Militaria
Commando britannici in Ucraina per insegnare ad usare armi anticarro
Istruttori militari britannici sono tornati in Ucraina «per insegnare alla gente del posto» come usare l’arma anticarro NLAW, un’armamento fornito dal Regno Unito. Lo riporta il Times of London.
L’articolo, intitolato «Le forze speciali britanniche stanno addestrando le truppe locali in Ucraina: la prima volta i soldati britannici a terra», scrive che le unità che hanno ricevuto l’addestramento sono di stanza intorno a Kiev.
Alcuni soldati inglesi erano stati schierati per la prima volta in Ucraina, «dopo l’invasione della Crimea», nel 2014, anche se il Times non fornisce ulteriori dettagli.
Viene quindi specificato che si sono ritirati nel febbraio di quest’anno «per evitare un conflitto diretto con le forze russe» e ora sono tornati, ancora una volta, senza spiegare perché il «conflitto diretto» non è più un problema.
Il capitano Yurij Myronenko, il cui battaglione è di stanza a Obolon, appena a nord di Kiev, ha spiegato che gli addestratori militari erano venuti per istruire le nuove reclute militari e quelle di ritorno a usare i missili anticarro forniti dalla Gran Bretagna, che la Gran Bretagna ha consegnato a febbraio.
«Abbiamo ricevuto un enorme aiuto militare dalla Gran Bretagna», ha detto Myronenko. «Ma le persone che sapevano come usare le NLAW erano in altri posti, quindi abbiamo dovuto andare su YouTube per insegnare a noi stessi», ha detto, spiegando bene che gli ufficiali britannici erano nella loro unità due settimane fa.
Il ministero della Difesa britannico non ha confermato che i commando britannici siano tornati in Ucraina.
Tuttavia, testimonianze del ruolo dei britannici – oltre a quello, contestato, di canadesi e statunitensi – nell’addestramento anche delle formazioni neonaziste in questi anni abbondano.
Un sedicente ex membro di Azov, intervistato in modo anonimo da un programma di La7, ha parlato del fatto che «gli addestratori più gettonati erano gli inglesi».
Boris Johnson ha fatto una visita a sorpresa a Kiev qualche giorno fa.
La determinazione di Londra in questo conflitto è talmente intensa da essere sospetta.
Come riportato da Renovatio 21, l’ex ministro degli esteri austriaco Karin Kneissl ha parlato di un ruolo britannico nell’escalation ucraina.
La testata russa Sputnik è arrivata a scrivere che «il deputato ucraino Ilya Kiva ha affermato che la tragedia di Bucha è stata preparata dalla SBU e pianificata dall’Intelligence britannica MI6».
Militaria
Ex comandante NATO afferma che l’Irlanda unita potrebbe aiutare Russia e Cina
Un ex comandante della NATO ha messo in guardia sul fatto che l’eventuale unificazione dell’Irlanda potrebbe rappresentare un grave colpo alla sicurezza occidentale, aprendo la strada a un’espansione dell’influenza di Russia e Cina nell’Atlantico settentrionale.
Parlando mercoledì durante un briefing per membri del Parlamento e della Camera dei Lord, il contrammiraglio britannico in pensione Chris Parry ha sostenuto che la perdita della posizione del Regno Unito nell’Irlanda del Nord offrirebbe un’importante opportunità strategica a Mosca e Pechino.
Il Parry ha evidenziato l’importanza delle acque tra l’Irlanda del Nord e la Scozia per i sottomarini nucleari britannici, definendole «essenziali per il nostro deterrente strategico».
«Con un’Irlanda unita, non vi è alcuna garanzia che potremmo schierare i nostri missili balistici», ha dichiarato il contrammiraglio, suggerendo che l’unificazione irlandese potrebbe consentire agli avversari della NATO di minacciare i cavi sottomarini cruciali.
«Il Regno Unito deve valutare la minaccia che una Repubblica d’Irlanda neutrale rappresenta per sé stesso. Credo che il modo migliore per sostenere l’Irlanda ora sia incrementare l’attività della NATO e degli Alleati nelle acque della sua zona economica esclusiva», ha affermato l’ex militare.
