Politica
Il regista russo Tigran Keosayan muore all’età di 59 anni. Era il marito della temutissima Margarita Simonyan
Il celebre regista e conduttore televisivo russo Tigran Keosayan è morto venerdì all’età di 59 anni. Era in coma da quando aveva subito un arresto cardiaco nel dicembre 2024.
La moglie, Margarita Simonyan, direttrice della testata e canale televisivo russo di Stato RT, ha annunciato la sua morte sul suo canale Telegram, scrivendo che «stasera Tigran è andato a trovare il suo Creatore» e ringraziando tutti coloro che avevano pregato per lui.
A gennaio, Simonyan aveva rivelato che il marito era in coma e in terapia intensiva a causa di problemi cardiaci di lunga data. Keosayan non ha mai ripreso conoscenza fino al decesso.
Nato a Mosca nel 1966, Keosayan ha dedicato la sua vita al cinema. Il suo primo film è uscito nel 1992, e negli anni ’90 si è occupato della regia di video musicali per noti cantanti russi. In seguito ha diretto numerosi lungometraggi, tra cui opere premiate. Versatile sia davanti che dietro la telecamera, Keosayan ha avuto una carriera di successo in televisione, conducendo diversi programmi su canali russi, tra cui un talk show intitolato «Serata con Tigran Keosayan».
Nel 2025, gli è stato conferito il titolo onorifico di «Artista Onorato della Federazione Russa».
I lettori di Renovatio 21 lo conoscono per una piccola video-intervista sottotitolato da questa testata dove, tra le altre cose, parlava dello stato dell’Europa e del mondo, della figura di Putin e della necessità di un potere «monarchico».
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Keosayan era legato a Simonyan dal 2013, e i due si erano sposati ufficialmente nel 2022. Hanno avuto tre figli insieme. Keosayan aveva anche due figli da un precedente matrimonio.
La Simonyan rappresenta una potenza giornalistica temuta globalmente. Originaria dell’oblast’ di Krasnodar (ma con chiare origini armene, con la famiglia rifugiata in Crimea dopo il genocidio del 1915), classe 1980, dopo gli studi in Occidente, si fece notare come inviata a Beslan durante la strage dei bambini del 2024, un evento che scioccò il mondo. Divenne quindi capo di RT, un canale TV in lingue inglese che a volte superava la CNN in ascolti – mentre, a detta degli ascoltatori, la stracciava in fatto di credibilità.
RT è stata quindi proibita in vari Paesi ancora da prima dello scoppio della guerra ucraina. Al momento il sito è irraggiungibile anche dall’Italia. Si tratta di una fonte di informazioni molto ricca e superbamente strutturata, dove la propaganda, che pure è presente, è sempre ben segnalata – a differenza di ogni testata occidentale che è propaganda in se stessa, oramai.
Seguire RT è per alcuni uno stigma da lanciare sugli avversari. Tulsi Gabbard al momento della nomina a capo dell’Intelligence fu accusata di essere una consumatrice del canale russo in lingua inglese, che potrebbe essere stato quello che, a inizio conflitto ucraino, qualcuno al potere a Washington aveva chiesto di togliere dai satelliti Starlink, ma Elon Musk aveva negato, sostenendo – pure fornendo, all’epoca, i satelliti agli ucraini – di essere un «assolutista della libertà di parola».
La giornalista è quindi considerata come una sorta di grande nemico dell’Occidente: tra il 2022 e il 2023 divenuta oggetto di sanzioni UE per essere «una figura centrale della propaganda del governo russo». Anche Londra e Kiev hanno posto sanzioni sul suo conto.
Sembra che abbiano programmato di neutralizzare la minaccia che costituisce (cioè le sue parole, il suo lavoro giornalistico) non solo con le sanzioni: nell’agosto 2023 un drone kamikaze ucraino si è abbattuto a pochi metri da casa sua a Mosca, mentre nell’ottobre successivo un drone cadde di fianco alla casa in cui è cresciuta, a Sochi, nel Sud della Russia.
«Questa notte, un drone d’attacco è caduto proprio davanti alla nostra casa di famiglia ad Adler, dove io e mia madre siamo cresciuti e dove vivono ancora i miei parenti e i loro bambini piccoli» aveva dichiarato all’epoca la Simonyan.
«Gli obiettivi sono sempre più lontani, la posta in gioco è sempre più alta, l’ultimatum nucleare diventa sempre più incontrastato» aveva precisato. Si era nel momento in cui cominciavano gli attacchi in profondità di Kiev sull’entroterra russo, che arrivarono a minacciare irresponsabilmente il entro tecnico militare chiamato «Lupi dello Zar», stazione radar considerabile come elemento chiave dell’ombrello nucleare russo, e quindi dell’architettura dell’equilibrio atomico globale.
