Connettiti con Renovato 21

Terrorismo

Deputato inglese pro-life e animalista accoltellato a morte: i terroristi somali finanziati dall’Italia non c’entrano nulla?

Pubblicato

il

 

 

Il membro del parlamento britannico Sir David Amess è stato ammazzato a colpi di pugnale durante un incontro con gli elettori.

 

Amess, 69 anni, nominato Sir dalla regina nel 2015, stava tenendo una «surgery», termine con cui la politica inglese indica le riunioni che gli eletti hanno con i constituents, ossia la propria base elettorale. L’incontro aveva luogo in una chiesa metodista a Leigh-on-Sea, nella regione dell’Essex, una cittadine sulle foci del Tamigi a circa 70 chilometri a Est della capitale.

 

Durante la surgery le persone si mettono in fila e attendono il loro turno per parlare vis-à-vis con il parlamentare. Da quello che si apprende, un 25enne somalo avrebbe aspettato il suo turno per poi avventarsi contro il deputato piantandogli forse dieci coltellate.

 

Amess è morto sul posto, accasciato sul pavimento.

 

Le autorità sabato mattina hanno stabilito che si è trattato di un attacco terrorista.

 

Amess, cattolico, era noto per la sua posizione pro-life su temi come aborto ed eutanasia. Va ricordato anche il suo impegno animalista e per la Brexit

Amess, cattolico, era noto per la sua posizione pro-life su temi come aborto ed eutanasia. Va ricordato anche il suo impegno animalista: votò contro tutto il suo partito (il Conservative Party) una mozione per lo stop alla caccia alla volpe. Era un accesso sostenitore della Brexit.

 

Il parlamentare era da poco uscito con un libro sulla sua lunga esperienza politica in cui avvisava, un po’ profeticamente, in cui entrare in contatto diretto con le persone stava diventando sempre più pericoloso.

 

«Le prime indagini hanno rivelato una potenziale motivazione legata all’estremismo islamista», ha detto la polizia.

Tuttavia, non è stato ancora dato il nome dell’assalitore.

 

Sorgono due domande, a cui ci pare si stia tardando a dare risposta.

 

Quando è arrivato, il ragazzo somalo, in Europa? È per caso venuto con la grande ondata migratoria del 2015, come il terrorista islamico che trucidò decine di adolescenti al concerto di Manchester?

Primo: quando è arrivato, il ragazzo somalo, in Europa? È per caso venuto con la grande ondata migratoria del 2015, come il terrorista islamico che trucidò decine di adolescenti al concerto di Manchester?

 

Secondo: sui giornali internazionali – ma soprattutto, chissà perché – italiani, c’è un balletto in corso, quello sui presunti legami del ragazzo con i terroristi islamisti somali di al Shabaab. Qualcuno dice che potrebbe esserci un’ispirazione, il Corriere della Sera afferma con sicumera che «non era sorvegliato dai servizi di sicurezza né aveva legami con gli Shabaab, le milizie islamiche che operano nel Corno d’Africa.»

 

Il punto sugli Shabaabbi è particolarmente importante per l’Italia. Perché, come ricorderete, il governo Conte bis (il preferito dai grandi giornali, dall’establishment, da tutti quelli che ci hanno rinchiusi e distrutti) pagò un riscatto miliardario proprio ai terroristi islamici per liberare una «cooperante» alle prime armi peraltro finita per convertirsi all’Islam dei suoi rapitori.

 

Il giornale Libero scrisse che furono pagati ai terroristi afroislamisti almeno 40 milioni di euro.

 

Su Renovatio 21 ci siamo chiesti, come tutti, se quei soldi non siano finiti a finanziare altre stragi. Secondo la logica – quella cosa che in era vaccinale è stata abolita – non può che essere così.

 

Lo Stato italiano tratta con i terroristi e li finanzia profumatamente, ma i «terroristi», ora, sono i cittadini non vaccinati, a cui viene impedito di lavorare.

 

E se il terrorista avesse agito su ordine di Shabaab, possibile che l’operazione sia stata finanziata anche grazie ai denari versati dal contribuente italiano?

Rimane la domanda: e se il terrorista avesse agito su ordine di Shabaab, possibile che l’operazione sia stata finanziata anche grazie ai denari versati dal contribuente italiano?