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Il Parry ha persino proposto che la NATO conduca esercitazioni nelle acque sotto il controllo irlandese «indipendentemente dall’approvazione di Dublino», sottolineando che il blocco deve essere pronto a «contrastare i nostri potenziali avversari nelle acque irlandesi». Ha aggiunto che la Repubblica dovrebbe avvicinarsi a una cooperazione militare più stretta con la NATO e abbandonare la sua neutralità.
«Se qualcuno attacca la Gran Bretagna, attaccherà anche l’Irlanda… La neutralità non può più essere vista come un’obiezione di coscienza. Se fai parte del mondo libero, devi essere pronto a difenderlo. La Repubblica deve ridurre le sue vulnerabilità», ha dichiarato.
L’Irlanda mantiene una neutralità militare dall’indipendenza nel 1921 e non è membro della NATO, pur collaborando con l’alleanza.
L’idea della riunificazione irlandese – l’unione della Repubblica d’Irlanda con l’Irlanda del Nord, parte del Regno Unito – è contemplata dall’Accordo del Venerdì Santo del 1998. Questo accordo ha posto fine a tre decenni di conflitto tra nazionalisti irlandesi e unionisti filo-britannici, istituendo un governo di condivisione del potere a Belfast e stabilendo che lo status dell’Irlanda del Nord può essere modificato solo con il consenso della maggioranza tramite un voto.
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Immagine di Mike Weston ABIPP/MOD via Wikimedia pubblicata su licenza Open Government Licence version 1.0
Militaria
Zelens’kyj elogia il successo del test del «Flamingo», missile da crociera che può colpire Mosca
War in Ukraine 🇺🇦🇷🇺 FIRST COMBAT USE. Ukraine’s new Flamingo cruise missiles strike deep into Russian territory! These domestically-produced weapons carry 2.5x the warhead of a Tomahawk and have a 3000km range. Game changer? #Ukraine #Flamingo #Russia pic.twitter.com/2qBrbT4NgF
— Skënderbej_ (@AncientAlien01) September 1, 2025
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Militaria
Due bombardieri statunitensi sorvolano di nuovo il Venezuela, scatenando speculazioni su un attacco imminente
Per la seconda volta in meno di una settimana, l’aeronautica militare statunitense sembra aver condotto un volo di bombardieri vicino alla costa del Venezuela, in una chiara dimostrazione di forza.
La notizia segue la conferma, giorni fa, da parte del Comando Sud degli Stati Uniti di una «missione dimostrativa di attacco con bombardieri» nei cieli dei Caraibi meridionali. Secondo i dati di tracciamento dei voli open source, un episodio simile si è verificato nuovamente giovedì.
Il Wall Street Journal ha confermato giovedì pomeriggio: «Due B-1 Lancer sono decollati dalla base aerea di Dyess in Texas e hanno volato vicino al Venezuela, rimanendo però nello spazio aereo internazionale», come riferito da un funzionario statunitense e dai dati di tracciamento dei voli.
Il Pentagono ha ribadito che, secondo i tracciatori di volo, gli aerei sono rimasti sempre nello spazio aereo internazionale prima di invertire la rotta.
In un contesto di crescente presenza militare nei Caraibi, questi nuovi voli di bombardieri hanno alimentato speculazioni, riportate dal WSJ, su una possibile azione militare imminente del presidente Trump contro il governo Maduro.
Negli ultimi decenni, gli Stati Uniti hanno raramente impiegato bombardieri vicino al Sud America, limitandosi di solito a una missione di addestramento annuale programmata. Tuttavia, secondo due funzionari della Difesa, ulteriori missioni con bombardieri potrebbero essere condotte a breve.
I voli di giovedì rappresentano un segnale di «serietà e determinazione», ha dichiarato David Deptula, generale in pensione dell’Aeronautica Militare e preside del Mitchell Institute for Aerospace Studies, un think tank aerospaziale. «Si sta mostrando un’impressionante combinazione di capacità: resistenza, carico utile, autonomia e precisione», ha aggiunto.
Diversi osservatori dei tracciati di volo hanno rilevato che il sorvolo sembrava configurare una «simulazione di attacco», probabilmente supportata da aerei cisterna per il rifornimento in volo.
Riguardo alla possibilità di un’azione militare statunitense contro il Venezuela questa notte, o nelle prossime 24-48 ore, appare altamente improbabile, a causa della presenza nella regione della tempesta tropicale Melissa, che sembra evolvere in un uragano e sta colpendo i Caraibi.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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