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Geopolitica

600° giorno di guerra

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– Le truppe russe hanno lanciato un’offensiva continua, riferisce The Economist. Tutta l’attenzione delle forze armate ucraine e dei loro alleati è ora concentrata sulla città di Avdeevka, che «si trova in una sacca strategica, circondata su tre lati da posizioni nemiche». Secondo la testata britannica, «questa è una delle più grandi offensive della Russia dalla primavera dello scorso anno», il cui scopo è cercare di spingere le forze armate ucraine in un «calderone». Le truppe russe hanno tutte le possibilità di portare a termine con successo un’offensiva che darebbe un «forte colpo al morale dell’Ucraina» e dei suoi alleati.

 

– Confronto del fronte in Ucraina con quello di Gaza. Israele, commentano alcuni osservatori, ha schierato truppe in numero paragonabile a quello delle truppe russe entrate in Ucraina nel 2022.

 

– Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU non ha approvato il progetto di risoluzione della Russia su Gaza e Israele sul cessate il fuoco. Hanno votato a favore: Russia, Cina, Emirati Arabi Uniti, Gabon e Mozambico. Contro: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Giappone. Astenuti: Albania, Brasile, Ghana, Malta, Svizzera, Ecuador. Il rappresentante americano ha spiegato il voto contrario affermando che la risoluzione non condanna Hamas.

 

– Ieri notte le forze ucraine hanno sferrato un attacco missilistico contro le basi aeree di elicotteri russi a Berdjansk e Lugansk. Non vi è un bilancio ufficiale russo delle perdite, che potrebbero essere state significative (le fonti ucraine ipotizzano 9/10 elicotteri danneggiati). I canali russi ipotizzano l’uso di missili ATACMS, ufficialmente non ancora consegnati dagli USA a Kiev.

 

New York Times: Israele ha chiesto agli USA 10 miliardi di dollari di aiuti. La cifra è 5 volte più alta di quella che Washington pensava di stanziare.

 

– Ilham Aliyev ha innalzato la bandiera nazionale dell’Azerbaigian a Khankendi (ex Stepanakert).

 

 

– La controffensiva delle forze armate ucraine è «completamente fallita», ha dichiarato Putin. Allo stesso tempo, secondo il presidente, Kiev sta preparando nuove operazioni offensive in alcuni settori del fronte. Il presidente ha sottolineato che le forze armate russe stanno migliorando la loro posizione «lungo tutta la linea di contatto». «Questo vale sia per le direzioni di Kupjansk e Zaporiggia, sia per la direzione di Avdeevka».

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– Il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen, riferendosi al sostegno simultaneo sia a Israele che all’Ucraina: possiamo permetterci due guerre.

 

– Putin a Pechino parteciperà al forum One Belt One Road. Intanto Lavrov, che ieri ha partecipato ai lavori preparatori, si recherà in Corea del Nord.

 

– Le riserve negli impianti di stoccaggio sotterraneo del gas (UGS) nei paesi dell’Unione Europea hanno raggiunto il 97,89% – il massimo nell’intera storia delle osservazioni, dall’inizio del 2011.

 

– Giornalista: Saremo in grado di far fronte sia all’Ucraina che a Israele? Biden: Per l’amor di Dio, noi siamo gli Stati Uniti d’America! La nazione più potente nella storia del mondo. Possiamo occuparci di entrambe queste questioni e continuare a sostenere la nostra difesa internazionale comune. Abbiamo l’opportunità e la responsabilità di farlo. Siamo la nazione principale [sulla Terra]. Chi se non noi?

 

– Gli scienziati dell’Università di Harvard hanno accusato l’Azerbaigian di distruzione sistematica del patrimonio culturale nei territori armeni conquistati.
L’articolo 4 della Convenzione dell’Aia del 1954 per la «Protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato» impone il divieto assoluto di qualsiasi atto di rappresaglia contro i beni culturali. In precedenza, le conclusioni sulla distruzione del patrimonio culturale armeno erano state confermate da scienziati di importanti università e dall’organizzazione di volontariato Caucasus Heritage Watch. Secondo i calcoli degli esperti, l’Azerbaigian ha distrutto 89 chiese medievali, 5.840 croci e più di 22.000 lapidi. Gli esperti esortano l’Azerbaigian a fermare immediatamente la distruzione del patrimonio culturale e a rispettare il valore storico dei monumenti armeni.