 

Impossibile che lo verremmo a sapere dai nostri servizi. Ma non lo sapremo nemmeno dai servizi inglesi, altrimenti avrebbero magari mandato qualcuno a dare una mano al processo di Giulio Regeni.

 

Impossibile che lo verremo a sapere dai giornali italiani, altrimenti quando parliamo di ragazze occidentali tra gli Shabaab ci ricorderebbero Samantha Lethwaite, la «vedova bianca».

 

Divaghiamo. Intanto muore un politico che incontrava ancora gli elettori (quanti lo fanno ancora in Italia) e che dietro aveva decenni di attività a favore della morale e della vita.

 

 

 

 

 

Immagine di Richard Townshend via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0)

 

 

 

Continua a leggere

Terrorismo

Molteplici allarmi bomba segnalati nelle sinagoghe di Nuova York

Pubblicato

il

Da

Sabato diverse sinagoghe e un museo di Nuova York hanno ricevuto minacce di bombe che alla fine sono state ritenute non credibili, hanno detto le autorità locali.

 

Secondo il dipartimento di polizia di Nuova York, citato da CBS News, ci sono state segnalazioni di esplosivi in ​​tre luoghi di culto a Manhattan: Congregazione Rodeph Sholom, Congregazione Beit Simchat Torah e Chabad di Midtown. Altrove a New York, minacce di bombe furono inviate alla sinagoga di Brooklyn Heights e al Museo di Brooklyn.

 

Le forze dell’ordine hanno affermato che tutti i luoghi hanno ricevuto notifiche via e-mail, sostenendo che c’erano esplosivi nelle vicinanze e richiedendo in diversi casi l’evacuazione. Successivamente le minacce sono state considerate delle bufale, ha detto la polizia, aggiungendo che la questione è sotto inchiesta e finora non è stato stabilito alcun collegamento tra gli incidenti.

 

La NYC Metropolitan Transportation Authority, citata dalla CBS, ha affermato che un pacco insolito è stato segnalato non lontano dalla stazione della metropolitana del Brooklyn Museum, ma i servizi di trasporto non sono stati influenzati.

Sostieni Renovatio 21

Il governatore dello Stato di New York Kathy Hochul ha confermato lo sviluppo, affermando che i funzionari «stanno monitorando attivamente una serie di minacce di bombe» nelle sinagoghe.

 

«È stato stabilito che le minacce non sono credibili, ma non tollereremo individui che seminano paura e antisemitismo. I responsabili devono essere ritenuti responsabili delle loro azioni spregevoli», ha scritto su X.

 

Ad aprile, la polizia neoeboracena aveva segnalato in città un aumento del 45% dei crimini d’odio antisemiti dall’inizio dell’anno, con 96 casi di questo tipo, rispetto ai 66 dello stesso periodo del 2023.

 

Il commissario di polizia Edward Caban ha collegato l’ondata di antisemitismo al conflitto Israele-Gaza attualmente in corso, che ha portato immani proteste nei campus universitari statunitensi, tra cui anche quelli neoeboraceni.

 

Nel frattempo, il Congresso USA ha passato un disegno di legge che criminalizza espressioni considerabili come «antisemite» al punto che lo stesso Vangelo secondo Matteo sarebbe a questo punto illegale.

 

Come riportato da Renovatio 21, una sinagoga di Brooklyn gestita da ebrei ortodossi aveva stupito il mondo quando vi si scoprì, con l’intervento della polizia, la presenza di tunnel e stanze sotterranee segrete.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di Elisa.rolle via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

 

Continua a leggere

Terrorismo

La polizia australiana uccide un altro adolescente accoltellatore islamico «radicalizzato»

Pubblicato

il

Da

La polizia dell’Australia occidentale afferma di aver ucciso a colpi di arma da fuoco un sedicenne che avrebbe accoltellato una persona sabato in un parcheggio.   L’incidente è avvenuto intorno alle 10 a Willetton, un sobborgo meridionale di Perth. Quando la polizia è arrivata sul posto, secondo quanto riferito, l’adolescente si è rifiutato di posare il coltello e ha accusato gli agenti.   «Ci sono indicazioni che si sia radicalizzato online», ha detto domenica il premier dell’Australia occidentale Roger Cook in una conferenza stampa. Ha aggiunto che «sembra che abbia agito esclusivamente e da solo».

