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Salute
I malori della 40ª settimana 2025
Positano, provincia di Salerno: «Colto da malore mentre cena al ristorante: morto turista». Lo riporta SalernoToday.
Albenga, provincia di Savona: «Perde il controllo per un malore e si schianta contro altre auto: 80enne in codice rosso». Lo riporta Virgilio.
Campofranco, libero consorzio comunale di Caltanisetta: «Malore fatale in Sicilia, è morto il fotografo: aveva 51 anni». Lo riporta TrevisoToday.
Trieste: «Malore durante la gara di canottaggio: uomo di 51 anni muore al campionato italiano di Coastal Rowing». Lo riporta Il Gazzettino.
Porto San Giorgio, provincia di Fermo: «Malore fatale, professoressa sangiorgese perde la vita». Lo riporta Porto San Giorgio Today.
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Siniscola, provincia di Nuoro: «Tragedia a Siniscola, malore mentre è in acqua: morto un turista tedesco». Lo riporta di Cagliaripad.
Milazzo, città metropolitana di Messina: «Tragedia sullo Stretto: camionista ha un malore e muore a bordo di un traghetto». Lo riporta TP24.
Taglio di Po, provincia di Rovigo: «Agricoltore stroncato da un malore nel sonno a 59 anni». Lo riporta Il Gazzettino.
Messina: «Ha un malore durante le prove al Vittorio Emanuele, muore violoncellista». Lo riporta Stampalibera.
Scarperia e San Piero, città metropolitana di Firenze: «69enne stroncato da un malore in auto a San Piero». Lo riporta Il Filo.
Treviso: «Muore d’infarto, il figlio denuncia: “Dimesso dall’ospedale, poi il malore fatale”». Lo riporta la Tribuna di Treviso.
Macerata: «Malore al volante dell’auto: 58enne finisce contro un muro, poi muore in ospedale». Lo riporta Cronache Maceratesi.
Pordenone: «Il malore, la corsa all’ospedale e il decesso 2 giorni dopo: muore a 30 anni. Mistero sulla causa». Lo riporta Il Gazzettino.
Caserta: «Stroncato da un malore: “il cancelliere gentile” muore a 34 anni». Lo riporta Casertanews.
Condove, provincia di Torino: «Tragedia sulle montagne a Frassinere di Condove: morto per un malore mentre va a funghi». Lo riporta TorinoToday.
Passirano, provincia di Brescia: «Accusa un malore mentre è in bici, 80enne muore prima di arrivare in ospedale». Lo riporta il Corriere di Brescia.
Milano: «Operaio 65enne muore in cantiere nel milanese: ipotesi caduta o malore improvviso». Lo riporta Adnkronos.
Mondragone, provincia di Caserta: «Malore improvviso in hotel: 61enne stroncato da infarto». Lo riporta V-news.
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Sondrio: «Malore fatale in casa: deceduto 60enne in via Maffei». Lo riporta La Provincia Unica Tv.
Padova: «Ha un malore e muore all’improvviso come la sorella». Lo riporta Il Gazzettino.
Salà, provincia di Brescia: «Tragedia in gara, stroncato da un malore a 50anni: inutili i tentativi di rianimarlo dei compagni di barca». Lo riporta il Dolomiti.
Pavia: «Muore mentre festeggia il compleanno al ristorante: 85enne stroncata da malore». Lo riporta La Provincia Pavese.
Ivrea: «Corsa Ivrea-Mombarone, malore fatale a Chiaverano: muore uomo di 54 anni». Lo riporta TorinoToday.
Bassano del Grappa, provincia di Vicenza: «Dramma in centro: si accascia e muore sotto gli occhi del figlio». Lo riporta Il Giornale di Vicenza.
Marostica, provincia di Vicenza: «Ex messo comunale di Bassano muore colto da malore sulla salita della Rosina». Lo riporta Il Giornale di Vicenza.
Ameno, provincia di: «Malore ad Ameno, morto 64enne di Castellanza». Lo riporta La Prealpina.
Santo Stefano di Camastra, città metropolitana di Palermo: «27enne muore a causa di un malore: aveva avuto un incidente giorni fa». Lo riporta AMnotizie.