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– Sondaggio Faes Focus in Azerbaijan: secondo il 72,5% degli Azeri dopo la riconquista del Kharabak, bisogna continuare la guerra portandola in territorio armeno.

 

– Casa Bianca in pressing sul parlamento per ottenere il consenso al nuovo pacchetto di aiuti a Israele e Ucraina assieme. L’ importo previsto supera i 2 miliardi di dollari.

 

– Anche prima della crisi in Medio Oriente era chiaro che il sostegno all’Ucraina aveva raggiunto il picco e sarebbe declinato (New York Times).

 

– Putin ieri ha parlato con i presidenti di Palestina, Egitto, Iran e Siria. In serata, in un colloquio con Netanyahu, ha espresso condoglianze per le vittime degli attacchi di Hamas e condanna per tutte le azioni che provocano vittime civili.

 

– Sondaggio KIIS. Il 30% degli Ucraini pensa che ci siano dei conflitti fra la dirigenza politica e quella militare e il 32% che gli alleati occidentali si stiano stancando di sostenere Kiev. La maggioranza continua a pensare che vi sia intesa fra politici e militari e che il sostegno occidentale sia solido.

 

– Nel suo nuovo “vaticinio” Vladislav Surkov, per la gioia dei neo eurasisti, profetizza che la vittoria russa in Ucraina farà nascere una grande alleanza del nord fra USA, Russia e UE, basata su radici culturali comuni.

 

– Zelens’kyj dice che nella striscia di Gaza sono attualmente bloccati 260 cittadini ucraini e il governo sta cercando di evacuarli.

 

– Secondo uno studio della Banca Mondiale, grazie all’aumento delle esportazioni di risorse naturali, dal 2003 al 2020, la crescita media del PIL dell’Azerbaigian ha raggiunto l’8% (il massimo è stato registrato nel 2006: +34,5%) (Rossijskaja Gazeta).

 

– Secondo il think tank USA Chatham House, Putin sta deprivatizzando alcuni settori dell’economia per affidarli a funzionari di medio livello e provata fedeltà.

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– Il rappresentante speciale degli Stati Uniti per la ricostruzione dell’Ucraina Penny Pritzker è arrivata a Kiev, ha annunciato l’ambasciatrice americana in Ucraina Bridget Brink. Pritzker è stata nominata a metà settembre ed è la prima volta che viene in Ucraina. Ha riferito ai media dell’esistenza di determinate condizioni alle quali Kiev avrebbe ricevuto finanziamenti.

 

– Yuliya Mostovaya, di New Voice of Ukraine, dice che Zelensky avrebbe chiesto informalmente alle testate giornalistiche di silenziare i casi di corruzione fino alla fine della guerra.

 

– Incontrando Orban a Pechino, Putin dice che la Russia conserva relazioni con diversi paesi europei occidentali, Ungheria in testa.

 

– Orban dice che l’Ungheria ha fatto il possibile per preservare le relazioni con la Russia.

 

– Secondo un’indagine condotta tra i bambini di 5-6 anni, solo il 15% dei bambini in età prescolare di Kiev parla abitualmente l’ucraino. Un altro 65% utilizza parte delle parole russe e ucraine o parla prevalentemente russo e prende in prestito alcune parole ucraine. Il 20% dei bambini in età prescolare non capisce quasi nulla della lingua ucraina, ha riferito il fondatore dell’organizzazione «Spilnomova» Andrey Kovaliov. A scuola, un bambino inizia a capire l’ucraino, ma questo non significa che diventi la lingua dominante per lui. Gli scolari di Kiev rimangono prevalentemente russofoni, parlano russo durante le pause e si trovano in un ambiente prevalentemente russofono. «La scuola ucraina prevede solo che il bambino impari l’ucraino come seconda lingua. Solo il 10% dei meme utilizzati dagli adolescenti di Kiev è in ucraino, il 90% è in russo o in inglese», ha detto Kovaliov.

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– Sono 16 i cittadini russi morti nell’attacco di Hamas ad Israele. Altri 8 risultano dispersi. Lo comunica l’ambasciata russa nel paese.

 

– Ieri la presidente moldava Sandu ha definito la Russia la principale minaccia alla sicurezza nazionale della Moldavia. Oggi il primo ministro Recean ha chiesto l’aiuto alla Russia con l’evacuazione dei cittadini moldavi da Israele.

 

– I nostri alleati occidentali sono stanchi della guerra in Ucraina e vorrebbero che finisse. Ma la guerra continua, su vasta scala. Lo ha detto il ministro delle finanze ucraino Sergei Marchenko a Reuters.

