Politica
Geert Wilders fa crollare il governo olandese sull’immigrazione
Il governo olandese è sull’orlo del collasso dopo che una disputa sulla politica sull’immigrazione ha spinto Geert Wilders a ritirare il suo partito dalla coalizione di governo.
Wilders, leader del Partito per la Libertà (PVV), formazione emersa come primo partito alle elezioni parlamentari del 2023, ha annunciato martedì che il PVV lascerà il governo di coalizione a quattro partiti perché i suoi partner si sono rifiutati di accettare la sua riforma dell’immigrazione. Wilders ha aggiunto di aver informato il Primo Ministro Dick Schoof della decisione dei ministri del PVV di ritirarsi dal governo.
«Nessuna firma per i nostri piani di asilo. Il PVV lascia la coalizione», ha scritto martedì su X.
Sostieni Renovatio 21
La scorsa settimana, il Wilders ha pubblicato un piano in dieci punti volto a ridurre drasticamente l’immigrazione, intensificando la pressione sulla coalizione quadripartitica affinché adotti una linea più dura, altrimenti dovrà affrontare una potenziale crisi di governo.
«Ho firmato per la politica di asilo più dura e non per la caduta dei Paesi Bassi», ha detto Wilders ai giornalisti, riporta la testata Euronews.
Wilders aveva proposto la «politica migratoria più restrittiva di sempre» nei Paesi Bassi, una posizione che i suoi partner di coalizione dichiaravano di sostenere. Nel maggio 2024, i quattro partiti al governo hanno finalizzato un accordo che prevedeva «la politica di ammissione all’asilo più restrittiva e il pacchetto di controllo migratorio più completo di sempre».
La proposta prevedeva la sospensione delle domande di asilo, la sospensione temporanea del ricongiungimento familiare per i rifugiati riconosciuti e l’espulsione di tutti i siriani che avevano presentato domanda di asilo o risiedevano nei Paesi Bassi con visti temporanei.
Wilders ha anche chiesto la chiusura dei centri di asilo. Gli esperti legali hanno avvertito che diversi elementi del piano violano le leggi europee sui diritti umani e la Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati, entrambe vincolanti per i Paesi Bassi in quanto firmatari.
Il Partito per la Libertà, guidato da Wilders e noto per le sue proposte di vietare il Corano e chiudere le scuole islamiche, si è assicurato il maggior numero di seggi alle elezioni del novembre 2023, segnando un cambiamento significativo nel panorama politico olandese.
Wilders ha formato un governo di coalizione con altri tre partiti di destra: il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD), di centro-destra, il Movimento Cittadino Contadino (BBB) populista e il Nuovo Contratto Sociale (NSC). L’accordo è arrivato dopo oltre sei mesi di negoziati e ha segnato la prima volta che il partito di Wilders è stato incluso in una coalizione di governo, dopo essere stato precedentemente escluso dai partiti tradizionali.
La coalizione quadripartitica detiene 88 dei 150 seggi della Camera dei rappresentanti, il che le conferisce una solida maggioranza.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa il Wilders, a lungo all’opposizione del governo Rutte amico di Kiev al punto da dare agli ucraini gli F-16 neerlandesi, aveva dichiarato che l’Olanda non avrebbe fornito nessun aiuto per l’Ucraina finché non sarebbe stata in grado di difendersi da sola.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di © European Union 2015 – Source EP via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Politica
L’Ucraina vuole che l’Occidente paghi le elezioni
President Zelenskyy confirms Ukraine’s readiness for elections and calls on Parliament to prepare changes to the Constitution and laws. However, three basic questions must be solved first.
No missiles or drones can fly during the vote. The only realistic path is a ceasefire.… — Михайло Подоляк (@Podolyak_M) December 12, 2025
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Brigitta Macron contro le femministe: «stupide stronze»
La moglie del presidente francese Emmanuel Macron, Brigitte, ha provocato un’ondata di indignazione dopo aver definito le manifestanti femministe «salles connes», cioè «stupide stronze».
All’inizio di questa settimana è emerso un video (poi cancellato) in cui la first lady francese, domenica scorsa, chiacchierava in privato nel backstage con l’attore e comico ebreo sefardita Ary Abittan, in passato accusato di stupro. L’artista 51enne era in tournée per la prima volta dopo che i giudici istruttori avevano archiviato il caso per mancanza di prove.
La sera precedente, il collettivo femminista Nous Toutes («Tutte noi») aveva fatto irruzione nel suo spettacolo di cabaret: alcune attiviste, con maschere raffiguranti il volto dell’attore e la scritta «stupratore», si erano alzate in mezzo al pubblico gridando «Abittan stupratore» prima di essere accompagnate fuori.
Nel video trapelato, Abittan scherza sul fatto di sentirsi ancora nervoso, probabilmente temendo il ritorno delle manifestanti. Si sente chiaramente Brigitte Macron rispondere in tono scherzoso: «Se ci sono delle stupide stronze, le cacceremo via».
Martedì un portavoce dell’Eliseo ha spiegato che la first lady stava solo cercando di tranquillizzare l’attore e che il suo commento era diretto unicamente ai metodi radicali usati per interrompere lo spettacolo.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Nonostante la precisazione, le reazioni sono state immediate e trasversali: politici di tutti gli schieramenti, attivisti e personalità del mondo del cinema hanno condannato le parole.
La segretaria nazionale dei Verdi, Marine Tondelier, le ha definite «estremamente gravi»; la senatrice LR Agnès Evren le ha giudicate «profondamente sessiste». Persino l’ex presidente François Hollande ha criticato la scelta lessicale della first lady. L’attrice Judith Godrèche, divenuta simbolo della lotta contro le violenze sessuali nel cinema francese dopo aver denunciato abusi subiti da minorenne, ha chiesto la fine di questi comportamenti nel settore culturale e ha pubblicato un breve messaggio su Instagram contro le dichiarazioni di Brigitte Macron. Il collettivo Nous Toutes ha poi trasformato la frase in un hashtag virale sui social.
Brigitta Macron era già finita al centro dell’attenzione nei mesi scorsi per una lunga vicenda giudiziaria legata alle teorie complottiste che la descrivono come transgender. Una sentenza di quest’anno ha condannato e multato le due donne che avevano diffuso la falsa notizia, riaccendendo il dibattito sulle molestie online contro le figure pubbliche.
Il caso aveva avuto risonanza internazionale dopo che la commentatrice americana Candace Owens ne aveva ripreso le accuse, per poi dichiarare che i Macron avessero ordinato il suo assassinio.
Come riportato da Renovatio 21, Macron aveva chiesto personalmente a Trump di intercedere con la Owens per farla smettere di parlare dell’incredibile teoria per cui la Brigitta sarebbe nata uomo.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Mélanie Praquin via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Politica
Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Politica2 settimane faIl «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini
-



Persecuzioni2 settimane faFamosa suora croata accoltellata: possibile attacco a sfondo religioso
-



Spirito2 settimane fa«Rimarrà solo la Chiesa Trionfante su Satana»: omelia di mons. Viganò
-



Fertilità2 settimane faUn nuovo studio collega il vaccino contro il COVID al forte calo delle nascite
-



Vaccini2 settimane faIl vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani
-



Senza categoria1 settimana faI malori della 49ª settimana 2025
-



Pensiero5 giorni faDi tabarri e boomerri. Pochissimi i tabarri
-



Spirito1 settimana faNotre-Dame brucia e la Madonna viene privata del suo titolo














