Bizzarria
Biden demenza show. Gli sfottò di Trump, della sorella di Ciccio Kim e di bambine a caso
Il presidente Biden è in uno di quei periodi in cui ne inanella una dopo l’altra. Del resto, basta che il clan di badanti e padroni che lo hanno in gestione lo lascino uscire un po’ e questi ne combina a nastro.
Ad un certo punto, ha invitato una bambina alla Casa Bianca, ma la piccola ha rifiutato l’invito.
«Com’è alla Casa Bianca?» aveva chiesto la bimba al presidente.
«Vieni qui. Rimani qui con me per un minuto e io… non vuoi andare alla Casa Bianca? Oh ok. Va bene», aveva risposto Biden, vedendosi declinata l’offerta.
Joe Biden tries to invite a little girl into the White House but she doesn't want to go with him lmfao. pic.twitter.com/Kfhx1GYWmR
— Greg Price (@greg_price11) April 27, 2023
La ragazzina non ha tutti i torti. Le immagini dello sniffing, l’«annusamento» a cui il presidente sottoporrebbe le ragazzine, hanno fatto il giro del mondo in campagna elettorale e oltre. Le battute si eran sprecate anche quando il quadridosato presidente aveva preso il COVID, con possibile spegnimento temporaneo, dunque, del senso dell’olfatto.
Sniffing Joe Biden pic.twitter.com/WZAyt5IWp8
— Bruce ████ ???????????????? (@BBIC0N) April 27, 2023
Sono tristemente note anche, e più serie, le confessioni della figlia di Biden Ashley, che nel suo diario avrebbe scritto di aver avuto la vita turbata dall’aver fatto le docce insieme a suo padre.
«Sono sempre stata pazza per i ragazzi…. Ipersessualizzata @ in giovane età… Ricordo di essere stata in qualche modo sessualizzata con […]; Ricordo di aver fatto sesso con gli amici @ in giovane età; docce con mio padre (probabilmente non appropriate)», scriveva la figlia del presidente in una pagina del diario del gennaio 2019 citata dai media. Per recuperare il diario, dimenticato da Ashley Biden in una casa in affitto dopo essere stata in un centro di riabilitazione, l’FBI fece irruzione all’alba in tenuta SWAT a casa dell’allora direttore di Project Veritas, il giornalista James O’Keefe.
Al di là delle cose drammatiche, la ragazzina può aver saputo che affidarsi al presidente significa perdersi alla Casa Bianca: cosa che è apparsa chiara anche pochi giorni fa durante un incontro con il presidente della Corea del Sud Yoon Suk-yeol (quello che aveva insultato i senatori americani pochi mesi fa in un fuorionda all’ONU), dove la guida del Mondo Libero si è mostrato incapace di capire dove stesse andando.
Why does Biden never have any idea where he is going? pic.twitter.com/jBcazFKANY
— RNC Research (@RNCResearch) April 26, 2023
Go that way, Joe! pic.twitter.com/vFMm37MJwu
— RNC Research (@RNCResearch) April 26, 2023
Biden asks for directions again pic.twitter.com/CU6vPbQHX0
— RNC Research (@RNCResearch) April 27, 2023
Durante l’evento bilaterale, i fotografi sono riusciti a zoommare sul foglietto che Biden reggeva in mano, che indicava esattamente (con tanto di fotina) quale giornalista gli avrebbe fatto domande e cosa gli avrebbe chiesto. In pratica, tutto era preordinato. Quando si dice la stampa addomesticata, non si pensa che si possa arrivare a tale livello di trionfo della demenza.
Biden used a cheat sheet at today's press conference — with a reporter's question written on it pic.twitter.com/jfZu5JxKz5
— RNC Research (@RNCResearch) April 26, 2023
Sempre in tema coreano, ricordiamo, en passant, la recente grandissima uscita della vicepresidente Kamala Harris, notissima per le sue insalate di parole completamente vuote, che ha dichiarato che Sud Corea e USA sono uniti in un rapporto come ad esempio in Squid Game, l’atroce serie di Netflix dove i padroni trucidano i servi coreani.
Tornando a Biden, ieri, ad un comizio, il presidente, che correrà per il bis, ha dichiarato che l’unica possibilità è rieleggere Trump, ad oggi il suo principale avversario.
