritiro delle armi pesanti, l’avvio di operazioni di sminamento e il contrasto alle attività illegali transfrontaliere.
Dopo la firma, il primo ministro thailandese ha annunciato l’immediato ritiro delle armi dal confine e il rilascio dei prigionieri di guerra cambogiani, insieme a un’intesa commerciale congiunta. Il primo ministro cambogiano ha lodato l’accordo, impegnandosi a rispettarlo e ringraziando Trump per il suo ruolo, proponendolo come candidato al Premio Nobel per la Pace del prossimo anno.
Trump ha definito l’accordo «monumentale» e «storico», sottolineando il suo contributo e descrivendo la mediazione di pace come «quasi un hobby». Dopo la cerimonia, ha firmato un accordo commerciale con la Cambogia e un importante patto minerario con la Thailandia.
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Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
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Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.
Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.
Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».
Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.
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Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».
«Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.
Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.
Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».
«La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.
Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.
Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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