Connettiti con Renovato 21

Geopolitica

363° giorno di guerra

Pubblicato

il

La Repubblica: L’Italia può fornire all’Ucraina fino a cinque aerei da combattimento, ma solo se lo faranno anche gli alleati europei.

 

– Vladimir Putin: la Russia sospende la sua partecipazione al trattato START. «Nessuno dovrebbe avere pericolose illusioni che la parità strategica globale (nucleare) possa essere distrutta. Se gli Stati Uniti testeranno una nuova arma nucleare, lo faremo anche noi».

 

– Zelens’kyj: se la Cina si unirà alla Russia sarà la terza guerra mondiale, e io credo che la Cina lo sappia. Secondo me la Cina dovrebbe essere alleata nostra.

 

– Gli Stati Uniti attraverso i canali diplomatici hanno informato la Russia dell’imminente visita di Biden a Kiev, le garanzie di sicurezza agli americani non sono state date, ha affermato il direttore dell’FSB. Bortnikov.

 

– Folla oceanica per Putin allo stadio Luzhniki

 

– Il nuovo primo ministro della Moldavia ha annunciato la necessità di smilitarizzare la Transnistria. Dorin Recean ha affermato che la Transnistria dovrebbe essere smilitarizzata, le truppe russe dovrebbero essere espulse da lì, dopodiché sarà necessaria l’integrazione economica e sociale dei cittadini.

 

– Putin ha revocato il suo decreto del 2012 «Sulle misure per attuare la politica estera della Federazione Russa». Tra le altre circostanze, ciò significa che la Russia non parteciperà più «attivamente alla ricerca di modi per risolvere il problema della Transnistria sulla base del rispetto della sovranità, dell’integrità territoriale e dello status neutrale della Repubblica di Moldova nel determinare lo status speciale della Transnistria». Quindi, la Russia non considera più la Transnistria come parte della Moldavia.

 

– La Commissione europea ha definito «speculazione» l’indagine sul Nord Stream di Hersh e ha rifiutato di commentare la conclusione che gli Stati Uniti fossero responsabili del sabotaggio.

 

– La comunità internazionale ha il diritto di chiedere un’indagine approfondita sulle esplosioni del Nord Stream, date le gravi conseguenze del crimine, ha affermato il ministero degli Esteri cinese.

 

– Ankara non si unirà alle sanzioni contro la Russia, ha affermato il ministro degli Esteri turco Çavuşoğlu.

 

– I Paesi che sono dietro il sabotaggio del Nord Stream dovrebbero risarcire la Russia per i danni causati, ha affermato Nebenzia, rappresentante permanente presso le Nazioni Unite. Secondo lui, la Russia con un alto grado di probabilità sa non solo chi, ma anche come è stato fatto esplodere il Nord Stream.

 

– La dichiarazione dei parlamentari israeliani dopo un incontro con Zelens’kyj: «lo Stato di Israele, in quanto parte della comunità occidentale e in quanto Paese che comprende perfettamente l’importanza di difendere la propria indipendenza con le armi nella lotta contro l’aggressione ingiusta e il bombardamento incessante della popolazione civile, non può farsi da parte in questo momento. Israele ha fornito e continuerà a fornire un’ampia assistenza umanitaria all’Ucraina, ma, a nostro avviso, ciò non è sufficiente. Israele ha bisogno di aumentare in modo significativo il suo sostegno all’Ucraina, Israele può e deve fare molto di più di quanto ha fatto finora. Dobbiamo smettere di avere paura e assumere una posizione attiva e inequivocabile in conformità con i valori morali di base, come ci si aspetta da qualsiasi paese occidentale. Dobbiamo aiutare l’Ucraina in tutti i settori in cui la tecnologia israeliana, inclusa la tecnologia militare, può aiutare a proteggere la popolazione civile, la sua libertà e indipendenza. Ci sono momenti nella storia del mondo in cui non ci si può sedere su due sedie. Sosteniamo la cooperazione pratica tra Israele e Ucraina nel campo della difesa aerea e missilistica e in altri settori della difesa. Il rafforzamento dell’alleanza tra Iran e Russia minaccia la sicurezza non solo dell’Ucraina, ma anche di Israele. Israele e Ucraina devono prendere insieme provvedimenti immediati per frenare questo asse del male».

