Spirito
Mons. Viganò: infiltrazione diabolica nella chiesa per distruggerla
Mons. Carlo Maria Viganò ha affidato a Twitter una riflessione sullo stato delle cose nella chiesa moderna, infiltrata da un potere esterno con lo scopo di distruggerla.
Il prelato ha preso spunto dalle parole dell’avvocato cattolico James Bogle sul sinodo 2023. «Stiamo assistendo ad un’infiltrazione diretta nella Chiesa da parte di quello che può essere definito solo uno spirito estraneo» ha dichiarato l’avvocato durante un evento a Roma organizzato da LifeSiteNews. «La frode sinodale porta a chiese vuote. Questo, mi permetto di suggerire, è stato il tema principale di questo pontificato».
Viganò ha quindi fatto le sue osservazioni.
Se una cupola di cospiratori si infiltra nella Chiesa per distruggerla e giunge ad avere un “papa” come proprio esponente di punta, l’unico risultato che ci si può attendere è appunto che ogni sua azione abbia come scopo quello di ottenere il risultato più devastante ai danni… https://t.co/yDaT8R5ToL
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) October 30, 2023
«Se una cupola di cospiratori si infiltra nella Chiesa per distruggerla e giunge ad avere un “papa” come proprio esponente di punta, l’unico risultato che ci si può attendere è appunto che ogni sua azione abbia come scopo quello di ottenere il risultato più devastante ai danni delle anime».
«L’azione è evidente: se nel vedere i disastrosi risultati ottenuti costoro continuano ostinatamente verso il baratro, è solo perché vogliono condurci nel baratro. Non c’è possibilità che si sbaglino o che siano ingannati».
«Perseverare diabolicum» conclude l’arcivescovo.
In un ulteriore testo apparso in settimana, Viganò ha parlato di un «sistema di eversione» nella chiesa che si ripete allo stesso modo.
«In ambito ecclesiale, gli eversori della dottrina e della morale accamparono il (falso) pretesto della comprensione dei riti per introdurre la lingua volgare nella Liturgia, o il (falso) pretesto del dialogo ecumenico per annacquare le Verità cattoliche; Bergoglio fece ricorso allo stesso trucco per la pena di morte, col pretesto (falso) che essa sia contraria allo spirito del Vangelo, ed oggi i suoi tirapiedi accampano il (falso) pretesto della discriminazione di adulteri, concubini e pervertiti per legittimare l’adulterio, il concubinato e la sodomia».
La scorsa primavera, in una intervista al canale russo Rossija 24, l’arcivescovo aveva dato una profonda analisi storico-antropologica dell’infiltrazione della chiesa cattolica.
«L’Occidente cristiano si è dovuto confrontare con un processo di secolarizzazione che ha coinvolto – e visto anzi come protagonista – quella deep church che si è infiltrata sino ai vertici della Chiesa Cattolica, e che con il Concilio Vaticano II ha sostanzialmente cancellato la dottrina della Regalità Sociale di Nostro Signore, riducendo la pratica della Fede ad una questione privata, come già accaduto quattro secoli prima con l’eresia protestante».
«Questa secolarizzazione ha avuto come esito il venir meno dell’ordine sociale che consentiva ai singoli fedeli e cittadini di vivere secondo i Comandamenti, e ha quindi favorito il dilagare dell’immoralità, del peccato, della corruzione».
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Sinodo in Italia: silenzio, stiamo affondando
Il processo sinodale italiano, avviato nel 2021 su appello di Papa Francesco, ha appena compiuto una nuova tappa il 24 e 25 ottobre 2025, con l’approvazione a larga maggioranza di un testo che privilegia l’ideologia progressista.
«Il mostro, che crediamo essere l’eccezione, è la regola. Andate in fondo alla Storia: Nerone è un plurale». Questo pensiero di Victor Hugo è trasferibile sulle rive del Tevere, per chi è finalmente arrivato «in fondo al Sinodo»?
Avviato dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), il cammino sinodale transalpino ha avuto una fase preparatoria nel 2021-2023, seguita dalla redazione di un documento preparatorio – Instrumentum laboris – nel novembre 2024. Tra gennaio e febbraio 2025, tutte le diocesi e le istituzioni cattoliche hanno inviato i loro contributi, dando vita a un primo documento di sintesi.
