Connettiti con Renovato 21

Intelligence

Estremisti sikh canadesi finanziano la violenza in India: ammissioni dell’Intelligence di Ottawa

Pubblicato

il

In Canada un piccolo numero di separatisti sikh continua a usare il Paese ospite come base per finanziare la violenza politica in India, ha affermato il Servizio di sicurezza e intelligence canadese (CSIS) in un rapporto.

 

I Khalistani, o separatisti sikh, cercano di creare uno stato etnico-religioso nello stato indiano del Punjab. Il movimento per una nazione del Khalistan ha raggiunto il suo apice in India negli anni Ottanta e oggi conta pochi sostenitori nel Paese. Tuttavia, i membri della diaspora sikh stanno cercando di far rivivere il movimento in Canada.

 

Come riportato da Renovatio 21, il «Khalistan» è alla base della veemente battaglia diplomatica che si sta combattendo in questo momento, tra India e Canada: Ottawa accusa Delhi di aver ucciso un cittadino canadese sikh riconosciuto leader dei «Khalistani». L’anno scorso India, che avfeva avuto un suo diplomatico espulso dal Canada, aveva risposto per le rime con accuse a Ottawa di sostenere il terrorismo, e aveva sospeso tutti i visti per i cittadini canadesi.

Sostieni Renovatio 21

India e Canada non concordano sul grado di minaccia rappresentato dagli attivisti khalistani. «Alcuni canadesi partecipano a campagne legittime e pacifiche a sostegno del movimento khalistano», ha affermato il CSIS nel suo rapporto. «La difesa non violenta di uno stato indipendente del khalistano non è considerata estremismo».

 

Il rapporto dell’Intelligence canadese aggiunge: «Solo un piccolo gruppo di individui è considerato estremista khalistano perché continua a usare il Canada come base per promuovere, raccogliere fondi o pianificare violenze principalmente in India».

 

Il rapporto ha ribadito le accuse di un coinvolgimento del governo indiano nell’omicidio di Hardeep Singh Nijjar, figura di spicco del Khalistan. L’agenzia ha affermato che l’India, insieme a Russia, Cina, Pakistan e Iran, è «il principale responsabile di interferenze e spionaggio stranieri» contro il Canada.

 

Il rapporto, presentato al Parlamento canadese la scorsa settimana, ha quasi coinciso con i colloqui tra il premier indiano Narendra Modi e il suo omologo canadese, Mark Carney, al vertice del G7 a Kananaskis, dove hanno concordato di migliorare i rapporti diplomatici. Le relazioni tra Canada e India hanno iniziato a deteriorarsi dopo il vertice del G20 del 2023 a Nuova Delhi, dove l’allora premier Giustino Trudeau e Modi hanno avuto solo colloqui informali, scambiandosi preoccupazioni sulle «attività anti-India» nel Paese nordamericano.

 

 

I legami tra i due Paesi raggiunsero il minimo storico nell’ottobre 2024, quando funzionari canadesi accusarono i diplomatici indiani di aver preso di mira gli attivisti sikh in Canada, portando all’espulsione reciproca dei diplomatici. La storia del Khalistan ha degradato i rapporti del Canada con Delhi al punto che un diplomatico indiano ha accusato Trudeau di essere arrivato al G20 con un aereo pieno di cocaina, mentre i due Stati si scambiano tremende accuse di favoreggiamento di terrorismo e di assassinio.

 

Il rapporto del CSIS rilevava che nell’ottobre 2024, gli investigatori canadesi avevano trovato prove che collegavano agenti del governo indiano e reti criminali alla diffusione di attività violente nelle comunità sud-asiatiche in Canada.

 

«Inoltre, i legami tra il governo indiano e l’omicidio di Nijjar segnalano una significativa escalation negli sforzi repressivi dell’India contro il movimento Khalistan e un chiaro intento di prendere di mira individui nel Nord America», aggiunge il rapporto.

Aiuta Renovatio 21

Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso si è avuto anche il caso di un tempio induista in Canada attaccato da separatisti sikh.

 

 

Mesi fa, in un’intervista alla Reuters, Gurpatwant Singh Pannun – un leader separatista sikh che è stato bersaglio di un presunto complotto di omicidio lo scorso anno ed è etichettato come terrorista da Nuova Delhi – aveva dichiarato che Washington e Ottawa dovrebbero adottare una posizione più dura nei confronti del governo dell’India.

 

Come riportato da Renovatio 21, il movimento sikh internazionale per la formazione del cosiddetto «Khalistan», uno Stato sikh nel punkab, potrebbero aver tirato su la testa anche in Italia, con episodi di frizioni interna all’inerno della comunità.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di Joe Flood via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0

Continua a leggere

Intelligence

Il CEO di Telegram afferma che l’intelligence francese ha cercato di ricattarlo sulle elezioni moldave

Pubblicato

il

Da

Pavel Durov, fondatore di Telegram, ha dichiarato in un post su X di domenica che circa un anno fa, mentre era sotto sorveglianza giudiziaria in Francia dopo il suo arresto in un aeroporto di Parigi, è stato contattato dai servizi segreti francesi attraverso un intermediario. Questi avrebbero chiesto a Telegram di rimuovere diversi canali moldavi in vista delle elezioni presidenziali in Moldavia.   Durov, originario di San Pietroburgo, ha confermato che Telegram ha eliminato alcuni canali segnalati che violavano palesemente le sue politiche. Tuttavia, ha rivelato che l’intermediario ha poi trasmesso una proposta inquietante: l’Intelligence francese si sarebbe offerta di parlare favorevolmente al giudice del suo caso in cambio di una collaborazione più ampia.  