 

– Gli Stati Uniti stanno cercando di estromettere il gruppo Wagner dall’Africa. Washington offre addestramento dell’esercito di Bangui e più aiuti umanitari in cambio del rifiuto da parte del governo della Repubblica centrafricana di coinvolgere i paramilitari russi. A metà dicembre 2022, l’amministrazione statunitense avrebbe consegnato un memorandum al presidente centrafricano Faustin-Archange Touadéra in cui spiegava i vantaggi che avrebbe ricevuto dall’annullamento dell’accordo ufficiale tra la Russia e la Repubblica centrafricana sulla presenza di specialisti militari russi dal 2018, e le conseguenze che Bangui sopporterà, mantenendo la sua alleanza con loro. Questa proposta, consegnata a margine del vertice Usa-Africa tenutosi a Washington dal 13 al 15 dicembre, è stata preparata dal Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Il memorandum, più che altro un ultimatum, concede al capo della Repubblica Centrafricana 12 mesi per rompere l’accordo con la Russia.

 

– Prigozhin ha accusato il ministero della difesa di lesinare proiettili ai suoi uomini, ricevendo l’appoggio di Aksenov e Kadyrov. La situazione sul campo (successo di Prigozhin a Bakhmut, sconfitta dei regolari a Ugledar) complica la posizione dei militari.

 

– Il quotidiano di opposizione bielorusso Nasha Niva, citando quattro fonti riservate, dice che lo scorso novembre il ministro degli esteri Makei si è suicidato. Le motivazioni sarebbero di natura sia personale che politica.

 

– Il presidente azero Aliyev: «Azerbaigian e Armenia stanno lavorando a un accordo di pace. Questo può essere un buon esempio di come paesi con forti differenze storiche possano unirsi e chiudere la pagina dell’ostilità».

 

– Macron: voglio che l’Ucraina vinca, ma non che la Russia venga schiacciata. Alcuni chiedono che la guerra venga portata in territorio russo, ma non è non sarà mai la posizione della Francia.

 

– Putin ha incontrato Wang Yi. Pechino è pronta a rafforzare la cooperazione strategica con Mosca nell’interesse dei nostri paesi e del mondo, ha affermato Wang Yi durante l’incontro.
Le dichiarazioni di Putin: l’obiettivo di 200 miliardi di dollari di scambi tra Russia e Cina sarà raggiunto prima del previsto;  la cooperazione tra la Federazione Russa e la Cina è molto importante per stabilizzare la situazione internazionale; la Russia sta aspettando la visita di Xi Jinping.

 

– Entro pochi giorni la Cina renderà noto un documento che rispecchia la posizione di Pechino sull’Ucraina, ha affermato il rappresentante permanente cinese all’ONU Zhang Jun. Allo stesso tempo, ha sottolineato che la Cina non ha mai definito questo documento un piano di pace: «questo è un documento sulla nostra posizione. Continueremo a sottolineare l’importanza di rispettare la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i paesi. Sottolineiamo che i paesi dovrebbero tener conto degli interessi di sicurezza reciproci».

 

– Dice il ministro degli esteri tedesco Baerbock che l’Ucraina non potrà essere mai sicura fino a che Putin è al potere, a meno che questo non cambi la sua politica di 360°.

 

– La Finlandia entrerà nella Nato da sola se la Turchia manterrà il veto contro la Svezia. Lo riferisce il ministro della difesa finlandese.

 

– Stoltenberg, riguardo al rischio che sostenere l’Ucraina provochi una guerra NATO Russia: fatemi essere chiaro: non ci sono opzioni a rischio zero. Ma il rischio peggiore di tutti è che Putin vinca.

