Persecuzioni
Indonesia, cattolici minacciati perché recitavano il rosario in una casa
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Un gruppo di universitari si erano radunati per pregare nell’abitazione di una famiglia cattolica ma sono stati costretti a smettere dall’irruzione da parte di alcuni uomini armati. L’uomo a capo del gruppo di estremisti islamici ha detto che i cristiani devono radunarsi in chiesa. La polizia ha aperto un’indagine.
Alcuni studenti cattolici dell’Università di Pamulang (Unpam) sono stati minacciati da estremisti musulmani mentre si apprestavano a recitare il rosario. Ieri notte, nel distretto di Tangerang meridionale, un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nella casa di una famiglia cattolica locale che stava ospitando gli studenti. I musulmani hanno urlato minacce e intimato agli universitari di mettere fine all’attività di preghiera e di disperdersi il prima possibile.
Pare che le ostilità siano state fomentate da un uomo chiamato Diding: «se pregate fatelo in chiesa come noi musulmani siamo abituati a fare in moschea, non in una casa residenziale come questa», ha detto l’uomo a capo del gruppo in base alle testimonianze raccolte finora.
Un attivista politico noto con il nome di Mr. A ha confermato ad AsiaNews che «una decina di studenti dell’Unpam stava recitando il rosario a casa di una figura cattolica del posto».
«Siamo stati al posto di comando di polizia fino alle 3 di notte per chiedere che gli autori di questo gesto ostile vengano ritenuti responsabili a favore dell’interesse comune», ha aggiunto Mr. A.
Rivolgendosi ai media locali, il sovrintendente capo Alvino Cahyadi ha affermato che la polizia sta indagando sull’episodio, dopo che un video della vicenda ha cominciato a circolare sui social. Alcune studentesse hanno riportato ferite minori.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
mahasiswa/siswi katolik univ. pamulang dipukuli, dibacok cuma karena mereka berdoa. Kejadian ini berawal dari RT bernama Diding yang memprovokasi warga sekitar ketika mereka Doa rosario di kos daerah pamulang, tiba² di serang sama warga dan rt setempat pic.twitter.com/SdfwE2u3uD
— krestenisasi terselubung (@kresbung) May 6, 2024
[link Twitter con video aggiunto da Renovatio 21]
Un simile episodio aveva avuto luogo nel 2014, quando Julianus Felicianus, un cattolico locale, aveva aperto la propria casa nei pressi di Yogyakarta alla comunità per pregare il rosario, un’attività a cui molti cristiani si dedicano nel mese di maggio. Un gruppo di musulmani aveva preso di mira il raduno cattolico e Julianus Felicianus aveva poi ricevuto minacce, anche di morte, da diverse persone.
Il mese di maggio è un momento speciale per molti devoti indonesiani, che si recano in visita a grotte e santuari mariani per rendere omaggio alla madre di Gesù.
Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.
Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da Twitter
Persecuzioni
Nigeria, quasi 56.000 morti in quattro anni
Iscriviti al canale Telegram
Il profilo degli aggressori
Secondo il rapporto, l’81% dei civili è morto negli attacchi. Circa il 42% di queste uccisioni è stato compiuto dai Fulani che hanno invaso piccole comunità agricole cristiane per uccidere, stuprare, rapire e bruciare le case. I Fulani, pastori sunniti musulmani Fulani, hanno ucciso almeno 9.153 cristiani e almeno 1.473 musulmani. La religione di 1.267 delle loro vittime è sconosciuta. Circa il 41% degli attacchi è stato condotto da vari gruppi, che il rapporto classifica come «altri gruppi terroristici». Tuttavia, il rapporto nota che la categoria «altro» probabilmente «consiste in vari gruppi di ‘banditi Fulani’ che fanno parte delle milizie etniche Fulani… come i pastori Fulani armati», nota ACI Africa. Gli «altri» gruppi terroristici sono stati responsabili di 10.274 omicidi, tra cui almeno 3.804 cristiani e 2.919 musulmani. La religione di circa 3.503 vittime è sconosciuta. Almeno 78 persone uccise in attacchi da pastori Fulani e “altri gruppi terroristici” appartenevano a religioni tradizionali africane. «Le milizie etniche Fulani stanno prendendo di mira le popolazioni cristiane, mentre anche i musulmani stanno soffrendo molto per le loro azioni», ha affermato un altro analista dell’ORFA in una dichiarazione citata da ACI Africa. «I rapitori stanno perseguendo obiettivi islamici», ha aggiunto. Stanno rapendo giovani donne, le stuprano e spengono la speranza delle famiglie, ha detto. Nina Shea, direttrice del Centro per la libertà religiosa dell’Hudson Institute, ha detto alla CNA che «il numero di persone uccise e rapite è sconcertante e la documentazione è ormai inconfutabile». Ha aggiunto che «i militanti Fulani stanno conducendo una guerra religiosa, una jihad, contro le comunità agricole cristiane indifese in vaste aree della Nigeria». Ed «è ugualmente innegabile e scioccante che il governo nigeriano abbia osservato e tollerato questi attacchi implacabili per molti anni. L’obiettivo dei militanti di sradicare la presenza cristiana attraverso l’omicidio, la conversione forzata all’Islam e l’espulsione dalla loro patria sembra essere condiviso dal governo di Abuja, altrimenti prenderebbe provvedimenti». La signora Shea ha infine criticato il Dipartimento di Stato americano (DoS) per il suo ripetuto rifiuto di designare la Nigeria come «Paese di particolare preoccupazione» e di inserirlo nella lista di controllo dei paesi responsabili di gravi violazioni della libertà religiosa. ACI Africa ricorda che la Nigeria è stata inclusa per la prima volta in questa lista nel 2020, l’ultimo anno dell’amministrazione Trump. Tuttavia, è stata rimossa nel 2021, il primo anno dell’amministrazione del presidente Joe Biden. L’attuale rapporto attribuisce la violenza nigeriana a «scontri intercomunitari» e «competizione per le risorse». Articolo previamente apparso su FSSPX.news.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Persecuzioni
Iraq, nuova ondata di esodo dei cristiani
All’inizio di agosto 2024, il Patriarca caldeo, Sua Beatitudine il cardinale Louis Raphaël Sako, ha ricordato il decimo anniversario dell’espulsione dei cristiani dalla Piana di Ninive. È stato un episodio che ha avuto un impatto duraturo sul cristianesimo iracheno e che continua a spaventare i cristiani.
Un esodo brutale e massiccio: 6 agosto 2014
Ricorda il Patriarca Sako dalle colonne dell’Agenzia Fides: «È una tragedia collettiva che resta impressa nella mente delle persone. Certo, l’ISIS è stato sconfitto, ma la sua ideologia resta forte» e in molti Paesi, anche in Africa. L’espulsione è stata effettuata nel cuore della notte dai jihadisti: i cristiani «sono stati costretti a lasciare immediatamente le loro case e tutti i loro averi».
«Intere famiglie sono state buttate giù dal letto dagli altoparlanti: la gente è stata costretta a fuggire in pigiama», ha detto un testimone; essi «hanno dovuto lasciare tutto, anche le scarpe, e sono stati portati con la forza nella zona del Kurdistan», cita sempre Fides. In totale, ricordano i media, «quella notte circa 120 mila cristiani lasciarono la piana di Ninive».
Da allora, ricorda il cardinale Sako, «solo il 60% dei cristiani è tornato». Ma, prosegue, «l’esclusione dal lavoro dovuta al settarismo, la legge sullo status personale, e in particolare l’islamizzazione dei minori quando uno dei genitori diventa musulmano, fanno sì che i cristiani non abbiano più fiducia nel futuro».
