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Salute

I malori della 1ª settimana 2024

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Granze, provincia di Padova: «Ucciso da un malore alla festa di Capodanno». Lo riporta Polesine24.it.

 

Licata, libero consorzio comunale di Agrigento: «Malore la notte di capodanno, muore 50enne». Lo riporta Sicilia ON Press.

 

Trasacco, provincia dell’Aquila: «Si accascia in strada per un malore: soccorso dall’assessore, ma l’uomo non ce la fa». Lo riporta Il Messaggero.

 

Grosseto: «Malore improvviso, muore nota imprenditrice». Lo riporta La Nazione.

 

Breda di Piave, provincia di Treviso: «Malore improvviso, il suo cuore si ferma: morto l’imprenditore». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Agropoli, provincia di Salerno: «Trovato senza vita sulla barca: stroncato da un malore improvviso». Lo riporta SalernoToday.

 

Foggia: «Malore mentre è alla guida della sua auto: morto ​poliziotto». Lo riporta il Quotidiano di Puglia.

 

Cascina, provincia di Pisa: «Malore fatale, muore a 59 anni in una sala slot nel Pisano». Lo riporta VTrend.

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Jesi, provincia di Ancona: «Colto da malore a Capodanno, muore dopo tre giorni di lotta». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Montecchio Maggiore, provincia di Vicenza: «Malore fatale, auto finisce contro una ringhiera, muore l’anziana alla guida». Lo riporta Rete Veneta.

 

Corciano, provincia di Perugia: «Banconista 54enne muore al supermercato: stroncata da un malore». Lo riporta UmbriaON.

 

Cuorgnè, città metropolitana di Torino: «L’ultimo selfie prima della partita, poi il malore», Lo riporta il Giornale La Voce.

 

Padova: «Malore dopo Natale, giornalista si spegne a 51 anni». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Montecatini, provincia di Pistoia: «Morta nello schianto contro un camion: ipotesi malore o colpo di sonno». Lo riporta Il Tirreno.

 

Pontedera, provincia di Pisa: «Malore improvviso stronca pontederese di 56 anni». Lo riporta VTrend.

 

Pescosolido, provincia di Frosinone «Malore fatale, si spegne a 56 anni». Lo riporta Iowebbo.

 

Dogna, provincia di Udine: «Malore sul sentiero, va a cercare il nonno e lo trova morto». Lo riporta Friuli Oggi.

 

Ancona: «Dà la buonanotte alla sorella, poi accusa un malore e muore». Lo riporta Cronache Ancona.

 

Ancona: «Malore in strada vicino al Passetto: morta la giornalista». Lo riporta Cronache Maceratesi.

 

Pederobba, provincia di Treviso: «Malore in casa, dipendente Luxottica trovata morta a 50 anni». Lo riporta Treviso Today.

 

Castellanza, provincia di Varese: «Malore fatale fuori dalle Poste, oggi l’addio». Lo riporta Prima Saronno.

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Rozzano, città metropolitana di Milano: «Il malore, l’incidente: anziano perde la vita». Lo riporta Il Giorno.

 

Muzzano, provincia di Biella: «Colto da malore, muore appena uscito di casa». Lo riporta La Provincia di Biella.

 

Calcinaia, provincia di Pisa: «Anziano ha un malore in strada e muore». Lo riporta VTrend.

 

Avezzano, provincia dell’Aquila: «Medico 50enne muore stroncato da un malore durante il cenone di Capodanno». Lo riporta AbruzzoLive.

 

Palmanova, provincia di Udine: «Sbanda e finisce fuoristrada dopo un malore: incidente mortale sull’A4». Lo riporta Udinese TV.

 

Netro, provincia di Biella: «Malore nella notte, morto improvvisamente a 45 anni». Lo riporta Notizie Oggi Borgosesia.

 

Follonica, provincia di Grosseto: «Malore in casa a Follonica, muore musicista internazionale». Lo riporta Maremma Oggi.

 

Zoppola, provincia di Pordenone: «Tragedia sulla Cimpello-Sequals. «Ho un po’ di mal di testa»: un malore, poi il sorpasso. Le ipotesi della strage». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Manduria, provincia di Taranto: «Cuoco di 32 anni ha un malore e muore davanti alla fidanzata. Lei poco prima sui social: “Caro 2024, non portarmi via nessuno”». Lo riporta Leggo.it.