 

 

 

 

 

Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia e Intel Slava Z.

 

 

 

Immagine da Telegram

 

 

 

Continua a leggere

Geopolitica

«Li prenderemo la prossima volta» Israele non esclude un altro attacco al Qatar

Pubblicato

il

Da

Israele è determinato a uccidere i leader di Hamas ovunque risiedano e continuerà i suoi sforzi finché non saranno tutti morti, ha dichiarato martedì a Fox News l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti Yechiel Leiter.

 

In precedenza, attacchi aerei israeliani hanno colpito un edificio residenziale a Doha, in Qatar, prendendo di mira alti esponenti dell’ala politica di Hamas. Il gruppo ha affermato che i suoi funzionari sono sopravvissuti, mentre l’attacco è stato criticato dalla Casa Bianca e condannato dal Qatar.

 

«Se non li abbiamo presi questa volta, li prenderemo la prossima volta», ha detto il Leiter.

 

L’ambasciatore ha descritto Hamas come «nemico della civiltà occidentale» e ha sostenuto che le azioni di Israele stavano rimodellando il Medio Oriente in modi che gli Stati «moderati» comprendevano e apprezzavano. «In questo momento, potremmo essere oggetto di qualche critica. Se ne faranno una ragione», ha detto riferendosi ai Paesi arabi.

Sostieni Renovatio 21

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che, sebbene smantellare Hamas sia un obiettivo legittimo, colpire un alleato degli Stati Uniti mina gli interessi sia americani che israeliani.

 

Leiter ha osservato che Israele «non ha mai avuto un amico migliore alla Casa Bianca» e che Washington e lo Stato Ebraico sono rimaste unite nel perseguire la distruzione del gruppo militante.

 

Il Qatar, che ospita funzionari di Hamas nell’ambito del suo ruolo di mediatore, ha dichiarato che tra le sei persone uccise nell’attacco israeliano c’era anche un agente di sicurezza del Qatar.

 

L’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani, ha denunciato l’attacco come un «crimine atroce» e un «atto di aggressione», mentre il ministero degli Esteri di Doha ha accusato Israele di «terrorismo di Stato».

 

Israele ha promesso di dare la caccia ai leader di Hamas, ritenuti responsabili del mortale attacco dell’ottobre 2023, lanciato da Gaza verso il sud di Israele. L’ambasciatore ha giurato che i responsabili «non sopravviveranno», ovunque si trovino.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

 

Continua a leggere

Geopolitica

Attacco israeliano in Qatar. La condanna di Trump

Pubblicato

il

Da

Israele ha condotto un «attacco di precisione» contro «i vertici di Hamas», hanno annunciato martedì le Forze di difesa israeliane (IDF), poco dopo che numerose esplosioni hanno scosso il quartier generale del gruppo militante palestinese a Doha, in Qatar.   Da parte delle forze dello Stato Ebraico, si tratta di una violazione territoriale inedita, perché – a differenza di casi analoghi in Libano e Iran – condotta in uno Stato «alleato» di Washington e dell’Occidente, cui fornisce capitale e gas. L’attacco pare essere stato diretto ai negoziatori di Hamas, i quali avevano ricevuto dal presidente americano Trump un invito al tavolo della pace poco prima.   L’esercito israeliano ha dichiarato di aver condotto l’operazione in coordinamento con l’agenzia di sicurezza Shin Bet (ISA). Le IDF non hanno indicato il luogo esatto preso di mira dall’attacco.   «L’IDF e l’ISA hanno condotto un attacco mirato contro i vertici dell’organizzazione terroristica Hamas», ha dichiarato l’IDF in una nota. «Prima dell’attacco, sono state adottate misure per mitigare i danni ai civili, tra cui l’uso di munizioni di precisione e di intelligence aggiuntiva».   L’annuncio è arrivato dopo che almeno dieci esplosioni avrebbero scosso il quartier generale di Hamas a Doha. I filmati che circolano online mostrano che l’edificio è stato gravemente danneggiato. Secondo diversi resoconti dei media che citano fonti di Hamas, l’attacco ha preso di mira il team negoziale del gruppo, che stava discutendo l’ultima proposta statunitense sulla cessazione delle ostilità con Israele.   Il Qatar ha condannato il «vile attacco israeliano», descrivendo il luogo interessato dall’attacco come «edifici residenziali che ospitano diversi membri dell’ufficio politico del movimento Hamas».    