Presentato nell’aprile 2025, questo testo è stato respinto per la sua palese eterodossia su temi delicati come l’inclusione delle persone LGBT, l’ordinazione delle donne e la gestione di alcuni abusi. I progressisti hanno denunciato la decisione, che l’arcivescovo Erio Castellucci, presidente del comitato sinodale nazionale, ha difeso sostenendo che i tempi stretti e i numerosi emendamenti avevano reso il testo «troppo conciso e inadeguato».
Il rinvio all’autunno 2025 ha consentito una revisione completa, volta a smussare le asperità scandalose del testo iniziale. A seguito di questa revisione, il 25 ottobre, nell’assemblea finale, oltre 800 partecipanti, tra laici, clero e religiosi, hanno adottato un documento. Un gruppo di vescovi è stato incaricato dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) di elaborare e tradurre il testo in risoluzioni concrete per l’assemblea autunnale della Conferenza Episcopale nel novembre 2025.
L’impresa sembra impossibile, poiché il testo sinodale è ancora pieno di ambiguità e contraddizioni. Il documento è un miscuglio che, da un lato, sottolinea una Chiesa che è «lievito di pace e di speranza», attenta ai più vulnerabili: i poveri e le persone con disabilità.
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Queste nobili intenzioni, spesso distorte da una visione naturalistica, convivono con il progetto di riformare il governo delle parrocchie attraverso gruppi ministeriali misti – diaconi, laici, religiosi – e di «rinfrescare» il linguaggio liturgico per renderlo accessibile alle culture contemporanee…
Utilizzando il gergo progressista richiesto , il documento adottato sottolinea i processi sinodali per il clero e i laici, tra cui una riconfigurazione territoriale delle parrocchie in «comunità di comunità». I team interdiocesani, supportati da un organismo di coordinamento nazionale, dovrebbero promuovere l’educazione affettiva e sessuale dei giovani, in collaborazione con la pastorale familiare, i movimenti ecclesiali e le organizzazioni della società civile.
L’approvazione del 25 ottobre è stata approvata a larga maggioranza, ma con una notevole opposizione. Le mozioni riguardanti l’educazione emotiva e il genere hanno suscitato la maggiore resistenza da parte delle donne, mentre quelle sulla condivisione delle responsabilità tra laici e clero hanno offeso in larga misura gli uomini.
Sebbene sarebbe più corretto parlare di un naufragio totale con questo documento, il vescovo Castellucci ha presentato la fase sinodale appena conclusa nella Penisola come una «esperienza spirituale» in cui la Chiesa si lascia «turbare dallo Spirito»: a pochi giorni da Halloween, c’era effettivamente motivo di preoccupazione.
Il cardinale Matteo Zuppi, capo dei vescovi italiani, ha sottolineato che «l’essenziale è già stato compiuto: una Chiesa che discute e decide insieme è segno di uno Spirito che soffia dove vuole». L’affermazione potrebbe sembrare ironicamente irrilevante se non fosse in gioco la fede: il problema, infatti, non è tanto sapere che «la Chiesa sta discutendo», quanto capire di cosa sta discutendo e per quale scopo.
Ridurre il processo sinodale a un mero esercizio metodologico, a un rito partecipativo privo di contenuto teologico, ci limita a una mera allusione allo Spirito Santo, anziché a una vera e propria invocazione. E allora un altro Spirito, lo spirito del mondo, prende il suo posto, perché è vero che la natura aborrisce il vuoto.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
Immagine di Meeting Rimini via Flickr
pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 4.0
Spirito
«Siamo stati creati per la gloria»: omelia nella festa di Ognissanti di mons. Viganò
Vos, purpurati martyres, Vos candidati præmio Confessionis, exsules Vocate nos in patriam.
Rabano Mauro Inno Placare, Christe
Dopo la solenne celebrazione della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, nell’ultima Domenica di Ottobre, il primo Novembre è dedicato a coloro che con Cristo hanno combattuto il bonum certamen, meritando di trionfare con Lui nella vittoria sfolgorante sul demonio. Il giorno seguente, 2 Novembre, viene ricordato un altro sterminato esercito di anime sante: quelle di coloro che il fuoco del Purgatorio purifica, come l’oro nel crogiuolo, per renderle degne di essere ammesse alla gloria della contemplazione della Maestà divina.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
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