 

– Secondo il ministero degli esteri del Qatar, Doha ha mediato fra Russia e Ucraina il ritorno alle famiglie in Ucraina di molti bambini che si trovavano in Russia.

 

– La Corte costituzionale della Georgia ha ritenuto che il presidente abbia violato la legge sui viaggi all’estero, che consente l’avvio della procedura di impeachment.

 

– La nuova legge russa sull’avvocatura potrebbe prevedere il diritto dell’Ordine di appartenenza di revocare il titolo di avvocato ai membri che trascorrono all’estero un periodo superiore ad un anno.

 

 

Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia.

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Geopolitica

Orban: l’UE annega nella corruzione

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L’UE continua a rivendicare la sua «superiorità morale» nonostante sia «annegata» nella corruzione, ha affermato il primo ministro ungherese Viktor Orban, accusando Bruxelles e Kiev di proteggersi a vicenda dagli scandali di corruzione.   Venerdì Orban ha attaccato duramente la leadership dell’UE in un’intervista a Kossuth Radio, evocando l’ultimo scandalo di corruzione che ha colpito l’Unione all’inizio di questa settimana. La Procura europea (EPPO) ha formalmente accusato tre sospettati di alto profilo, tra cui l’ex responsabile della politica estera dell’Unione e vicepresidente della Commissione europea, Federica Mogherini, di frode, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale.   Il primo ministro ungherese ha tracciato parallelismi tra la vicenda e la serie di scandali di corruzione che hanno colpito l’Ucraina, tra cui il sistema di tangenti da 100 milioni di dollari legato alla cerchia ristretta di Volodymyr Zelens’kjy. Nonostante lo scandalo, Bruxelles ha cercato di ottenere 135 miliardi di euro per sostenere Kiev nel corso del prossimo anno.

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L’UE non è riuscita a fornire una risposta adeguata allo scandalo di corruzione in Ucraina, ha affermato Orban, accusando la leadership dell’Unione di voler coprire Kiev. «L’UE sta annegando nella corruzione. I commissari sono accusati di gravi reati, la Commissione e il Parlamento sono travolti dallo scandalo, eppure Bruxelles continua a rivendicare la superiorità morale. La corruzione in Ucraina dovrebbe essere denunciata dall’UE, ma ancora una volta è la solita vecchia storia: Bruxelles e Kiev si proteggono a vicenda invece di affrontare la verità», ha scritto Orban su X, condividendo un estratto dell’intervista.   Le sue osservazioni seguono le dichiarazioni rilasciate all’inizio di questa settimana dal ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, che ha accusato l’UE di essere riluttante a denunciare la corruzione ucraina «perché anche Bruxelles è costellata da una rete di corruzione simile».   «Nessuno ha chiesto conto agli ucraini delle centinaia di miliardi di euro di aiuti dell’UE dopo che è stato rivelato che in Ucraina si stava verificando corruzione ai massimi livelli statali», ha detto lo Szijjarto ai giornalisti, aggiungendo che il denaro dei contribuenti europei finisce in ultima analisi nelle «mani di una mafia di guerra».  

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Geopolitica

Per gli USA ora la normalizzazione delle relazioni con la Russia è un «interesse fondamentale»

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Gli Stati Uniti hanno indicato il rilancio dei rapporti normali con la Russia e l’interruzione rapida della guerra in Ucraina come priorità assolute nella loro nuova Strategia per la sicurezza nazionale, diffusa venerdì dalla Casa Bianca, ponendoli tra gli obiettivi cardine per gli interessi americani.

 

Il documento di 33 pagine delinea la prospettiva di politica estera delineata dal presidente Donald Trump, affermando che «è un interesse essenziale degli Stati Uniti negoziare una rapida cessazione delle ostilità in Ucraina», al fine di «stabilizzare le economie europee, scongiurare un’escalation o un allargamento imprevisto del conflitto e ricostruire la stabilità strategica con la Russia».

 

Si evidenzia come il conflitto ucraino abbia «profondamente indebolito le relazioni europee con la Russia», minando l’equilibrio regionale.

 

Il testo rimprovera i dirigenti europei per le «aspettative irrealistiche» sull’evoluzione della guerra, precisando che «la maggioranza degli europei anela alla pace, ma tale aspirazione non si riflette nelle politiche adottate».

