Persecuzioni
Cristiani nord-coreani arrestati per una funzione di preghiera
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
I cinque, fra loro parenti, si erano riuniti in una casa colonica per leggere la Bibbia e pregare. Un informatore ha avvertito la polizia, che li ha arrestati destinandoli ai campi di lavoro come accaduto in vicende analoghe in passato. Pyongyang si professa una nazione atea ma utilizza il termine «Giuda» per identificare informatori e traditori.
Le autorità nord-coreane hanno arrestato cinque cristiani, con l’accusa di aver promosso una funzione di preghiera sotterranea. Un capo di imputazione che in una nazione in cui le religioni sono vietate, vige una dittatura ferrea di impronta comunista ed è ammesso il solo culto della famiglia Kim da decenni al potere (e adorati come divinità), comporta l’invio nei campi di lavoro.
La vicenda risale al 30 aprile scorso nel villaggio di Tongam, alla periferia di Sunchin, nella provincia di Pyongan, nel centro del Paese, ma è emersa solo in queste ultime ore.
Secondo quanto riferisce Radio Free Asia (RFA), i cinque appartenenti ad un’unica famiglia si sono incontrati la domenica mattina – come erano soliti fare ogni fine settimana – in una casa colonica per pregare e approfondire la lettura di alcuni passi della Bibbia. Tuttavia, ad attenderli vi erano alcuni agenti di polizia che li hanno arrestati, dietro segnalazione di un informatore.
«Nel luogo in cui si teneva il servizio di culto, la polizia – racconta una fonte anonima – ha sequestrato dozzine di opuscoli biblici e ha arrestato tutti i presenti». I cinque «stavano pregando e leggendo la Bibbia fra loro», prosegue la fonte, si erano «riuniti fra parenti» e stavano invocando Gesù, poi «sono stati arrestati».
In vicende analoghe accadute in passato, le persone fermate sono state inviate nei campi di rieducazione attraverso il lavoro, in realtà dei lager durissimi.
Raid simili erano già avvenuti in passato nel villaggio di Tongam, in particolare nel 2005 e, prima ancora, nel 1997 durante la dittatura di Kim Jong-il, padre dell’attuale leader Kim Jong-un e succeduto alla morte del fondatore, il «presidente eterno» Kim Il-sung.
L’area peraltro ha da sempre profondi legami con il cristianesimo ed era un tempo sito di un grande edificio ecclesiastico sopravvissuto anche all’invasione giapponese nei primi anni del secolo scorso, con l’introduzione dello scintoismo come religione di Stato.
La Corea del Nord è nota per giustiziare, torturare e abusare fisicamente le persone per la loro fede o per attività religiose ed è uno dei 17 Paesi coinvolti in «sistematiche, continue e gravi» violazioni alla pratica del culto secondo il rapporto 2023 della Commissione USA per la libertà religiosa. Le Bibbie o altri materiali religiosi vengono contrabbandati di nascosto attraverso il confine cinese e distribuiti alle chiese sotterranee mediante una rete segreta. «Le persone fermate – conclude la fonte – nonostante le pressioni si sono rifiutate di rinunciare alla loro fede».
Sempre dalla Corea del Nord giunge notizia di un uso diffuso della parola «giuda» per identificare informatore e traditori. In una nazione sulla carta atea e contraria alle religioni desta curiosità il riferimento al discepolo che ha tradito Gesù con un bacio, consegnandolo ai sommi sacerdoti.
Prova ne è la storia di una ragazza che, nelle fasi più buie della pandemia di COVID-19, aveva confidato a un amico di voler fuggire in Cina alla riapertura delle frontiere. Il giovane l’ha tradita raccontando il progetto alle autorità che hanno fermato e punito la ragazza. In seguito i vicini di casa e gli abitanti dell’area hanno preso a chiamare la traditrice con l’appellativo di «Giuda dei tempi moderni».
Un uomo di Pyongsong, nella provincia di Pyongan, a nord della capitale, spiega: «le persone che mancano di lealtà o che pugnalano alle spalle i loro amici sono etichettate come “Giuda” e disprezzate dagli altri».
Anche quanti riferiscono «di spostamenti o attività – conclude – finanche le parolacce, sono bollati come “Giuda” dai compagni».
