Bizzarria
La nazionale di calcio italiana attaccata dall’Economist: «poca diversità»
La rivista britannica Economist ha pubblicato un articolo in cui lamentava la mancanza di «diversità» nella squadra di calcio italiana.
Mancanza di «diversità» significa prosaicamente l’assenza dalla rosa dei giuocatori persone dalla pelle pigmentata, o di ragazzi caratterizzati da inclinazioni omofile, oppure ancora meglio di casi dove questi fenomeni, direbbe il poeta Brunello Robertetti, si presentano contemporaneamente.
Mancanza di «diversità» significa prosaicamente l’assenza dalla rosa dei giuocatori persone dalla pelle pigmentata, o di ragazzi caratterizzati da inclinazioni omofile, oppure ancora meglio di casi dove questi fenomeni, direbbe il poeta Brunello Robertetti, si presentano contemporaneamente
In rete alcuni si sono chiesti se mai questa denuncia di omegenismo criminale è mai stata fatta per squadre come la Nigeria o il Ghana.
«L’aspetto più sorprendente dei 26 convocati dell’Italia prima di scendere in campo è stato che, unico tra i principali contendenti, non includeva un solo giocatore considerato di colore», ha twittato la pubblicazione inglese, che negli anni mai ha nascosto una sua strana antipatia nei confronti dell’Italia.
L’articolo suggerisce che la vittoria della squadra sull’Inghilterra nella finale degli Europei è stata una «vittoria… per la destra italiana», presumibilmente perché la prima squadra dell’Inghilterra includeva diversi giocatori di colore mentre tra gli undici titolari dell’Italia non ne conteneva nessuno.
L’articolista probabilmente capisce di politica italiano ancora meno di quanto l’allenatore inglese Southgate capisce di rigoristi: di quale destra parla? Di quella che è al governo o quella che è all’opposizione? Specificasse…
«L’aspetto più sorprendente dei 26 convocati dell’Italia prima di scendere in campo è stato che, unico tra i principali contendenti, non includeva un solo giocatore considerato di colore»
The most striking aspect of Italy’s 26-man squad before it took to the pitch was that, alone among the main contenders, it did not include a single player considered as being of colour https://t.co/6OYGu9p69j
— The Economist (@TheEconomist) July 13, 2021
«Tuttavia, le statistiche demografiche illustrano come sia perfettamente normale che l’Italia non abbia giocatori di colore» scrive Summit News. «A differenza di molti altri Paesi europei, la popolazione nera italiana è relativamente bassa: circa l’1,5%, mentre oltre il 92% del paese è di etnia italiana o bianca». «Ciò significa che dei 26 convocati dell’Italia per gli Europei, statisticamente ti aspetteresti che solo 0,39 giocatori della loro rosa siano neri».
Riguardo al caso della nazionale razzista e vincente, di Chiellini e Bonucci, c’è da rammentare che non è la prima stupida campagna anti-italiana intrapresa dall’Economist
«In realtà, l’Italia ha portato un giocatore della squadra nera agli Europei – Moise Kean – quindi i giocatori di colore erano sovrarappresentati nella squadra italiana rispetto ai dati demografici nazionali».
Polemiche simili avevano raggiunto anche la Croazia quando arrivò in finale ai mondiali di Russia contro la Francia. Qualcuno lamentò che i Croati erano tutti bianchi, a differenza dei francesi, che alcuni ritenevano in tutto per tutto una squadra praticamente africana. Gli inni alle squadre multirazziali, in ispecie appunto alla Francia, si registrarono ad esempio nei mondiali francesi del 1998, con Walter Veltroni (l’ex PCI si sceglie sempre dei segretari grandiosi!) a scrivere della bellezza di una squadra che ha tutti i colori possibili.
Non sorprende che la rivista voglia spingere, anche con questi capricci ebeti, per una società multirazziale di individui sradicati così come da programma dei padroni del vapore: un mondo di individui soli e senza radici (etniche, famigliari, sessuali, religiose) pronti a produrre a minor costo, pronti a consumare, pronti a farsi calpestare, sfruttare – magari anche a farsi uccidere, perché, come sapete, sul pianeta siamo troppi…
Ad ogni modo, tornando al caso della nazionale razzista e vincente, di Chiellini e Bonucci, c’è da rammentare che non è la prima stupida campagna anti-italiana intrapresa dall’Economist.
I più giovani non ricorderanno le copertine del 2001 contro il Primo Ministro Silvio Berlusconi («Why Berlusconi is unfit to lead Italy», «perché Berlusconi non è adatto a guidare l’Italia») o quelle, pochi anni dopo con l’immagine dell’Italia «real sick man of Europe», «vero malato d’Europa». Il direttore dell’Economist dell’epoca, Bill Emmott, fu autore anche di un documentario borioso e noioso, Girlfriend in a coma, dove attaccava Berlusconi e l’Italia, che diceva di amare, o così almeno doveva credere lo spettatore mentre il calvo barbuto giornalista, ovviamente raccattato subito dal giornale agnelliano La Stampa, faceva abluzioni alle terme di Saturnia.
L’Economist sostiene laglobalizzazione, e si autodefinisce «un prodotto del liberalismo caledoniano di Adam Smith e David Hume», in pratica l’house organ del neoliberalismo mondialista.
Non sorprende che voglia spingere, anche con questi capricci ebeti, per una società multirazziale di individui sradicati così come da programma dei padroni del vapore: un mondo di individui soli e senza radici (etniche, famigliari, sessuali, religiose) pronti a produrre a minor costo, pronti a consumare, pronti a farsi calpestare, sfruttare – magari anche a farsi uccidere, perché, come sapete, sul pianeta siamo troppi…
Immagine © Presidenza della Repubblica via Wikimedia
Animali
Trafficante di droga latitante catturato mentre passeggiava con un delfino morto
La polizia russa ha arrestato un sospettato di traffico di droga di 40 anni, dopo che è stato visto dalle telecamere a circuito chiuso mentre trasportava con disinvoltura quello che è stato descritto come un «delfino morto» nella località di Sochi sul Mar Nero.
