Spazio
Lo schianto del satellite Boeing Intelsat-33e vicino potrebbe scatenare il processo di distruzione in orbita
Intelsat-33e, un satellite europeo collassato il 19 ottobre, potrebbe minacciare altri satelliti in orbita.
L’Intelsat-33e è stato progettato da Boeing Space Systems e di proprietà dell’operatore satellitare privato. Lanciato nel 2016 per fornire apparentemente servizi di telecomunicazione a paesi in Europa, Africa, Medio Oriente, Asia e Australia, avrebbe dovuto avere una vita operativa di circa 15 anni.
Esiste un certo pericolo di un «effetto domino» che comporti la distruzione reciproca dei satelliti circostanti da parte dei detriti dell’esplosione del l’Intelsat-33e.
Oltre 80 frammenti del satellite prodotto dalla Boeing sono stati rilevati dal sistema automatico russo per l’avviso di situazioni rischiose nello spazio vicino alla Terra, ha affermato l’ente spaziale Roscosmos in un comunicato stampa. La società statale russa ha sottolineato che i dati indicano che i detriti potrebbero rappresentare una potenziale minaccia per tutti i veicoli spaziali operativi, incluso il cluster orbitale geostazionario della stessa Roscosmos.
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L’analisi della traiettoria dei pezzi ha suggerito che la rottura del satellite è stata «istantanea e ad alta energia», ha affermato Roscosmos.
Il satellite geostazionario Intelsat 33e, lanciato nel 2016 con un Ariane-5 falla Guyana francese per fornire comunicazioni in Europa, Asia e Africa, ha sperimentato «un’anomalia», ha affermato Intelsat. È stato segnalato che il satellite aveva perso potenza, innescando uno spegnimento completo. L’operatore del satellite ha affermato che i tentativi di collaborare con Boeing per riparare il satellite sono falliti.
Secondo quanto riportato, l’Intelsat 33e è un satellite di vecchia generazione che utilizza l’eptile, o dimetilidrazina asimmetrica (UDMH), come combustibile. Si tratta di un composto chimico che viene utilizzato principalmente come propellente per razzi.
Esistono regole specifiche per l’assegnazione degli slot ai satelliti, che stazionano tutti praticamente nella stessa orbita circolare a un’altezza di 36.000 chilometri sopra la superficie terrestre, ruotando tutti attorno al nostro pianeta alla velocità della rotazione della Terra stessa.
Per i satelliti per comunicazioni, le posizioni in orbita geostazionaria attorno all’equatore sono assegnate dall’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), che assegna anche le frequenze, dopodiché gli operatori nazionali consegnano un satellite a quello slot.
Quando la vita utile del dispositivo termina, viene de-orbitato, cioè rimosso dall’orbita, una procedura standard per non interferire con altri satelliti.
Il risultato di un crash orbitale di questo tipo potrebbe produrre l’incubo spaziale detto «sindrome di Kessler», una condizione di pericolo costante a causa di spazzatura cosmica che renderebbe impossibile per l’umanità di uscire dall’atmosfera per secoli o perfino per millenni.
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La Boeing sta passando da un disastro spaziale all’altro. Partendo dalle tribolazioni dell’equipaggio della Boeing Starliner, bloccato a bordo della ISS da diverse settimane a causa di malfunzionamenti dell’hardware della navicella spaziale.
L’incidente con il satellite progettato dalla Boeing si aggiunge alla serie di guai che hanno colpito la reputazione e le finanze del produttore di aerei. Dopo la messa a terra mondiale del suo aereo 737 Max nel 2019/2020 in seguito agli incidenti in Indonesia ed Etiopia, la compagnia in difficoltà ha dovuto affrontare una serie di battute d’arresto ed è attualmente sotto esame per la sicurezza degli aerei.
Il problema dei detriti spaziali generati da scontri tra satelliti o navicelle non può essere quindi sottovalutato.