 

Sanremo, provincia di Imperia: «Uomo di 54 anni stroncato da un malore». Lo riporta Prima la Riviera.

 

Bollate, città metropolitana di Milano: «Trovato morto in casa dai Vigili del Fuoco: un malore fatale a 54 anni». Lo riporta Settegiorni.

 

Roma: «Trovato morto un clochard 48enne, aveva rifiutato ricovero dopo malore». Lo riporta Abitare A Roma.

 

Cupra Marittima, provincia di Asoli Piceno: «Malore fatale di un loro cliente. I titolari del bar donano defibrillatore». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Lioni, provincia di Avellino: «Muore per un malore a casa di una donna, lei non chiama i soccorsi e nasconde il corpo». Lo riporta Fanpage.

 

Bagnaria, provincia di Pavia: «Accusa un malore alla guida, muore durante il trasporto in ospedale». Lo riporta Prima Pavia.

 

Matzaccara, provincia del Sud Sardegna: «Accusa malore mentre taglia albero e muore travolto da tronco». Lo riporta l’agenzia ANSA.

 

Bollate, città metropolitana di Milano: «Malore in bicicletta: un anziano cade e viene investito». Lo riporta MilanoToday.

 

Alzate Brianza, provincia di Como: «Ha un malore e cade dalla moto, grave un motociclista di 39 anni». Lo riporta Prima Coma.

 

Falconara, provincia di Ancona: «Pensionato colto da malore mentre fa sesso, è grave in coma e rischia la vita: indagini in corso». Lo riporta Il Messaggero.

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Canale d’Agordo, provincia di Belluno: «Malore fatale nel suo rifugio». Lo riporta News in Quota.

 

San Benedetto del Tronto, provincia di Ascoli Piceno: «amore fino alla fine: malore fatale per la moglie 90enne, lui la tiene in braccio sotto choc». Lo riporta il Corriere Adriatico.

 

San Benedetto, provincia di Ascoli Piceno: «San Benedetto, non risponde ai familiari: trovato morto in casa a soli 49 anni, ucciso da un malore». Lo riporta il Corriere Adriatico.

 

San Cipriano d’Aversa, provincia di Caserta: «Malore improvviso: muore nel sonno a soli 31 anni». Lo riporta CasertaCE.

 

Borgosesia, provincia di Vercelli: «Cacciatore stroncato da malore nei boschi: aveva 55 anni». Lo riporta Notizie oggi Borgosesia.

 

Marina di Ardea, città metropolitana di Roma: «Malore fatale, dramma a Marina di Ardea: morto un uomo». Lo riporta Il Corriere delle Città.

 

Capua, provincia di Caserta: «veterinario accusa malore improvviso e muore pochi giorni dopo». Lo riporta TeleclubItalia.

 

Chiaramonte Gulfi, libero consorzio comunale di Ragusa: «Tragedia di inizio anno: 25enne morta per malore improvviso». Lo riporta il QdS.

 

Ostuni, provincia di Brindisi: «malore in immersione, morto medico 59enne». Lo riporta Noi Notizie.

 

Torino: «Colto da malore, pescatore finisce in acqua e muore». Lo riporta La Provincia di Biella.

 

Opicina, provincia di Trieste: «Malore mentre guida, si schianta con lo scooter: deceduto un uomo». Lo riporta Nordest24.

 

Villanova di Reggiolo, provincia di Reggio nell’Emilia: «Colto da malore, muore sull’auto dell’amico». Lo riporta Il Resto del Carlino.

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Mantova: «muore di infarto a 39 anni mentre va in vacanza». Lo riporta L’Arena.

 

Palermo: «Colto da infarto durante un trasloco, muore un operaio». Lo riporta PalermoToday.

 

Ancona: «Malore improvviso, muore a 60 anni». Lo riporta Youtvrs.

 

Brescia: «Malore al volante: paura per un 55enne». Lo riporta Prima Brescia.

 

San Lucido, provincia di Cosenza: «avverte un malore in centro, lo salva un medico argentino di passaggio». Lo riporta Cosenza 2.0.

