Protesta
Cresce il fermento anti-NATO in Europa
In vari Paesi d’Europa, dove la popolazione è fiaccata dalla crisi economica indotta dall’assenza del gas proveniente dalla Federazione Russa, sta crescendo il fermento di chi vede nella NATO un’ostacolo al benessere del proprio Paese e pure a quello personale: bollette astronomiche, imprese che chiudono e la minaccia di non sapersi riscaldare questo inverno cominciano a smuovere anche geopoliticamente l’opinione pubblica.
Una grande folla che sventolava il tricolore francese ha manifestato a Parigi con lo slogan «usciamo dalla NATO».
L’eurodeputato francese Florian Philippot ha pubblicato su Twitter un video della manifestazione, scrivendo: «“Sortons de l’OTAN” crient des milliers et des milliers de Français cet après-midi à Paris ! Énorme ! Vive la Paix !» («”Usciamo dalla NATO” gridano migliaia e migliaia di francesi questo pomeriggio a Parigi! Enorme Viva la Pace!»).
Il colpo d’occhio della folla, con lo striscione «Résistance» bene in vista, è abbastanza impressionante.
La folla scandisce lo slogan «Sortons vite dell’OTAN!». Ossia «Usciamo rapidamente dalla NATO».
« Sortons de l’OTAN » crient des milliers et des milliers de Français cet après-midi à Paris ! Énorme !
Vive la Paix ! pic.twitter.com/CbT456ZokC— Florian Philippot (@f_philippot) October 8, 2022
In Italia va rilevato il caso del governatore della Campania Vincenzo De Luca. In una diretta Facebook del 7 di questo mese, annunciando che per la pace vi sarà una «grande manifestazione [che] si terrà a Napoli nell’ultimo fine settimane di ottobre», il De Luca ha dichiarato che «l’Italia e i governi non possono più essere una appendice della NATO, una segreteria distaccata del suo generale Jens Stoltenberg che per quello che mi riguarda sta dando prove di grande ottusità politica» –
Si tratta di un’incredibile accusa diretta alla figura di vertice, per quanto cosmetico-rappresentativa, dell’Alleanza Atlantica.
«Abbiamo il dovere di reintrodurre nel linguaggio della politica la parola pace» ha continuato l’ex sindaco sceriffo di Salerno. «Abbiamo anche il dovere di dire agli italiani che siamo in guerra se l’obiettivo è la vittoria militare dell’Ucraina».
«Non possiamo vivere in una economia di guerra senza dirlo in maniera esplicita» ha dichiarato con schiettezza il piddino, noto per i discorsi sui lanciafiamme alle feste di laurea duranti i lockdown COVID.
Anche la Germania dà segni di insofferenza nei confronti degli Atlantici.
Sabato 8 ottobre a Berlino, una folla che l’emittente di Stato tedesca Deutsche Welle ha definito «sostenitori del partito di estrema destra Alternativ für Deutschland (AfD)» ha manifestato davanti al Reichstag contro l’aumento dell’inflazione.
Un leader del partito, Tino Chrupalla, ha accusato il governo tedesco di aver dichiarato guerra economica alla Russia e di aver fatto guerra al suo stesso popolo. Ha detto che «il prezzo del gas tornerà normale quando compreremo gas a buon mercato dalla Russia».
I manifestanti hanno cantato «Abbasso Habeck», riferendosi al ministro dell’Energia e dell’Ambiente del Partito dei Verdi Robert Habeck. Circa 2.000 poliziotti sono stati schierati intorno alla manifestazione.
Come riportato da Renovatio 21, una manifestazione massiva sull’instonibilità per la popolazione della condizione attuale si era avuta a settembre a Praga.
BREAKING: Massive demonstration in Prague in the Czech Republic against the government, soaring prices and the energy crisis.
Protesters threaten strike and coercive action if government doesn’t resign by September 25 🚨
— Wall Street Silver (@WallStreetSilv) September 3, 2022
Contro l’inflazione è scesa in piazzo anche Vienna tre settimane fa con decine di migliaia di dimostranti.
In Gran Bretagna una grande protesta sul costo della vita, chiamata enough is enough, ha debuttato questa settimana in molte città del Regno.
In un momento grottesco davvero, sostenitori della NATO, con bandiere e striscioni, sono stati visti marciare al corteo del 25 aprile a Milano.
Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Macron dichiara lo stato di emergenza e invia truppe per sedare le rivolte mortali scoppiate in Nuova Caledonia
Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato lo stato di emergenza per i 12 giorni a partire da ieri a seguito delle rivolte mortali che hanno colpito il territorio indo-pacifico francese della Nuova Caledonia.
Quattro persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite negli scontri con la polizia martedì notte, con notizie di saccheggi ed edifici rasi al suolo.
Il caos è stato scatenato da un voto del parlamento francese, l’Assemblea nazionale, che autorizza i residenti che risiedono in Nuova Caledonia da 10 anni a votare nelle elezioni provinciali. Gli indigeni Kanak dell’arcipelago si sono quindi irritati – proseguendo una polemica che dura da decenni – per quella che vedono come una presa di potere a favore dei discendenti dei colonizzatori che vogliono rimanere parte della Francia.
#UPDATE ⚡️🇫🇷 —Events are growing in New Caledonia.
At least 4 people were killed in the riot in New Caledonia. – LS pic.twitter.com/yEsNWZ2ONH
— UK R REPORT (@UKR_Report) May 15, 2024
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Tali tensioni etniche sono rimaste latenti per molti anni e sono riemerse questa settimana.
Il territorio francese si trova a est dell’Australia, è dieci fusi orari avanti rispetto a Parigi e conta circa 270.000 abitanti. Il nuovo stato di emergenza mira a «ristabilire l’ordine nel più breve tempo possibile» si legge in una dichiarazione del Parlamento.
Ci sono notizie diffuse secondo cui truppe militari francesi sarebbero state schierate per reprimere le rivolte indipendentiste e, secondo quanto riferito, sarebbe stato anche emesso un divieto su TikTok, ma i funzionari di Parigi hanno cercato di minimizzare tali misure draconiane.
🚨🇫🇷 BREAKING: FRANCE DECLARES STATE OF EMERGENCY AND TIKTOK BAN IN NEW CALEDONIA
France has declared a state of emergency in New Caledonia following deadly riots over a new voting law.
Four people were killed as indigenous Kanaks protested against allowing long-term French… pic.twitter.com/vYnEJdzjgp
— Mario Nawfal (@MarioNawfal) May 15, 2024
Les policiers tirent stupidement sur les jeunes .. Ne sortez pas l’excuse de légitime défense car les gamins ne sont pas armés .. L’Etat Français a quoi sert votre déclaration d’état d’urgence à tuer le peuple kanak ? #kanaky #nouvellecaledonie #world #war #newcaledonia pic.twitter.com/E5Te16KpuV
— Sorsha Junto (@SorshaJ) May 16, 2024
Secondo l’Associated Press, «alla domanda se la Francia potrebbe schierare l’esercito francese sull’isola, [la portavoce del governo della Nuova Caledonia Prisca] Thevenot ha detto che non è compito dell’esercito mantenere l’ordine ma che sta aiutando con il trasporto dei rinforzi della polizia».
L’agenzia di stampa AFP ha riportato che la Francia ha schierato personale dell’esercito nei porti della Nuova Caledonia e nel principale aeroporto.
🇫🇷🇳🇨MACRON SENDS TROOPS TO NEW CALEDONIA
Promising there would be no army on the streets, French officials said they were sending troops “to provide security for ports and airports.”
Five thousand people have been involved in riots that left four dead and hundreds injured after… pic.twitter.com/QwO84WawFd
— Mario Nawfal (@MarioNawfal) May 16, 2024
Il presidente della Nuova Caledonia Louis Mapou ha affermato che tra le vittime delle ultime 24 ore di disordini figurano tre giovani indigeni Kanak e un agente di polizia della gendarmeria francese che aveva riportato ferite in precedenza. Centinaia di manifestanti e poliziotti sono rimasti feriti.
«Il gendarme mobile gravemente ferito da un proiettile in Nuova Caledonia è appena morto», ha annunciato il Ministro dell’Interno e dell’Oltremare della Repubblica francese Gérald Darmanin. «I nostri pensieri vanno alla sua famiglia, alle persone a lui vicine e ai suoi amici. Niente, assolutamente niente, giustifica la violenza. L’ordine sarà ristabilito».
Parigi ha confermato che altri 500 agenti di polizia francesi sono stati inviati sul territorio per aiutare a ripristinare l’ordine.
The French Empire has deployed its military to put down insurgents in the Pacific island of New Caledonia, which is near Australia!
And France has also banned TikTok in that island to hide human rights violations.
