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Terrorismo

Assassinio Kirk, munizioni trovate con l’arma recano messaggi «transgender e antifascisti»

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Le forze dell’ordine hanno trovato un fucile vicino al campus dove è stato colpito l’attivista conservatore americano Charlie Kirk, con cartucce tutte «incise» con espressioni di «ideologia transgender e antifascista».

 

Ieri il podcaster Steven Crowder ha pubblicato su X un’e-mail ottenuta in esclusiva dall’American Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (ATF), in cui condivideva le scoperte interne sull’arma utilizzata dall’assassino di Kirk, ancora non identificato.

 


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«Il sospettato ha sparato un colpo da una posizione elevata sul tetto di un edificio adiacente al campus e il video di sorveglianza mostra il sospettato saltare giù e fuggire a piedi dalla zona», si legge nel messaggio dell’ATF.

 

Le forze dell’ordine, tra cui l’ATF, «hanno trovato un vecchio modello di fucile a otturatore girevole-scorrevole Mauser calibro .30-06 importato, avvolto in un asciugamano in una zona boscosa vicino al campus», in un luogo che «sembra corrispondere al percorso di viaggio dei sospettati», continua il messaggio.

 

«La cartuccia esplosa era ancora nella camera di cartuccia, oltre a tre colpi non sparati nel caricatore superiore. Tutte le cartucce recano incise delle scritte che esprimono l’ideologia transgender e antifascista».

 

Giovedì mattina gli investigatori dello Utah hanno dichiarato di aver ottenuto un filmato dell’assassino di Kirk, ma sarebbe ancora stato reso pubblico.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’ufficio FBI di Salt Lake City ha pubblicato poi le immagini del sospettato ripreso da telecamere di sorveglianza.

 

È noto che il Kirk è stato colpito alla gola proprio mentre dibatteva con uno studente riguardo alle stragi scolastiche perpetrate dai transessuali.

 

L’ex agente dell’FBI Stuart Kaplan ritiene che l’assassinio di Kirk abbia i tratti di un «omicidio professionale». «Si è trattato di un piano molto ben pianificato e orchestrato, messo in atto giorni prima. Questo individuo aveva un piano di fuga… l’assassinio di Charlie Kirk, per me, è indicativo di un omicidio professionale», ha dichiarato Kaplan a Fox News.

 

Kirk, cristiano evangelico, ha avuto un’influenza straordinaria sia politica che culturale. Gli è stato attribuito il merito di aver aiutato Donald Trump a ottenere un secondo mandato presidenziale ed è anche noto per aver coinvolto con rispetto gli studenti nei campus di tutto il Paese su un’ampia varietà di temi, tra cui l’aborto, il cristianesimo e la Costituzione. Si dice che di recente abbia partecipato ad una messa cattolica con la moglie e i figli e abbia affermato di voler essere ricordato per il «coraggio dimostrato nella mia fede».

 

Frotte di internauti di sinistra e non solo hanno gioito oscenamente online dinanzi alle immagini della morte del ragazzo, reo di essere «nazista» o «sionista».

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La personalizzazione delle armi automatiche sembra un tratto distintivo degli assassini trans. La recente sparatoria in chiesa a Minneapolis, che ha ammazzato due bambini, ha visto il perpetratore «Robin Westman», mostrare sui social la quantità di armi e caricatori adornati con scritte di vario tipo, con slogan e nomi pure in cirillico.

 

Parimenti altamente personalizzate erano le armi utilizzate dalla transessuale Audrey Hale nella strage scolastica di Nashville, dove uccise due bambini e due adulti. Le armi della ragazza erano adornate e colorate quasi fossero un diario adolescenziale, con in più una modifica alla sua pistola Smith & Wesson M&P Shield EZ per rendere il grilletto più morbido, particolare che dice molto rispetto alla realtà di una ragazza che crede di essere divenuta un maschio.

 

È nota la passione per il simbolo dell’AR-15, finito avvolto dalla bandiera transessualista pure in grafiche varie. Vi sono stati vari casi di transessuali prominenti che hanno esortato i loro simili ad armarsi per difendere «l’uguaglianza», come recita una toppa vista in giro.

 

Tuttavia è presto per capire chi sia stato: la traccia trans potrebbe essere una trappola, una falsa pista per ingannare il pubblico sul vero mandate dell’orrendo omicidio pubblico.

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Immagine di KSL News Utah via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International

 

 

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Terrorismo

Jihadisti francesi attaccano le forze governative siriane

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Le nuove autorità siriane hanno lanciato un’ampia operazione militare contro le forze jihadiste straniere rimaste nella provincia nord-occidentale di Idlib, con particolare attenzione ai militanti di origine francese.   Il governo damasceno ha dichiarato che questi gruppi, che in passato hanno contribuito a rovesciare l’ex presidente Bashar Assad, costituiscono ora una minaccia alla sicurezza.   Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), con sede nel Regno Unito, gli scontri sono scoppiati durante un assalto notturno delle forze governative a un campo noto come «campo francese» nella città di Harem, a ovest di Idlib. Entrambe le parti avrebbero subito perdite, ma il numero esatto di vittime non è stato confermato. Almeno due jihadisti sono stati catturati. Secondo le autorità, il campo sarebbe gestito da combattenti stranieri guidati da Omar Omsen, un cittadino francese di origini senegalesi.   Il Servizio di Sicurezza Generale siriano ha specificato che l’obiettivo era arrestare Omsen e ripristinare la stabilità nella regione. Un canale Telegram legato ai jihadisti ha diffuso una dichiarazione del loro leader, che accusava il governo di collaborare con gli Stati Uniti e una «coalizione internazionale» per eliminare i militanti stranieri in Siria, minacciando Damasco di rappresaglie jihadiste e citando il supporto di altri gruppi militanti stranieri.  

