Protesta
Immagini degli scontri a Vicenza tra polizia e centri sociali filopalestinesi
Scene di guerriglia a Vicenza con pesanti scontri tra forze dell’ordine e gruppi filopalestinesi vicini ai cosiddetti centri sociali.
I manifestanti, approssimativamente 700 persone, hanno cercato di raggiungere la zona fieristica della città in una protesta contro la presenza di un padiglione israeliano all’edizione di gennaio di Vicenza Oro, un tempo la maggiore esposizione fieristica del settore dell’oro a livello mondiale.
Durante gli scontri con le forze dell’ordine, che hanno coinvolto lancio di petardi e fumogeni, una decina di agenti sono rimasti leggermente feriti, mentre cinque manifestanti sono stati denunciati.
Vicenza, incidenti intorno alla fiera dell'oro che ospita un padiglione di Israele. Diversi fermi tra i manifestanti. Feriti anche tra le forze di polizia pic.twitter.com/LAD7CXgHMy
— Local Team (@localteamit) January 20, 2024
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I manifestanti, che esclamavano slogan come «Blocchiamo Israele», «Free Palestine» e «Stop global war», hanno attaccato le forze dell’ordine con petardi e fumogeni, ricevendo in risposta una carica di alleggerimento.
Vicenza, Italy – Jihadi scum try to ruin the VicenzaOro jewellery event. Brave Italian police stop them 🇮🇹👮 pic.twitter.com/kle71oCBhy
— 🇬🇧RonEnglish🇬🇧🏴 (@RonEng1ish) January 20, 2024
Secondo quanto riportato dai giornali, nove agenti dei reparti mobili hanno subito lesioni lievi come contusioni e piccole ustioni, mentre il decimo ferito sarebbe un funzionario della Digos di Venezia, anch’esso con lesioni lievi.
A #Vicenza alla manifestazione indetta da numerose realtà politiche e sociali per bloccare la presenza dello stato genocida di #Israele con il suo padiglione alla Fiera dell’oro, la polizia ha caricato con l’utilizzo di idranti.🇵🇸👇https://t.co/63xun0O6ra pic.twitter.com/y6uH9KbeBT
— Potere al Popolo (@potere_alpopolo) January 20, 2024
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Per disperdere i manifestanti, le forze dell’ordine hanno utilizzato anche un’autobotte con idranti. Oltre ai cinque manifestanti denunciati, altri responsabili potrebbero essere individuati attraverso l’analisi delle immagini della manifestazione.
Vicenza, proseguono gli scontri: i manifestanti sparano fuochi d'artificio in direzione delle forze di polizia pic.twitter.com/JyuXlTgIoH
— Local Team (@localteamit) January 20, 2024
Vicenza Oro, un evento che si tiene nel centro fieristico dal 19 al 23 gennaio, da 70 anni ospita espositori del settore del gioiello provenienti da tutto il mondo. Nel primo pomeriggio, un corteo organizzato dalla comunità palestinese del Veneto, con lo slogan «No Israele alla fiera dell’oro di Vicenza», si era svolto senza problemi particolari nella zona della stazione ferroviaria di Vicenza, con la partecipazione di circa 7 mila persone.
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Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha manifestato solidarietà agli agenti aggrediti e ha elogiato le forze di polizia per la gestione della situazione, parlando di «apprezzamento per come le forze di polizia hanno saputo gestire ancora una volta, con la consueta professionalità, una situazione difficile, evitando guai peggiori e confermandosi presidio fondamentale di difesa della democrazia e della libertà».
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha dichiarato che «la condanna per questi atti di violenza e antisemitismo deve essere netta e unanime. Nessuna tolleranza è ammissibile».
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso «ferma condanna per gli atti di violenza e di discriminazione avvenuti a Vicenza» augurandosi «che tutti i responsabili ne rispondano in sede giudiziaria».
Polemiche sulla mancata reazione della segretaria PD Elly Schlein.
La questione filopalestinese, uscita da un riflesso pavloviano della sinistra italiana ed europea (risalente ai tempi in cui l’URSS appoggiò i palestinesi contro lo Stato Ebraico, con cui tuttavia Mosca mantenne sempre rapporti stretti, come conviene al primo Paese che lo riconobbe nel 1948), sembra oramai uscita completamente dalla possibilità di essere controllata.
