Connettiti con Renovato 21

Spirito

Giusto Takayama Ukon, il samurai di Cristo

Pubblicato

il

L’interesse nei confronti della figura del samurai pare essere tornato a fiorire ultimamente, senza dubbio anche grazie alla serie televisiva Shogun. È quindi una buona occasione per portare l’attenzione su un guerriero giapponese che ha scelto di giurare fedeltà a Dio invece che a un uomo, e che ha saputo affrontare virilmente fino alla fine le sofferenze che la sua scelta gli ha causato.

 

Chi combatte la buona battaglia infatti accetta il martirio, non fugge nel suicidio ritualizzato del seppuku.

 

L’uomo che ora è conosciuto come Giusto Takayama Ukon nasce nel 1552 come Takayama Shigetomo, viene battezzato nel 1664 assieme al padre, daimyo (signore feudale) del castello di Sawa, nei pressi di Nara – quel posto dove i turisti vanno per i cervi e il grande buddha: forse lo avete visto su Instagram.

 

Takayama Ukon in armatura da samurai e lancia naginata in un’illustrazione del 1897, Biblioteca Metropolitana di Tokyo; immagine di pubblico dominio CC0

Il padre, Takayama Tomoteru, era un fervente buddista ma l’incontro il cantastorie (biwa-hoshi) semicieco Lorenzo Ryosai, convertito da San Francesco Saverio in persona ed entusiasta evangelizzatore, lo porterà alla conversione: diverrà un kirishitan, ossia un cristiano giapponese.

 

L’appartenenza per nascita all’aristocrazia militare del Giappone feudale lo porterà a esercitare la professione del samurai, in cui eccellerà al punto che Oda Nobunaga, il primo dei tre unificatori del Giappone, lo vorrà tra i suoi alleati

 

Sostieni Renovatio 21

Sarà in occasione del funerale di Nobunaga che la fede di Giusto Takayama lo farà cadere in disgrazia agli occhi del secondo degli unificatori del Giappone, Toyotomi Hideyoshi. Arrivato il suo turno durante la cerimonia, Takayama si rifiuterà di offrire l’incenso al defunto alla maniera buddista, guadagnandosi sospetti di scarsa fedeltà.

 

Tanto negli anni precedenti la fede di Giusto si era rafforzata, tanto con l’arrivo di Hideyoshi in una posizione di potere il clima di ostilità verso il cattolicesimo andava crescendo.

 

Il timore che con l’evangelizzazione si sviluppasse una crescente influenza straniera, che porterà alla chiusura delle frontiere per 250 anni, fece optare Hideyoshi per l’espulsione di tutti i missionari e la messa fuorilegge del proselitismo cattolico nel 1584. Giusto Takayama rifiutò di rinnegare la propria fede e preferì rinunciare al proprio titolo e ai propri possedimenti: era nel frattempo diventato signore del feudo di Akashi, nella prefettura di Hyogo.

 

Monumento a Giusto Takayama Ukon in piazza Dilao a Manila; immagine di Noel Gonong via Wikimedia pubblicata su licenza CC BY-SA 3.0

 

Ridotto a ronin (samurai senza padrone), troverà rifugio presso il clan Maeda, che regnava sul feudo di Kaga, l’attuale Kanazawa. Qui avrà modo di raffinare la sua conoscenza della cerimonia del tè, della quale era riconosciuto come una autorità (sotto l’influenza del maestro Sen No Rikyu, aveva sviluppato una serie di movimenti rituali che rendevano la sua cerimonia «simile a una Messa»), oltre che a mettere a frutto le sue conoscenze di architettura nei lavori di restauro del castello di Kanazawa.

 

Parallelamente a queste attività, la sua opera di evangelizzazione continuerà incessante, nonostante il crescente pericolo che essa comportava.

