Militaria
Bombardiere stealth B-2 arriva nella base aerea USA dell’Oceano Indiano, a distanza di attacco dall’Iran

Un bombardiere stealth Northrop B-2 Spirit e aviatori dell’aeronautica militare statunitense sono stati assegnati al 110th Expeditionary Bomb Squadron presso la Naval Support Facility Diego Garcia nell’Oceano Indiano, secondo l’USAF, l’aviazione degli Stati Uniti d’America.
L’esercito statunitense usa l’isola di Diego Garcia come punto strategico per lanciare operazioni nell’Indo-Pacifico. Si sarebbe trattato di un «evento hot pit», ossia di un’occasione in cui l’aereoplano atterra e fa rifornimento senza spegnere i motori.
«Se perdiamo un aereo cisterna o non ne abbiamo uno per il rifornimento in volo, una fossa calda ci consente di spostare il nostro jet da una posizione all’altra, rifornirci e completare la missione», ha affermato il vice comandante del 110° EBS e pilota del B-2.
L’USAF ha osservato che «l’organizzazione di eventi hot pit in diverse località del mondo consente agli equipaggi e ai piloti di supporto di mantenere un elevato livello di prontezza e competenza».
Diego Garcia si trova a circa 1.000 miglia dalla punta meridionale dell’India e a più di 3.000 miglia dall’Iran. I B2 hanno una gittata di circa 6.000 miglia nautiche.
Una mappa dell’United States Institute of Peace mostra che la portata dei missili balistici dell’Iran varia da 200 km a 3.000 km (da 123 miglia a 1.864 miglia). Ciò pone Diego Garcia fuori dal raggio di minaccia dell’Iran.
Nel frattempo, sul fronte dei mercati energetici, il greggio Brent si è attestato sotto gli 80 dollari al barile nel tardo pomeriggio di venerdì.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Militaria
Israele potrebbe esaurire i missili di difesa aerea

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Militaria
Centrifughe e siti missilistici iraniani colpiti da attacchi aerei

Secondo le Forze di difesa israeliane (IDF), martedì Israele ha colpito diversi obiettivi militari in Iran, tra cui un impianto di produzione di centrifughe e diversi siti di produzione di armi a Teheran.
L’operazione, che ha coinvolto più di 50 aerei da combattimento, aveva come obiettivo i programmi missilistici e di armi nucleari dell’Iran, ha affermato l’IDF in una nota.
L’aviazione israeliana ha colpito un sito di produzione di centrifughe vicino a Teheran che, secondo l’IDF, era stato progettato per «consentire al regime iraniano di espandere la portata e la velocità dell’arricchimento dell’uranio per sviluppare armi nucleari». L’ IDF lo ha descritto come «un impianto chiave per la produzione di centrifughe».
Oltre all’impianto di centrifugazione, le IDF hanno affermato che i loro aerei hanno colpito fabbriche che producono componenti per missili.
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L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha confermato che gli attacchi aerei israeliani hanno preso di mira due impianti di produzione di centrifughe collegati al programma nucleare iraniano.
In una dichiarazione pubblicata su X, l’agenzia ha indicato come siti il Centro di ricerca di Teheran e il laboratorio TESA di Karaj, una città a ovest della capitale.
Le IDF hanno affermato che l’Iran sta arricchendo l’uranio a livelli «non necessari per l’uso civile» e hanno affermato che l’attacco faceva «parte di un più ampio sforzo per contrastare il progetto di sviluppo di armi nucleari dell’Iran».
L’Iran attualmente arricchisce l’uranio fino al 60% di purezza, ben al di sopra del limite del 3,67% stabilito dall’accordo nucleare del 2015, ormai defunto, che è stato dichiarato nullo e non valido dopo che il presidente Donald Trump ha ritirato unilateralmente gli Stati Uniti da esso durante il suo primo mandato.
Nonostante le affermazioni di Israele, il direttore generale dell’AIEA, Rafael Grossi, ha dichiarato in un’intervista alla CNN che l’agenzia «non ha alcuna prova di uno sforzo sistematico» da parte dell’Iran per avvicinarsi alla produzione di un’arma nucleare.
Nonostante i colloqui in corso tra Stati Uniti e Iran, alla fine della scorsa settimana Israele ha lanciato attacchi contro siti militari e nucleari iraniani, uccidendo diversi comandanti e scienziati di alto rango. L’Iran ha risposto con attacchi missilistici contro Israele.
Mosca, che in precedenza si era offerta di mediare tra le due parti, ha condannato l’attacco israeliano e ha avvertito che un’ulteriore escalation potrebbe destabilizzare l’intera regione. Il ministero degli Esteri russo ha inoltre invitato Israele a «tornare in sé e a cessare immediatamente i raid contro gli impianti nucleari».
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Immagine di Clement Vasters via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
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