Sostieni Renovatio 21

  L’attacco israeliano a Doha è stato un «momento cruciale» per l’intera regione, ha affermato il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, condannando l’attacco come «terrorismo di Stato».   L’attacco a sorpresa non sarà «ignorato» e il Qatar «si riserva il diritto di rispondere a questo attacco palese», ha dichiarato il primo ministro in una conferenza stampa. «Oggi abbiamo raggiunto un punto di svolta affinché l’intera regione dia una risposta a una condotta così barbara».  

Iscriviti al canale Telegram

Al-Thani ha attaccato duramente il suo omologo israeliano, Benjamin Netanyahu, accusandolo di compromettere la stabilità regionale in nome di «deliri narcisistici» e interessi personali. Il Qatar continuerà il suo impegno di mediazione per risolvere le persistenti ostilità con Hamas, ha affermato.   Il primo ministro quatarino ha ammesso che lo spazio per la diplomazia è ormai diventato molto ristretto e che l’attacco ha probabilmente fatto deragliare il ciclo di negoziati dedicato all’ultima proposta avanzata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.   «Per quanto riguarda i colloqui in corso, non credo che ci sia nulla di valido dopo aver assistito a un attacco del genere», ha affermato.   L’attacco israeliano è avvenuto due giorni dopo che il presidente degli Stati Uniti aveva lanciato un altro «ultimo avvertimento» ad Hamas, sostenendo che Israele aveva già accettato termini non specificati di un accordo da lui proposto e chiedendo al gruppo di rilasciare gli ostaggi israeliani ancora detenuti a Gaza. Poco dopo, anche il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dato al gruppo un “ultimo avvertimento”, minacciando Hamas di annientamento e intimando ai militanti di deporre le armi. In seguito alle minacce, Hamas aveva dichiarato di essere pronta a «sedersi immediatamente al tavolo delle trattative» dopo aver ascoltato quelle che ha descritto come «alcune idee da parte americana volte a raggiungere un accordo di cessate il fuoco».   Tuttavia nelle ultime ore è emersa la condanna del presidente statunitense contro l’attacco israeliano. In una dichiarazione pubblicata martedì su Truth Social, Trump ha criticato l’attacco aereo di Israele contro un complesso di Hamas a Doha, sottolineando che la decisione di portare a termine l’operazione all’interno del Qatar è stata presa unilateralmente dal primo ministro Benjamin Netanyahu e non da Washington.   Nel suo post Trump ha affermato che il bombardamento israeliano all’interno di «una nazione sovrana e stretto alleato degli Stati Uniti» non ha «favorito gli obiettivi di Israele o dell’America».   «Considero il Qatar un forte alleato e amico degli Stati Uniti e mi dispiace molto per il luogo dell’attacco», ha scritto, sottolineando che l’attacco è stato «una decisione presa dal primo ministro Netanyahu, non una decisione presa da me».   Trump ha affermato che, non appena informato dell’operazione, ha incaricato l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff di avvertire i funzionari del Qatar, ma ha osservato che l’allerta è arrivata «troppo tardi per fermare l’attacco». Il presidente ha affermato che eliminare Hamas era un «obiettivo degno», ma ha espresso la speranza che «questo sfortunato incidente possa servire come un’opportunità per la PACE».   Da allora Trump ha parlato con Netanyahu, che gli ha detto di voler fare la pace, e con i leader del Qatar, che ha ringraziato per il loro sostegno e ha assicurato che «una cosa del genere non accadrà più sul loro territorio».   La Casa Bianca ha definito l’attacco un incidente «sfortunato». Trump ha dichiarato di aver incaricato il Segretario di Stato Marco Rubio di finalizzare un accordo di cooperazione per la difesa con il Qatar, designato come «importante alleato non NATO».  