 

Sasso Marconi, città metropolitana di Bologna: «Malore alla guida, in auto contro un muro. Grave un 47enne». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Foggia: «Paura sul viale della Stazione: uomo colpito da malore si accascia a terra». Lo riporta FoggiaToday.

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Doha, Qatar: «malore in campo per Andy Delort, collassa in preda a convulsioni». Lo riporta CalcioWeb.

 

Pisa: «Malore al centro commerciale: soccorsa una donna». Lo riporta VTrend.

 

Boscoreale, città metropolitana di Napoli: «Malore per un uomo, soccorsi in ritardo». Lo riporta BrandItalia24.

 

«Malore improvviso, aveva 46 anni. Lo riporta Vasto Web.

 

Vasto, provincia di Chieti: «Malore in chiesa, 80enne salvato dai volontari della Croce Gialla». Lo riporta Vivere Ancona.

 

Roasio, provincia di Vercelli: «Malore in casa, intervengono i vigli del fuoco». Lo riporta InfoVercelli24.

 

Ancona: «Malore per la dipendente di un supermercato, controlli all’ospedale di Torrette». Lo riporta il Corriere Adriatico.

 

Diecimo-Pescaglia, provincia di Lucca: «Malore sul treno, stazione paralizzata per ore». Lo riporta NoiTV.

 

Napoli: «Schianto autobus corso Malta, niente segni di frenata: pista malore». Lo riporta Anteprima24.

 

Trani, provincia di Barletta-Andria-Trani: «Incidente sulla Trani – Corato: forse un malore della vittima». Lo riporta Antenna Sud.

 

Palermo: «Si accascia e muore a 42 anni in via Perez, malore improvviso». Lo riporta BlogSicilia.

 

Montescudo, provincia di Rimini: «Malore in casa, muore il fisico di 56 anni». Lo riporta Altarimini.

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Valbondione, provincia di Bergamo: «Accusa un malore in quota in piena notte, momenti di paura». Lo riporta Il Dolomiti.

 

Siena: «Malore in vacanza, gravissimo dirigente dell’Ulss 6 Euganea». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Sappada, provincia di Udine: «Malore sulla neve: uomo trasportato all’ospedale in elicottero». Lo riporta Friuli Oggi.

 

Porto Torres, provincia di Sassari: «Ha un malore mentre lavora, paura per un barbiere 78enne». Lo riporta Sassari Oggi.

 

Caserta: «Malore durante la messa per don Antonello». Lo riporta CasertaNews.

 

Salsomaggiore, provincia di Parma: «Parla al telefono con un’amica di Cosenza e ha un malore: 90enne salvata dai carabinieri». Lo riporta GdS Cosenza.

 

Milano: «Metropolitana M2 chiude tra Cadorna e Garibaldi: malore su un treno». Lo riporta MilanoToday.

 

Legnano, città metropolitana di Milano: «Colto da malore, anziano salvato dai poliziotti». Lo riporta La Prealpina.

 

Sarzana, provincia della Spezia: «Vittima di un malore fatale in mare, il Windsurf club di Fiumaretta piange l’istruttore». Lo riporta La Nazione.

 

Civitanova Marche, provincia di Macerata: «Malore alla guida, finisce col furgoncino nella scarpata». Lo riporta Cronache Maceratesi.

 

Como: «autobus di linea finisce contro il guard-rail: forse un malore dell’autista, quattro i soccorsi». Lo riporta CiaoComo.

 

Aosta: «Malore per Marco Cappato in Valle d’Aosta: «Cosa seria ma non grave, un’operazione al cuore e torno come nuovo». Lo riporta il Corriere Torino.

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Essere genitori

Livelli pericolosamente elevati di metalli tossici nei giocattoli di plastica per bambini

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Un recente studio brasiliano ha rilevato concentrazioni allarmanti di metalli tossici nei giocattoli per bambini commercializzati nel Paese. Lo riporta Science Daily.   Ricercatori di due università brasiliane hanno esaminato un vasto campionario di giocattoli di plastica, sia di produzione nazionale che importati, conducendo l’indagine più completa mai realizzata sulla contaminazione chimica di questi articoli.   Il dato più inquietante riguarda il bario: in molti campioni la sua concentrazione è risultata fino a 15 volte superiore al limite di sicurezza previsto dalla normativa brasiliana. L’esposizione prolungata al bario è associata a gravi danni cardiaci e neurologici, inclusa la paralisi.   «Sono state rilevate anche elevate quantità di piombo, cromo e antimonio. Il piombo, associato a danni neurologici irreversibili, problemi di memoria e riduzione del QI nei bambini, ha superato il limite nel 32,9% dei campioni, con alcune misurazioni che hanno raggiunto quasi quattro volte la soglia accettata» scrive Science Daily. «L’antimonio, che può scatenare problemi gastrointestinali, e il cromo, un noto cancerogeno, erano presenti al di sopra dei livelli accettabili rispettivamente nel 24,3% e nel 20% dei giocattoli».