Come riportato da Renovatio 21, una guerra spaziale potrebbe impedire all’umanità l’accesso allo spazio per secoli o millenni, a causa dei detriti e della conseguente sindrome di Kessler. Tuttavia, pare che gli eserciti si stiano davvero preparando alla guerra orbitale.
Come riportato da Renovatio 21, la Cina sta investendo in armi progettate per bloccare o distruggere i satelliti statunitensi, cioè armi antisatellite (ASAT): «dal laser abbagliante al jamming, all’abbattimento cinetico da terra o dallo spazio – in tutte queste cose, sono in marcia», avrebbe rivelato una fonte del Pentagono a Natural News 11 mesi fa.
Di fatto, la Cina ha già schierato missili terrestri per distruggere i satelliti in orbita terrestre bassa (LEO).
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Spazio
L’Europa militarizza la sua agenzia spaziale
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Bizzarria
Astronauta lesbica non violò i conti bancari della «moglie» mentre era in orbita: nessun crimine spaziale
Summer Worden, ex «moglie» di un’astronauta della NASA, si è dichiarata colpevole di aver fornito false informazioni alle autorità federali riguardo a quanto ritenuto il primo reato commesso nello spazio.
Secondo l’ufficio del procuratore statunitense per il distretto meridionale del Texas, la 50enne del Kansas rischia ora fino a cinque anni di carcere federale e una multa fino a 250.000 dollari per le bugie raccontate su Anne McClain.
«Nel luglio 2019, Summer Heather Worden ha accusato il suo ex coniuge di aver indovinato la password e di essere entrato illegalmente nel suo conto bancario mentre era in missione sulla Stazione Spaziale Internazionale», ha spiegato l’ufficio.
Tuttavia, la «Worden aveva aperto il conto nell’aprile 2018, e entrambe le parti vi avevano accesso fino a gennaio 2019, quando Worden ne aveva cambiato le credenziali». L’inchiesta ha appurato che Worden aveva concesso l’accesso al coniuge almeno dal 2015, condividendo regolarmente le credenziali bancarie.
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La denuncia iniziale della Worden – la prima accusa di un crimine spaziale – aveva innescato indagini da parte della Federal Trade Commission e dell’Ispettore generale della NASA, come riportato dal New York Times.
Il quotidiano descrive la Worden come un’ex ufficiale decorata dell’intelligence dell’Aeronautica USA, mentre McClain – diplomata a West Point, veterana della guerra in Iraq ed entrata alla NASA nel 2013 – è rientrata sulla Stazione Spaziale Internazionale a marzo come comandante della missione SpaceX Crew-10, atterrando in agosto.
La Worden e la McClain, lesbiche «sposate» dal 2014, hanno divorziato a gennaio 2020, dopo che McClain l’aveva accusata di aggressione (caso poi archiviato), secondo KSDK.
I procuratori hanno precisato che la sentenza per Worden sarà emessa il 12 febbraio 2026, e che le è concessa la libertà su cauzione in attesa dell’udienza.
La McClain non è la prima lesbica spaziale: Sally Ride è riconosciuta come la prima donna omofila orbitante. Il pubblico venne a conoscenza del suo orientamento sessuale dopo la sua morte nel 2012 attraverso il suo necrologio, che menzionava la sua relazione durata 27 anni con Tam O’Shaughnessy. La Ride fu anche la prima donna americana nello spazio, raggiungendo questo traguardo nel 1983: la prima femmina che gli USA hanno mandato in orbita era omosessuale.
La comunità LGBT, la cui egemonia culturale è oramai al capolinea, ritiene che la vita e la successiva rivelazione della sua sessualità della Ride mettono in luce la comunità queer nascosta nell’esplorazione spaziale, un’operazione che hanno tanto con altri settori, come con l’industria cinematografica hollywoodiana e i suoi omosessuali nascosti.
Ora, tuttavia, il lesbismo può esistere, venendo pure ovviamente promosso, alla luce del sole, anche al di fuori dell’atmosfera.
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Spazio
La Terra potrebbe essere intrappolata in un enorme bizzarro vuoto
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