Sostieni Renovatio 21

Il commissario di polizia dell’Australia occidentale, Col Blanch, ha detto ai giornalisti che il sospettato era «un maschio caucasico», che si era convertito all’Islam. Secondo quanto riferito, è stato lui stesso a chiamare la polizia, avvertendo che stava per commettere un non meglio specificato “atto di violenza”.   Poco dopo, la polizia ha ricevuto un’altra chiamata, dicendo che «un uomo con un coltello stava correndo nel parcheggio».   L’aggressore ha pugnalato alla schiena un uomo sulla trentina prima dell’arrivo degli agenti. La vittima è stata ricoverata in ospedale e le sue condizioni sono stabili.   Secondo Blanch, l’aggressore aveva problemi di salute mentale e stava seguendo un corso di deradicalizzazione da parte della polizia. Il capo della polizia ha aggiunto che le autorità erano state allertate dalla comunità musulmana locale poco prima dell’incidente.   L’aggressore «ha pubblicato qualcosa online per preoccuparli, ma crediamo che abbia inviato messaggi rilevanti ad alcuni di quei membri che hanno immediatamente risposto chiamando la polizia», ​​ha detto il Blanch.   «I miei pensieri vanno a coloro che sono stati colpiti dall’incidente avvenuto questa notte nel sobborgo di Willetton a Perth», ha scritto su X il primo ministro australiano Anthony Albanese. Ha ringraziato la polizia «per aver agito rapidamente per contenere l’incidente». «Siamo una nazione amante della pace e non c’è posto per l’estremismo violento in Australia», ha scritto l’Albanese, il quale è ora in aperto conflitto con il patron di X Elon Musk per l’ingiunzione di rimuovere il video dell’attacco in chiesa al vescovo assiro Mar Mari Emmanuel avvenuto pochi giorni fa a Wakeley, un sobborgo di Sydney.

Aiuta Renovatio 21

Come riportato da Renovatio 21, dopo l’accoltellamento del vescovo una folla inferocita di fedeli attaccò le forze dell’ordine australiane chiedendo che le fosse dato l’attentatore, un adolescente musulmano che aveva subito dichiarato di averlo fatto per le cose di cui parla Mar Mari Emmanuel nei suoi sermoni, che sono molto popolari anche su YouTube.   Questi due incidenti con accoltellamenti avvengono meno di un mese dopo che un uomo affetto da problemi di salute mentale si era scatenato in un centro commerciale a Sydney, uccidendo sei persone e ferendone 12.   In quest’ultimo caso, come nel più recente, si parla di persone con problemi mentali: Renovatio 21 si domanda, come sempre, quali farmaci psichiatrici stessero assumendo. Riteniamo che non si tratti di un particolare di poco conto.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine screenshot da YouTube    
Continua a leggere

Terrorismo

Gli islamisti manifestano per il «califfato» tedesco ad Amburgo

Pubblicato

il

Da

Sabato nella città di Amburgo si è tenuta una grande manifestazione contro l’islamofobia. Secondo le autorità, l’evento è stato organizzato da una persona legata a un «gruppo estremista affermato».

 

Secondo i dati di polizia pubblicati dalle autorità cittadine, hanno preso parte circa 1.100 manifestanti. Foto e video condivisi sui social media mostrano una grande folla che occupa un’area significativa lungo Steindamm Strasse, nel centro della città.

 

I partecipanti sono stati visti tenere cartelli e manifesti con la scritta: «Germania = dittatura dei valori», «La Palestina ha vinto la guerra dell’informazione» e soprattutto «Kalifat ist der Loesung», cioè «il Califfato è la soluzione». I manifestanti hanno cantato «Allahu Akbar» durante tutto l’evento.

 

Sostieni Renovatio 21

Secondo gli organizzatori, come citato dai media tedeschi, la manifestazione è stata organizzata per protestare contro quelle che hanno definito politiche islamofobe e una campagna di disinformazione mediatica contro i musulmani in Germania. I relatori hanno accusato politici e giornalisti di «bugie a buon mercato» e di «reportage codardi» nel conflitto tra Israele e il gruppo militante Hamas con sede a Gaza.