Fagnano Olona, provincia di Varese: «Malore in un centro sportivo: muore a 65 anni ai piedi di una scala». Lo riporta Il Giorno.
Francavilla al Mare, provincia di Chieti: «Accusa un malore mentre balla al centro sociale e muore ». Lo riporta ChietiToday.
Brescia: «Malore improvviso in casa, muore vigile del fuoco». Lo riporta BresciaToday.
Suzzara, provincia di Mantova: «Malore fatale in officina: muore 52enne pakistano». Lo riporta la Gazzetta di Mantova.
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Napoli: «Tragedia in ospedale: infermiere arriva in reparto, accusa un malore e muore. Aveva 35 anni». Lo riporta NapoliToday.
Clusane, provincia di Brescia: «malore alla guida, muore il 57enne». Lo riporta Teleboario.
Pari, provincia di Grosseto: «Insegnante muore a 60 anni: malore improvviso in casa». Lo riporta MaremmaOggi.
Agordo, provincia di Bellino: «Muore nel sonno stroncato da un malore a 51 anni: era padre di 4 figli, un’intera comunità in lutto». Lo riporta il Dolomiti.
Melpignano, provincia di Lecce: «Choc nel Salento, malore improvviso nel centro commerciale: 62enne si accascia e muore». Lo riporta il Quotidiano di Puglia.
Nervesa della Battaglia, provincia di Treviso: «Malore sulla giostra dell’osteria Ai Pioppi: 48enne salvato con il defibrillatore». Lo riporta Treviso Today.
Viterbo: «Anziana colta da malore dopo rapina in casa». Lo riporta il Corriere di Viterbo.
Piacenza: «Incinta ha un malore nel traffico della Ballon Cup, salvata dai carabinieri che la caricano sull’auto di servizio». Lo riporta IlPiacenza.
Bologna: «Trasferimento contro il parere medico: malore per una postina». Lo riporta BolognaToday.
Lodi: «Grave malore in centro storico a Lodi, oltre mezz’ora di attesa prima che arrivi l’ambulanza». Lo riporta Il Cittadino di Lodi.
Arezzo: «Malore in piazza, sessantenne salvato con il defibrillatore da un volontario della Misericordia libero dal servizio». Lo riporta il Corriere di Arezzo.
Noale, città metropolitana di Venezia: «Si rovescia con l’auto, forse un malore: i pompieri lo liberano dall’abitacolo». Lo riporta VeneziaToday.
Trento: «Tragedia sfiorata, un uomo ha un malore in auto, ma c’è il corteo ProPal e i mezzi di soccorso restano bloccati: arrivano i vigili del fuoco volontari e scatta il salvataggio». Lo riporta il Dolomiti.
Bologna: «Anziana colta da malore muore in casa, i figli aggrediscono gli operatori sanitari». Lo riporta è TV Rete 7.
San Vittore Olona, città metropolitana di Milano: «Malore in ditta: grave un uomo di 48 anni». Lo riporta Prima Saronno.
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Lecco: «Malore in strada: 79enne soccorso in centro, è grave». Lo riporta LeccoToday.
Trento: «Malore a quota 2.081 metri per un giovane escursionista mentre risale il sentiero verso il Bivacco Minazio: soccorso nella notte». Lo riporta Il Gazzettino.
Grosseto: «Malore per 2 sub al Giglio, in camera iperbarica». Lo riporta l’agenzia ANSA.
Pescantino, provincia di Verona: «Malore in quota sul Baldo, 25enne trasportata a valle in barella». Lo riporta L’Arena.
Belluno: «Doppio malore quasi in contemporanea durante la camminata in montagna, intervento del soccorso alpino per aiutare due escursionisti». Lo riporta il Dolomiti.
Cartigliano, provincia di Vicenza: «Malore durante la messa. Paura per don Graziano». Lo riporta Il Giornale di Vicenza.
Petralia Sottana, libero consorzio comunale di Caltanissetta: «Malore durante un’escursione al Santuario di Madonna dell’Alto: 79enne salvato». Lo riporta Virgilio.