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Attraverso la spettrometria di massa al plasma, lo studio ha identificato ben 21 elementi tossici: argento (Ag), alluminio (Al), arsenico (As), bario (Ba), berillio (Be), cadmio (Cd), cerio (Ce), cobalto (Co), cromo (Cr), rame (Cu), mercurio (Hg), lantanio (La), manganese (Mn), nichel (Ni), piombo (Pb), rubidio (Rb), antimonio (Sb), selenio (Se), tallio (Tl), uranio (U) e zinco (Zn).   «Questi dati rivelano uno scenario preoccupante di contaminazione multipla e mancanza di controllo. Tanto che nello studio suggeriamo misure di controllo più severe, come analisi di laboratorio regolari, tracciabilità dei prodotti e certificazioni più stringenti, soprattutto per i prodotti importati», ha dichiarato uno degli autori principali della ricerca.   Gli studiosi hanno inoltre calcolato i tassi di rilascio delle sostanze: la percentuale che effettivamente passa dal giocattolo al bambino durante l’uso normale (inclusa la pratica di portarli alla bocca). I valori oscillano tra lo 0,11% al 7,33%, quindi solo una piccola parte del contaminante viene assorbita. Tuttavia, le elevatissime concentrazioni iniziali e l’esposizione quotidiana prolungata (per mesi o anni) rendono il rischio sanitario comunque significativo.   I ricercatori ritengono che i metalli pesanti entrino nei giocattoli soprattutto durante la produzione, in particolare con le vernici e i pigmenti utilizzati. Le correlazioni tra gli elementi rilevati suggeriscono, in molti casi, una fonte comune di contaminazione.   In studi precedenti, lo stesso gruppo aveva già documentato la presenza nei giocattoli di interferenti endocrini (sostanze che alterano l’equilibrio ormonale), associati a problemi di fertilità, disturbi metabolici e aumento del rischio oncologico.

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Salute

Le microplastiche potrebbero causare malattie cardiache

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Le microplastiche causano la formazione di placche arteriose nei topi, una condizione che porta a malattie cardiache. Lo riporta un nuovo studio.

 

Uno studio pubblicato sulla rivista Environment International ha rilevato un marcato aumento dell’accumulo di placca nelle arterie di topi maschi esposti a microplastiche, a dosi paragonabili a quelle riscontrabili nell’ambiente reale.

 

I ricercatori hanno inoltre osservato alterazioni a livello cellulare e nell’espressione genica direttamente associate alla formazione di placca.

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Va sottolineato che i topi non hanno sviluppato né obesità né ipercolesterolemia, fattori classicamente legati alla patologia aterosclerotica; del resto, l’«ipotesi lipidica-cardiaca» che attribuisce al colesterolo il ruolo di causa principale delle malattie cardiovascolari è stata largamente screditata fin dagli anni Cinquanta.

 

Curiosamente, le topi femmine non hanno mostrato lo stesso effetto in presenza delle microplastiche. Gli autori ipotizzano che l’ormone estrogeno, tipico dell’organismo femminile, possa svolgere un ruolo protettivo contro la formazione di placca.

 

«Questo studio mette in evidenza l’urgenza di ridurre drasticamente l’esposizione umana alle microplastiche e di adottare misure concrete per limitarne la produzione», ha dichiarato Timothy O’Toole, professore associato di medicina presso l’Università di Louisville.

 

«Sebbene le microplastiche siano state già rilevate nei vasi sanguigni e nei cuori di pazienti malati, e i loro livelli risultino correlati alla gravità della malattia e al rischio di eventi futuri, il loro ruolo diretto nello sviluppo delle patologie cardiovascolari è rimasto finora incerto», ha aggiunto.

