Politica
Il vero presidente: Kamala Harris, non Biden, sta parlando con i leader stranieri

Mentre Joe Biden gioca a Mario Kart (notizia data da tutti i giornali e telegiornali americani), Kamala Harris sta parlando con i capi delle altre nazioni del mondo.
Viene spontaneo chiedersi, come fa Summit News: chi è davvero il presidente degli Stati Uniti ora? Il vecchio dall’evidente comportamento senire, o la rampante, controversa vice di origini indogiamaicane?
Mentre Joe Biden gioca a Mario Kart, Kamala Harris sta parlando con i capi delle altre nazioni del mondo
Il New York Post riporta che la Harris ha parlato a lungo con il presidente francese Emmanuel Macron questa settimana.
L’ufficio del vicepresidente ha rilasciato una dichiarazione in cui osserva che i due «hanno concordato sulla necessità di una stretta cooperazione bilaterale e multilaterale per affrontare COVID-19, il cambiamento climatico e sostenere la democrazia in patria e in tutto il mondo».
La Harris ha parlato a lungo con il presidente francese Emmanuel Macron questa settimana
Glad we had this first talk @VP Kamala Harris! Let’s move forward together on all the challenges we face: climate, gender equality, regional crises, and our space cooperation with (hopefully) a new step this Thursday with Perseverance’s landing on Mars! https://t.co/5Qb1T8Pkqp
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) February 15, 2021
«Hanno anche discusso di numerose sfide regionali, comprese quelle in Medio Oriente e Africa, e della necessità di affrontarle insieme», ha aggiunto la dichiarazione.
Macron ha anche twittato i suoi saluti alla Harris durante la discussione:
La Harris ha parlato con il primo ministro canadese Trudeau all’inizio del mese
Ciò avviene dopo che la Harris ha parlato con il primo ministro canadese Trudeau all’inizio del mese.
Vice President Kamala Harris speaks with Trudeau in first foreign leader call https://t.co/tHybZdwpNf
— Los Angeles Times (@latimes) February 3, 2021
Il segretario stampa della Casa Bianca Jen Psaki ha anche annunciato martedì che è improbabile che Biden incontrerà qualche leader straniero per mesi.
JUST IN: Biden unlikely to host foreign leader in person for “a couple of months” amid coronavirus pandemic https://t.co/oDQqkI9Mmu pic.twitter.com/TzMxDWk2Id
— The Hill (@thehill) February 16, 2021
Il segretario stampa della Casa Bianca Jen Psaki ha anche annunciato martedì che è improbabile che Biden incontrerà qualche leader straniero per mesi
«E normale? Il presidente non sta parlando a nessun leader straniero, ma il vicepresidente sì» scrive Summit News.
Il NY Post osserva che l’ex vicepresidente Mike Pence «occasionalmente ha parlato direttamente per telefono con leader stranieri, ma quel ruolo è stato generalmente svolto dall’ex presidente Donald Trump, soprattutto l’anno scorso».
«Quindi, dove diavolo si trova , cosa sta facendo Biden?»
«Quindi, dove diavolo si trova , cosa sta facendo Biden?»
Politica
Il primo ministro francese si dimette poche ore dopo aver proposto un nuovo governo