 

Statua di Giusto Takayama Ukon eretta in onore della sua beatificazione, immagine screenshot da YouTube

 

Sarà il terzo degli unificatori del Giappone, lo shogun Tokugawa Ieyasu, a vietare definitivamente il Cristianesimo nel 1614 e scatenare letteralmente la caccia al Cristiano nel paese del sol levante.

 

Nella chiesa di Tsukiji a Tokyo, è riprodotto un cartello con le taglie che venivano pagate per chi denunciasse alle autorità cristiani o, ancora peggio, prelati nascosti.

 

Giusto Takayama non sfuggirà alla repressione: verrà arrestato e tenuto prigioniero a Tokyo per sette mesi, prima di venire esiliato nelle Filippine assieme alla sua famiglia e a 350 altri cristiani.

 

La prigionia aveva però minato la sua salute, al punto che morirà a Manila dopo soli 44 giorni.

 

È stato riconosciuto Beato nel 2017.

 

Taro Negishi

Corrispondente di Renovatio 21 da Tokyo

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da YouTube

Continua a leggere

Pensiero

Mons. Viganò: la UE concepita per distruggere la sovranità nazionale

Pubblicato

il

Da

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha scritto su X alcune considerazioni riguardo l’Unione Europea, tema più che mai attuale nel momento in cui questa chiede un riarmo del continente.   «L’Unione Europea è un’entità concepita per sottrarre sovranità alle Nazioni, assorbendole in un superstato tecnocratico totalmente asservito agli interessi di una ristrettissima oligarchia finanziaria, eversiva e criminale» accusa monsignore. «I principi che la ispirano, gli scopi che si prefigge e i mezzi che intende usare sono antitetici rispetto alla nostra identità, alla nostra civiltà, alla nostra Religione».   Viganò lancia quindi un accorato appello alle superpotenze planetarie.   «Il Presidente Putin e il Presidente Trump devono aver ben chiara la minaccia costituita dal globalismo guerrafondaio dell’Unione Europea, nella quale emergono sempre più evidenti i tratti di una dittatura contro i propri stessi cittadini. Ed anche se la questione ucraina sembra prossima ad una soluzione grazie ai colloqui tra Mosca e Washington, è indispensabile estromettere dalla scena politica internazionale quanti – come Macron, Starmer e Carney, ma anche von der Lyen e Draghi – si credono investiti di un ruolo che nessuno riconosce loro».

Sostieni Renovatio 21

«Quanto più emergeranno gli scandali e i conflitti di interesse di questi cortigiani dell’élite globalista – che la censura di regime non riesce più a insabbiare – tanto più la loro azione diverrà marginale e la loro presenza imbarazzante» dice l’arcivescovo lombardo.   Quindi un auspicio per il futuro, dove giudizio e castigo siano possibili per quanti hanno portato il continente sull’orlo del baratro.   «Un futuro di pace e di concordia tra i popoli è possibile solo dove gli eversori che da decenni tramano contro i loro popoli siano portati a rispondere dinanzi all’opinione pubblica dei propri tradimenti, dei propri crimini, delle proprie menzogne».   Come riportato da Renovatio 21, un mese fa in merito alla UE contraria l’accordo per la pace in Ucraina monsignor Viganò aveva dichiarato che «è a dir poco sconcertante vedere con quale cinismo l’Unione Europea e la NATO stiano cercando di impedire la fine di un conflitto provocato dall’élite globalista che manovra entrambi».   Quindi, «di fronte a questa ostinata determinazione a creare morte e distruzione, e ai vergognosi tentativi di ostacolare il processo di pace, dobbiamo esprimere il nostro sostegno a coloro che agiscono nell’interesse della pace e condannare apertamente le azioni dei guerrafondai asserviti al globalismo massonico».   In un discorso su governo mondiale e sinarchia del gennaio 2024, Viganò aveva detto che «in un certo senso, l’élite è riuscita a estromettere lo Stato dal suo ruolo naturale per favorire un super-Stato che agisce non nell’interesse della collettività, ma dell’élite stessa. Questo in definitiva è il ruolo dell’Unione Europea e del governo federale americano in mano al deep state».  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di Thijs ter Haar via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic    
Continua a leggere

