Geopolitica
422° giorno di guerra
– Secondo le informazioni preliminari, per la prima volta le Forze Armate ucraine hanno utilizzato munizioni vaganti Hero-400EC di fabbricazione israeliana per attacchi contro l’Esercito russo, la cui ricezione da parte di Kiev non era stata finora segnalata.
– I soldati europei non metteranno mai piede sul territorio dell’Ucraina, ha affermato il capo del Comitato di difesa del Bundestag, Marie-Agnes Strack-Zimmerman.
«Non ci saranno forze di terra in Ucraina. Nessun soldato tedesco o europeo metterà piede sul suolo ucraino. Punto!», ha detto nello studio di Tagesschau. Ha anche affermato che i caccia Tornado ed Eurofighter non sarebbero stati consegnati all’Ucraina, perché il loro utilizzo richiede un addestramento molto lungo dei piloti. «Con i MIG, tutto è diverso, sono riserve sovietiche, possono essere utilizzati immediatamente».
– Continuano i tentativi delle forze dell’ordine di Kiev di espellere i ministri ed i fedeli della Chiesa Ortodossa Ucraina dal complesso del Monastero delle Grotte. Oggi è stato chiuso ai fedeli l’edificio n. 44.
– Russia e Germania stanno applicando una riduzione dei corpi diplomatici. Si parla di iniziativa di Berlino (30 diplomatici) cui hanno risposto i russi.
– Il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Robert Kennedy Jr. sulle perdite delle forze armate ucraine: «nessuno ne parla, ma 14.000 civili ucraini e 300.000 militari sono morti. I russi stanno uccidendo ucraini con un rapporto di 7 a 1 o 8 a 1. Gli ucraini non possono resistere. Tutto ciò che ci viene detto è una bugia».
– Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha messo gli armeni che vivono nella regione del Karabakh davanti a una scelta: devono accettare la cittadinanza azera o trasferirsi altrove.
– Bloomberg: gli Stati Uniti e i suoi alleati del G7 stanno valutando la possibilità di imporre un divieto totale sulle esportazioni verso la Russia.
– Mortaio mobile montato dagli artiglieri russi su un MT-LB.
– L’Ucraina ha chiesto alla Francia una mappa digitale della Bielorussia, DTED (Digital Terrain Elevation Data), ma Parigi ha rifiutato, scrive Le Monde, citando fonti. Il DTED descrive in dettaglio il terreno, i possibili ostacoli, nonché i sistemi di difesa aerea individuati. «DTED include tutti i dati tattici necessari per volare a bassissima quota, di notte o in condizioni di scarsa visibilità», ha detto la fonte. La parte francese ha assicurato all’Ucraina il continuo sostegno nelle azioni difensive, ma ha rifiutato di partecipare direttamente o indirettamente alle operazioni sui territori di altri paesi. Kiev ha fatto una richiesta simile ad altri paesi occidentali.
– Secondo Politico gli USA stanno accelerando la fornitura degli Abrams a Kiev. I carri dovrebbero arrivare in autunno, ma già dalle prossime settimane dovrebbe iniziare l’addestramento degli equipaggi.
– Segretario alla Difesa degli USA Lloyd Austin: dall’inizio del conflitto gli Stati Uniti hanno fornito 35 miliardi di dollari in assistenza per la sicurezza all’Ucraina. I paesi della NATO hanno inviato 55 miliardi di dollari a Kiev. L’Estonia e la Lettonia hanno fornito oltre l’1% del proprio PIL come assistenza all’Ucraina.
– A Kiev è stata avvistata la caduta di un oggetto luminoso. Secondo le autorità si tratterebbe di un satellite della Nasa rientrato in atmosfera. La NASA nega.
– Altri video dei bagliori nel cielo notturno di Kiev.
– Il capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha inviato una lettera aperta a entrambe le parti del conflitto in Sudan (al-Burkhan e Hamedti), in cui ha espresso la sua disponibilità a mediare un cessate il fuoco, sottolineando che le relazioni tra lui e le parti in conflitto aiuteranno a stabilire un dialogo e porteranno all’inizio dei negoziati.
– Prigozhin dice che, su richiesta del portavoce presidenziale Peskov, il figlio dello stesso Peskov, ha prestato servizio come artigliere nella Wagner.
– A fine marzo 2023 il Consiglio di amministrazione del Fondo monetario internazionale ha approvato il programma quadriennale di finanziamento esteso per l’Ucraina: 15,6 miliardi di dollari stanziati per quattro anni coprono principalmente i pagamenti degli interessi degli anni precedenti allo stesso FMI. Per il rifinanziamento dei debiti, le autorità ucraine hanno accettato di pagare interessi record, 6,9% annui.