Treviso: «Travolse una ciclista ma è giallo sul malore: non c’è prova dello svenimento. L’autista verso il giudizio». Lo riporta il Corriere del Veneto.
Shanghai, Repubblica Popolare Cinese: «Paura per Atmane, malore a Shanghai: il racconto è agghiacciante». Lo riporta il Corriere dello Sport.
Nuova York, Stati Uniti d’America: «Paura per Lola Young: la cantante sviene durante il concerto». Lo riporta TGLA7.
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Farmaci
Il Viagra potrebbe invertire la sordità: studio
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Droga
Nuovo studio capovolge tutto ciò che sappiamo sulla dipendenza
A partire dagli anni Settanta, molti esperti con la compiacenza del governo degli Stati Uniti, hanno «millantato» una spiegazione della tossicodipendenza, oggi clinicamente definita disturbo da abuso di sostanze: il mito della «droga di passaggio».
La droga di passaggio (gateway drug effect) – solitamente definita come erba, alcol, tabacco o inalanti – è la teoria secondo cui l’uso di alcune sostanze illecite e non, predisponga al futuro consumo di altre sostanze stupefacenti. Ciò si ritiene sia dovuto a fattori biologici (alterazioni causate dalle sostanze a livello del sistema nervoso), psicologici (vulnerabilità individuali) e sociali (contatto con ambienti illeciti).
Sebbene l’idea sia stata avanzata già negli anni Trenta, si ritiene che il termine sia stato coniato dallo psichiatra Robert DuPont, il primo direttore del National Institute on Drug Abuse (NIDA) degli Stati Uniti.
Seguendo questa teoria, le politiche del DuPont come direttore del NIDA furono rigide e autoritarie. Pur credendo che la dipendenza fosse una malattia cronica, paradossalmente sconsigliò a Richard Nixon, Gerald Ford e Jimmy Carter strategie di riduzione del danno come la depenalizzazione.
Le sue raccomandazioni politiche e le sue opinioni cliniche formarono il sottofondo ideologico della devastante guerra alla droga dell’amministrazione Nixon. Ora i ricercatori stanno smantellando questa teoria che ha resistito in maniera inscalfibile fino ad oggi, scrive Futurism.
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In uno studio recente pubblicato sulla rivista JAMA Network Open e segnalato da Scientific American, un gruppo di psichiatri e farmacologi ha studiato la struttura cerebrale di circa 10.000 adolescenti per un periodo di tre anni.
Ciò che hanno scoperto è sorprendente: sebbene il cervello di coloro che avevano fatto uso di alcol, tabacco o erba mostrasse notevoli differenze rispetto a quelli che non lo avevano fatto, hanno trovato una questione cruciale di causalità.
Nello specifico, gli adolescenti di età inferiore ai 15 anni che hanno iniziato a fare uso di droghe in seguito avevano già un cervello più grande rispetto a quelli che non ne avevano fatto uso, anche se non avevano ancora abusato di tale sostanze all’inizio dello studio. I loro profili cerebrali erano simili a quelli di coloro che avevano già sperimentato sostanze prima dell’inizio dei test, con entrambi che tendevano ad avere una corteccia più grande e con più pieghe.
Tali caratteristiche cerebrali sono solitamente associate alla curiosità, all’intelligenza e all’«apertura all’esperienza», che ricerche precedenti hanno collegato alla sperimentazione di droghe.
«La spinta all’automedicazione è così forte; è davvero impressionante», ha detto alla testata scientifica americana Patricia Conrod, la professoressa di psichiatria all’Università di Montreal che ha condotto ricerche simili. «C’è davvero questo disagio nel loro mondo interiore».
È un duro colpo per la teoria della gateway drug, che non tiene conto degli anni di esperienza di vita o dei fattori socioeconomici che contribuiscono alla probabilità che un adolescente provi la droga o che poi diventi dipendente.
Sebbene sia vero che chi inizia a fare uso di droghe in giovane età ha maggiori probabilità di diventarne dipendente, ricerche più ampie hanno dimostrato che la teoria della porta d’accesso serve a semplificare le complesse cause del consumo di droghe, spesso per ragioni politiche.