Un bizzarro video che circola online mostra l’uomo, che era su una lista di ricercati, mentre trasporta il cetaceo defunto nel suo appartamento.
La polizia locale ha detto giovedì che dopo aver esaminato il filmato, ha identificato l’uomo come un fuggitivo della regione di Mosca, ricercato con l’accusa di traffico di droga.
A russian man wanted for drug dealing was caught after walking down the streets with a dead dolphin. pic.twitter.com/sSEPZ3Qjg3
— BroSINT 69™ (@osint_69) April 26, 2024
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La polizia russa ha descritto l’animale come un «delfino morto», anche se i filmati suggeriscono che in realtà si trattasse di una focena, una piccola specie di balena imparentata più con i beluga e i narvali che con i delfini.
L’animale era già morto quando il sospettato lo ha trovato sulla spiaggia, ha osservato la polizia, senza spiegare perché avesse deciso di portarlo con sé.
Il sospettato è stato preso in custodia nella sua residenza nella cittadina balneare di Adler, appena a sud di Sochi. Tra breve sarà consegnato alle autorità della regione di Mosca per affrontare l’accusa di traffico di droga in quantità eccezionalmente elevate. Se ritenuto colpevole, rischia tra i 15 e i 20 anni dietro le sbarre.
Come riportato da Renovatio 21, il traffico di droga e le grandi creature marine si sono incrociati in un’altra storia di questi tempi, quella degli squali strafatti di cocaina a causa dei carichi criminali finiti in mare.
È noto che cetacei sono stati addestrati per fini militari, al punto che vi è un beluga in Norvegia sospettato di essere una spia russa. È possibile che le organizzazioni criminali utilizzino i mammiferi marini per i loro loschi piani?
Ci chiediamo quindi: che anche la focena morta del Mar Nero fosse direttamente coinvolta in uno schema di narcotraffico?
Dopo le nefandezze viste in questi ultimi mesi da parte di orche, delfini e balenotteri, niente ci potrebbe ancora stupire.
Anzi diciamo pure che non vi sarebbe nessuna sorpresa a scoprire che la bestia marina era in realtà il vero capo del traffico criminale.
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Immagine screenshot da Twitter
Bizzarria
Accademici della Nuova Guinea attaccano Biden per i discorsi sullo zio cannibalizzato
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Bizzarria
Donna trasporta cadavere in banca per avere un prestito
Una donna in Brasile è stata presa in custodia dopo aver trasportato il cadavere di un uomo anziano in una banca, sostenendo che era suo zio e che avrebbe firmato un prestito, secondo quanto riferito dai giornali locali, che citano la polizia locale.
Erika de Souza Vieira Nunes, che affermava di essere la nipote e badante del 68enne Paulo Roberto Braga, martedì ha portato il cadavere in una banca in un sobborgo di Rio e ha detto al cassiere che l’uomo voleva un prestito di 17.000 reais (circa 3000 euro).
Lei teneva una penna e spostava la mano in avanti senza ottenere alcuna risposta, come mostra il filmato della telecamera di sicurezza della banca.
«Zio, stai ascoltando? Devi firmare», avrebbe detto, suggerendo di firmare per lui. «Firma, così non mi fai più venire il mal di testa, non ne posso più», aggiunse la donna, afferrando da dietro il collo dell’uomo con la mano.
«Non penso che stia bene. Non ha un bell’aspetto», ha osservato diffidente un dipendente, con Nunes che ha risposto «Non dice niente, è fatto così».
🇧🇷 #Brasil
📹 A woman in Brasil brought her dead uncle to the bank in order to take credit in the name of dead man.
Bank clerks realized the situation and called the police. pic.twitter.com/D2CDMRizNS
— Journalite (@journaIite) April 17, 2024
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Poi si è rivolta al defunto: «Se non stai bene, ti porto in ospedale».
Il personale della banca si è insospettito poiché la testa dell’uomo continuava a cadere all’indietro e hanno chiamato la polizia. che hanno arrestato sul posto la donna. La Nunes è stata accusata di frode. Il cadavere è stato portato all’obitorio.
«Sapeva che era morto… era morto da almeno due ore», ha detto mercoledì l’ufficiale investigativo, Fabio Luiz Souza, al programma di notizie Bom Dia Rio. «Non mi sono mai imbattuto in una storia come questa in 22 anni», ha aggiunto il poliziotto, il quale ha riferito che segni visibili di livor mortis (la decolorazione del corpo nei cadaveri) non lasciano dubbi sullo stato del Braga.
Successivamente è stato stabilito che Braga era morto diverse ore prima del suo viaggio in banca. La polizia ha detto che esaminerà le circostanze della morte dell’uomo e cercherà di determinare se Nunes è effettivamente sua nipote e se altre persone sono state coinvolte nel presunto tentativo di commettere una frode bancaria.
La vicenda fa pensare ad una pellicola di fine anni Ottanta oramai dimenticata, Weekend at Bernie’s (in italiano Weekend con il morto), dove una coppia di amici, sorpresi dalla morte improvvisa del loro ricco ospite, cominciano a portarlo in giro fingendo che sia ancora vivo.
In molti usano la trama del film per descrivere la situazione della Casa Bianca sotto Joe Biden, il quale, peraltro ha appena raccontato una poderosa balla a base proprio di uno zio morto, in questo caso mangiato da cannibali guineani.
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