Freedom, democracy and Western values on display: pic.twitter.com/0PViDdpt74
— S.L. Kanthan (@Kanthan2030) May 15, 2024
#WATCH | Visuals from the aftermath of deadly riots in New Caledonia, which have left businesses torched and stores looted.
Rioting broke out over a new bill, adopted by lawmakers in #Paris that will allow French residents who have lived in the region for 10 years to vote in… pic.twitter.com/MODJg8eqX0
— DD India (@DDIndialive) May 16, 2024
JUST IN: 🇫🇷 France declares state of emergency in New Caledonia, bans TikTok after riots leave 4 dead.
Over 130 people have been arrested in connection with the unrest, which erupted over a proposed constitutional amendment by mainland France.
The state of emergency will give… pic.twitter.com/4NX2ydEx1m
— The Worldview Monitor (@WorldviewFeed) May 15, 2024
Violent riots have broken out in the French territory of New Caledonia, killing at least three people.
C/7#NewCaledonia#Protests#Riots#Riot pic.twitter.com/njsJSztCqc
— Politics World Wide Web (@PoliticsWWWeb) May 15, 2024
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Tutte le scuole e gli edifici pubblici del capoluogo amministrativo Nouméa sono rimasti chiusi. Centinaia di edifici sono stati danneggiati o sono stati dati alle fiamme. Il presidente Macron avrebbe annullato un viaggio all’estero.
La Nuova Caledonia è una cosiddetta Collectivité d’outre-mer o COM, suddivisione territoriale per le aree ex coloniali francesi subentrata nel 2003 ai TOM (Territorires d’outre mer) e ad altri territori con statuto speciale.
Come riportato da Renovatio 21, durante il coronavirus vi furono rivolte contro l’obbligo vaccinale nel territorio d’oltremare francese della Guadalupa, dove furono inviate le forze speciali e, incredibilmente, assicurato ai rivoltosi un vaccino COVID non-mRNA solo per loro. Proteste contro il vaccino obbligatorio si registrarono anche in Nuova Caledonia.
Continua il periodo sfortunato di Parigi con le sue ex colonie, che in Africa si rivoltano l’una dopo l’altra con l’influenza francese – preferendogli apertis verbis quella russa. Il risentimento per la Francia e la sua storia coloniale era leggibile nella rabbia della rivolta etnica delle banlieue dello scorso anno e pure nei discorsi dell’allucinato accoltellatore della Gare de Lyon, il quale – passato come profugo per l’Italia – aveva pubblicato video in cui malediceva la Francia per aver oppresso lui ed i suoi antenati.
L’«impero francese» si sgretola proprio mentre Macron minaccia di continuo interventi in Ucraina – e mette in Costituzione il genocidio dei francesi tramite l’aborto di Stato.
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Immagine screenshot da Twitter
Digiuno
Attivista tailandese muore in carcere: era in sciopero della fame contro la lesa maestà
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Protesta
Proteste davanti casa Netanyahu a Gerusalemme si trasformano in rivolte: le immagini
I manifestanti si sono scontrati martedì sera con la polizia israeliana davanti alla casa del primo ministro dello Stato Ebraico Benjamin Netanyahu a Gerusalemme mentre chiedevano le sue dimissioni, secondo quanto riportato dai media.
Migliaia di manifestanti si sono radunati davanti al Parlamento israeliano, la Knesset, per esprimere la loro indignazione per la gestione della guerra a Gaza da parte di Netanyahu, che finora ha ucciso quasi 33.000 persone. Chiedevano il rilascio degli ostaggi e elezioni immediate.
La marcia è iniziata con una serie di discorsi tenuti dai familiari degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza, così come da attivisti antigovernativi e dall’ex primo ministro Ehud Barak, un critico accanito di Netanyahu.
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Il terzo giorno di una manifestazione antigovernativa durata quattro giorni è rapidamente precipitato nel caos mentre i manifestanti con le torce si sono diffusi nei quartieri di Gerusalemme, dirigendosi verso la residenza del primo ministro.
🚨 THOUSANDS CALL FOR ACTION IN ISRAEL | DEMAND NETANYAHU MAKES A DEAL
Thousands of protestors and families of the Oct 7th hostages made their voices heard through a blaze of protest in Tel Aviv, lighting up Menachem Begin Road—a key artery in Israel—with bonfires.
