Politica
Musk accusa il Partito Democratico USA di incoraggiare la gente ad uccidere Trump
Alcuni esponenti di spicco del partito democratico hanno attivamente incoraggiato la gente a uccidere l’ex presidente degli Stati Uniti e candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump, ha affermato lunedì l’imprenditore americano Elon Musk.
«Loro hanno attivamente incoraggiato la gente a uccidere Trump», ha commentato Musk in un post su X che definiva Trump «un dittatore malvagio».
They have actively encouraged people to kill Trump.
Reid Hoffman said to the whole audience at Sundance that he wished Trump would be “real martyr”, ie dead irl.
— Elon Musk (@elonmusk) September 16, 2024
Musk ha quindi ricordato che Reid Hoffman, suo ex socio in PayPal e co-fondatore di LinkedIn noto per essere uno dei principali donatori del Partito Democratico USA, ha detto al pubblico del festival cinematografico Sundance che avrebbe voluto che Trump fosse un «vero martire», il che, secondo Musk, significa «morto».
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Musk aveva già riportato le parole di Hoffman, personaggio già frequentatore di Jeffrey Epstein, lo scorso luglio, all’altezza del primo attentato contro Trump.
The Reid Hoffman’s of the world got their dearest wish … but then the martyr lived pic.twitter.com/laaRBc5yol
— Elon Musk (@elonmusk) July 14, 2024
Il secondo tentativo di assassinio di Donald Trump è avvenuto domenica al Trump International Golf Club di West Palm Beach, mentre l’ex presidente stava giocando a golf.
La polizia ha affermato che gli agenti dei Servizi Segreti hanno aperto il fuoco sul presunto assassino, che si nascondeva tra i cespugli. L’uomo è fuggito dalla scena ma è stato poi arrestato. Sulla scena è stato trovato un fucile in stile AK-47, insieme a due zaini e una telecamera GoPro.
L’FBI si è unita alle indagini e le autorità statunitensi stanno trattando la vicenda come un tentativo di assassinio.
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Immagine di UK Government via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Politica
La nuova presidente irlandese è NATO-scettica e contraria alla militarizzazione dell’UE
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Politica
Il presidente romeno fischiato per il sostegno all’Ucraina
Il presidente rumeno Nicusor Dan è stato contestato per il suo sostegno all’Ucraina durante un evento commemorativo tenutosi venerdì.
Decine di manifestanti hanno espresso il loro dissenso quando Dan è giunto al Teatro Nazionale di Iasi per partecipare a una celebrazione storica, come riportato dall’emittente locale Digi24.
Un video mostra Dan scendere dall’auto e salutare i manifestanti, che gridavano «Vergogna!» e «Vai in Ucraina!».
🇷🇴 ROMANIAN PRESIDENT NICUSOR DAN BOOED!
People shouted “Shame,” “Traitor,” “Go to Ukraine.” pic.twitter.com/b0LuAALd91
— Lord Bebo (@MyLordBebo) October 24, 2025
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Secondo il quanto riportato, le proteste sono continuate anche dopo l’evento, al momento dell’uscita del presidente dal teatro.
Come riportato da Renovatio 21i, Dan, politico favorevole all’UE, è salito al potere quest’anno dopo una controversa ripetizione delle elezioni, in seguito all’annullamento della vittoria iniziale del candidato conservatore Calin Georgescu, critico esplicito della NATO e delle forniture di armi occidentali all’Ucraina. Georgescu è stato successivamente escluso dalla competizione elettorale e affronta accuse di aver pianificato un colpo di Stato, tanto da essere arrestato.
Georgescu, che ha sempre avuto il favore di migliaia e migliaia di manifestanti pronti a scendere in piazza, ha definito la UE «una dittatura». Di contro, Bruxelles ha rifiutato di commentare l’esclusione del candidato dalle elezioni rumene. A inizio anno Georgescu aveva chiesto aiuto al presidente americano Donaldo Trump.
Georgescu aveva definito Zelens’kyj come un «semi-dittatore», accusando quindi la NATO di voler utilizzare la Romania come «porta della guerra».
Il CEO di Telegram Pavel Durov aveva parlato di pressioni su di lui da parte della Francia per influenzare le elezioni presidenziali in Romania.
Il Dan ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina. La Romania ha già destinato 487 milioni di euro a Kiev, principalmente in aiuti militari, dall’intensificarsi del conflitto nel 2022, secondo i dati del Kiel Institute tedesco.
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia riprodotta secondo indicazioni.
Politica
I detenuti minacciano Sarkozy e giurano vendetta vera per Gheddafi
A viral video shows a prisoner confronting Nicolas Sarkozy, saying, “We’ll avenge Gaddafi. Give back the billions.” The former French president, jailed for conspiracy, is accused of taking Libyan money before leading NATO’s 2011 war that killed Gaddafi. pic.twitter.com/KlAISnFVSX
— comra (@comrawire) October 22, 2025
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