Ciò è vero negli USA, dove prestigiose università ospitano manifestazioni talvolta apertamente antisemite, così come altrove, sia pur con dei distinguo: negli USA e in Italia le manifestazioni filopalestinesi sono animate da goscisti ex- post – neo-marxisti, mentre a Londra, Parigi o a Berlino vi è una chiara componente immigrata di musulmani che attaccano Israele chiedendo la shari’a ovunque – come da statuto di Hamas.
La domanda, comunque, rimane: ma dove erano finiti i centri sociali durante il COVID?
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Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
Macron dichiara lo stato di emergenza e invia truppe per sedare le rivolte mortali scoppiate in Nuova Caledonia
#UPDATE ⚡️🇫🇷 —Events are growing in New Caledonia.
At least 4 people were killed in the riot in New Caledonia. – LS pic.twitter.com/yEsNWZ2ONH — UK R REPORT (@UKR_Report) May 15, 2024
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🚨🇫🇷 BREAKING: FRANCE DECLARES STATE OF EMERGENCY AND TIKTOK BAN IN NEW CALEDONIA
France has declared a state of emergency in New Caledonia following deadly riots over a new voting law. Four people were killed as indigenous Kanaks protested against allowing long-term French… pic.twitter.com/vYnEJdzjgp — Mario Nawfal (@MarioNawfal) May 15, 2024
Secondo l’Associated Press, «alla domanda se la Francia potrebbe schierare l’esercito francese sull’isola, [la portavoce del governo della Nuova Caledonia Prisca] Thevenot ha detto che non è compito dell’esercito mantenere l’ordine ma che sta aiutando con il trasporto dei rinforzi della polizia». L’agenzia di stampa AFP ha riportato che la Francia ha schierato personale dell’esercito nei porti della Nuova Caledonia e nel principale aeroporto.Les policiers tirent stupidement sur les jeunes .. Ne sortez pas l’excuse de légitime défense car les gamins ne sont pas armés .. L’Etat Français a quoi sert votre déclaration d’état d’urgence à tuer le peuple kanak ? #kanaky #nouvellecaledonie #world #war #newcaledonia pic.twitter.com/E5Te16KpuV
— Sorsha Junto (@SorshaJ) May 16, 2024
Il presidente della Nuova Caledonia Louis Mapou ha affermato che tra le vittime delle ultime 24 ore di disordini figurano tre giovani indigeni Kanak e un agente di polizia della gendarmeria francese che aveva riportato ferite in precedenza. Centinaia di manifestanti e poliziotti sono rimasti feriti. «Il gendarme mobile gravemente ferito da un proiettile in Nuova Caledonia è appena morto», ha annunciato il Ministro dell’Interno e dell’Oltremare della Repubblica francese Gérald Darmanin. «I nostri pensieri vanno alla sua famiglia, alle persone a lui vicine e ai suoi amici. Niente, assolutamente niente, giustifica la violenza. L’ordine sarà ristabilito». Parigi ha confermato che altri 500 agenti di polizia francesi sono stati inviati sul territorio per aiutare a ripristinare l’ordine.🇫🇷🇳🇨MACRON SENDS TROOPS TO NEW CALEDONIA
Promising there would be no army on the streets, French officials said they were sending troops “to provide security for ports and airports.” Five thousand people have been involved in riots that left four dead and hundreds injured after… pic.twitter.com/QwO84WawFd — Mario Nawfal (@MarioNawfal) May 16, 2024
The French Empire has deployed its military to put down insurgents in the Pacific island of New Caledonia, which is near Australia!
And France has also banned TikTok in that island to hide human rights violations. Freedom, democracy and Western values on display: pic.twitter.com/0PViDdpt74 — S.L. Kanthan (@Kanthan2030) May 15, 2024
#WATCH | Visuals from the aftermath of deadly riots in New Caledonia, which have left businesses torched and stores looted.