Joe Biden wants to Re Elect President Trump. pic.twitter.com/g5bkaYkUL7
— Chas W Caroline (@chaswcar1a) April 26, 2023
Il quale Trump, ha preso a percularlo, come si dice oggi, senza pietà, fingendo di perdersi sul podio dei comizi, quando il vegliardo del Delaware prende solitamente a stringere le mani a persone immaginarie. Gli astanti ridon molto.
Qualcuno si è incaricato di fare un video che mostra in parallelo la parodia e la realtà. La differenza non è moltissima.
with biden footage overlayed ???? pic.twitter.com/Fbnk1NEdsl
— drefanzor memes (@drefanzor) April 27, 2023
Ad una certa è arrivato anche l’insulto della sorella di Ciccio Kim, cioè la donna più potente del Nord Corea Kim Yo-yong, che in un comunicato ufficiale gli ha detto ufficialmente del «rimbambito», e aggiungendo che egli non è «per nulla in grado di assumersi la responsabilità della sicurezza e del futuro degli Stati Uniti».
Biden, per i Kim, è «un vecchio senza futuro».
NK's Kim Yo-jong, in response to Biden's threat, says: "It may be taken as a nonsensical remark from a person in his dotage who is not at all capable of taking the responsibility for the security and the future of the US, an old man with no future …"
https://t.co/E4AITcnL55 pic.twitter.com/kxdZied7L5— Thor Ezby (@EzbyThor) April 29, 2023
Va così. La verità agli americani la deve spiegare una leader Nord Coreana: questa è la situazione della democrazia oggi.
Dei numeri offerti da Biden Renovatio 21, come sa il lettore, ha tenuto negli anni debito computo. Si va dagli israeliani che devono «tenere alto l’onore dell’Olocausto», alla compilation del presidente che, stringe la mano a persone immaginarie, vaga senza una meta per la Casa Bianca, promette solennemente di difendere gli abitanti di Urano, accusa Putin di aver invaso la Russia.
Possiamo dire quindi con certezza che, in molti casi, il problema era che non vi fosse in loco il coniglio pasquale a dargli ordini su dove andare.
È così: il condottiero della superpotenza termonucleare guidato dal coniglio pasquale. Questa è la vostra vita ora. Fatevene una ragione.
Immagine screenshot da YouTube
Bizzarria
Adolf Hitler vince ma cambia nome
Adolf Hitler Uunona, 59 anni, consigliere regionale namibiano da venti anni in carica, ha annunciato che rinuncerà ufficialmente al secondo nome «Hitler» dopo essere stato rieletto per il quinto mandato consecutivo nel distretto di Ompundja (regione di Oshana).
Membro del partito al potere Swapo, Uunona ha sempre goduto di un largo consenso locale nonostante il nome che, a livello internazionale, genera inevitabilmente sconcerto. Gli elettori della sua circoscrizione lo hanno costantemente premiato per il suo impegno nella lotta anti-apartheid e per i risultati concreti ottenuti sul territorio.
«Ho già provveduto a cancellare “Hitler” dai miei documenti ufficiali», ha dichiarato ai media namibiani. «D’ora in poi voglio essere chiamato semplicemente Adolf Uunona».
Il lettore di Renovatio 21 sa che la faccenda dell’Hitler negro è risalente.
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L’ex Hitler ha spiegato che ilpadre gli impose quel nome decenni fa senza conoscerne il peso storico né i crimini associati al dittatore nazista; per lui, all’epoca, era semplicemente un nome tedesco abbastanza diffuso nell’ex colonia dell’Africa sud-occidentale tedesca (1884-1915). Solo crescendo il consigliere prese coscienza del macabro retaggio e cominciò a dissociarsene pubblicamente.
«Ho sempre chiarito di non condividere in alcun modo l’ideologia nazista», ha ribadito il già Hitler. «Il mio impegno politico è radicato nella liberazione della Namibia e nello sviluppo delle nostre comunità rurali». In privato, familiari e collaboratori lo chiamano da tempo soltanto «Adolf», un’abitudine che ora desidera estendere a ogni contesto ufficiale.
