Connettiti con Renovato 21

Geopolitica

Il Sudafrica denuncia Israele all’Aia: «atti di genocidio»

Pubblicato

il

Il Sudafrica ha presentato ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) dell’Aia, sostenendo che le azioni israeliane a Gaza costituiscono un «genocidio» e chiedendo «misure provvisorie» per fermarlo, ha annunciato venerdì la massima corte delle Nazioni Unite.

 

Il ricorso sostiene che «gli atti e le omissioni di Israele… hanno carattere genocida, poiché sono commessi con l’intento specifico richiesto… di distruggere i palestinesi a Gaza come parte del più ampio gruppo nazionale, razziale ed etnico palestinese», ha affermato l’ICJ in un comunicato.

 

La condotta di Israele nei confronti dei palestinesi di Gaza «viola i suoi obblighi ai sensi della Convenzione sul genocidio», ha affermato il governo di Pretoria che accusa Israele di «non essere riuscito a prevenire il genocidio» e di «non aver perseguito l’incitamento diretto e pubblico al genocidio» dal 7 ottobre.

 

«Israele si è impegnato, si sta impegnando e rischia di impegnarsi ulteriormente in atti di genocidio contro il popolo palestinese a Gaza».

Sostieni Renovatio 21

Il Sudafrica ha anche chiesto alla Corte Internazionale di Giustizia di «indicare misure provvisorie» al fine di «proteggere contro ulteriori danni gravi e irreparabili» ai palestinesi ai sensi della Convenzione sul genocidio.

 

L’ICJ ha anche pubblicato il documento di 84 pagine che elenca queste misure in dettaglio, la prima delle quali prevede che Israele «sospenda immediatamente le sue operazioni militari dentro e contro Gaza».

 

Pretoria chiede inoltre a Gerusalemme Ovest di fermare tutti gli attacchi contro i palestinesi e di revocare qualsiasi ordine il cui obiettivo sia «l’espulsione e lo sfollamento forzato dalle loro case» o la privazione dell’accesso a cibo, acqua, carburante, riparo, forniture mediche e altri bisogni umanitari.

 

Chiunque sia coinvolto in «incitamento diretto e pubblico» al genocidio o in cospirazione per commetterlo deve essere assicurato alla giustizia, insiste l’appello. Il Sudafrica ha chiesto a Israele di presentare un rapporto sul rispetto di tutte queste richieste entro una settimana.

 

Secondo le regole dell’ICJ, la richiesta del Sud Africa ha la priorità su tutti gli altri casi, a causa della richiesta di misure provvisorie.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Sudafrica ha già cercato di accusare Israele di crimini di guerra davanti alla Corte Penale Internazionale (CPI). Israele non è una delle parti firmatarie della Corte penale internazionale, ma il tribunale – anch’esso con sede all’Aia – ha precedentemente dichiarato di avere giurisdizione su Gaza e sulla Cisgiordania.

 

Sia il Sudafrica che Israele sono firmatari della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, adottata per la prima volta nel 1948, in risposta allo sterminio di massa degli ebrei da parte dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Aiuta Renovatio 21

Le accuse a Israele di genocidio dei palestinesi stanno arrivando da tutte le parti: in settimana l’eurodeputata irlandese Clare Daly ha definito la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen «frau genocidio» per la posizione dell’UE sull’operazione militare israeliana a Gaza.

 

In precedenza, il ministro spagnuolo per i diritti sociali Ione Belarra aveva accusato Bruxelles di inerzia di fronte a quello che lei chiamava «genocidio» in atto a Gaza.

 

Immediato accusatore che ha utilizzato la parola «genocidio» è stato il presidente turco Erdogan, che ha ripetuto l’accusa varie volte, condendola con commenti su Israele come Stato terrorista e su Netanyahu, apostrofato come «macellaio di Gaza», come personaggio non dissimile da Adolf Hitler.

 

Già a inizio conflitto l’Erdogan aveva detto che la Turchia avrebbe presentato al mondo prove dei «crimini di guerra» israeliani.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21



Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

Continua a leggere

Geopolitica

Trump: «tutti devono evacuare Teheran immediatamente!»