Rioting broke out over a new bill, adopted by lawmakers in #Paris that will allow French residents who have lived in the region for 10 years to vote in… pic.twitter.com/MODJg8eqX0 — DD India (@DDIndialive) May 16, 2024
JUST IN: 🇫🇷 France declares state of emergency in New Caledonia, bans TikTok after riots leave 4 dead.
Over 130 people have been arrested in connection with the unrest, which erupted over a proposed constitutional amendment by mainland France. The state of emergency will give… pic.twitter.com/4NX2ydEx1m — The Worldview Monitor (@WorldviewFeed) May 15, 2024
Violent riots have broken out in the French territory of New Caledonia, killing at least three people.
C/7#NewCaledonia#Protests#Riots#Riot pic.twitter.com/njsJSztCqc — Politics World Wide Web (@PoliticsWWWeb) May 15, 2024
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Digiuno
Attivista tailandese muore in carcere: era in sciopero della fame contro la lesa maestà
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
La 28enne Netiporn «Boong» Sanesangkhom è deceduta in ospedale dove era stata ricoverata per l’aggravarsi delle condizioni. Era diventata un simbolo per ONG internazionali e il suo nome era presente nei rapporti dei governi occidentali relativi agli abusi. Quasi 2mila persone perseguite per reati di opinione, centinaia rischiano pesanti pene detentive.
A tre mesi dall’inizio del digiuno di protesta in carcere, la 28enne Netiporn «Boong» Sanesangkhom, uno dei riferimenti dei movimenti di protesta contro la detenzione per ragioni politiche o di coscienza e la custodia indeterminata in attesa di processo, è deceduta questa mattina nell’ospedale dell’Università Thammasat.
Netiporn, nota per la partecipazione al movimento di protesta Thalu Wang e a iniziative a tutela dei diritti dei detenuti e delle libertà civili, era stata «adottata» come prigioniera di coscienza da diverse organizzazioni internazionali, tra cui Amnesty International. Il suo nome era apparso in diversi rapporti riguardanti la Thailandia, nazione da tempo «sotto osservazione» da parte statunitense ed europea.
Il suo sciopero della fame e della sete era iniziato nel carcere femminile centrale della capitale thailandese dove era stata rinchiusa il 26 gennaio scorso, dopo che le era stata revocata la libertà su cauzione perché accusata di lesa maestà. Un’incriminazione legata alla sua partecipazione a un sondaggio del febbraio 2022 sui cortei di auto di membri della monarchia che spesso attraversano aree della capitale, con disagi per la circolazione.
Irremovibile nel rifiutare cibo e liquidi, lo scorso febbraio l’attivista era stata prima trasferita in un ospedale carcerario e poi in quello universitario Thammasat, prima di essere riportata in cella dove, secondo l’amministrazione penitenziaria, avrebbe ripreso ad alimentarsi regolarmente.
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Per i gruppi che hanno seguito la sua vicenda, tra cui avvocati thai per i diritti umani (Thai Lawyers for Human Rights), Netiporn era tornata nell’ospedale carcerario a inizio aprile ma la sua salute si era deteriorata rapidamente. Questa mattina il ricovero dopo una crisi cardiaca ma il suo trasferimento in ospedale è risultato inutile, poiché l’attivista è deceduta alle 11.22 ora locale (le 6.22 in Italia).
Immediate le espressioni di solidarietà e di cordoglio di attivisti che ne condividevano la causa – come i colleghi di impegno civile Natthanon «Frank» Chaimahabud e Tantawan «Tawan» Tuatulanon – e anche l’esperienza del digiuno di protesta, ma anche di politici dell’opposizione e di esponenti della società civile.
La sua vicenda ha tenuta alta l’attenzione riguardo una legge, quella sulla “Lesa maestà”, da tempo criticata per il suo utilizzo che, più che tutelare la dignità della famiglia reale, sembra indirizzato a perseguire chi dissente con le pretese di controllo sul Paese dei militari e di altri poteri forti o chiede maggiori spazi di critica e dibattito.
Secondo un recente rapporto di Thai Lawyers for Human Rights, dall’inizio delle proteste dei movimenti giovanili che chiedono più libertà e giustizia sono 1.954 gli individui perseguiti legalmente per ragioni politiche e di questi almeno 272 rischiamo pesanti pene detentive in base all’articolo 112 del Codice penale, quello appunto noto come Legge sulla lesa maestà, e 153 per l’accusa di sedizione secondo l’articolo 116 del codice.