Sostieni Renovatio 21

«Questo era inaccettabile per diversi motivi», ha scritto Durov, sottolineando che un eventuale contatto tra l’agenzia e il giudice avrebbe rappresentato un’interferenza nel processo giudiziario, mentre in caso contrario sarebbe stato un tentativo di sfruttare la sua situazione legale per influenzare gli sviluppi politici in Moldavia.   Durov ha aggiunto che, successivamente, Telegram ha ricevuto una seconda lista di canali moldavi «problematici», ma, a differenza del primo gruppo, questi erano quasi tutti account legittimi e conformi alle regole della piattaforma. L’unico tratto comune, ha osservato, era il loro contenuto politico sgradito ai governi moldavo e francese. «Ci siamo rifiutati di ottemperare a questa richiesta», ha dichiarato.   Le accuse arrivano mentre la Moldavia si prepara alle elezioni parlamentari, con il Partito d’Azione e Solidarietà (PAS) filo-europeo della presidente Maia Sandu opposto al Blocco Elettorale Patriottico (BEP), che promuove la neutralità costituzionale e accusa il governo di reprimere il dissenso. Recentemente, le autorità elettorali moldave hanno escluso due partiti di opposizione per presunti finanziamenti esteri, aggiungendoli a una lista che include il disciolto Blocco della Vittoria e il partito SOR.   I gruppi di opposizione accusano la Sandu di manipolare il processo elettorale, limitando i seggi in Russia, dove risiedono centinaia di migliaia di moldavi, e aumentando quelli nell’UE, spesso in piccole città, mentre chiudono numerosi media critici del governo.   La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato che le rivelazioni di Durov confermano le accuse di lunga data di Mosca: «L’Occidente agisce senza scrupoli su tutti i fronti», ha detto.   Durov, che possiede sia la cittadinanza russa che quella francese, è stato arrestato nell’agosto 2024 con accuse di complicità in crimini legati agli utenti di Telegram, tra cui estremismo e abusi su minori. Rilasciato su cauzione di 5 milioni di euro, è rimasto sotto sorveglianza giudiziaria. Ha definito il tentativo francese di collegare il suo caso alla politica moldava come «uno schema già osservato altrove, come in Romania».   Durov ha ribadito che Telegram non accetterà censure politiche: «Siamo impegnati per la libertà di parola e non rimuoveremo contenuti per motivi politici. Continuerò a denunciare ogni tentativo di pressione per censurare la nostra piattaforma».   Elon Musk ha attirato l’attenzione sulle accuse di Durov, condividendo il suo post su X e commentando «Wow». Durov ha reso pubbliche queste dichiarazioni mentre i moldavi votavano alle elezioni parlamentari. La presidente Maia Sandu, filo-europea, è stata rieletta nel 2024 nonostante accuse di irregolarità, con l’opposizione che sostiene che i voti decisivi siano arrivati dalla diaspora in Europa.  

Iscriviti al canale Telegram

Come riportato da Renovatio 21, in precedenza, Durov aveva accusato il capo dell’Intelligence francese Nicolas Lerner di avergli chiesto di censurare contenuti conservatori in Romania prima delle elezioni presidenziali di maggio, richiesta che ha respinto. Parigi ha negato con forza tali accuse.   Musk aveva già espresso sostegno a Durov in quell’occasione, commentando con un «Ecco, ecco!»  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
  Immagine da Telegram  
Continua a leggere

Intelligence

Il generale Flynn dice che Trump non può contare sulla CIA

Pubblicato

il

Da

Secondo Michael Flynn, ex consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, la Casa Bianca dovrebbe istituire un proprio centro operativo per fornire al presidente Donald Trump informazioni di intelligence affidabili, operando in parallelo al Pentagono e alla CIA.

 

In un’intervista di sabato con Alex Jones, il generale in pensione ha sostenuto che il presidente non può fare pieno affidamento sulla comunità di intelligence statunitense, per evitare manipolazioni nei rapporti.

 

«La CIA dispone di un centro operativo molto avanzato, da cui è possibile monitorare e gestire operazioni a livello globale», ha dichiarato. «Sarebbe utile se il presidente potesse contare su una CIA che lavora davvero per lui».

 

«Il presidente Trump ha bisogno di un centro operativo che operi per suo conto e risponda a ogni evento globale», ha aggiunto.

Sostieni Renovatio 21

La proposta di Flynn ha ricevuto il sostegno di Kirill Dmitriev, consigliere economico del presidente russo Vladimir Putin, coinvolto nei negoziati per normalizzare i rapporti con Washington. Dmitriev ha scritto su X che un’iniziativa simile sarebbe preziosa «in un momento in cui la disinformazione proveniente dallo Stato profondo e dai globalisti cerca di ostacolare decisioni cruciali per la sicurezza e la prosperità mondiali».