Il caso richiama la complessa eredità coloniale tedesca in Namibia, dove nomi di origine teutonica restano relativamente comuni. Proprio in quel periodo (1904-1908) le truppe tedesche perpetrarono il genocidio degli Herero e dei Nama, un capitolo storico ancora poco noto a livello globale. Tuttavia, il fatto che esistano nel Paese africani bambini chiamati come il famigerato dittatore nazionalsocialista prova che forse la storia degli orrori coloniali non è esattamente conosciuta, o sentita, dalle popolazioni indigine.
Nonostante l’attenzione mediatica internazionale, lo Hitler namibiano continua a dominare le urne: nelle recenti elezioni locali ha nuovamente stravinto a Ompundja con un margine schiacciante. Per i suoi elettori, il curriculum di vent’anni di servizio concreto – strade, acqua, scuole e sostegno alle famiglie – pesa infinitamente più di un nome che il consigliere ha deciso di lasciarsi definitivamente alle spalle.
Renovatio 21 ritiene che si tratti di un caso in cui qualcuno potrebbe gridare alla frode elettorale: uno vota Hitler, e poi si trova uno qualsiasi, anzi un Uunona. È giusto?
Il cittadino sincero-democratico deve porsi a questo punto la domanda: se la democrazia vuole Hitler, perché toglierlo? Cioè, non è che lo si toglie, semplicemente, gli si cambia nome…
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Immagine dell’Oshana Regional Country
Bizzarria
L’enigma dell’italofonia delle bici giapponesi
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Cargo
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Carolina
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Cavallo
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Clichè
Coccolo
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Colossi
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Taro Negishi
Corrispondente di Renovatio 21 da Tokyo
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Arte
Bibita col DNA di Ozzy Osbourne disponibile con pagamento a rate
Una nuova partnership kitsch tra John «Ozzy» Osbourne e Liquid Death, il marchio di acqua in lattina, ha lanciato sul mercato una serie limitata di lattine di tè freddo infuso con il DNA del «reverendo rock».
Ovviamente il prodotto è andato subito a ruba ed è esaurito. Le lattine sono state tutte tracannate e schiacciate da Osbourne in persona, lasciando «tracce di DNA della sua saliva che ora potete possedere», secondo il sito web di Liquid Death.
Ma diciamoci la verità, non si compra lo scarto salivare di una rockstar per dissetarsi: lo si compra per fare necro-collezionismo probabilmente. Le leggende attorno al personaggio sono molteplici: si diceva che Ozzy fosse un mutante genetico, capace di resistere a secchiate di droga, alla rabbia per aver morso un pipistrello vivo e a un incidente quasi mortale in quad.
«Ozzy Osbourne è 1 su 1», recita il testo pubblicitario del sito, «ma stiamo vendendo il suo vero DNA così potrete riciclarlo per sempre».
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Ogni lattina viene consegnata in un «barattolo per campioni sigillato in laboratorio», etichettato con il nome del donatore, il numero del campione (su dieci) e la data del prelievo. Ozzy ha persino firmato il contenitore, apparentemente dando un assegno in bianco per qualsiasi futura clonazione.
«Ora, quando la tecnologia e la legge federale lo consentiranno, potrete replicare Ozzy Osbourne e godervi la sua musica per centinaia di anni nel futuro», si legge sul sito web. I pezzi disponibili sono solo 10 e sono stati venduti a 450 dollari ciascuno, anche in comode rate.
Vista la rarità del prodotto, il «bagarinaggio online» non poteva mancare: su eBay ce ne sono state due in vendita, ciascuna a migliaia di dollari.
Sui social media, i fan erano entusiasti della partnership di Ozzy con il suo brand, anche se il prezzo ha fatto storcere il naso a qualcuno. «Accidenti, avrei dovuto salvare il tuo DNA quando mi hai sputato addosso nell’84 durante un concerto alla LB Arena», ha scritto un fan su X.
Ozzy Osbourne, che da giovane sul palco aveva pure mangiato un pipistrello, è perito quattro mesi fa. Il fatto che fosse stato iniettato col vaccino COVID, che ci dicono venire da un chirottero di Wuhano, lo rende in qualche modo un personaggio simbolico della pandemica, e non solo di quella: alcuni hanno ipotizzato che la morte, avvenuta dopo una «lunga battaglia» (in genere dicono per qualche ragione così) contro il morbo di Parkinson, potrebbe costituire un caso di eutanasia.
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Carlos Varela via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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