Evidenziato pure dalla tragica fine di Netiporn «Boong» Sanesangkhom l’eccesso di pene detentive a cui tanti sono sottoposti prima di accedere al giudizio, in particolare per i casi politici, e l’arbitrarietà con cui viene decisa la libertà su cauzione.
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Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Protesta
Proteste davanti casa Netanyahu a Gerusalemme si trasformano in rivolte: le immagini
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🚨 THOUSANDS CALL FOR ACTION IN ISRAEL | DEMAND NETANYAHU MAKES A DEAL
Thousands of protestors and families of the Oct 7th hostages made their voices heard through a blaze of protest in Tel Aviv, lighting up Menachem Begin Road—a key artery in Israel—with bonfires. Source:… pic.twitter.com/vlXknWKdsl — Mario Nawfal (@MarioNawfal) March 30, 2024
2nd night of massive protest in Jerusalem against Netanyahu and his war! pic.twitter.com/AHhORHRrLF
— Ashok Swain (@ProfAshokSwain) April 1, 2024
CHAOS IN TEL AVIV |
Thousands of settlers protest demanding the overthrow of netanyahu’s government and the immediate return of the Zionist prisoners. pic.twitter.com/DudnAJMRly — Suppressed Voice (@SuppressedNws) March 31, 2024
Migliaia di manifestanti hanno invaso le strade del ricco quartiere di Rehavia, dove vivono i Netanyahu, gridando slogan e chiedendo le sue dimissioni. Secondo i media locali, alcuni manifestanti avrebbero tentato di abbattere le barriere all’esterno. Immagini della scena mostrano la polizia che caricava la folla per impedirgli di sfondare e usava idranti per disperdere i manifestanti, molti dei quali portavano bandiere israeliane. La polizia israeliana ha descritto questa fase della marcia come una «rivolta sfrenata».🇮🇱⚔️🇮🇱Tens of thousands of settlers and families of zionist prisoners are continuing their protest in front of Netanyahu’s home in occupied AlQuds amidst ongoing confrontations to demand a prisoner exchange deal with the Palestinian resistance and the overthrow of the Netanyahu… pic.twitter.com/ZFjpvyGv0y
— dana (@dana916) April 2, 2024
BREAKING: ISRAELI PROTESTORS TAKE FLAMES TO NETANYAHU’S HOUSE pic.twitter.com/oz53EO9tM5
— Sulaiman Ahmed (@ShaykhSulaiman) April 2, 2024
Israeli forces arresting ,torturing Israelis from protest in Jerusalem against NetanYahu . They demands resign from NetanYahu and New Elections pic.twitter.com/AmL20MIYLY
— Peace Warrior🇵🇸 (@Kilch_Warrior) March 31, 2024
💥Police lines have been broken in the Jerusalem protest, protesters carrying torches are near Netanyahu’s Aza Road residence. pic.twitter.com/S8eNPJ7TTA
— Noga Tarnopolsky נגה טרנופולסקי نوغا ترنوبولسكي💙 (@NTarnopolsky) April 2, 2024
🚨BREAKING: A large scale protest has broken out in Tel Aviv against the Netanyahu government and its handling of hostage negotiations. Several people have been arrested. #Gaza #GazaFamine #GazaGenocide #Israel #TelAviv pic.twitter.com/xdmyelO0oZ
— Lens Veritatis (@LensVeritatis) March 30, 2024
Israeli demonstrators blocked a main road & scuffled with police during a protest against Netanyahu.pic.twitter.com/EcdlTQuXDZ
— ⚡️🌎 World News 🌐⚡️ (@ferozwala) April 1, 2024
🚨 BREAKING – Anti-government protesters set tires on fire in Jerusalem during tonight’s mass protest #Israel #Palestine #Westbank #Rafah #Benjamin #Netanyahu #Jerusalem pic.twitter.com/nzhNkoi6hs
— T R U T H P O L E (@Truthpolex) March 31, 2024
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