 

Si calcola che tra il 1950 e il 2017 siano state prodotte oltre nove miliardi di tonnellate di plastica, più della metà delle quali dopo il 2004. La quasi totalità di questa plastica finisce prima o poi nell’ambiente, dove si frammenta – per azione degli agenti atmosferici, dei raggi UV e degli organismi viventi – in particelle sempre più piccole: microplastiche e, successivamente, nanoplastiche.

 

All’interno delle nostre case, le principali fonti di microplastiche sono le fibre sintetiche di abbigliamento, mobili e tappeti: si accumulano nella polvere domestica, restano sospese nell’aria e vengono inalate quotidianamente.

 

Nuovi studi continuano a uscire con regolarità e collegano l’esposizione alle microplastiche a pressoché tutte le principali malattie croniche: dalla sindrome dell’intestino irritabile all’obesità, dall’autismo al cancro, fino ad Alzheimer e infertilità.

 

Come riportato da Renovatio 21, il tema dell’infertilità, come quello del cancro, era stato toccato da altri studi che investigavano le microplastiche presenti nell’inquinamento atmosferico.

 

Gli scienziati stanno trovando tracce della plastica in varie parti del corpo umano, compreso il cervello. Un altro studio ha provato la presenza di plastica nelle nuvole della pioggia.

Come riportato da Renovatio 21, uno studio di mesi fa ha collegato l’esposizione a microplastiche alle nascite premature. Uno studio sottoposto a revisione paritaria, pubblicato sulla rivista Toxicological Sciences a inizio anno aveva trovato nella placenta umana microplastiche dannose, alcune delle quali sono note per scatenare l’asma, danneggiare il fegato, causare il cancro e compromettere la funzione riproduttiva.

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Come riportato da Renovatio 21, quantità di microplastica avrebbero raggiunto i polmoni umani con l’uso delle mascherine imposto durante il biennio pandemico.

 

La microplastica nell’intestino è stata correlata da alcuni studi a malattie infiammatorie croniche intestinali. Altre ricerche hanno scoperto che le microplastiche causano sintomi simili alla demenza.

 

Come riportato da Renovatio 21un nuovo studio emerso mesi fa ha stabilito che le comuni bustine da tè realizzate in fibre polimeriche rilasciano enormi quantità di micro e nanoplastiche tossiche nel liquido durante l’infusione.

 

L’onnipresenza della microplastica è provata dalla presenza nei polmoni degli uccelli e persino strati di sedimenti non toccati dall’uomo moderno.

 

Secondo nuove ricerche, le microplastiche sarebbero in grado inoltre di rendere batteri come l’E.Coli più resistente agli antibiotici.

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Cancro

I tatuaggi collegati ad un rischio più elevato di cancro della pelle. Per il fegato chiedete alla Yakuza

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Un recente studio ha rilevato che chi porta tatuaggi corre un rischio del 29% superiore di ammalarsi di una variante aggressiva di tumore cutaneo.   Gli studiosi hanno indagato il nesso tra tatuaggi e melanoma cutaneo, una neoplasia che origina dalle cellule preposte alla produzione di melanina, il pigmento responsabile della colorazione di pelle, capelli e iride.   Il melanoma cutaneo è ritenuto la forma più insidiosa di cancro della pelle e, se non curato per tempo, può metastatizzare con rapidità ad altre zone del corpo. Pur potendo insorgere in qualunque distretto corporeo, tipicamente si manifesta nelle zone cutanee esposte ai raggi solari. I ricercatori hanno vagliato le cartelle cliniche di oltre 3.000 svedesi tra i 20 e i 60 anni, riscontrando un incremento del 29% nella probabilità di melanoma cutaneo tra i tatuati.