Source:… pic.twitter.com/vlXknWKdsl
— Mario Nawfal (@MarioNawfal) March 30, 2024
2nd night of massive protest in Jerusalem against Netanyahu and his war! pic.twitter.com/AHhORHRrLF
— Ashok Swain (@ProfAshokSwain) April 1, 2024
CHAOS IN TEL AVIV |
Thousands of settlers protest demanding the overthrow of netanyahu’s government and the immediate return of the Zionist prisoners. pic.twitter.com/DudnAJMRly
— Suppressed Voice (@SuppressedNws) March 31, 2024
🇮🇱⚔️🇮🇱Tens of thousands of settlers and families of zionist prisoners are continuing their protest in front of Netanyahu’s home in occupied AlQuds amidst ongoing confrontations to demand a prisoner exchange deal with the Palestinian resistance and the overthrow of the Netanyahu… pic.twitter.com/ZFjpvyGv0y
— dana (@dana916) April 2, 2024
Migliaia di manifestanti hanno invaso le strade del ricco quartiere di Rehavia, dove vivono i Netanyahu, gridando slogan e chiedendo le sue dimissioni. Secondo i media locali, alcuni manifestanti avrebbero tentato di abbattere le barriere all’esterno.
Immagini della scena mostrano la polizia che caricava la folla per impedirgli di sfondare e usava idranti per disperdere i manifestanti, molti dei quali portavano bandiere israeliane. La polizia israeliana ha descritto questa fase della marcia come una «rivolta sfrenata».
BREAKING: ISRAELI PROTESTORS TAKE FLAMES TO NETANYAHU’S HOUSE pic.twitter.com/oz53EO9tM5
— Sulaiman Ahmed (@ShaykhSulaiman) April 2, 2024
Israeli forces arresting ,torturing Israelis from protest in Jerusalem against NetanYahu .
They demands resign from NetanYahu and New Elections pic.twitter.com/AmL20MIYLY— Peace Warrior🇵🇸 (@Kilch_Warrior) March 31, 2024
💥Police lines have been broken in the Jerusalem protest, protesters carrying torches are near Netanyahu’s Aza Road residence. pic.twitter.com/S8eNPJ7TTA
— Noga Tarnopolsky נגה טרנופולסקי نوغا ترنوبولسكي💙 (@NTarnopolsky) April 2, 2024
🚨BREAKING: A large scale protest has broken out in Tel Aviv against the Netanyahu government and its handling of hostage negotiations. Several people have been arrested. #Gaza #GazaFamine #GazaGenocide #Israel #TelAviv pic.twitter.com/xdmyelO0oZ
— Lens Veritatis (@LensVeritatis) March 30, 2024
Israeli demonstrators blocked a main road & scuffled with police during a protest against Netanyahu.pic.twitter.com/EcdlTQuXDZ
— ⚡️🌎 World News 🌐⚡️ (@ferozwala) April 1, 2024
🚨 BREAKING – Anti-government protesters set tires on fire in Jerusalem during tonight’s mass protest #Israel #Palestine #Westbank #Rafah #Benjamin #Netanyahu #Jerusalem pic.twitter.com/nzhNkoi6hs
— T R U T H P O L E (@Truthpolex) March 31, 2024
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I manifestanti hanno accusato Netanyahu di aver tentato di utilizzare la guerra per prolungare la sua permanenza al potere, sostenendo che stava dando priorità alla sua sopravvivenza politica rispetto agli interessi più ampi del popolo israeliano. Hanno inoltre ritenuto il primo ministro responsabile dell’incapacità del suo governo di prevenire l’attacco del 7 ottobre guidato da Hamas.
Netanyahu è stato anche accusato di non aver fatto abbastanza per riportare a casa gli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza.
Durante le proteste massive anti-Netanyahu di un anno fa – una vera rivolta, che anche allora gli circondò la casa, contro la riforma giudiziaria ad opera del governo più di destra e religiosamente estremista della storia dello Stato degli ebrei – circolò con insistenza la voce che vi fosse la mano americana dietro al caos. Trapelarono quindi, piuttosto oscuramente, documenti americani che indicavano nel Mossad la guida della protesta contro il governo in carica.
Come riportato da Renovatio 21, molti segni facevano proprio pensare che in Israele fosse in corso una «rivoluzione colorata» del tipo utilizzato dagli americani (con l’aiuto, in genere persistente, di George Soros e delle sue fondazioni «filantropiche») i per i tentativi di regime change in Paesi di tutto il mondo a cavallo tra gli anni Novanta e i 2000.
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