 

Sui social media si afferma inoltre che gli oratori invocano la creazione di un califfato islamico in Germania, riporta RT. I video mostrano uno degli oratori che definisce il califfato un «sistema che… fornisce sicurezza» ma che è «odiato» e «demonizzato» in Germania. La folla risponde ripetendo «Allahu Akbar».

 

L’organizzatore della manifestazione è stato identificato dal quotidiano locale Hamburger Morgenpost come Joe Adade Boateng, 25 anni, cittadino tedesco e sedicente imam che diffonde quella che il giornale definisce «propaganda islamica» sui social media, compreso TikTok.

 

Secondo quanto riportato dai media, l’uomo è anche membro di Muslim Interaktiv, un’organizzazione ufficialmente designata dal Servizio di sicurezza nazionale (BfV) come «gruppo estremista affermato».

 


Aiuta Renovatio 21

Tale status non porta a un divieto automatico in Germania, ma consente ai funzionari della sicurezza di prendere di mira i membri con tutti gli strumenti di intelligence disponibili, inclusa la sorveglianza segreta, gli informatori riservati e le intercettazioni telefoniche.

 

La polizia tedesca afferma di aver dispiegato grandi forze durante l’evento, che si è concluso «pacificamente» senza incidenti. Tuttavia, nei video condivisi sui social media non si vede alcuna presenza importante della polizia.

 

Il gruppo ha anche tenuto una manifestazione senza preavviso nell’ottobre dello scorso anno che si è conclusa con scontri con la polizia. I manifestanti hanno colpito gli agenti con bottiglie e pietre, ferendone tre. È stato avviato un procedimento penale contro 20 rivoltosi.

 

Nel febbraio 2023, Muslim Interaktiv aveva anche organizzato una protesta contro il rogo del Corano in Svezia, alla quale, secondo i media, hanno partecipato 3.500 persone.

 

Lo sviluppo ha suscitato preoccupazioni tra alcuni politici. Kazim Abaci, portavoce della politica migratoria della fazione socialdemocratica nel Parlamento di Amburgo, ha definito «insopportabile» che agli islamici sia permesso di marciare liberamente per le strade.

 

Secondo l’Hamburger Morgenpost, Herbert Reul, il ministro degli Interni del vicino Land tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia, chiede «da molto tempo» il divieto di Muslim Interaktiv.

 

Come riportato da Renovatio 21, secondo le autorità terroristi jihadisti avrebbero programmato di attaccare gli stadi di calcio duranti i Campionati Europei in partenza tra poche settimane.

 

La Germania si produce, relativamente all’immigrazione islamica, in situazioni sempre più grottesche. Il Gay Pride tedesco 2022 è stato attaccato da quelli che i giornali chiamarono pudicamente «uomini di origine meridionale». L’attacco terroristico nella piccola cittadini di Wuerzburg, che suscitò nel sindaco la preoccupazione che si sarebbero discriminati gli immigrati. Si ricorda anche la vicenda del politico verde di origine cingalese Manoj Subramamian, che si inventò molestie e attacchi nazisti contro di lui, mentre nella città di Hanau abbiamo visto invece parcheggi riservati solo a immigrati e LGBT.

 

La Repubblica Federale, che ha accettato un titanico afflusso di immigrati con la crisi del 2015 grazie alle decisioni di Angela Merkel, è tuttavia già stata traumatizzata dalla questione dell’immigrazione, non solo che il terrorismo che ha colpito il mercatino di Berlino nel Natale 2016 (l’attentatore era entrato con i barconi, dall’Italia) ma anche con il dramma degli stupri di massa al capodanno 2015 davanti al Duomo Colonia: è la tahurrush gamea, la «molestia collettiva» che abbiamo visto consumarsi anche in Italia al capodanno 2021 davanti al Duomo di Milano.

 

Il Paese è annualmente teatro anche degli indimenticabili capodanni di Berlino, con devastazioni perpetrate da immigrati nella più totale sfida alle forze dell’ordine.

 

Come riportato da Renovatio 21, la città di Duesseldorf ha celebrato un anno fa il suo primo cartello stradale islamico.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da Twitter

Continua a leggere

Più popolari