Intelligence
Mosca condanna un cittadino francese a 3 anni di carcere per aver infranto la legge sugli «agenti stranieri»

Lunedì un tribunale di Mosca ha condannato un cittadino francese a tre anni in una colonia penale con l’accusa di spionaggio, in un caso incentrato sulla sua mancata registrazione come agente straniero.
Laurent Vinatier, 48 anni, è ampiamente descritto dai media come un «ricercatore francese» che lavora per il Center for Humanitarian Dialogue con sede a Ginevra, un’organizzazione senza scopo di lucro per la risoluzione dei conflitti.
Lavorava per la ONG come consigliere per la Russia e l’Eurasia ed è stato arrestato a giugno dopo che il ministero della Giustizia russo lo aveva designato agente straniero e, come si è scoperto, non si era registrato presso il governo
Gli inquirenti sostengono che le informazioni da lui raccolte, anche sulle forze armate russe, potrebbero essere utilizzate contro l’esercito e lo Stato russi.
Prosecution asks for 3 years and 3 months in prison for French citizen Laurent Vinatier on charges of collecting military data without registering as a “foreign agent.” Adviser to @hdcentre, he was arrested in Moscow in June and later admitted guilt.
Video: Mediazona pic.twitter.com/MBeCkqyrgj
— Mediazona (@mediazona_en) October 14, 2024
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La Russia sostiene che l’uomo «ha raccolto intenzionalmente informazioni nel campo delle attività militari e tecnico-militari». Ciò avviene dopo condanne simili di occidentali, tra cui la saga del reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich, liberato in uno scambio di prigionieri insieme all’ex marine Paul Whelan ad agosto.
«Il tribunale ha dichiarato Vinatier colpevole e lo ha condannato a tre anni in una colonia penale di regime generale», ha stabilito la giudice Natalia Cheprasova.
Vinatier ha affermato di non essere a conoscenza del fatto che avrebbe dovuto registrarsi come agente straniero e il suo team di difesa ha criticato duramente la legge del 2012 in base alla quale è stato arrestato, affermando in una dichiarazione: «consideriamo la sentenza dura e faremo sicuramente ricorso».
La legge russa sugli agenti stranieri, adottata per la prima volta nel 2012 e ampliata nel 2022, richiede che chiunque riceva sostegno dall’estero o sia sotto l’influenza di entità esterne al Paese si registri e venga etichettato come tale. Coloro che violano la legge possono incorrere in multe fino a 5 milioni di rubli (circa 50.000 euro) e fino a sei anni di carcere
La legge richiede che qualsiasi individuo o entità che riceve supporto estero si dichiari legalmente un agente straniero. È simile alle leggi degli Stati Uniti o di molti altri paesi che hanno statuti paralleli.
La ONG per cui lavorava Vinatier afferma che la sua attività principale è «prevenire e risolvere i conflitti armati in tutto il mondo attraverso la mediazione e la diplomazia discreta». Il cittadino francese ha viaggiato spesso per conto della ONG.
L’arresto si inserisce nel contesto delle relazioni sempre più tese fra Parigi e Mosca, con quest’ultima che negli ultimi anni ha di fatto rimpiazzato l’influenza della Francia dalle ex colonie africane del Sahel e non solo.
Come riportato da Renovatio 21, nell’ultimo anno Macron si è prodotto in proclami assai belligeranti annunciando la possibile spedizione di soldati francesi ed occidentali nel teatro di guerra ucraino. In questi giorni sono state annunciate esercitazioni di migliaia di soldati francesi in Romania.
Due settimane fa il ministro della Difesa francese ha definito la Russia «la minaccia più grande».
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Immagine screenshot da Twitter
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Cina
L’Intelligence ucraina afferma che la Cina sta aiutando la Russia a prendere di mira le strutture finanziate dall’Occidente

Oleg Alexandrov, funzionario dell’Agenzia di Intelligence estera ucraina (SZRU), ha dichiarato all’agenzia di stampa statale Ukrinform che la Cina sta supportando direttamente la Russia fornendo informazioni di intelligence utilizzabili sul campo di battaglia in Ucraina.
In particolare, ha sostenuto che la Cina fornisce dati di Intelligence stranieri per colpire siti in Ucraina che beneficiano di investimenti esteri, probabilmente strutture finanziate dall’Occidente, come i siti di produzione di armi.
«Esistono prove di un elevato livello di cooperazione tra Russia e Cina nella conduzione di ricognizioni satellitari del territorio ucraino al fine di identificare e approfondire l’esplorazione di obiettivi strategici da colpire», ha affermato Alexandrov. «Come abbiamo visto negli ultimi mesi, questi siti potrebbero appartenere a investitori stranieri».
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Lunedì il Cremlino ha replicato smentendo le accuse, dichiarando di possedere tutte le capacità necessarie senza dover dipendere da Paesi o alleati esterni.
Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, interpellato sulle nuove accuse dell’Agenzia di Intelligence estera ucraina, ha dichiarato: «abbiamo le nostre capacità, comprese quelle spaziali, per portare a termine tutti i compiti che l’operazione militare speciale ci pone», ha detto ai giornalisti.
Nell’ultimo anno di guerra, tuttavia, Mosca ha intensificato la collaborazione con gli eserciti cinese e nordcoreano.
La presenza di truppe nordcoreane tra le forze russe è nota, ma Kiev ha recentemente affermato che anche militari cinesi combattono a fianco delle truppe di Mosca.
Si parla inoltre di programmi di addestramento congiunti tra gli eserciti russo e cinese. Ad esempio, la Direzione dell’intelligence della Difesa ucraina ha riferito al Kyiv Post che «il Cremlino ha deciso di consentire al personale militare cinese di studiare e adottare l’esperienza di combattimento che la Russia ha acquisito nella sua guerra contro l’Ucraina».
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Anche l’Iran ha un ruolo, avendo istituito un impianto di produzione di droni nella Russia meridionale.
Pechino, in passato, ha criticato la NATO per la sua espansione continua, le sue recenti attività nella regione del Pacifico e i crescenti legami con il Giappone.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj aveva dichiarato che l’Ucraina «non ha bisogno» di garanzie di sicurezza dalla Cina.
Come riportato da Renovatio 21, cinque mesi fa Pechino aveva respinto fermamente le affermazioni di Zelens’kyj sui soldati cinesi catturati nel teatro di guerra ucraino.
A settembre 2023 il consigliere di Zelens’kyj Mikhailo Podolyak aveva fatto commenti controversi su Cina e India e il loro «basso potenziale intellettuale».
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
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