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Un articolo del Washington Post dello scorso maggio riferisce che il governo del presidente ad interim Ahmed al-Sharaa, precedentemente conosciuto come il terrorista jihadista al-Jolani, legato ad al-Qaeda e ISIS, sta affrontando minacce dalle stesse forze che lo hanno insediato al potere a novembre.   Secondo un rapporto di Le Monde del 2023, circa 200 cittadini francesi, tra combattenti e loro familiari, si sono stabiliti a Idlib dopo il collasso dello Stato Islamico nel 2019, descritti come «jihadisti francesi irriducibili».   Il WaPo a maggio riportava che «militanti sunniti estremisti» hanno compiuto stragi di alawiti sulla costa siriana a marzo, causando almeno 1.300 morti, con altre migliaia morti nei mesi successivi.   Come noto, anche i cristiani sono oggetto di continue violenze assassine e genocide da parte dei takfiri jihadisti che perseverano nella loro opera di cruenta persecuzione, tra esecuzioni di donne cristiane e bombe nelle chiese, mentre diviene sempre più chiaro che la sharia è l’unica legge del Paese un tempo laico.   Alcuni di questi gruppi jihadisti hanno poi rivolto la loro ostilità contro al-Jolani, specialmente dopo il suo incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha portato alla rimozione delle sanzioni contro la Siria, ma lo ha fatto apparire come un «infedele» agli occhi dei radicali.  

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Terrorismo

Episodio di terrorismo a Belgrado

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Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha descritto la sparatoria di mercoledì vicino all’Assemblea nazionale di Belgrado come un «terribile attacco terroristico». Un uomo di 70 anni avrebbe aperto il fuoco nella capitale serba e dato fuoco a una tenda.

 

L’autore, identificato come Vladan Andelkovic, è stato arrestato. Secondo i resoconti, ha ferito un uomo di 57 anni, Milan Bogdanovic, sparandogli e ha poi incendiato una tenda dei sostenitori del presidente Vucić davanti all’Assemblea nazionale. Kurir ha riportato che il sospettato ha anche gettato munizioni tra le fiamme.

 

La vittima, colpita alla coscia, non ha subito ferite gravi. I vigili del fuoco hanno domato l’incendio, mentre la polizia ha isolato l’area e avviato un’indagine.

 

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In un discorso televisivo, Vucic ha condannato l’episodio come un «attacco terroristico contro persone e proprietà», dichiarando che il sospettato aveva acquistato benzina per appiccare intenzionalmente il fuoco alla tenda, con l’obiettivo di seminare paura. Vučić ha mostrato un video in cui Andelkovic afferma di aver agito con intenti suicidi: «L’occupazione del centro città mi infastidisce. Ho dato fuoco alla tenda con la benzina», si sente nella registrazione.

 

«Volevo che mi uccideste perché non posso più vivere», ha aggiunto l’uomo.

 

Tuttavia, Vucic ha suggerito che l’uomo potrebbe aver «finto di essere pazzo», sottolineando che il suo passato nelle forze di sicurezza indica una piena consapevolezza delle sue azioni. «Questa persona e i suoi eventuali complici saranno puniti severamente», ha promesso.

 

Il presidente ha poi invitato a evitare reazioni impulsive: «Ho visto la rabbia causata da questo episodio, alcuni oppositori dei bloccanti vogliono radunarsi, ma chiedo loro di non farlo. La vendetta non porta a nulla di buono. Non deve esserci vendetta, e metto in guardia tutti dal cercarla».

 

 

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Terrorismo

Preparavano un altro attentato a Trump?

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Il direttore dell’FBI Kash Patel ha dichiarato domenica 19 ottobre a Fox News che i Servizi Segreti (USSS) hanno individuato una «postazione di caccia» con vista diretta sull’uscita dell’Air Force One del presidente Donald Trump presso l’aeroporto internazionale di Palm Beach. L’FBI sta collaborando con l’USSS e le forze dell’ordine della contea di Palm Beach per le indagini.   Il Patel ha riferito che, fino a ieri, nessuna persona è stata vista o associata alla postazione sopraelevata. Secondo una fonte anonima delle forze dell’ordine citata da Fox, la postazione, situata su un ramo d’albero, sembra essere stata preparata «mesi fa».     Tuttavia, il capo delle comunicazioni dell’USSS, Anthony Guglielmi, ha precisato che gli agenti hanno scoperto la postazione giovedì 16 ottobre durante i «preparativi di sicurezza avanzati» per l’arrivo di Trump a Palm Beach. «Non ci sono state ripercussioni sui movimenti e nessuna persona era presente o coinvolta nel luogo», ha dichiarato Guglielmi a Fox News.   «Sebbene non possiamo fornire dettagli sugli oggetti specifici o sul loro scopo, questo incidente evidenzia l’importanza delle nostre misure di sicurezza a più livelli», ha aggiunto. SOSTIENI RENOVATIO 21
 
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