Animali
Bambini abortiti, cuoio capelluto e schiena innestati su roditori
Renovatio 21 pubblica la traduzione di questo testo per gentile concessione di Children of God for Life.
Nel settembre del 2020, i ricercatori dell’Università di Pittsburgh del Dipartimento di malattie infettive e microbiologia e del Dipartimento di microbiologia e genetica molecolare hanno pubblicato il loro lavoro sullo sviluppo di topi e ratti umanizzati con «pelle umana a tutto spessore».
La pelle umana protegge un individuo dalle infezioni. Non c’è modo di studiare gli effetti dei patogeni sugli individui senza sottoporli a malattie. Quindi, i ricercatori hanno usato bambini abortiti
La pelle umana protegge un individuo dalle infezioni. Non c’è modo di studiare gli effetti dei patogeni sugli individui senza sottoporli a malattie. Quindi, i ricercatori hanno usato bambini abortiti.
La pelle umana a tutto spessore di bambini abortiti è stata quindi innestata su roditori da laboratorio.
Contemporaneamente gli scienziati hanno co-innestato i tessuti linfoidi dello stesso bambino e le cellule staminali ematopoietiche dal fegato. I modelli di roditore sono stati umanizzati in modo autologo innestando la pelle e gli organi dello stesso bambino sullo stesso roditore. Questi modelli di topo e ratto «umanizzati della pelle e del sistema immunitario (hSIS)» aiutano lo studio dell’immunopatogenesi indotta da infezione attraverso l’infezione della pelle.
L’articolo sulla rivista Nature afferma che per realizzare i modelli di roditori umanizzati con hSIS i ricercatori hanno utilizzato la pelle fetale a tutto spessore di esseri umani abortiti all’età gestazionale di 18-20 settimane di gravidanza presso il Magee-Women’s Hospital dell’Università di Pittsburgh Medical Center e l’Università di Pittsburgh Health Sciences Tissue Bank.
I ricercatori hanno utilizzato la pelle fetale a tutto spessore di esseri umani abortiti all’età gestazionale di 18-20 settimane di gravidanza
Le madri hanno fornito il consenso scritto per donare i loro figli alla ricerca.
Un venditore ha fornito topi e ratti geneticamente modificati e resi gravemente immunodeficienti. Gli scienziati hanno trapiantato il timo, il fegato, la milza, dai bambini ai roditori. Quindi hanno innestato la pelle a tutto spessore dallo stesso cuoio capelluto o dal dorso dei bambini abortiti sui roditori e hanno permesso ai roditori di crescere.
Gli scienziati hanno quindi esposto i roditori umanizzati a batteri Staphylococcus aureus resistenti alla meticillina (CA-MRSA) associati alla comunità e hanno infettato la pelle per studiare come gli organi interni hanno risposto all’infezione da stafilococco.
Gli scienziati hanno trapiantato il timo, il fegato, la milza, dai bambini ai roditori
Gli scienziati hanno prelevato la pelle umana dal cuoio capelluto e dalla schiena dei feti in modo che gli innesti con e senza capelli potessero essere confrontati nel modello di roditore. Hanno rimosso i tessuti adiposi in eccesso attaccati allo strato sottocutaneo della pelle fetale. Quindi hanno innestato la pelle fetale sulla gabbia toracica del topo.
Entro due settimane le ferite stavano guarendo, con gli innesti che duravano fino a dieci settimane dopo il trapianto. Più strati di cheratinociti umani e fibroblasti si sono formati negli innesti e la pelle umana è cresciuta nei vasi sanguigni e nelle cellule immunitarie.
Peluria umana era evidente entro 12 settimane ma solo negli innesti prelevati dal cuoio capelluto fetale
Peluria umana era evidente entro 12 settimane ma solo negli innesti prelevati dal cuoio capelluto fetale.
La figura 1 del rapporto scientifico mostra le fotografie dei roditori umanizzati a 0, 2, 4, 10 e 12 settimane dopo il trapianto. Negli innesti del cuoio capelluto, capelli umani fini crescono lunghi e scuri circondati dai corti peli bianchi del topo.