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Non è emersa alcuna correlazione tra l’estensione del tatuaggio e un pericolo accresciuto di insorgenza tumorale. «I tatuaggi policromi, sia isolati sia abbinati a neri o grigi, paiono legati a un lieve innalzamento del rischio di melanoma cutaneo», hanno osservato gli autori. «Non si è rilevato che i tatuati con forte esposizione ai raggi UV manifestino un pericolo maggiore di melanoma cutaneo rispetto a quelli con minor irraggiamento. Dunque, i nostri risultati indicano che la scomposizione accelerata dei pigmenti indotta dai raggi UV non amplifica il rischio di melanoma oltre quello intrinseco all’esposizione ai tatuaggi stessi».   La ricerca ha pure evidenziato che il picco di vulnerabilità si registra tra chi esibisce tatuaggi da 10 a 15 anni.   L’inchiostro tatuato è percepito dal corpo come un corpo estraneo, scatenando una reazione immunitaria: i pigmenti vengono racchiusi dalle cellule del sistema immunitario e convogliati ai linfonodi per lo stoccaggio.   Secondo i dati disponibili, il numero di italiani tatuati sarebbe stimato intorno ai 7 milioni, pari a circa il 12,8-13% della popolazione over 12 anni. Questa cifra proviene principalmente da un’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel 2015, su un campione di oltre 7.600 persone rappresentative della popolazione italiana dai 12 anni in su, e confermata in report successivi di altri enti. Se si includono gli “ex-tatuati” (chi ha rimosso il tatuaggio), la percentuale sale al 13,2%.   In Italia le donne sono leggermente più tatuate (13,8%) rispetto agli uomini (11,7-11,8%). I minorenni (12-17 anni) costituirebbero circa il 7,7-8% dei tatuati, con l’età media del primo tatuaggio intorno ai 25 anni. La fascia d’età in cui il tattoo è più diffuso è quella dei 35-44 anni (23,9% tra i tatuati).   Alcuni articoli e sondaggi parlano di un 48% della popolazione tatuata, che renderebbe l’Italia il paese più tatuato al mondo, prima di Svezia 47% e USA 46%. Tuttavia alcuni non ritengono questa cifra attendibile.   Secondo quanto riportato solo il 58,2% degli italiani è informato sui rischi (infezioni, allergie, ecc.). Il 17-25% dei tatuati vorrebbe rimuoverlo, per un totale di oltre 1,5 milioni di potenziali rimozioni.   La categoria sociale più vastamente tatuata del mondo è probabilmente quella dei mafiosi giapponesi, i famigerati Yakuza. Secondo varie fonti storiche, giornalistiche e culturali, i membri di alto livello della Yakuza (i cosiddetti oyabun o boss) soffrono spesso di problemi epatici gravi, come cirrosi o insufficienza epatica, e i tatuaggi tradizionali (irezumi) sono considerati un fattore contributivo importante   I tatuaggi Yakuza sono estesi (coprono spesso schiena, braccia, petto e gambe in un «body suit» completo) e realizzati con tecniche tradizionali manuali (tebori), usando aghi di bambù o metallo e inchiostri a base di carbone (sumi). Ciò può portare al blocco delle ghiandole sudoripare, con la densità dell’inchiostro e le cicatrici multiple impediscono al sudore di evaporare normalmente dalla pelle. Il sudore aiuta a eliminare tossine (come alcol e metaboliti), quindi il fegato deve «lavorare di più» per processarle, accelerando il danno epatico. Questo è un problema comune tra i boss anziani, che hanno tatuaggi completati in anni di sessioni dolorose.

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Vi sarebbe inoltre il rischio di infezioni e epatite C: gli aghi non sterilizzati (comuni nelle sessioni tradizionali) trasmettono facilmente virus come l’epatite C, che attacca direttamente il fegato causando infiammazione cronica e cirrosi. Molti boss hanno contratto l’epatite proprio durante i tatuaggi, e questo è un fattore dominante nei casi documentati.   Infine, la tossicità dell’inchiostro: i pigmenti tradizionali possono causare febbri sistemiche e accumulo di metalli pesanti (come piombo o cromo), che sovraccaricano il fegato nel tempo, specialmente con un abuso di alcol (comune nella Yakuza per «festeggiamenti» e rimedio allo stress).   L’esempio più noto è quello di Tadamasa Goto (ex-boss del clan Goto-gumi, noto come «il John Gotti del Giappone»): nel 2001, a 59 anni, ha dovuto volare negli USA per un trapianto di fegato al UCLA Medical Center, saltando una lista d’attesa di 80 persone – secondo quanto scrissero i media, pagando 1 milione di dollari e fornendo info all’FBI. La sua cirrosi era dovuta a epatite C da tatuaggi non sterili, alcolismo e stile di vita.  

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