Militaria
Il capo del Pentagono afferma che vorrebbe più truppe USA in Polonia

Il neosegretario alla Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth ha affermato che accoglierebbe personalmente con favore la presenza di più truppe americane in Polonia, poiché la forma finale dei confini dell’Ucraina è ancora incerta, definendo Varsavia un alleato NATO «modello».
Il capo del Pentagono ha rilasciato queste dichiarazioni venerdì durante una conferenza stampa congiunta nella capitale polacca con il suo omologo Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. La Polonia è stata l’ultima tappa di Hegseth in un tour europeo di questa settimana che ha incluso visite al quartier generale del Comando europeo degli Stati Uniti a Stoccarda, in Germania, e al quartier generale della NATO a Bruxelles.
Lo Hegseth ha ribadito le sue precedenti dichiarazioni secondo cui il ritorno dell’Ucraina ai confini precedenti al 2014 e l’adesione alla NATO sono entrambi «improbabili» e che le truppe americane non saranno di stanza in Ucraina.
«Quindi, resta da vedere come saranno alla fine questi confini», ha affermato lo Hegseth, difendendo gli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per avviare negoziati con Mosca.
Mercoledì, Trump ha sorpreso gli alleati europei tenendo una lunga chiamata con il presidente russo Vladimir Putin, la loro prima conversazione annunciata pubblicamente dal ritorno di Trump al potere. Hanno discusso possibili passi verso la fine del conflitto in Ucraina. Il presidente statunitense ha poi parlato con Volodymyr Zelens’kyj, che ha affermato che Kiev è pronta a proseguire i colloqui di pace con la Russia.
Trump ha appoggiato le dichiarazioni del suo capo del Pentagono, secondo cui Kiev deve accettare la realtà: il ritorno ai confini precedenti al 2014 non è fattibile, mentre l’adesione dell’Ucraina alla NATO è fuori discussione.
Alla conferenza stampa di Varsavia, Hegseth ha elogiato la Polonia, grande sostenitrice di Kiev, per il suo impegno nella spesa per la difesa.
«L’invito che riceviamo qui, se non altro, mi farebbe desiderare di inviare più truppe in Polonia: questa non è una dichiarazione politica, è solo ciò che penso», ha detto il segretario Hegseth ai giornalisti.
Gli Stati Uniti avrebbero oltre 8.000 soldati di stanza in Polonia, la maggior parte dei quali sono schierati a rotazione. Una presenza permanente dell’esercito statunitense è stata istituita a Poznan nel 2023. Lo Hegseth ha inoltre ribadito la richiesta di Washington che gli alleati europei della NATO si facciano carico di una parte maggiore dell’onere finanziario per la propria sicurezza.
Il segretario ha affermato che lui e Trump ritengono importanti le truppe americane in Europa, ma ha avvertito che gli alleati europei non devono dare per scontato che rimarranno per sempre.
«Quello che accadrà tra cinque, dieci, quindici anni fa parte di una discussione più ampia che riflette il livello di minaccia…» ha spiegato il capo del Pentagono.
Come riportato da Renovatio 21,
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Immagine da Twitter
Militaria
La Corea del Nord mostra il nuovo missile balistico intercontinentale gigante

North Korea’s new Hwasong-20 Intercontinental Ballistic Missile. pic.twitter.com/Z8KZYYALKJ
— Aleksey Berezutski 🇷🇺🎖 (@aleksbrz11) October 11, 2025
🇰🇵 “The most powerful nuclear weapon” capable of striking the entire United States was unveiled in North Korea. 🚀 This is the new Hwasong-20 solid-fuel intercontinental ballistic missile. 📌 The missile has a range of up to 15,000 km and is capable of carrying multiple nuclear… pic.twitter.com/nxJapQBbwU
— The world is patriots.🇺🇸🇷🇺 (@bertalanzoli) October 11, 2025
#BREAKING | North Korea Unveils Hwasong-20 ICBM at Ruling Party’s 80th Anniversary Parade North Korea has showcased its most advanced intercontinental ballistic missile, the Hwasong-20, during a massive military parade marking the 80th anniversary of the Workers’ Party of Korea pic.twitter.com/KowFCvaMsB
— The Global Eye (@TGEThGlobalEye) October 11, 2025
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Militaria
Trump propone di espellere la Spagna dalla NATO

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che la Spagna dovrebbe essere espulsa dalla NATO per non aver raggiunto il nuovo obiettivo di spesa per la difesa del 5%, un aumento che Trump ha sostenuto e che, a suo dire, è stato concordato durante il vertice NATO di giugno.
Trump ha sollevato la questione giovedì durante un incontro nello Studio Ovale con il presidente finlandese Alexander Stubb, vantandosi di aver convinto i membri della NATO a impegnarsi per il nuovo obiettivo di spesa «praticamente all’unanimità».
«Abbiamo avuto un ritardatario. Era la Spagna», ha detto, aggiungendo che «non hanno scuse per non farlo».
«Forse dovresti buttarli fuori dalla NATO, francamente», ha dichiarato Trump.
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Il presidente statunitense ha più volte accusato i membri della NATO di non contribuire equamente alla spesa militare, già durante il suo primo mandato. Da quando è tornato in carica a gennaio, ha intensificato le pressioni affinché i Paesi europei dell’alleanza aumentino le loro spese per la difesa.
Il suo impegno ha raggiunto un culmine al vertice di giugno all’Aia, dove i membri della NATO hanno promesso di portare la spesa per la difesa al 5% del PIL entro il 2035. Trump ha definito l’incontro «il più unito e produttivo della storia».
Non tutti i membri della NATO hanno accolto con favore questa decisione. Il primo ministro slovacco Robert Fico ha dichiarato dopo il vertice che il suo Paese può soddisfare le richieste della NATO senza un aumento significativo della spesa, sottolineando le «altre priorità» del suo governo.
La Spagna si è dimostrata il più deciso oppositore all’aumento della spesa. Il primo ministro Pedro Sánchez ha dichiarato di aver ottenuto un’esenzione per Madrid prima del vertice, proponendo un obiettivo più contenuto del 2,1% del PIL. L’anno scorso, la Spagna ha destinato alla difesa solo l’1,3% del PIL, la quota più bassa tra i membri della NATO.
Dopo il vertice di giugno, il ministro della Difesa spagnuolo Margarita Robles ha definito l’obiettivo del 5% «assolutamente impossibile».
«Nessun settore può farcela», ha affermato all’epoca, sostenendo che le aziende europee del settore della difesa non dispongono né della manodopera qualificata né delle materie prime necessarie per incrementare la produzione, anche con i finanziamenti governativi adeguati.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Cina
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