«Mantenere vivo questo mito non solo spreca risorse, ma danneggia anche numerosi individui, soprattutto membri di gruppi minoritari, che vengono criminalizzati», ha affermato l’epidemiologa Eve Waltermaurer.
È fondamentale che lo studio prenda in considerazione solo l’uso precoce di droghe, e non la dipendenza a lungo termine. Resta da vedere se le stesse caratteristiche del cervello di grandi dimensioni si applichino a coloro che sviluppano una dipendenza a lungo termine. Tuttavia, studi come questo vengono già utilizzati per elaborare efficaci programmi di prevenzione della droga.
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Immagine generata artificialmente
Alimentazione
Dolcificanti artificiali collegati a una perdita di memoria più rapida e a una riduzione della fluidità verbale
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I dolcificanti artificiali accelerano il declino cognitivo
I ricercatori hanno seguito 12.772 adulti in Brasile per una media di otto anni per determinare in che modo i dolcificanti artificiali influenzano le capacità di pensiero e di memoria. I partecipanti erano dipendenti pubblici, tutti di età pari o superiore a 35 anni al basale, e hanno compilato questionari alimentari dettagliati e ripetuti test cognitivi. Lo studio ha misurato il consumo di sette comuni dolcificanti artificiali, ipocalorici o senza calorie.- Gli adulti di mezza età sono stati i più colpiti: l’età media dei partecipanti era di 52 anni e più della metà erano donne. Quando i ricercatori hanno diviso le persone in gruppi in base alla quantità di dolcificanti alternativi consumati, hanno scoperto che coloro che appartenevano al gruppo con il consumo più elevato hanno sperimentato un declino cognitivo generale molto più rapido rispetto al gruppo con il consumo più basso. È importante notare che questo declino accelerato è stato più marcato nelle persone di età inferiore ai 60 anni, il che suggerisce che il rischio è amplificato durante la mezza età.
- Un invecchiamento cerebrale più rapido si è manifestato in specifiche capacità di pensiero: le persone nel gruppo con il consumo più elevato hanno mostrato un netto calo della fluidità verbale (la capacità di pensare e pronunciare parole rapidamente) e della memoria. I ricercatori hanno calcolato che questo declino equivaleva a 1,6 anni di invecchiamento extra delle funzioni cerebrali. Anche coloro che facevano parte del gruppo con un consumo medio hanno sperimentato l’equivalente di 1,3 anni di invecchiamento nel periodo di studio, il che significa che i rischi non erano limitati solo ai consumatori abituali.
- Il diabete ha aumentato ulteriormente i rischi: i partecipanti affetti da diabete erano particolarmente vulnerabili ai danni dei dolcificanti artificiali. Per loro, la memoria e le capacità cognitive globali diminuivano più rapidamente quando il consumo era maggiore. Questo è importante perché le persone con diabete sono già incoraggiate a usare dolcificanti artificiali come sostituti dello zucchero, il che potrebbe peggiorare la salute cerebrale a lungo termine. I risultati suggeriscono che i dolcificanti artificiali sono tutt’altro che un’alternativa sicura per questo gruppo.
- Diversi dolcificanti hanno mostrato diversi livelli di danno: quando i ricercatori hanno analizzato i singoli dolcificanti, hanno scoperto che aspartame, saccarina, acesulfame-K, eritritolo, sorbitolo e xilitolo erano tutti associati a un declino cognitivo più rapido. Il tagatosio, tuttavia, non ha mostrato un chiaro legame con il declino cognitivo. Ciò suggerisce che non tutti i sostituti dello zucchero comportano lo stesso livello di rischio, ma i dolcificanti artificiali più comunemente utilizzati sì.
