Geopolitica
Immagini della guerriglia Ultras tra Napoli e Eintracht Francoforte
Immagini di guerriglia urbana prima e dopo della partita di Champions League a Napoli tra la squadra locale e l’Eintracht Francoforte.
Il ministro dell’Interno aveva chiesto di negare la trasferta ai tedeschi. Dopo un balletto con altre autorità locali – in cui si ipotizzava il divieto di trasferta per i soli nati e residenti a Francoforte – e le proteste (tra cui quella del presidente UEFA Aleksandr Ceferin, «inaccettabile che le autorità italiane decidano che i tifosi tedeschi non sono ammessi. Questa situazione è intollerabile», circa 600 tifosi francofortesi, secondo le stime, hanno raggiunto comunque il capoluogo campano.
Secondo alcune speculazioni della stampa i tedeschi sarebbero stati aiutati con i biglietti dai supporter dell’Atalanta; alcuni gruppi di ultras orobici avrebbero sfilato con quelli dell’Eintracht.
???????????? Large groups of Eintracht Frankfurt fans have arrived in Napoli for the game tonight.
To note: Frankfurt fans are officially banned from the game for safety reasons. pic.twitter.com/ZrPkB4rbdS
— EuroFoot (@eurofootcom) March 15, 2023
Shocking scenes in Napoli. For all the beauty of German fan culture, this is absolutely shameful from Eintracht Frankfurt fans. No motive can justify it.pic.twitter.com/PpMtpZeYD1
— Adriano Del Monte (@adriandelmonte) March 15, 2023
I tifosi di Francoforte erano noti per alcuni disordini a Roma nell’occasione di una partita con la Lazio. Tuttavia, secondo quanto è possibile ricostruire, lo screzio con i napoletani si sarebbe creato alla partita di andata dello scorso 21 febbraio.
Clashes erupt at the square in Naples as Napoli's ultras seem to have attempted to reach the area where Eintracht Frankfurt's supporters are located. Police are at the scene. pic.twitter.com/GTyhJOPoxn
— DW Sports (@dw_sports) March 15, 2023
Secondo quanto riportato dalla stampa, i supporter dell’Eintracht sarebbero stati attaccati dagli Ultras napoletani in zona Piazza del Gesù verso le ore 16. Si sono consumate quindi sassaiole e lanci di oggetti. Un’auto della polizia è stata data alle fiamme.
Napoli, oggi. #NapoliEintracht pic.twitter.com/ci0Ol61nbH
— Marco Fattorini (@MarcoFattorini) March 15, 2023
Il commando degli ultras napoletani era composto da uomini vestiti di nero e con il volto coperto.
15.03.2023, Napoli???????? – Eintracht Frankfurt????????, Napoli ultras going to fight https://t.co/Fjy3xrlEmQ pic.twitter.com/QmG0rCiT84
— Hooligans.cz Official (@hooliganscz1999) March 15, 2023
Madness in Napoli today! Napoli vs Eintracht Frankfurt
Read more: https://t.co/K1ySkZl1g4#ultrastifo #napoli #eintrachtfrankfurt #naples #riots pic.twitter.com/x90DQmv7Pj— Ultras-Tifo (@UltrasTifo) March 15, 2023
Gli ultras germanici avrebbero quindi forzato il cordone della polizia e iniziato gli scontri con i tifosi autoctoni.
#NapoliEintracht, violenti scontri in centro tra polizia e #ultras pic.twitter.com/BVdIjWd1YS
— AGTW (@AGTW_it) March 15, 2023
#NapoliEintracht, petardi e pietre contro i bus di tedeschi pic.twitter.com/Jq5q9e7E1L
— AGTW (@AGTW_it) March 15, 2023
Sette supporter del Napoli, identificati dalle forze dell’ordine, sono stati arrestati durante la notte.