Le immagini mostrano letteralmente una chiazza di peli del bambino che cresce sulla schiena di un topo.
Le immagini mostrano letteralmente una chiazza di peli del bambino che cresce sulla schiena di un topo
Il National Institute of Health (NIH) e il National Institutes of Health (NIH) – National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) hanno finanziato e sostenuto questo lavoro.
Riferimenti
Y. Agarwal et al., «Development of humanized mouse and rat models with full-thickness human skin and autologous immune cells», Scientific Reports Vol. 10, 14598 (3 settembre 2020), doi: 10.1038 / s41598-020-71548-z.
Animali
Adolescente schizofrenico sbranato da leonessa in gabbia: video
Il diciannovenne Gerson de Melo Machado, che la stampa scrive era affetto da schizofrenia, è morto sbranato da una leonessa dopo essersi introdotto illegalmente nel suo recinto dei grandi felini dello zoo Parque Zoobotânico Arruda Câmara, a João Pessoa, nello stato di Paraíba, Brasile.
Secondo quanto riferito dalle testate locali il ragazzo ha scavalcato un muro alto circa sei metri per raggiungere l’area dei leoni. L’episodio si è consumato sotto gli occhi atterriti degli altri visitatori.
Machado coltivava da tempo il sogno di diventare domatore di leoni e in passato aveva addirittura tentato di imbarcarsi clandestinamente su un volo per l’Africa.
Um homem morreu após invadir a jaula de uma leoa e ser atacado pelo animal no Parque Zoobotânico Arruda Câmara, conhecido como Bica, em João Pessoa, (PB).
O caso aconteceu na manhã deste domingo (30/11), segundo informações da TV Cabo Branco. A identidade da vítima ainda não… pic.twitter.com/8Lb8vse2CK
— LeoDias 🍿 (@euleodias) November 30, 2025
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«Una volta confermato l’incidente, il parco è stato immediatamente chiuso, seguendo tutti i protocolli di sicurezza. Le squadre hanno allertato le autorità competenti e fornito il supporto necessario ai soccorritori e agli investigatori. Il Parco Arruda Câmara è solidale con la famiglia del ragazzo deceduto, si rammarica profondamente per la perdita e augura forza in questo momento difficile», recita la nota ufficiale dello zoo.
Il personale di sicurezza ha provato a bloccare il giovane mentre scavalcava e si lanciava nel recinto, ma Machado è stato troppo rapido. La polizia scientifica non esclude l’ipotesi di un gesto suicidario.
«Mi sento totalmente impotente, ed è un sentimento che mi provoca un dolore enorme nell’anima», ha dichiarato l’assistente sociale Verônica Oliveira, che seguiva il ragazzo per la tutela dei minori. A Machado era stata diagnosticata la schizofrenia; aveva trascorso periodi in varie strutture ed era noto alle forze dell’ordine fin da bambino per piccoli reati. Solo la settimana precedente si era rivolto alla stessa Oliveira, appena uscito di prigione, chiedendo aiuto per trovare un lavoro.
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Immagine screenshot da Twitter
Animali
Maiale salva due soldati russi che stavano calpestando una mina: come i muli degli Alpini
🇷🇺🇺🇦🐽 Help came from where it was not expected. A Ukrainian pig saved good Russian people by stepping on a mine. There are heroes even among khokholys pigs. Be kind! pic.twitter.com/stMHahKvIF
— Black Diamond (@blackdiammon) November 15, 2025
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Animali
Dinosauro morto sotto un museo di dinosauri
Un dinosauro sembra essere morto sul punto esatto in cui hanno poi costruito un museo dei dinosauri, seppellendo il suo fossile sotto la struttura musiva.