Bisogna inoltre tenere conto «dell’attuale preoccupante situazione in Medio Oriente e del timore di una guerra totale», che ha portato «all’emigrazione di oltre un milione di cristiani all’estero, riducendo notevolmente il numero dei cristiani in Iraq: si stima che ogni mese lasciano l’Iraq 100 famiglie cristiane» conclude il Patriarca caldeo.
Sostieni Renovatio 21
Il ritorno dell’ISIS e l’aumento degli attentati
A luglio, il sito di Asianews ha dedicato un articolo al ritorno dell’Isis in Iraq e all’aumento degli attentati in questo Paese: «durante i primi sei mesi dell’anno [2024], lo Stato islamico ha già effettuato 153 operazioni e tenterà di “ricostruire” se stesso». Secondo l’Intelligence americana c’è da temere un ritorno dello Stato Islamico, in occasione del decennale della sua avanzata.
Un altro elemento è costituito «dall’amnistia generale delle milizie curde – sostenute dagli Stati Uniti – nel nord-est della Siria, che ha portato al rilascio di sospetti jihadisti o affiliati all’ISIS», nota Asianews . Anche se i combattenti più pericolosi non verranno rilasciati, «resta il timore che un rilascio di massa possa alimentare nuovamente» l’ISIS.
Un nuovo esodo di cristiani dall’Iraq
Il sito della Catholic News Agency (CNA) titola: «Cristiani iracheni stanno lasciando nuovamente la loro patria», rilevando che «molte famiglie fuggono dal Paese, cercando rifugio nei Paesi vicini per una sosta temporanea prima di partire verso mete lontane come l’Australia», confermando le parole del Patriarca Sako.
Il sito cita un’intervista pubblicata su ACI Mena, partner in lingua araba della CNA, rilasciata da Basma Azuz: «l’emigrazione riflette un profondo conflitto tra l’identità e la patria della persona e la ricerca di sicurezza e diritti. (…) A volte è l’unico modo per garantire un futuro migliore».
La signora Azuz attribuisce «la continuazione dell’emigrazione dall’Iraq a fattori sociali, economici, di sicurezza e politici, oltre al timore di persecuzioni da parte della Chiesa». Certamente «la visita di Papa Francesco aveva portato un momentaneo spiraglio di speranza. Ma il peggioramento della situazione e l’incapacità del governo di mantenere le promesse hanno ravvivato il desiderio di emigrare tra i cristiani».
La CNA conclude che «l’ondata di emigrazione cristiana non ha risparmiato nessuna città in Iraq, comprese quelle nella regione del Kurdistan, riducendo la presenza cristiana quasi all’estinzione. Le statistiche non ufficiali della Fondazione Shlama (…) confermano che l’Iraq ha perso quasi il 90% dei suoi cristiani negli ultimi due decenni».
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Levi Clancy via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication
Persecuzioni
Bangladesh, cristiani nell’incertezza dopo il golpe
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Spirito1 settimana fa
Bergoglio impartisce una benedizione «valida per tutte le religioni» senza fare il segno della croce
-
Occulto2 settimane fa
Il cattopaganesimo papale avanza: la messa di «rito amazzonico» entra in una «fase sperimentale» di tre anni
-
Autismo6 giorni fa
5 scoperte scientifiche spiegano il legame tra vaccini e autismo: perché le agenzie sanitarie le ignorano?
-
Salute2 settimane fa
Calciatore 27enne collassa e muore in mezzo al campo durante una partita
-
Spirito1 settimana fa
«La setta bergogliana procede verso la religione universale». Rito amazzonico, il commento di mons. Viganò
-
Animali2 settimane fa
Lupi divoratori di bambini cacciati con i droni
-
Immigrazione2 settimane fa
Bergoglio: opporsi alle migrazioni è «un peccato grave». Ecco lo spot per la gestione episcopale dell’invasione
-
Vaccini1 settimana fa
Vaccino sperimentale contro la poliomielite distribuito a centinaia di migliaia di bambini a Gaza