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Immagine di Stephan via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
Persecuzioni
Adolescente armato entra in chiesa durante le prime comunioni: fermato dai fedeli
Un adolescente armato di fucile si è presentato in una chiesa della Louisiana piena di bambini durante una cerimonia di prima comunione trasmessa in live, ma è stato bloccato dal pronto intervento dei fedeli della parrocchia. Lo riporta NBC News.
La polizia è stata chiamata alla chiesa di Santa Maria Maddalena ad Abbeville, 20 miglia a sud di Lafayette, alle 10:35 quando il sospettato di 16 anni ha cercato di entrare dalla porta sul retro.
In quel momento all’interno della chiesa cattolica si trovavano circa 60 bambini in attesa di ricevere la prima Comunione, ha detto la chiesa. La chiesa ha affermato in un comunicato che i parrocchiani hanno affrontato il sospetto e lo hanno portato fuori prima di chiamare la polizia.
USA
An anti Catholic terrorist was arrested after entering a Catholic Church with a rifle, intending to massacre children and families during a First Holy Communion ceremony in Abbeville, Louisiana pic.twitter.com/5MI36mq20t
— Catholic Arena (@CatholicArena) May 12, 2024
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Una registrazione dello streaming, trasmessa da diverse stazioni di notizie locali, mostra un uomo che si avvicinava al sacerdote, padre, Nicholas DuPré dopo 48 minuti per sussurrare qualcosa. Don DuPré quindi interrompe la funzione e chiede ai fedeli di unirsi a lui in preghiera, mentre si odono alcune urla di panico.
Si possono quindi vedere gli agenti di polizia che camminano per la chiesa, mentre i ragazzi corrono attraverso l’altare e i religiosi si rifugiano sotto l’altare conciliare. Si sente qualcuno dire dall’altoparlante: «ragazzi, prendete i vostri figli, andate piano. Abbiamo arrestato un ragazzo, è in custodia».
Il capo della polizia di Abbeville, Mike Hardy, ha dichiarato in una dichiarazione su Facebook che il sospettato è stato «affrontato dai parrocchiani e scortato fuori».
Poi è arrivata la polizia e lo ha messo in custodia, prima di spazzare la chiesa per assicurarsi che non ci fossero ulteriori minacce e che non ci fossero stati feriti.
Il sospettato è stato arrestato e successivamente accusato di aver terrorizzato la chiesa e di due capi d’accusa di possesso di armi da fuoco da parte di un minorenne. Testimoni hanno detto a KADN di Lafayette che era vestito tutto di nero ed era armato di fucile.
È stato interrogato al dipartimento di polizia di Abbeville, insieme a un genitore, prima di essere portato all’unità comportamentale dell’Abbeville General Hospital per una valutazione, ha detto la polizia.
In un’intervista con l’Acadiana Advocate, il capo della polizia di Abbeville, Mike Hardy, ha attribuito ai parrocchiani il merito di aver disarmato il sospettato e di averlo già inchiodato a terra all’arrivo della polizia.
L’evento della comunione è continuato nonostante l’interruzione. «La gioia che hanno provato oggi questi ragazzi dopo aver ricevuto la Prima Comunione è indescrivibile. Congratulazioni!» ha detto la parrocchia su Facebook.
Un comunicato rilasciato dalla diocesi cattolica di Lafayette ha ringraziato la polizia e i parrocchiani per la loro rapida risposta.
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«Anche se ci rendiamo conto che è stata un’esperienza spaventosa per i presenti, siamo incredibilmente grati sia ai parrocchiani che agli agenti di polizia per aver agito rapidamente per garantire la sicurezza di tutti», ha affermato.
Monsignor J. Douglas Deshotel, vescovo di Lafayette ha detto: «siamo grati a Dio che una tragedia sia stata evitata». «Preghiamo per la fine di tutte le minacce di violenza contro vite umane innocenti», ha aggiunto.
La chiesa ora prevede di avere agenti delle forze dell’ordine in uniforme fuori dalle sue messe d’ora in poi, «per estrema cautela».
Non sono chiare le motivazioni del giovane, anche se in rete fioccano affermazioni secondo cui sarebbe stato un «terrorista anticattolico».
