Geopolitica
Il Pentagono dice che truppe nordcoreane sono in territorio russo

Il Segretario della Difesa Lloyd J. Austin III ha confermato mercoledì che la Corea del Nord ha inviato truppe in Russia per unirsi alla lotta contro l’Ucraina, un cambiamento importante negli sforzi di Mosca per vincere la guerra. Lo riporta il New York Times
L’Austin ha definito la presenza del Nord un’escalation «molto seria» che avrebbe avuto ramificazioni sia in Europa che in Asia.
«Cosa stanno facendo esattamente?» ha detto Austin ai giornalisti in una base militare in Italia. «Lo vedremo». Non ha fornito dettagli sul numero di truppe già presenti o su quelle previste in arrivo.
La sua dichiarazione è arrivata mentre i funzionari dell’Intelligence americana hanno detto che si stavano preparando a rilasciare una serie di informazioni, tra cui fotografie satellitari, che mostrano navi militari in movimento dalla Corea del Nord verso aree di addestramento a Vladivostok sulla costa orientale della Russia e altri territori russi più a nord. Nessuna truppa ha ancora raggiunto l’Ucraina, hanno detto i funzionari dell’Intelligence.
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Da due settimane circolano notizie di movimenti, alimentati dai governi ucraino e sudcoreano, secondo cui oltre 12.000 nordcoreani si stanno addestrando per combattere a fianco dei soldati russi.
I funzionari americani hanno detto di stimare che siano stati inviati circa 2.500 soldati nordcoreani. Ma non hanno fatto alcuna stima di quanti altri potrebbero seguirne, o anche di quanto bene potrebbero comportarsi in un territorio in cui i coscritti del Nord non hanno mai combattuto, in mezzo a combattenti che parlano una lingua diversa.
Non c’è stato alcun commento immediato dal Cremlino. La Russia ha smentito precedenti resoconti sulla presenza di truppe della Corea del Nord.
La scorsa settimana, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva accusato la Corea del Nord di aver inviato un contingente militare per supportare le truppe russe nelle ostilità. Lunedì, le stesse preoccupazioni sono state espresse dalla Corea del Sud, che ha convocato l’ambasciatore russo a Seul e «ha chiesto con forza il ritiro immediato delle truppe nordcoreane e [di] interrompere la cooperazione rilevante» con Pyongyang, minacciando al contempo di «rispondere con ogni mezzo possibile» se ciò non accadesse.
Il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha affermato che la Corea del Nord è il «vicino prossimo» della Russia… stiamo sviluppando relazioni in tutti i settori, aggiungendo che la cooperazione tra i due «è un nostro diritto sovrano e nessuno dovrebbe preoccuparsi, perché la cooperazione non è diretta contro Paesi terzi… Vediamo molte informazioni contraddittorie», ha affermato, riferendosi alle accuse di Seul e alle affermazioni del Pentagono che non era in grado di confermarle al momento.
La Corea del Nord ha respinto le affermazioni secondo cui avrebbe inviato truppe in Russia definendole «voci infondate e stereotipate», aggiungendo che le accuse miravano a «diffamare l’immagine della RPDC e a minare le legittime relazioni amichevoli e cooperative tra stati sovrani».
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Immagine di KCNA.kp via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic; immagine modificata
Geopolitica
Trump e Putin si telefonano: «può portare alla pace»

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Geopolitica
Budapest si prepara ad ospitare il vertice Putin-Trump

L’Ungheria e la Russia hanno avviato discussioni sui preparativi per il vertice tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, previsto a Budapest, ha annunciato il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto.
In un post su Facebook pubblicato venerdì, Szijjarto ha riferito di aver avuto una conversazione telefonica con Yury Ushakov, principale consigliere di Putin per la politica estera, confermando che «i preparativi sono in pieno svolgimento».
Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha dichiarato di aver parlato al telefono con Putin venerdì. Szijjártó ha aggiunto che il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il Segretario di Stato americano Marco Rubio si incontreranno più tardi nella stessa giornata.
Szijjarto ha sottolineato che l’Ungheria è pronta a garantire la sicurezza dei colloqui tra Russia e Stati Uniti, che si concentreranno sul conflitto ucraino, e che Budapest accoglierà Putin con rispetto, assicurandogli libertà di movimento da e per il Paese.
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Giovedì Orban aveva annunciato che Budapest è pronta a ospitare l’incontro tra i due presidenti, definendolo «una grande notizia per i popoli amanti della pace nel mondo» e descrivendo l’Ungheria come «un’isola di pace».
L’incontro tra Trump e Putin è stato annunciato per la prima volta dal presidente statunitense giovedì, dopo una telefonata tra i due leader, la prima in quasi due mesi, durata oltre due ore secondo il Cremlino e la Casa Bianca. Trump ha definito la conversazione «molto produttiva», sottolineando che «sono stati compiuti grandi progressi».
Anche il Cremlino ha confermato il vertice programmato, con Ushakov che ha dichiarato che i preparativi sarebbero iniziati «senza indugio». Ha precisato che Budapest era stata proposta come sede dell’incontro da Trump e che Putin aveva subito appoggiato l’idea.
L’ultimo incontro tra Putin e Trump si era tenuto a metà agosto in Alaska, incentrato sul conflitto in Ucraina e sul rilancio delle relazioni tra Russia e Stati Uniti. È stato il loro primo faccia a faccia dal 2019. Entrambi i leader avevano definito il vertice produttivo, pur senza registrare progressi significativi.
Sebbene i contatti tra Mosca e Washington siano successivamente diminuiti, Lavrov ha dichiarato all’inizio di questa settimana che il processo avviato in Alaska «non è concluso» e che le due nazioni hanno ancora «molto da fare».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
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