15.03.2023, Napoli???????? – Eintracht Frankfurt????????, Napoli vs acab https://t.co/Fjy3xrlEmQ pic.twitter.com/KsHifIlC7b
— Hooligans.cz Official (@hooliganscz1999) March 15, 2023
???????????????????????????????????????? ???????????? ???????????????????????????? ???? ????????????????????????‼️
Guerriglia totale a Napoli a poche ore dal fischio d’inizio della sfida Champions contro l’Eintracht. Proseguono gli scontri tra la polizia e alcuni gruppi ultras tedeschi #napoli #eintracht #sportitalia pic.twitter.com/cbn4wR1hlK
— Sportitalia (@tvdellosport) March 15, 2023
È stato denunciato da un’associazione anche il caso di un’ambulanza bloccata e minacciata dagli ultras, probabilmente perché proveniva dalla zona dell’hotel dove alloggiavano i tedeschi.
Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Orban: l’UE annega nella corruzione
L’UE continua a rivendicare la sua «superiorità morale» nonostante sia «annegata» nella corruzione, ha affermato il primo ministro ungherese Viktor Orban, accusando Bruxelles e Kiev di proteggersi a vicenda dagli scandali di corruzione.
Venerdì Orban ha attaccato duramente la leadership dell’UE in un’intervista a Kossuth Radio, evocando l’ultimo scandalo di corruzione che ha colpito l’Unione all’inizio di questa settimana. La Procura europea (EPPO) ha formalmente accusato tre sospettati di alto profilo, tra cui l’ex responsabile della politica estera dell’Unione e vicepresidente della Commissione europea, Federica Mogherini, di frode, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale.
Il primo ministro ungherese ha tracciato parallelismi tra la vicenda e la serie di scandali di corruzione che hanno colpito l’Ucraina, tra cui il sistema di tangenti da 100 milioni di dollari legato alla cerchia ristretta di Volodymyr Zelens’kjy. Nonostante lo scandalo, Bruxelles ha cercato di ottenere 135 miliardi di euro per sostenere Kiev nel corso del prossimo anno.
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L’UE non è riuscita a fornire una risposta adeguata allo scandalo di corruzione in Ucraina, ha affermato Orban, accusando la leadership dell’Unione di voler coprire Kiev. «L’UE sta annegando nella corruzione. I commissari sono accusati di gravi reati, la Commissione e il Parlamento sono travolti dallo scandalo, eppure Bruxelles continua a rivendicare la superiorità morale. La corruzione in Ucraina dovrebbe essere denunciata dall’UE, ma ancora una volta è la solita vecchia storia: Bruxelles e Kiev si proteggono a vicenda invece di affrontare la verità», ha scritto Orban su X, condividendo un estratto dell’intervista.
Le sue osservazioni seguono le dichiarazioni rilasciate all’inizio di questa settimana dal ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, che ha accusato l’UE di essere riluttante a denunciare la corruzione ucraina «perché anche Bruxelles è costellata da una rete di corruzione simile».
«Nessuno ha chiesto conto agli ucraini delle centinaia di miliardi di euro di aiuti dell’UE dopo che è stato rivelato che in Ucraina si stava verificando corruzione ai massimi livelli statali», ha detto lo Szijjarto ai giornalisti, aggiungendo che il denaro dei contribuenti europei finisce in ultima analisi nelle «mani di una mafia di guerra».
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Immagine di European People’s Party via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Per gli USA ora la normalizzazione delle relazioni con la Russia è un «interesse fondamentale»
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Geopolitica
Israele potrebbe iniziare a deportare gli ucraini
Decine di migliaia di rifugiati ucraini in Israele rischiano la deportazione entro la fine del prossimo mese, a causa del protrarsi del ritardo governativo nel rinnovare il loro status legale. Lo riporta il quotidiano dello Stato Giudaico Haaretz.
La tutela collettiva offerta a circa 25.000 ucraini in seguito all’aggravarsi del conflitto in Ucraina nel 2022 necessita di un’estensione annuale, ma gli attuali permessi di soggiorno scadono a dicembre.