 

 

Flynn, dimessosi all’inizio del primo mandato di Trump dopo accuse di aver mentito sui contatti con l’ambasciatore russo a Washington, sostiene da tempo di essere stato preso di mira dal Deep State per sabotare la vittoria elettorale di Trump e screditarlo con presunti legami con Mosca.

 

Dmitriev ha ribadito che elementi del governo statunitense starebbero ostacolando i tentativi di Trump di migliorare le relazioni con la Russia, citando sospetti secondo cui l’ex direttore dell’FBI Christopher Wray avrebbe dispiegato circa 300 agenti in borghese durante i disordini al Campidoglio del 6 gennaio, come esempio di possibili attività dello «Stato profondo».

 

I critici di Trump lo accusano di aver istigato un colpo di Stato contro Joe Biden mentre il Congresso si preparava a certificare i risultati delle elezioni del 2020, mentre i sostenitori di Trump ritengono che la violenza del 6 gennaio sia stata provocata da agenti infiltrati tra la folla.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

 

Continua a leggere

Intelligence

Navi spia, la Russia accusata di aver preparato operazioni di sabotaggio attorno alle isole britanniche

Pubblicato

il

Da

Una nave russa specializzata in intelligence e ricerca, denominata Yantar, ha destato preoccupazione tra i funzionari occidentali, poiché, secondo i media, si aggirerebbe nelle acque al largo dell’Europa settentrionale.   Un’indagine del Financial Times rivela che la nave è equipaggiata con avanzate tecnologie di sorveglianza ed è stata coinvolta in attività sospette, monitorata nelle acque vicino all’Irlanda e in altre posizioni strategiche. Ad esempio, è stata avvistata proprio sopra i cavi sottomarini che collegano l’Irlanda al Regno Unito.   Secondo i funzionari dell’intelligence, lo Yantar avrebbe l’obiettivo di raccogliere dati e, potenzialmente, preparare operazioni di sabotaggio, come suggeriscono i dati radar satellitari e le interviste con ufficiali navali della NATO, attivi e in pensione.   Si riporta inoltre che la nave si sia soffermata su cavi sottomarini cruciali tra la Norvegia e l’arcipelago delle Svalbard, un’area artica di crescente interesse strategico per Mosca.   Il Financial Times conclude che, a partire dall’autunno 2023, lo Yantar ha preso di mira le infrastrutture europee per raccogliere informazioni di intelligence, conducendo un’operazione di sorveglianza durata 13 mesi.

Aiuta Renovatio 21

Il rapporto sottolinea che le attività nel Mare d’Irlanda sono risultate particolarmente preoccupanti, poiché questa regione è considerata un punto debole nella rete di difesa della NATO.   Un alto comandante della NATO intervistato ha dichiarato che lo Yantar è «lo strumento che la Russia usa per… tenerci all’erta», poiché «segue cavi e oleodotti, fermandosi. Lo stiamo monitorando con grande attenzione».   La rivelazione giunge mentre i funzionari europei sono concentrati sulla creazione di uno scudo difensivo per l’Europa orientale, il cosiddetto «muro dei droni», volto a proteggere il territorio dell’UE e della NATO da incursioni aeree russe. Tuttavia, il Financial Times suggerisce che la minaccia proveniente dal mare potrebbe essere la più rilevante.   Il rapporto getta luce anche sull’unità militare segreta che gestisce le attività della nave: la direzione russa per la ricerca in acque profonde, nota come Glavnoje Upravlenie Glubokovodnikh Issledovanii o GUGI. Le sue operazioni sono così riservate che solo un ristretto gruppo di idronauti russi altamente qualificati ne è a conoscenza.   La maggior parte delle 50 imbarcazioni del GUGI sono sottomarini e sommergibili più piccoli, alcuni in grado di raggiungere profondità di 6.000 metri, oltre 10 volte superiori a quelle di un sottomarino militare convenzionale. Tuttavia, dispone anche di navi di superficie come lo Yantar, più economiche per coprire lunghe distanze e utilizzabili come piattaforme per sommergibili e sommozzatori.   L’Europa teme che presto possano ripetersi episodi come il taglio di diversi cavi sottomarini per telecomunicazioni nel Mar Baltico, avvenuto l’anno scorso. La Russia è stata subito sospettata di aver danneggiato cavi chiave, ma esistono segnalazioni e prove contrastanti sul fatto che tali incidenti siano stati accidentali o frutto di sabotaggi intenzionali.   Centinaia di cavi sottomarini attraversano il pianeta, trasportando il 98% del traffico internet globale e considerati vitali per l’economia mondiale. La maggior parte di essi è di proprietà e gestita da aziende private. I danni sono frequenti, ma spesso causati da pescherecci che dragano i fondali o da altri incidenti.  

Sostieni Renovatio 21

  Immagine di Mil.ru via Wikimedia pubblicata su licenza  Creative Commons Attribution 4.0 International  
Continua a leggere

Più popolari