La Simonyan è da anni un’ospite fisso della seguitissima trasmissione d Domenica sera con Vladimir Solov’ëv, dove non manca di dispensare analisi piuttosto profonde, talvolta con grande ironia.
Margarita si è aperta riguardo alle sue emozioni tremende durante l’agonia nel marito per la prima volta negli scorsi mesi, raccontando il suo dolore e in trasmissioni TV.
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Immagine screenshot da YouTube
Politica
Steve Bannon: «Ben Shapiro è un cancro». E il conservatorismo esiste per mantenerti filoisraeliano e stupido
STEVE BANNON: Ben Shapiro is like a cancer, and that cancer spreads. It’s a cancer and it metastasizes. He tried to take over Breitbart and I ran him out of there. He tried to take over David Horowitz, who was his mentor.
Mark my word. He will make a move on Turning Point… pic.twitter.com/qyvbPYr9p8 — Bannon’s WarRoom (@Bannons_WarRoom) December 20, 2025
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Politica
Trump manda gli auguri di Natale alla «feccia della sinistra radicale»
Quest’anno, negli auguri di Natale, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha preso di mira quella che ha definito la «feccia della sinistra radicale», attaccando con durezza i suoi avversari politici.
Almeno dal 2013, Trump ha mantenuto l’abitudine di rivolgere gli auguri natalizi anche a coloro che ha variamente chiamato «i miei tanti nemici» e «odiatori e perdenti».
«Buon Natale a tutti, compresa la feccia della sinistra radicale che sta facendo tutto il possibile per distruggere il nostro Paese, ma sta fallendo miseramente», ha scritto nel messaggio pubblicato giovedì su Truth Social. Trump ha poi proseguito elogiando i risultati ottenuti nel primo anno del suo secondo mandato presidenziale.
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La vigilia di Natale, durante la tradizionale telefonata ai bambini in cui il presidente segue gli spostamenti di Babbo Natale insieme al Comando di difesa aerospaziale nordamericano, Trump ha inserito riferimenti politici nelle sue battute.
«Vogliamo assicurarci che Babbo Natale si comporti bene. Babbo Natale è una brava persona», ha detto in una telefonata a dei bambini dell’Oklahoma. «Vogliamo assicurarci che non si infiltri, che non stiamo introducendo nel nostro Paese un Babbo Natale cattivo». Il riferimento è al NORAD Santa tracker, un programma annuale di intrattenimento natalizio che viene organizzato sin dal 1955 dal North American Aerospace Defense Command, ente preposto al controllo dello spazio aereo, che mostra gli spostamenti di Santa Claus nel mondo ad ogni vigilia..
La sicurezza delle frontiere e l’applicazione rigorosa delle espulsioni per gli immigrati irregolari rappresentano una delle priorità politiche del secondo mandato di Trump e sono al centro di forti polemiche. I critici accusano la sua amministrazione di violare la legge nelle procedure di rimpatrio degli immigrati clandestini.
Come riportato da Renovatio 21, il presidente USA aveva usato la stessa parola («scum», cioè «feccia») per riferirsi a Boko Haram, gruppo terrorista affiliato all’ISIS, oggetto di un attacco missilistico a Natale.
Riguardo alla materia fecale, mesi fa il presidente aveva pubblicato un video generato dall’Intelligenza Artificiale dove a bordo di un caccia militare scaricava tonnellate di escrementi addosso alla manifestazione della sinistra radicale «No Kings».
President Trump just posted this on Truth Social today in response to the No Kings protests. 😅
He’s dropping crap on the protestors from a fighter jet. pic.twitter.com/7uBornAOBE
— Laura Loomer (@LauraLoomer) October 19, 2025
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Il capo dell’opposizione in Bangladesh torna dopo 17 anni di esilio
Leaders Coming 🇧🇩 Tarique Rahman Zaima Rahman #BNP #Bangladesh #BNPMediaCell . pic.twitter.com/K48LilviEQ
— সাখাওয়াত হোসেন is in USA 🇺🇸 (@Shakhaw96379350) December 24, 2025
Millions gather in Dhaka to welcome Tarique Rahman, when he returns to Bangladesh after 17 years of exile. Sheikh Hasina, who had forced him to go on exile is herself on exile in India. NEVER BE VINDICTIVE IN POLITICS! pic.twitter.com/hJ5l6WCA1t
— Ashok Swain (@ashoswai) December 26, 2025
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