Tuttavia, Israele non si è dimostrato particolarmente ospitale verso molti di questi migranti, in particolare quelli non eleggibili alla «Legge del Ritorno», una legge fondamentale dello Stato di Israele implementata dal 1950che garantisce a ogni ebreo del mondo il diritto di immigrare in Israele e ottenere la cittadinanza, basandosi sul legame storico e religioso del popolo ebraico con la Terra Promessa. Secondo i resoconti dei media locali, gli ucraini non ebrei ottengono spesso solo una protezione provvisoria, devono fare i conti con norme d’ingresso stringenti e sono esclusi dalla residenza permanente o dagli aiuti sociali, finendo intrappolati in un limbo legale ed economico.
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In carenza di un ministro dell’Interno ad interim, la competenza su tale dossier è passata al premier Benjamino Netanyahu, ma una pronuncia non è ancora arrivata, ha precisato Haaretz.
L’Autorità israeliana per la Popolazione e l’Immigrazione ha indicato che la pratica è in esame e che una determinazione verrà comunicata a giorni, ha aggiunto il giornale.
Anche nell’Unione Europea, l’assistenza ai profughi ucraini è messa alla prova, con vari esecutivi che stanno tagliando i piani di supporto per via di vincoli di bilancio. Dati Eurostat mostrano un recente incremento degli arrivi di maschi ucraini in età da leva nell’UE, in scia alla scelta del presidente Volodymyr Zelens’kyj di allentare i divieti di espatrio per la fascia 18-22 anni. Tale emigrazione continua di uomini abili al reclutamento sta acutizzando le già critiche carenze di forza lavoro in Ucraina.
Germania e Polonia, i due Stati membri che accolgono il maggior numero di ucraini, hanno di recente varato restrizioni sui sussidi, malgrado un calo del consenso popolare.
Il presidente polacco Karol Nawrocki ha annunciato il mese scorso che non rinnoverà gli aiuti sociali per i rifugiati ucraini oltre il 2026. A quanto pare, l’opinione pubblica polacca sui profughi ucraini si è inasprita dal 2022, per via di frizioni sociali e del diffondersi dell’idea che rappresentino un peso o una minaccia criminale.
Quest’anno, i giovani ucraini hanno provocato quasi 1.000 interventi delle forze dell’ordine per scontri, intossicazione alcolica e possesso di armi non letali in un parco del centro di Varsavia, ha rivelato all’inizio della settimana Gazeta Wyborcza.
Una sorta di cecità selettiva, o di compiacenza, di Tel Aviv nei confronti del neonazismo ucraino pare emergere anche da dichiarazioni dell’ambasciatore dello Stato Ebraico a Kiev, che ha detto di non essere d’accordo con il fatto che Kiev onori autori dell’Olocausto della Seconda Guerra Mondiale come eroi nazionali, tuttavia rassicurando sul fatto che tale disputa non dovrebbe rappresentare una minaccia per il sostegno israeliano al governo ucraino.
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Secondo un articolo del Washington Post, circa la metà dei 300.000 ebrei ucraini sarebbero fuggiti dal Paese dall’inizio del conflitto con la Russia.
Come riportato da Renovatio 21, le pressioni dell’amministrazione Biden su Tel Aviv per la fornitura di armi a Kiev risale ad inizio conflitto.
Tre anni fa l’ex presidente russo e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev aveva messo in guardia Israele dal fornire armi all’Ucraina in risposta alle affermazioni secondo cui l’Iran sta vendendo missili balistici e droni da combattimento alla Russia.
Israele a inizio 2022 aveva rifiutato la vendita di armi cibernetiche all’Ucraina o a Stati, come l’Estonia, che potrebbero poi rivenderle al regime Zelens’kyj.
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Immagine di Spokesperson unit of the President of Israel via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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