Il primo ministro francese Sébastien Lecornu ha annunciato le sue dimissioni a meno di 12 ore dalla formazione del nuovo governo. Il Parlamento francese risulta profondamente spaccato sugli sforzi per approvare un nuovo bilancio che affronti il crescente debito pubblico.
Ex ministro della Difesa, Lecornu è stato il settimo primo ministro nominato dal presidente Emmanuel Macron e il quinto in due anni. Le sue dimissioni improvvise, a meno di un mese dall’assunzione dell’incarico, lo rendono il primo ministro con il mandato più breve nella storia moderna della Francia.
Fedele alleato di Macron, Lecornu ha affrontato domenica dure critiche da entrambi gli schieramenti politici dopo aver presentato il suo nuovo governo, rimasto pressoché identico a quello precedente di François Bayrou. I partiti dell’Assemblea Nazionale hanno minacciato di respingerlo.
In seguito all’annuncio, diversi partiti hanno chiesto elezioni parlamentari anticipate. Il partito di Marina Le Pen Rassemblement National ha dichiarato su X che «il macronismo è morto» e ha esortato Macron a scegliere tra lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale o le dimissioni.
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Anche Jean-Luc Mélenchon, leader del partito di sinistra La France Insoumise (LFI), ha richiesto una mozione per rimuovere Macron dalla presidenza.
Poco dopo la notizia delle dimissioni di Lecornu, la borsa di Parigi ha registrato un crollo del 12%, diventando l’indice con le peggiori prestazioni in Europa. Anche l’euro ha subito un calo dello 0,7% a causa dell’instabilità politica.
Le finanze pubbliche francesi sono sotto pressione crescente, con un deficit che nel 2024 ha raggiunto il 5,8% del PIL e un debito pubblico salito al 113%, ben oltre il limite del 60% previsto dalle norme UE. Il governo ha cercato di far approvare un bilancio di austerità per contenere la spesa e stabilizzare il rapporto debito/PIL, ma le divisioni nell’Assemblea Nazionale hanno ostacolato il raggiungimento di un accordo.
Come riportato da Renovatio 21, l’agenzia di rating Fitch tre settimane fa ha declassato l’economia francese da AA- a A+.
L’impasse politica deriva dalle elezioni parlamentari anticipate dello scorso anno, che hanno lasciato la Francia senza una chiara maggioranza. La Camera bassa è ora frammentata tra tre blocchi – l’alleanza centrista di Macron, il Nuovo Fronte Popolare di sinistra e il Rassemblement National – nessuno dei quali in grado di governare autonomamente. Di conseguenza, i governi di Macron hanno ripetutamente incontrato difficoltà nel far approvare leggi fondamentali.
Lecornu, coem Macron, aveva una tendenza geopolitica molto esplicita nei confronti di Mosca per l’Europa e l’Africa.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa l’allora ministro per la Difesa francese Lecornu aveva definito la Russia come «la minaccia più grande».
La Russia rappresenta una minaccia «non solo per i nostri interessi in Africa, ma anche direttamente per le nostre Forze Armate», aveva affermato il ministro in un’intervista a Le Point, aggiungendo che «il controllo del traffico aereo russo ha minacciato di abbattere una pattuglia francese Rafale». Lecornu ha continuato accusando la Russia di «condurre una guerra dell’informazione» e di «militarizzare nuovi ambienti, tra cui i fondali marini e il cyberspazio».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
Il Parlamento britannico taglia la sicurezza di Farage

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Politica
Il Giappone potrebbe a breve avere un primo ministro donna

L’ex ministra della Sicurezza economica giapponese Sanae Takaichi è stata scelta come nuova leader del Partito Liberal Democratico (LDP) al governo, posizionandosi per diventare la prima donna primo ministro nella storia del Giappone.
Il voto di sabato è arrivato dopo che il primo ministro Shigeru Ishiba ha annunciato all’inizio del mese le sue dimissioni per scongiurare una spaccatura interna al partito. Sotto la guida di Ishiba, che ha diretto il governo nell’ultimo anno, l’LDP ha perso la maggioranza in entrambe le camere del parlamento.
Takaichi ha prevalso al ballottaggio contro il ministro dell’Agricoltura Shinjiro Koizumi, figlio dell’ex premier Junichiro Koizumi, dopo che nessuno dei cinque candidati aveva ottenuto la maggioranza al primo turno. Ha conquistato il sostegno di 159 membri dell’LDP, superando il rivale di 29 voti.
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«Sento quanto sarà impegnativo d’ora in poi, più che gioia», ha dichiarato la sessantaquattrenne. «Metterò da parte l’equilibrio tra lavoro e vita privata e lavorerò, lavorerò, lavorerò senza sosta».
La Takaichi invocato l’unità all’interno dell’LDP, sottolineando che «non potremo ricostruire il partito senza la collaborazione di tutti, di ogni generazione».
A metà ottobre è prevista una sessione straordinaria del parlamento giapponese per eleggere il nuovo primo ministro; è probabile che Takaichi ottenga l’incarico, dato che l’opposizione non è riuscita a unirsi dietro un candidato unico.
La nuova leader dell’LDP aveva precedentemente ammesso di essere una grande ammiratrice dell’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher, nota come «La Lady di Ferro», ispirata dalla sua capacità di unire determinazione e «calore femminile».
Takaichi si è sempre collocata sull’ala destra del partito, promuovendo una linea più dura verso la Cina e un aumento della spesa militare.
La politica ha inoltre criticato la Russia per il conflitto in Ucraina, sostenendo che le attuali autorità di Mosca non dovrebbero essere considerate partner validi per i negoziati con Tokyo sul trattato di pace della Seconda Guerra Mondiale.
Tuttavia, in vista del voto per la leadership dell’LDP, Takaichi sembra aver moderato le sue posizioni, dichiarando di voler essere percepita come «una conservatrice più moderata ora», descrivendo Pechino come un «vicino importante» e ha enfatizzato l’importanza delle relazioni diplomatiche.
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Il Partito Liberaldemocratico, la cui egemonia continua sulla politica giapponese è indiscussa, rappresenta le istanze dell’establishment post-bellico.
Come riportato da Renovatio 21, la vera novità nel panorama politico nipponico è rappresentato dal partito Sanseito, che è emerso come movimento anti-pandemico e con istanze revisioniste accennate.
Renovatio 21 ha avuto modo di intervistare deputati e candidati del Sanseito, di cui promette di seguire l’ascesa.
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Immagine di Yoda Kanade via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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