Pubblicato

il

Da

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato un avvertimento criptico su Truth Social, esortando «tutti» a lasciare la capitale iraniana il prima possibile, senza confermare se Washington interverrà nelle ostilità in corso tra Israele e Iran.   I due Stati si scambiano attacchi aerei da quando lo Stato Ebraico ha bombardato le strutture nucleari e militari iraniane venerdì scorso, descrivendo l’azione come un tentativo preventivo di fermare la presunta ricerca di armi nucleari da parte di Teheran.   Israele ha anche preso di mira aree civili, causando vittime, e ha colpito l’emittente statale iraniana lunedì. L’Iran, che nega di voler acquisire una capacità nucleare militare, ha affermato che gli attacchi aerei equivalevano a una dichiarazione di guerra e ha risposto con molteplici raffiche di missili balistici puntati contro Israele.    

Sostieni Renovatio 21

«L’Iran avrebbe dovuto firmare l’accordo che gli avevo chiesto di firmare. Una tale vergogna e uno spreco di vite umane. In poche parole, l’IRAN NON PUÒ AVERE UN’ARMA NUCLEARE. L’ho ripetuto più e più volte!», ha scritto Trump lunedì sera, mentre il conflitto entrava nel suo quinto giorno.   «Tutti devono evacuare Teheran immediatamente!» ha aggiunto il leader statunitense, senza specificare dove dovrebbero andare i circa 10 milioni di residenti della città.   Video circolanti in rete mostrano i teheraniani lo hanno ascoltato, con immani code di auto nelle arterie stradali per uscire della capitale persiana.    
  Trump in precedenza aveva insistito sul fatto che gli Stati Uniti «non avevano nulla a che fare con l’attacco all’Iran», ma aveva avvertito Teheran di ritorsioni «a livelli mai visti prima» se avesse preso di mira le risorse americane nella regione. Si è rifiutato di chiarire cosa potrebbe innescare il coinvolgimento militare degli Stati Uniti, dicendo ai giornalisti lunedì «non voglio parlarne».   In precedenza, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth aveva confermato l’invio di ulteriori «capacità difensive» in Medio Oriente, senza rivelare quali risorse militari fossero state inviate nel fine settimana.   «Proteggere le forze statunitensi è la nostra massima priorità e questi schieramenti mirano a rafforzare la nostra posizione difensiva nella regione», ha scritto Hegseth su X.   Secondo la rivista Military Watch Magazine, gli Stati Uniti avrebbero inviato oltre 30 aerei cisterna per il rifornimento in volo attraverso l’Atlantico, diretti in Medio Oriente. La rivista ha descritto l’aumento di voli come “senza precedenti”, suggerendo che potrebbe indicare un più ampio coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto israelo-iraniano.   Secondo quanto riferito, Israele avrebbe chiesto agli Stati Uniti di partecipare direttamente agli attacchi contro l’Iran. L’Aeronautica Militare israeliana non dispone delle bombe anti-bunker necessarie per distruggere i siti nucleari sotterranei iraniani, pesantemente fortificati, ma Washington potrebbe fornirle, ha riferito sabato Axios, citando funzionari israeliani.

Aiuta Renovatio 21

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è rifiutato di escludere un tentativo di assassinio della guida suprema iraniana Ali Khamenei, dichiarando lunedì ad ABC News: «potrà porre fine al conflitto».   Teheran ha ripetutamente affermato che il suo programma nucleare è pacifico e ha accusato Israele di indebolire gli sforzi diplomatici con gli Stati Uniti.   «L’Iran NON ha iniziato questa guerra e non ha alcun interesse a perpetuare spargimenti di sangue. Ma combatteremo con orgoglio fino all’ultima goccia di sangue per proteggere la nostra terra”, ha scritto lunedì il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi su X, avvertendo che «impantanare gli Stati Uniti nella Madre delle Guerre Eterne» distruggerebbe ogni possibilità di una soluzione diplomatica.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr  
Continua a leggere

Geopolitica

Il console croato in Iran ferito negli attacchi israeliani

Pubblicato

il

Da

Il console croato in Israele e sua moglie sono rimasti feriti durante gli attacchi missilistici balistici dell’Iran su Tel Aviv, ha affermato il ministro degli Esteri croato Gordan Grlic Radman.