A Denver alcuni scienziati hanno scoperto un fossile di dinosauro di 67,5 milioni di anni fa nel sottosuolo del parcheggio del museo che ospita questi enormi animali oramai estinti milioni di anni fa. Come il Denver Museum of Nature and Science ha spiegato a Catalyst, la sua rivista online, l’antico frammento osseo è stato sepolto a circa 230 metri sotto il parkingo dell’istituzione.
Al di là della coincidenza di tale scoperta sotto un museo di storia naturale, tuttavia, il modo in cui gli amabili resti dinosaurici sono stati rivenuti sfida la credulità del lettore.
Diversi mesi fa, i ricercatori hanno iniziato a perforare sotto il parcheggio del museo per vedere se le temperature sotterranee della Terra potrebbero riscaldarle e raffreddarle in modo sostenibile. Questo «riscaldamento geotermico» utilizza lo stesso principio delle sorgenti termali, rendendo questa forma di energia rinnovabile una delle più antiche del mondo, scrive Futurism.
Una volta che le due piattaforme di perforazione sono iniziate, gli scienziati dietro il progetto hanno deciso di vedere cos’altro potevano trovare scavando in profondità nella crosta terrestre.
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Come spiega un articolo sull’incredibile scoperta, gli archeologi non solo hanno scoperto interessanti campioni geologici all’interno del nucleo campione di sei centimetri e mezzo, ma anche, per puro caso, l’osso parziale di un dinosauro scomparso circa 70 milioni di anni fa.
«È fondamentalmente come vincere alla lotteria e rimanere colpiti da un fulmine nello stesso giorno», ha spiegato il curatore di geologia del museo James Hagadorn in un’intervista a Catalyst. «Nessuno avrebbe potuto prevedere che questo piccolo piede quadrato di terra dove abbiamo iniziato a perforare avrebbe effettivamente contenuto un osso di dinosauro sotto di esso!».
Naturalmente ci sono volute alcune ricerche per determinare che l’osso era di un dinosauro di una non determinata specie fosse e comprendere come fosse deceduto. Successivamente, come spiegato nel documento di Rocky Mountain Geology, l’osso è stato catalogato come un frammento vertebrale da un ornitopode, un’ampia classificazione paleontologica per i dinosauri bipedi ed erbivori del periodo Cretaceo.
Come comunicato dalla direzione del museo, il ritrovamento ha dell’incredibile.
«Questo fossile proviene da un’epoca appena prima dell’estinzione di massa che ha spazzato via i dinosauri», ha spiegato lo Hagadorn, curatore di geologia del museo. «Questa è una scoperta scientificamente e storicamente emozionante».
Come sottolinea Rocky Mountain Geology, questi tipi di «scoperte paleontologiche urbane» sono davvero rari, ma quando accadono, «accendono l’interesse pubblico per la scienza e approfondiscono la nostra connessione con la natura».
Curioso ripensare a un noto cartone animato dinosauresco trasmesso sulla rete berlusconide qualche decennio fa che ha accompagnato i pomeriggi di tanti bambini parcheggiati dai bommer dinanzi alla TV: Ti voglio bene Denver, con l’inevitabile, come sempre inascolatabile ed inaffrontabile, sigla di Cristina D’Avena.
La storia parlava di un cucciolo di dinosauro verde, trovato da un gruppo di adolescenti californiani (sportivissimi, capelli lunghi e biondi) ancora all’interno del suo uovo, che ha il potere di teletrasportare qualsiasi essere vivente nella preistoria oppure di mostrare sulla sua superficie scene di quell’epoca, viene rinvenuto. I californici ragazzotti si affezionano al dinosauro, al quale danno il nome di Denver, ispirandosi all’omonima città capitale del Colorado, dopo aver letto questo nome su un autobus. Il Denverro si scopre un abile schettinatore e chitarrista ghiotto di patatine in bustina. Il rettile pasticcione inoltre riesce a parlare il linguaggio degli esseri umani, doppiato in italiano da Graziano Galoforo.
Se gli scienziati di Denver chiamassero la creatura preistorica del parcheggio Denver saremmo a cavallo. Di un dinosauro.
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Immagine generata artifizialmente.
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