- Un maggiore consumo di dolcificanti è stato associato a un declino più rapido nel tempo: i partecipanti sono stati testati all’inizio dello studio, di nuovo diversi anni dopo e alla fine del periodo di otto anni. Quelli nel gruppo con il consumo più basso consumavano circa 20 milligrammi (mg) al giorno, mentre il gruppo con il consumo più alto ne assumeva in media 191 mg al giorno, l’equivalente di una sola lattina di soda dietetica per l’aspartame. Le persone nei gruppi con il consumo più elevato hanno mostrato un calo più rapido della memoria, della fluidità verbale e della velocità di elaborazione rispetto ai consumatori più leggeri. È importante notare che questo collegamento è stato osservato nei partecipanti di età inferiore ai 60 anni, ma non negli adulti più anziani.
I dolcificanti artificiali interferiscono con la segnalazione cerebrale e la salute intestinale
Altri studi hanno dimostrato che diversi composti studiati, tra cui l’aspartame e la saccarina, influenzano l’attività dei neurotrasmettitori. I neurotrasmettitori sono i messaggeri chimici del cervello, che controllano tutto, dalla formazione della memoria all’elaborazione verbale. Le alterazioni in questi percorsi potrebbero spiegare perché la fluidità verbale e la memoria siano state maggiormente colpite nella popolazione studiata.- Un altro meccanismo probabile è lo stress metabolico: i dolcificanti artificiali sono spesso utilizzati da persone con diabete o da chi cerca di gestire la glicemia. Tuttavia, interrompono la normale risposta insulinica dell’organismo e alterano il modo in cui le cellule utilizzano l’energia, aumentando lo stress ossidativo e danneggiando i neuroni. Questo è particolarmente preoccupante perché i neuroni dipendono da un apporto energetico stabile per mantenere le reti di comunicazione necessarie per la memoria e le capacità di pensiero.
- I ricercatori hanno riscontrato effetti sul cervello anche dopo aver tenuto conto di altri rischi. Il team ha corretto i dati per età, sesso, ipertensione, malattie cardiovascolari e altre abitudini di vita. Anche dopo queste correzioni, l’associazione tra assunzione di dolcificanti e declino cognitivo è rimasta forte, dimostrando che i risultati non sono facilmente spiegabili da altri fattori. Ciò evidenzia che i dolcificanti stessi sono un fattore indipendente per la salute del cervello.
- L’aspartame danneggia i batteri buoni nell’intestino: l’aspartame altera il microbioma intestinale riducendo i batteri benefici, indebolendo le difese naturali e creando condizioni che favoriscono la crescita tumorale. Questi batteri normalmente producono composti protettivi che aiutano a mantenere forti il cervello e il sistema immunitario. Quando il loro numero diminuisce, i microbi nocivi prendono il sopravvento, rendendo l’organismo più vulnerabile alle malattie.
- I dolcificanti artificiali espongono il cervello a composti che accelerano il declino cognitivo. Lo studio in questione dimostra che l’impatto è misurabile, a lungo termine e più marcato nelle persone già vulnerabili, come quelle affette da diabete. Scegliere dolcificanti naturali consente di godere della dolcezza evitando gli effetti di invecchiamento cerebrale documentati in questa ricerca.
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Semplici passaggi per proteggere il cervello dai dolcificanti artificiali
Se hai sempre preferito bibite dietetiche, acqua aromatizzata o dessert senza zucchero, pensando che fossero un’opzione migliore dello zucchero, ora sai che accelerano l’invecchiamento cerebrale invece di proteggere la tua salute. Ci sono chiari accorgimenti che puoi adottare fin da subito per ridurre il rischio e supportare i sistemi energetici e mnemonici del tuo cervello. Questi cambiamenti sono semplici ma efficaci. 1. Elimina completamente i dolcificanti artificiali: il primo passo è smettere di usare prodotti che contengono dolcificanti artificiali come aspartame, sucralosio, saccarina, acesulfame-K e neotame. Controlla l’acqua aromatizzata, le gomme da masticare, lo yogurt, i frullati proteici o gli snack «dietetici». Se l’etichetta riporta uno di questi nomi, sostituiscilo con qualcos’altro. L’eliminazione di queste sostanze chimiche interrompe il costante attacco alla memoria e alla fluidità verbale del cervello. 