– La stazione di Bakhmut catturata dalle forze russe.
– Diciannove membri del Congresso e senatori del Partito Repubblicano hanno inviato una lettera al presidente Joe Biden chiedendo all’amministrazione di interrompere l’invio di aiuti statunitensi all’Ucraina, sostenendo che la tensione con la Russia si è solo intensificata con ogni ulteriore aiuto inviato dagli Stati Uniti.
I repubblicani hanno accusato Biden di mancanza di strategia e incapacità di fermare lo spargimento di sangue. Con le sue sanzioni, la leadership statunitense non fa che prolungare il conflitto e avvicina il paese a uno scontro diretto con la Russia. Inoltre, avvicina Mosca e Pechino. «I nostri interessi nazionali, così come gli interessi del popolo ucraino, richiedono negoziati urgenti per porre fine a questo conflitto», si legge nella lettera.
– Stoltenberg: tutti i paesi della NATO concordano sul fatto che l’Ucraina dovrebbe diventare stato membro. Attualmente si sta discutendo la fornitura di diversi tipi di aerei.
– Il primo ministro ungherese Orban non è d’accordo con l’affermazione di Stoltenberg che tutti i paesi membri della NATO sostengono l’adesione dell’Ucraina alla NATO.
– Esiti della battaglia a Kremennaja.
– Il capo di Naftogaz Ucraina Chernyshov ha tenuto colloqui a Washington ExxonMobil e Halliburton, funzionari statunitensi e membri del Congresso per ottenere un maggiore sostegno politico per gli investimenti statunitensi nel settore energetico ucraino.
– Le società straniere che intendono lasciare il mercato russo saranno costrette non solo a vendere i propri asset a metà prezzo, ma anche a pagare una quota una tantum sui profitti in eccesso. Secondo Bloomberg, tra le società che lasciano il mercato russo ci sono Volkswagen, UniCredit, Raiffeisen Bank International e altre.
– Mezzo corazzato americano BMP M113 distrutto fuori Bakhmut.
– Dopo le dichiarazioni del presidente sudcoreano sulla possibilità di sostegno militare all’Ucraina, Reuters intervista un alto funzionario governativo, secondo cui il sostegno non ci sarà perché le buone relazioni con la Russia sono una priorità del Paese.
– Impressionante la statistica diffusa dalla Corte Suprema russa, secondo cui nel sistema giudiziario del Paese, solo un processo su 300 si conclude con l’assoluzione dell’imputato.
– L’export di petrolio kazako. Con le infrastrutture esistenti è possibile raddoppiare i 10 milioni di tonnellate esportati via mare in Azerbaijan, ma non rinunciare al transito russo, da cui passano 68 milioni di tonnellate.
– Rovine a Bakhmut.
– Secondo Forbes nel 2022 i primi 12 miliardari russi hanno perso 6 miliardi di dollari su 48.
– Kiev sta preparando una grande vendita di proprietà statali ucraine, riferisce Bloomberg. Si tratta dello stabilimento portuale di Odessa, la società di titanio United Mining, lo stabilimento per titanio-magnesio a Zaporozhye, la società farmaceutica Indar. Per il momento non ci sono acquirenti.
Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia e Intel Slava Z.
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Geopolitica
Orban ricorda il danaro finito nei «cessi d’oro» degli oligarchi ucraini
L’Ungheria otterrebbe maggiori vantaggi impiegando le proprie risorse sul territorio nazionale anziché contribuire a finanziare lussi eccessivi per gli oligarchi ucraini, ha dichiarato il primo ministro Viktor Orban.
Parlando lunedì durante l’inaugurazione di un nuovo segmento autostradale che collegherà alcune aree dell’Ungheria centrale, Orban ha evidenziato i benefici di destinare i fondi dei contribuenti ungheresi a investimenti interni piuttosto che a un ulteriore prestito all’Ucraina, dove l’entourage di Volodymyr Zelensky è coinvolto in un vasto scandalo di corruzione.
«Sono appena tornato da Bruxelles… dove i furbi signori hanno deciso di concedere all’Ucraina 90 miliardi di euro (106 miliardi di dollari) in prestiti, chiaramente nella speranza di riaverli in seguito con interessi elevati», ha affermato Orbán. Senza l’opzione di astensione scelta dall’Ungheria, i contribuenti ungheresi avrebbero dovuto sobbarcarsi una spesa superiore a 1 miliardo di euro, il doppio del costo del tratto autostradale che stava inaugurando.