Aiuta Renovatio 21

  Nell’operazione circa 15 aerei da guerra israeliani hanno sparato almeno dieci munizioni durante l’operazione di martedì, uccidendo diversi membri di Hamas, tra cui il figlio dell’alto funzionario Khalil al-Hayya. Hamas ha affermato che i suoi vertici sono sopravvissuti all’attacco, descritto come un tentativo di assassinare i negoziatori impegnati a raggiungere un possibile accordo. L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha insistito sul fatto che l’attacco ad Hamas in Qatar è stato un’azione unilaterale e che nessun altro paese è stato coinvolto nell’operazione.   «L’azione odierna contro i principali capi terroristi di Hamas è stata un’operazione israeliana del tutto indipendente. Israele l’ha avviata, Israele l’ha condotta e Israele si assume la piena responsabilità», si legge in una nota.   Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha condannato l’attacco israeliano definendolo una «flagrante violazione della sovranità e dell’integrità territoriale del Qatar». «Tutte le parti devono impegnarsi per raggiungere un cessate il fuoco permanente, non per distruggerlo», ha detto ai giornalisti.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
  Immagine da Twitter  
Continua a leggere

Geopolitica

Lavrov: la Russia non ha voglia di vendetta

Pubblicato

il

Da

La Russia non ha intenzione di vendicarsi dei paesi occidentali che hanno interrotto i rapporti e fatto pressioni su Mosca a causa del conflitto in Ucraina, ha affermato il ministro degli Esteri Sergej Lavrov.

 

Intervenendo lunedì all’Istituto statale di relazioni internazionali di Mosca, Lavrov ha sottolineato che la Russia non intende «vendicarsi o sfogare la propria rabbia» sulle aziende che hanno deciso di sostenere i governi occidentali nel loro tentativo di sostenere Kiev e imporre sanzioni economiche a Mosca, aggiungendo che l’ostilità è generalmente «una cattiva consigliera».

 

«Quando i nostri ex partner occidentali torneranno in sé… non li respingeremo. Ma… terremo conto che, essendo fuggiti su ordine dei loro leader politici, si sono dimostrati inaffidabili», ha affermato il ministro.

 

Secondo Lavrov, qualsiasi futuro accesso al mercato dipenderà anche dalla possibilità che le aziende rappresentino un rischio per i settori vitali per l’economia e la sicurezza della Russia.

Sostieni Renovatio 21

Il ministro ha sottolineato che la Russia è aperta alla cooperazione e non ha alcuna intenzione di isolarsi. «Viviamo su un piccolo pianeta. Costruire i muri di Berlino è stato in stile occidentale… Non vogliamo costruire alcun muro», ha affermato, riferendosi al simbolo della Guerra Fredda che ha diviso la capitale tedesca dal 1961 al 1989.

 

«Vogliamo lavorare onestamente e se i nostri partner sono pronti a fare lo stesso sulla base dell’uguaglianza e del rispetto reciproco, siamo aperti al dialogo con tutti», ha affermato, indicando il vertice in Alaska tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo statunitense, Donald Trump, come esempio di impegno costruttivo.

 

Il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha dichiarato sabato che le aziende occidentali sarebbero state benvenute se non avessero sostenuto l’esercito ucraino e avessero rispettato gli obblighi nei confronti dello Stato e del personale russo, tra cui il pagamento degli stipendi dovuti.

 

Questo mese Putin ha anche respinto l’isolazionismo, sottolineando che la Russia vorrebbe evitare di chiudersi in un «guscio nazionale», poiché ciò danneggerebbe la competitività. «Non abbiamo mai respinto o espulso nessuno. Chi vuole rientrare è il benvenuto», ha aggiunto.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

Continua a leggere

Più popolari