Spirito
Carcere e nessuna cauzione per il monaco buddhista estremista

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Galagodaaththe Gnanasara Thero, segretario generale della della Bodu Bala Sena, organizzazione contraria alla diffusione di religioni diverse dal buddhismo in Sri Lanka, è stato condannato anche al pagamento di due multe da 50mila rupie ciascuna per commenti diffamatori contro la comunità musulmana.
L’Alta Corte di Colombo ha respinto la richiesta di rilascio su cauzione presentata dal monaco buddhista Galagodaaththe Gnanasara Thero, condannato a 4 anni di reclusione il 28 marzo per commenti diffamatori contro l’Islam pronunciati alla fine del 2016.
Gnanasara Thero è stato ritenuto responsabile di aver causato danni all’armonia nazionale e religiosa, ragione per cui il giudice Aditya Patabendige ha condannato il monaco anche al pagamento di due multe da 50mila rupie (155 euro) ciascuna. Il tribunale ha poi disposto che in caso di mancato pagamento, la pena detentiva sarà allungata di altri due anni.
Il religioso è segretario generale della Bodu Bala Sena (BBS), un’organizzazione estremista di destra contraria alla diffusione di religioni diverse dal buddhismo in Sri Lanka.
Kuragala è un sito archeologico e un luogo di culto con una storia millenaria. Qui si trovano iscrizioni rupestre e i resti di un antico complesso di templi buddhisti, ma anche iscrizioni arabe che suggeriscono un antico uso musulmano del santuario. Nel XX secolo è stata poi costruita una moschea, di cui dal 2013 la BBS e altre organizzazioni estremiste ne chiedono la demolizione, sostenendo che sorga su un sito archeologico esclusivamente buddhista.
Gnanasara Thero ha più volte parlato di «invasione e aggressione islamica» e ha accusato i cristiani di «conversioni forzate». A febbraio di quest’anno, durante il procedimento giudiziario, il monaco si è scusato con la comunità musulmana per le proprie affermazioni.
Il caso era stato presentato dagli ex parlamentari Mujibur Rahman e Azath Salley.
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Spirito
Ci siamo: ecco l’arcivescova di Canterbury. Pro-aborto e pro-LGBT

Sarah Mullally è stata scelta come nuovo arcivescovo anglicano di Canterbury, segnando la prima volta che una donna viene nominata alla più alta carica ecclesiastica nella Chiesa anglicana.
La sede dell’arcivescovo di Canterbury era vacante dal 7 gennaio 2025, quando l’arcivescovo Giustino Welby si dimise a causa delle accuse di cattiva gestione di un caso di abuso.
Abbiamo quindi la prima «arcivescova» canterburiana. Immaginiamo che a questo punto si debba dire anche «monsignora».
La Mullally diventa ora la prima donna a ricoprire questo prestigioso incarico. Mentre il monarca regnante, in questo caso Re Carlo III, è ufficialmente il capo della Chiesa d’Inghilterra, l’arcivescovo di Canterbury è il vescovo più anziano e il capo spirituale della comunità anglicana mondiale.
La Chiesa anglicana ha iniziato a «ordinare» le donne nel 1994 e la prima «vescova» donna è stata nominata nel 2014.
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La Mullally è stata vescovo di Londra nel 2018, considerata la terza più alta carica della Chiesa d’Inghilterra. In precedenza ha lavorato come infermiera del Servizio Sanitario Nazionale (NHS) ed è diventata la più giovane responsabile infermieristica di sempre per l’Inghilterra nel 1999. La donna deciso di entrare nel clero anglicano all’inizio degli anni 2000. Mullally è sposata e ha due figli.
L’ex infermiera è nota per le sue idee teologiche e politiche progressisti. Si è definita femminista ed è una sostenitrice dell’aborto e dell’agenda LGBT. Nel 2022, come vescovo di Londra, ha promosso la celebrazione del «Mese della storia LGBT+» e l’istituzione di un gruppo consultivo per la diocesi incentrato sulla «cura pastorale e l’inclusione delle persone LGBT+ nella vita delle nostre comunità ecclesiali».
La monsignora ha espresso le sue opinioni pro-aborto in un post su un blog del 2012: «sospetto che descriverei il mio approccio a questo problema come pro-scelta piuttosto che pro-vita [sic], anche se se fosse un continuum mi troverei da qualche parte lungo questo percorso, muovendomi verso la vita quando si riferisce alla mia scelta e poi consentendo la scelta quando si riferisce agli altri, se ha senso» ha scritto oscuramente.
Il processo di elezione dell’arcivescovo di Canterbury coinvolge la Commissione per le Nomine della Corona (CNC), che comprende un presidente nominato dal Primo Ministro britannico e rappresentanti della Chiesa d’Inghilterra. La CNC nomina un candidato al primo ministro, che poi lo consiglia formalmente al monarca, che a sua volta nomina (o respinge) formalmente il candidato.
Come riportato da Renovatio 21, la comunione anglicana ha già visto a causa dell’elezione di una donna ad arcivescovo del Galles una rottura nelle sue pendici africane. In una conferenza a Kigali di due mesi fa, a seguito della nomina della «vescova» Cherry Wann ad arcivescovo del Galles, è stato concluso che «Poiché il Signore non benedice le unioni tra persone dello stesso sesso, è pastoralmente fuorviante e blasfemo formulare preghiere che invocano la benedizione nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo».
«La decisione della Chiesa in Galles di eleggere la Reverenda Cherry Vann come Arcivescovo e Primate è un altro doloroso chiodo nella bara dell’ortodossia anglicana. Celebrando questa elezione e la sua immorale relazione omosessuale, la Comunione di Canterbury ha ceduto ancora una volta alle pressioni mondane che sovvertono la buona parola di Dio» aveva commentato Laurent Mbanda, Presidente del Consiglio dei Primati della Global Anglican Future Conference (GAFCON).
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Immagine di Roger Harris via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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Viganò: «Leone ambisce al ruolo di Presidente del Pantheon ecumenico della Nuova Religione Globale di matrice massonica»

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Spirito
Consacrazioni dell’arcivescovo Lefebvre per la FSSPX, il video

Quando l’Arcivescovo Lefebvre affrontò una grave crisi nella Chiesa, tradì la Chiesa o protesse la Fede? Con questo video di formazione di FSSPX.News, approfondisci il cuore della decisione che lo portò a consacrare vescovi senza mandato papale, in nome di una missione: salvaguardare la Tradizione cattolica.
(Video in lingua francese, ndt)
Articolo apparso su FSSPX.News
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Immagine da FSSPX.News
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