Spirito

FSSPX, Tonsure e primi ordini minori del 2025 a Ecône

Pubblicato

il

Da

Il 15 marzo 2025, sabato delle Tempora di Quaresima, mons. Bernard Fellay ha conferito la tonsura clericale a 18 seminaristi della Fraternità San Pio X (un belga, due italiani, undici francesi, due kenioti e due svizzeri). Ha conferito inoltre gli ordini di ostiario e lettore a 14 seminaristi, tra cui un brasiliano, dieci francesi, un italiano, un keniota e un srilankese.

 

 

 

Articolo apparso previamente su FSSPX.News.

 


Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagini da FSSPX.News

Continua a leggere

Geopolitica

Mons. Viganò: «le parole di Zelens’kyj sulla pace sono assurde»

Pubblicato

il

Da

L’arcivescovo Carlo Mario Viganò ha affidato a X un breve commento sulla notizia secondo cui vi sarebbe stato un colloquio tra il presidente ucraino Zelen’skyj e il cardinale Parolin per il rilascio dei prigionieri di guerra.   «Le dichiarazioni di Zelens’kyj suonano assurde, quando si considera che è ancora in vigore la legge – firmata dallo stesso Zelens’kyj– che vieta ogni negoziato di pace con la Russia» scrive monsignore.   «Suonano ancora più assurde, quando pensiamo che è sempre Zelens’kyj aver promulgato una legge che permette l’espianto di organi anche senza il consenso del donatore (che poi finiscono sul mercato nero in Europa, negli USA e in Israele) e che l’Ucraina non ha mai smesso – nemmeno durante il conflitto – di commerciare bambini con le cliniche per la maternità surrogata» dice Viganò, riprendendo accuse sul traffico degli organi già sentite, soprattutto da parte russa, e verità autoproclamate dagli stessi interessati sulla continuazione dell’utero in affitto.  

Sostieni Renovatio 21

Poi l’arcivescovo aggiunge una pennellata oscuro ed inquietante: «senza parlare del traffico di minori che alimenta l’élite pedofila occidentale». Su questo tema, con le sue storie diffuse in tutto il mondo, esistono varie voci ma nessuna conferma diretta – solo qualche grande episodio, come quello di Jeffrey Epstein, emerso drammaticamente negli anni, e un mare di situazioni agghiaccianti che spuntano qua e là vicino a grandi potentati e ad organizzazione transnazionali.   «Occorre diffidare di chi parla di pace ma sa benissimo che la propria sopravvivenza politica dipende dal protrarsi della guerra e degli enormi finanziamenti che essa assicura» conclude monsignor Viganò.   In passato, sempre in merito a Zelens’kyj e la pace, l’arcivescovo aveva parlato del «paradosso» che «appare nella sua evidenza quando vediamo accusare di estremismo un partito cattolico francese e allo stesso tempo inviare armi e aiuti al regime di Zelens’kyj, sostenuto da gruppi neonazisti che praticano la pulizia etnica contro i propri cittadini russofoni, perseguitano i ministri della Chiesa Ortodossa Russa (e anche di quella Cattolica di rito orientale, sul versante ungherese), ostentano svastiche e simboli hitleriani, inneggiano al criminale Bandera e celebrano lo sterminio degli ebrei di cui costui fu responsabile in Ucraina».   In un’intervista di due anni fa per Catholic Family News il monsignore lombardo aveva dichiarato che «l’Ucraina agisce come testa di ariete nella proxy war della NATO contro la Federazione Russa, per cui dovremmo anzitutto smettere di considerare Zelens’kyj come un interlocutore negli eventuali accordi di pace: se non ha contato nulla nella dichiarazione di guerra e nel proseguimento delle azioni militari sinora condotte, non vedo quale dovrebbe o potrebbe essere il suo ruolo a un tavolo di pace».  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Continua a leggere

Più popolari