 

Il ministro ha confermato l’accaduto in un post su X, affermando che le ferite riportate dal diplomatico e dalla moglie erano «lievi e non sono in pericolo di vita».

 

«Sono sconvolto dalla notizia che il nostro console e sua moglie sono rimasti feriti nell’attacco di Tel Aviv. L’edificio in cui vivono è stato colpito», ha scritto Grlic Radman.

 

 

«Condanniamo fermamente gli attacchi contro civili e strutture diplomatiche. Chiediamo un’immediata de-escalation e moderazione», ha aggiunto il ministro croato.

 

Come riportato da Renovatio 21, Israele ha colpito appartamenti a Teheran causando diecine di morti. Anche Tel Aviv in queste ore è stata colpita da missili lanciati dall’Iran.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da Twitter

 

Continua a leggere

Geopolitica

L’inviato di Trump delinea il piano per la pace in Ucraina

Pubblicato

il

Da

Keith Kellogg, inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha affermato che la pace nel conflitto ucraino è a portata di mano. Ha suggerito di valutare come i termini delineati da Kiev e Mosca potrebbero allinearsi in un accordo finale per porre fine ai combattimenti.   Durante l’ultimo round di colloqui all’inizio di questo mese, Russia e Ucraina si sono scambiate bozze di memorandum su una tabella di marcia verso un eventuale accordo di pace. La versione di Mosca richiede all’Ucraina di riconoscere la perdita di cinque regioni che si sono unite alla Russia tramite referendum, di ritirare le sue forze da quei territori, di impegnarsi alla neutralità e di limitare le proprie capacità militari.   L’Ucraina ha respinto la proposta, definendola «un ultimatum», ha respinto qualsiasi concessione territoriale e la neutralità, e ha chiesto un cessate il fuoco completo e incondizionato di 30 giorni.

Sostieni Renovatio 21

Kellogg, incaricato di lavorare sui memorandum scambiati tra Ucraina e Russia, ha spiegato che il suo team ha elaborato quelli che chiamano «term sheet», documenti che delineano un possibile scenario finale per la pace. Secondo lui, hanno prima esaminato il term sheet ucraino, seguito da quello russo. I memorandum sono stati poi combinati per valutare come i loro contenuti potessero essere allineati in un accordo finale, ha aggiunto.   «Li abbiamo messi insieme. E ci siamo detti: OK. Come si possono fondere questi due documenti per arrivare a un risultato finale?», ha dichiarato durante un forum organizzato dal German Marshall Fund a Bruxelles giovedì. Secondo il Kellogg, ora si sentono abbastanza tranquilli riguardo alla direzione delle discussioni.   «Sappiamo come appare uno stato finale, come potrebbe apparire, come dovrebbe apparire», ha detto, aggiungendo: «Se solo riuscissimo ad arrivare a quel punto, pensiamo che sia possibile vincerlo. Ed è lì che si vuole davvero arrivare».   Alla domanda su cosa potesse comportare specificamente lo «stato finale», il Kelloggo ha fatto riferimento all’idea di un cessate il fuoco globale. Ha chiarito che un tale accordo si applicherebbe alle posizioni detenute sul terreno, in sostanza, dove le forze si trovavano fisicamente in quel momento.   I round di maggio e giugno avevano segnato i primi colloqui diretti tra Russia e Ucraina dal 2022, anno del ritiro di Kiev.   Come riportato da Renovatio 21, il negoziatore ucraino David Arakhamia ha successivamente affermato che il ritiro era stato consigliato dall’allora premier britannico Boris Johnson di non firmare un accordo, un’affermazione che Johnson nega.   Kiev è tornata ai colloqui sotto la pressione di Trump, in quello che Mosca ha definito un passo atteso da tempo. L’amministrazione Trump insiste sul fatto di voler raggiungere una soluzione duratura al conflitto ucraino, non la resa di Kiev o la sconfitta della Russia.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia  
Continua a leggere

Più popolari