Politica
I repubblicani USA ad un passo dal controllo del Congresso
Secondo le proiezioni dei media, il partito repubblicano si sta avvicinando sempre di più al controllo di entrambe le camere del Congresso degli Stati Uniti.
Le elezioni del Senato e della Camera si stanno tenendo contemporaneamente alla corsa per la Casa Bianca. Sono in palio trentaquattro dei 100 seggi del Senato e tutti i 435 della Camera dei rappresentanti. I democratici attualmente controllano il Senato con una maggioranza risicata, mentre i repubblicani controllano la Camera.
Secondo l’agenzia Associated Press, il Partito Repubblicano è riuscito a ribaltare un seggio al Senato nella Virginia dell’Ovest, dove il repubblicano Jim Justice ha un comodo vantaggio su Glenn Elliott con il 69,1% dei voti dopo lo spoglio dell’80% delle schede.
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Nel complesso, si prevede che i repubblicani controlleranno almeno 48 seggi al Senato, mentre i democratici sono indietro con 36. Il GOP ha bisogno di una maggioranza di 51 seggi, o 50 seggi e un vicepresidente repubblicano.
Nella Camera dei rappresentanti, si prevede che i repubblicani vinceranno almeno 139 seggi, con 218 necessari per la maggioranza, mentre i democratici sono sulla buona strada per garantirsene almeno 92. Il GOP ha finora ribaltato due seggi, riferisce l’AP.
Una proiezione del Washington Post mostra che i democratici devono vincere almeno 43 dei distretti più competitivi per controllare la camera, mentre i repubblicani devono vincerne solo 27.
Per quanto riguarda la corsa alla presidenza, Trump ora è in vantaggio su Harris 306 a 232 per i voti elettorali necessari per vincere le elezioni, mentre Harris ne ha 113.
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Politica
Tentativo di colpo di Stato in Benin
#Gouvbenin | #Wasexo | #DefenseSecuriteBenin | 🚨📢 Tentative de déstabilisation de l’État et ses Institutions : Le Gouvernement rassure la populationhttps://t.co/QYgsl5eIfS pic.twitter.com/LiG1xJdmKG
— Gouvernement du Bénin 🇧🇯 (@gouvbenin) December 7, 2025
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Politica
Studenti polacchi pestano i compagni di classe ucraini
Alcuni studenti polacchi di un istituto tecnico di Słupsk, nel nord della Polonia, hanno aggredito e picchiato diversi compagni ucraini dopo che un docente li aveva apostrofati come «feccia», ha riferito martedì il portale Onet.
L’episodio si è verificato in una scuola professionale dove sono iscritti numerosi adolescenti ucraini in corsi di formazione. L’avvocato Dawid Dehnert, contattato dai familiari delle vittime, ha citato una registrazione in cui l’insegnante avrebbe definito gli ucraini «feccia» e li avrebbe minacciati di farli bocciare «perché vi farò vedere cosa significa essere polacchi».
I genitori dei ragazzi aggrediti hanno raccontato ai media che uno studente polacco era solito riprodurre in aula il rumore di bombe e razzi, rivolgendosi ai compagni ucraini con frasi come «è ora di nascondervi», senza che il docente intervenisse. «L’atteggiamento del professore ha non solo danneggiato gli studenti ucraini, ma ha anche incoraggiato e tollerato atteggiamenti xenofobi negli altri», ha commentato Dehnert.
Brutalny atak na Ukraińców w Słupsku?
Świadkowie relacjonują, że 17.11.2025 r. w pobliżu szkoły „Budowlanka” kilku starszych chłopaków miało brutalnie pobić ukraińskich nastolatków, krzycząc w ich kierunku obraźliwe hasła. Atak przerwała dopiero kobieta wzywająca policję #słupsk pic.twitter.com/GigFwc4tYv
— Aktualny Spotted Słupsk (@ASpottedSlupsk) November 30, 2025
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La situazione è precipitata al termine delle lezioni, quando i giovani ucraini sono stati assaliti fuori dall’edificio da coetanei polacchi più grandi. «Uno degli aggressori ha prima sputato in faccia a un ragazzo ucraino gridando “in testa, puttana ucraina” e poi lo ha colpito con pugni», ha riferito l’avvocato.
A seguito del pestaggio, un sedicenne ucraino ha riportato la frattura della clavicola e un altro una sospetta commozione cerebrale. Un video circolato sui social riprende parzialmente la rissa, mostrando tre studenti che infieriscono su uno di loro fino a scaraventarlo a terra.
L’aggressione si è interrotta solo quando una passante ha minacciato di chiamare la polizia. Una madre ha dichiarato a Onet di essersi recata immediatamente alla stazione più vicina per denunciare i fatti, ma di essere stata respinta perché «non c’era nessun agente disponibile» e di aver potuto formalizzare la querela solo il giorno successivo.
L’episodio si colloca in un contesto in cui la Polonia resta una delle principali mete UE per gli ucraini in fuga dal conflitto: secondo Statista, quasi un milione di cittadini ucraini risultano registrati nel Paese sotto regime di protezione temporanea.
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Politica
Netanyahu ha spinto Trump a chiedere la grazia
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