2. Sostituisci i dolci con alternative alimentari integrali: invece di bevande e dolcetti «a zero calorie», usa vere fonti alimentari di dolcezza. Frutta intera, miele grezzo o piccole quantità di sciroppo d’acero forniscono zuccheri naturali che il tuo corpo riconosce e utilizza come carburante. La frutta fresca è un dessert o uno spuntino facile da preparare, il miele è perfetto per dolcificare leggermente il tè o per guarnire lo yogurt crudo di mucche nutrite con erba, e lo sciroppo d’acero può essere aggiunto all’avena biologica. Queste opzioni naturali non solo soddisfano la voglia di qualcosa, ma forniscono anche vitamine, minerali e composti vegetali che supportano un’energia costante per il cervello e il corpo. 3. Sostieni il tuo intestino per proteggere il cervello: intestino e cervello comunicano costantemente. I dolcificanti artificiali interrompono questa connessione alterando la flora batterica intestinale. Concentrati sul consumo di carboidrati semplici e digeribili come frutta matura, riso bianco e ortaggi a radice, una volta che il tuo intestino è sufficientemente guarito da poterli gestire. Se il tuo intestino è ancora fragile, concentrati prima su frutta e riso bianco per alimentare il cervello senza alimentare batteri nocivi. Proteggere l’ambiente intestinale migliora direttamente il funzionamento del cervello. 4. Scegli dolcificanti naturali più sicuri a casa: se hai voglia di qualcosa di dolce, preparalo tu stesso con ingredienti che favoriscono la salute invece di danneggiarla. La stevia naturale ricavata dalla pianta intera, il Luo Han Guo (chiamato anche frutto del monaco) e il destrosio puro ricavato dallo zucchero di canna sono opzioni affidabili. L’utilizzo di queste alternative ti permette di goderti la dolcezza senza esporre il tuo cervello al declino legato ai dolcificanti artificiali. 5. Concentrati sull’energia, non sulle restrizioni: invece di pensare a ciò a cui stai rinunciando, presta attenzione a ciò che stai guadagnando: una migliore concentrazione, una memoria più forte e un pensiero più acuto. Se hai fatto affidamento su prodotti ipocalorici, è ora di alimentare il tuo corpo e il tuo cervello con il giusto tipo di carboidrati e proteine. Circa 250 grammi di carboidrati al giorno, combinati con proteine e grassi di qualità come burro o ghee di animali nutriti ad erba, forniscono la base per un’energia cerebrale costante. Non consideratela una dieta, ma un miglioramento delle prestazioni del vostro cervello.Aiuta Renovatio 21
Domande frequenti sui dolcificanti artificiali e il tuo cervello
D: In che modo i dolcificanti artificiali influiscono sulla salute del cervello? R: I dolcificanti artificiali accelerano il declino cognitivo. Un ampio studio ha scoperto che le persone che ne consumavano le quantità più elevate sperimentavano l’equivalente di 1,6 anni in più di invecchiamento cerebrale in termini di memoria, fluidità verbale e capacità di pensiero complessive. D: Chi è maggiormente a rischio a causa dei dolcificanti artificiali? R: Gli adulti di mezza età sotto i 60 anni hanno mostrato il legame più forte tra un consumo elevato e un declino cognitivo più rapido. Anche le persone con diabete erano più vulnerabili, con cali più netti della memoria e delle capacità cognitive globali rispetto a quelle senza diabete. D: Cosa si può usare al posto dei dolcificanti artificiali? R: Alternative più sicure includono frutta intera, miele grezzo, sciroppo d’acero, stevia naturale nella sua forma vegetale, Luo Han Guo (frutto del monaco) e destrosio puro da zucchero di canna puro. Queste opzioni forniscono dolcezza senza gli effetti di invecchiamento cerebrale associati ai dolcificanti artificiali. D: Quali misure proteggono il cervello se si utilizzano dolcificanti artificiali? R: Elimina i prodotti con dolcificanti artificiali, passa ai dolcificanti integrali, supporta la salute intestinale, prova sostituti naturali a casa e concentrati sul nutrire il tuo corpo con il giusto equilibrio di carboidrati, proteine e grassi sani. Questi passaggi ripristinano la produzione di energia e proteggono le funzioni cerebrali a lungo termine. Joseph Mercola-



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