Droni
Droni ucraini distrutti fuori Mosca, dice il sindaco
Stando a quanto dichiarato dal sindaco della capitale russa, Sergej Sobjanin, diciotto droni ucraini diretti a Mosca sono stati abbattuti dalle difese aeree durante la notte.
Il canale Telegram del sindaco ha segnalato incursioni di uno o più droni quasi ogni ora domenica mattina presto. Secondo Sobyanin, i soccorritori sono stati dispiegati nelle aree in cui sono caduti i detriti dei droni distrutti.
Secondo l’agenzia federale russa per il trasporto aereo, Rosaviatsia, gli aeroporti internazionali di Mosca Domodedovo e Zhukovsky hanno temporaneamente sospeso i voli a causa dei raid dei droni.
A Ukrainian drone was shot down on the outskirts of Moscow early this morning. pic.twitter.com/2E7cdvkIUk
— Global War Tracker (@globalwartrackr) June 8, 2025
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Il ministero della Difesa russo ha dichiarato più tardi nel corso della giornata che un totale di 67 droni ucraini sono stati abbattuti in Russia da sabato sera. Oltre alla regione di Mosca, le intercettazioni hanno avuto luogo nelle regioni di Bryansk, Belgorod, Kaluga, Tula, Orel e Kursk, nonché in Crimea.
L’Ucraina ha intensificato significativamente i raid con droni contro le infrastrutture civili a Mosca e in altre regioni russe da metà maggio, quando si è svolto a Istanbul il primo incontro tra i negoziatori dei due Paesi. Gli attacchi hanno raggiunto il picco nell’ultima settimana del mese precedente, quando sono stati abbattuti 2.300 droni, secondo il Ministero della Difesa russo.
Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa uno sciame di droni ucraini avrebbe attaccato l’elicottero che trasportava Putin.
La Russia ha risposto alle incursioni con attacchi precisi contro strutture militari ucraine, tra cui siti di produzione di droni, magazzini, aeroporti, stazioni radar e depositi di munizioni.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Droni
Uomo fa il segno della croce per mostrare al drone russo che è un civile
The orthodox saints have said that when Russia comes to turkey whoever doesn’t do the sign of the cross will be killed
Here it is beginning like that already. Why? Because those who do the sign are expressing that they aren’t demonic, that they aren’t part of the war against… pic.twitter.com/z2aLBH1Ou4 — Lebanon_John (@Lebanon_John) November 17, 2025
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Droni
Washington sanziona le aziende ucraine per aver venduto componenti di droni all’Iran
Il dipartimento del Tesoro statunitense ha annunciato l’intenzione di iscrivere nella lista nera due società ucraine, accusandole di aver rifornito componenti cruciali per droni a un produttore statale di UAV in Iran. Lo riporta Business Insider.
L’iniziativa si inquadra in un ampio giro di sanzioni mirato a demolire quelle che l’agenzia ha definito le «reti transnazionali di approvvigionamento per missili e droni» di Teheran. Il pacchetto ha colpito 32 entità e individui in Iran, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Cina, India, Germania e Ucraina.
Il Tesoro ha imputato alle imprese ucraine GK Imperativ ed Ekofera di agire come facciate per agenti iraniani di approvvigionamento, favorendo la consegna di parti all’Iran Aircraft Manufacturing Industrial Company (HESA). Questa entità è rinomata per aver ideato e fabbricato le munizioni a lungo raggio Shahed-131 e Shahed-136, soggetta a sanzioni USA dal 2008.
Secondo l’agenzia, le forniture inviate in Iran attraverso le due società ucraine includevano parti per alternatori, motori, indicatori di assetto, sensori e altri elementi.
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Mercoledì il dicastero ha reso noto che sono state irrogate sanzioni anche a tre cittadini iraniani, presumibilmente operativi con GK Imperativ ed Ekofera.
GK Imperativ è stata costituita nel 2018 nella città di Kharkiv, nell’Ucraina nord-orientale, mentre Ekofera, operativa dal 2016, ha sedi a Kharkiv e a Kiev.
Nel corso del conflitto ucraino, le autorità di Kiev hanno sostenuto che i droni Geran-2, impiegati massicciamente dalla Russia per colpire infrastrutture militari, siano in realtà Shahed di produzione iraniana. Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj aveva collocato Teheran «nel lato oscuro della storia» e l’ha esortata più volte a cessare le forniture di droni a Mosca.
Tanto la Russia quanto l’Iran hanno respinto tali addebiti: Teheran li ha liquidati come «propaganda anti-iraniana» mirata a incrementare gli aiuti militari occidentali a Kiev.
Il ministero della Difesa russo ha ribadito che i suoi droni Geran-2 sono fabbricati in loco, al pari di tutto l’arsenale su cui fa affidamento nella guerra in Ucraina. Il ministero degli Esteri iraniano ha ammesso unicamente l’esportazione di un limitato stock di droni in Russia prima dell’acutizzazione del conflitto tra Mosca e Kiev nel febbraio 2022, precisando che da allora non si sono verificate ulteriori spedizioni.
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Immagine di Idmental via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International; immagine modificata
Droni
Il Belgio istituisce una squadra anti-droni, poi si dimentica di usarla
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