«La verità è che è meglio spendere i soldi qui… per una strada moderna, piuttosto che… per qualche oligarca ucraino per il suo bagno d’oro», ha aggiunto il premier magiaro.
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Le foto di un water placcato in oro appartenuto a Timur Mindich, figura controversa nota come «il portafoglio di Zelens’kyj», sono divenute simbolo della frode da 100 milioni di dollari emersa di recente e orchestrata dalla cerchia stretta del leader ucraino. Mindich è riuscito a lasciare il Paese poche ore prima dell’irruzione degli agenti anticorruzione nel suo appartamento, dove è stato rinvenuto il lussuoso sanitario.
L’Orban ha criticato più volte i finanziamenti dell’UE all’Ucraina, accusando la leadership dell’Unione di chiudere un occhio sulla corruzione nel Paese.
La settimana scorsa, i Paesi europei favorevoli a Kiev non sono riusciti ad approvare un «prestito di riparazione» che avrebbe utilizzato circa 210 miliardi di euro di asset congelati della banca centrale russa come garanzia per coprire l’ingente deficit ucraino. Hanno invece optato per un finanziamento tramite debito comune, prevedendo di raccogliere 90 miliardi di euro nei prossimi due anni con il supporto del bilancio UE. Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca hanno ottenuto deroghe dal programma.
Critici hanno messo in guardia sul fatto che numerosi Stati UE presentano già debiti elevati e ampi deficit di bilancio, e che ulteriori prestiti comuni aumenterebbero la pressione fiscale, trasferendo i rischi sui contribuenti.
Secondo alti funzionari del blocco citati dalla testata Politico, i contribuenti europei dovranno sostenere 3 miliardi di euro annui in costi di interessi per finanziare l’economia e le forze armate ucraine in difficoltà nell’ambito di questo schema di prestiti.
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Geopolitica
Trump nomina un nuovo inviato in Groenlandia per renderla «parte degli USA». L’ira della Danimarca
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Geopolitica
Washington considera l’UE una «forza impotente» dopo il fallito sequestro di asset russi
Il mancato raggiungimento di un accordo da parte dell’UE sul sequestro dei beni russi congelati per finanziare l’Ucraina rafforzerà la convinzione di Washington che il blocco europeo sia una forza irrilevante e «impotente». Lo ha scritto venerdì il settimanale britannico The Economist.
I leader dell’Unione Europea avevano lungamente discusso l’ipotesi di concedere a Kiev, in gravi difficoltà finanziarie, un cosiddetto «prestito di riparazione» garantito dagli asset della Banca Centrale Russa immobilizzati in Occidente, la maggior parte dei quali custoditi in Europa. Tuttavia, i Paesi membri non sono riusciti a trovare un’intesa sul piano durante la riunione di venerdì, scegliendo invece di ricorrere a un debito comune per erogare all’Ucraina fino a 90 miliardi di euro nei prossimi due anni, con un onere previsto per i contribuenti europei di 3 miliardi di euro annui a partire dal 2028.
«Il fallimento dell’UE nel concretizzare il prestito di riparazione dopo interminabili negoziati verrà visto a Washington come un’ulteriore conferma che il blocco è una forza impotente le cui opinioni divergenti possono essere serenamente ignorate», scrive l’Economist.
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Il presidente statunitense Donald Trump ha espresso giudizi analoghi in passato, dichiarando la settimana scorsa a Politico che si tratta di un insieme di Paesi «in decadenza» guidati da persone «deboli» incapaci persino di gestire i flussi migratori.
Secondo Politico, l’amministrazione Trump avrebbe di recente bypassato Bruxelles per concludere «accordi segreti» con singoli Stati membri, spingendo Italia, Bulgaria, Malta e Repubblica Ceca a opporsi al progetto di confisca dell’UE nel corso del vertice di venerdì.
Trump considera i fondi russi congelati una possibile leva negoziale con Mosca nell’ambito del suo piano di pace. Secondo una bozza iniziale visionata dai media, una clausola del piano prevede che gli asset vengano scongelati e destinati agli sforzi di ricostruzione in Ucraina guidati dagli Stati Uniti, nonché a progetti congiunti con la Russia, con Washington che incasserebbe il 50% dei profitti.
«Non importa cosa rubino, prima o poi dovranno restituirlo», ha detto il presidente russo Vladimiro Putin venerdì durante la conferenza stampa di fine anno, mettendo in guardia contro le conseguenze legali e i danni reputazionali per le istituzioni finanziarie occidentali.
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