Come sempre, Renovatio 21 sarebbe più interessata a sapere se il sospetto fosse in cura con psicofarmaci o altre droghe psichiatriche.
Come riportato da Renovatio 21, all’inizio di questo mese, un uomo ha puntato una pistola– che pare essersi incredibilmente inceppata – contro un pastore in un altro luogo di culto in Pennsylvania; pure quell’ incidente è stato ripreso in un video streaming.
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Immagine screenshot da Twitter
Persecuzioni
Arcivescovo prega nelle chiese distrutte in Manipur
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Persecuzioni
Due chiese francesi profanate in poche ore
Nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 maggio, il tabernacolo della chiesa di Notre-Dame, a Livry-Gargan (Seine-Saint-Denis) è stato divelto e ritrovato a pochi metri dall’edificio. Il Santissimo Sacramento non è stato rubato, a differenza di quanto accaduto nella chiesa Sainte-Trinité a Louvroil (Nord) dove sono scomparse le ostie consacrate.
Furto del tabernacolo a Livry-Gargan
Secondo il comunicato stampa del vescovado di Seine-Saint-Denis, è stato nella notte tra domenica 5 maggio e lunedì 6 maggio che il tabernacolo della chiesa Notre-Dame de Livry-Gargan è stato strappato dalla sua sede.
L’osservazione è stata fatta dal parroco, padre Joseph Zhao, lunedì mattina intorno alle 8:00. Contattata, la polizia municipale è accorsa sul posto e ha trovato il tabernacolo abbandonato su un marciapiede cittadino.
Apparentemente il tabernacolo era troppo pesante per essere trasportato. «Realizzato in marmo e ferro, il tabernacolo, installato nella chiesa solo un anno e mezzo fa, pesa più di 250 kg», spiega il comunicato. «Due agenti di polizia hanno cercato di sollevarlo e non sono riusciti a trasportarlo», precisa il sacerdote per il quale è impossibile che all’origine del furto ci sia una sola persona.
Stranamente, però, non è stata notata alcuna traccia di effrazione. Le porte della chiesa non erano rotte. Padre Zhao ha sporto denuncia contro ignoti e sta cercando di trovare una soluzione con il municipio per migliorare la sicurezza dell’edificio, che è al quarto atto di vandalismo in un anno.
Come precisa ancora il comunicato: «questa profanazione fa seguito a danni avvenuti in precedenza in questa stessa chiesa, come la distruzione dell’impianto audio qualche settimana prima e un tentativo di effrazione la sera del Giovedì Santo». Questa mattina, martedì 7 maggio, nella chiesa è stata celebrata una messa di riparazione.
«Sono scandalizzato da questo atto», reagisce il sindaco di Livry-Gargan, Pierre-Yves Martin (Horizons). «Spero che le indagini chiariscano le circostanze di questo crimine e trovino i responsabili. Cambieremo le serrature della chiesa per rendere l’edificio più sicuro». Una telecamera è già posizionata all’ingresso della chiesa.
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A Louvroil, rubato il Santissimo Sacramento
Poche ore prima, la chiesa della Sainte-Trinité a Louvroil (Nord) era stata presa di mira da una profanazione. Domenica 5 maggio, al mattino, un parrocchiano ha scoperto il tabernacolo vuoto. Il Santissimo Sacramento è stato rubato e da allora non è più stato ritrovato.
«Abbiamo notato un tentativo di scasso nella sagrestia. Furono attaccati i tre tabernacoli, quello degli altari laterali e quello dell’altare centrale che contenevano un ciborio e la lunula [contenitore rotondo e trasparente contenente l’ostia per l’adorazione del Santissimo Sacramento, ndr]», racconta padre Pascal Romefort, decano di Val de Sambre, molto addolorato per questa profanazione.
«È stupore totale, incomprensione. È molto preoccupante perché non sappiamo cosa ne faranno», lamenta il sacerdote. La parrocchia ha sporto denuncia e padre Romefort celebrerà mercoledì 8 maggio una messa di riparazione alla presenza del sindaco e del consiglio comunale.
Tra tutte le profanazioni, quella che colpisce le ostie consacrate è la più grave, perché attacca direttamente Nostro Signore Gesù Cristo realmente presente nel Santissimo Sacramento. Viene punita anche con la scomunica.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine diocesi di Saint Denis
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