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Washington, prosegue il rapporto, è disposta a un «impegno diplomatico sostanziale» per «supportare l’Europa nel correggere la sua rotta attuale», reinstaurare l’equilibrio e «ridurre il pericolo di scontri tra la Russia e gli Stati europei».

 

A differenza della strategia del primo mandato di Trump, che accentuava la rivalità con Russia e Cina, la versione attuale sposta l’asse sull’emisfero occidentale e sulla tutela del suolo patrio, dei confini e delle priorità regionali. Esorta a riallocare le risorse dai fronti remoti verso minacce più immediate e invita la NATO e i Paesi europei a farsi carico in prima persona della propria sicurezza.

 

Il documento invoca inoltre l’arresto dell’espansione della NATO, una pretesa a lungo avanzata da Mosca, che la indica come una delle ragioni principali del conflitto ucraino, interpretato come una guerra per interposta persona orchestrata dall’Occidente.

 

In sintesi, la strategia segna un passaggio dall’interventismo universale a un approccio estero più pragmatico e contrattuale, sostenendo che gli Stati Uniti debbano intervenire oltre i propri confini solo quando gli interessi nazionali sono direttamente coinvolti.

 

Si tratta del primo di una sequenza di rilevanti atti su difesa e politica estera che l’amministrazione Trump si accinge a emanare, tra cui una Strategia di Difesa Nazionale rivista, la Revisione della Difesa Missilistica e la Revisione della Postura Nucleare, tutti attesi in linea con l’impostazione del documento.

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Geopolitica

Israele potrebbe iniziare a deportare gli ucraini

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Decine di migliaia di rifugiati ucraini in Israele rischiano la deportazione entro la fine del prossimo mese, a causa del protrarsi del ritardo governativo nel rinnovare il loro status legale. Lo riporta il quotidiano dello Stato Giudaico Haaretz.   La tutela collettiva offerta a circa 25.000 ucraini in seguito all’aggravarsi del conflitto in Ucraina nel 2022 necessita di un’estensione annuale, ma gli attuali permessi di soggiorno scadono a dicembre.   Tuttavia, Israele non si è dimostrato particolarmente ospitale verso molti di questi migranti, in particolare quelli non eleggibili alla «Legge del Ritorno», una legge fondamentale dello Stato di Israele implementata dal 1950che garantisce a ogni ebreo del mondo il diritto di immigrare in Israele e ottenere la cittadinanza, basandosi sul legame storico e religioso del popolo ebraico con la Terra Promessa. Secondo i resoconti dei media locali, gli ucraini non ebrei ottengono spesso solo una protezione provvisoria, devono fare i conti con norme d’ingresso stringenti e sono esclusi dalla residenza permanente o dagli aiuti sociali, finendo intrappolati in un limbo legale ed economico.

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In carenza di un ministro dell’Interno ad interim, la competenza su tale dossier è passata al premier Benjamino Netanyahu, ma una pronuncia non è ancora arrivata, ha precisato Haaretz.   L’Autorità israeliana per la Popolazione e l’Immigrazione ha indicato che la pratica è in esame e che una determinazione verrà comunicata a giorni, ha aggiunto il giornale.   Anche nell’Unione Europea, l’assistenza ai profughi ucraini è messa alla prova, con vari esecutivi che stanno tagliando i piani di supporto per via di vincoli di bilancio. Dati Eurostat mostrano un recente incremento degli arrivi di maschi ucraini in età da leva nell’UE, in scia alla scelta del presidente Volodymyr Zelens’kyj di allentare i divieti di espatrio per la fascia 18-22 anni. Tale emigrazione continua di uomini abili al reclutamento sta acutizzando le già critiche carenze di forza lavoro in Ucraina.   Germania e Polonia, i due Stati membri che accolgono il maggior numero di ucraini, hanno di recente varato restrizioni sui sussidi, malgrado un calo del consenso popolare.   Il presidente polacco Karol Nawrocki ha annunciato il mese scorso che non rinnoverà gli aiuti sociali per i rifugiati ucraini oltre il 2026. A quanto pare, l’opinione pubblica polacca sui profughi ucraini si è inasprita dal 2022, per via di frizioni sociali e del diffondersi dell’idea che rappresentino un peso o una minaccia criminale.   Quest’anno, i giovani ucraini hanno provocato quasi 1.000 interventi delle forze dell’ordine per scontri, intossicazione alcolica e possesso di armi non letali in un parco del centro di Varsavia, ha rivelato all’inizio della settimana Gazeta Wyborcza.   Una sorta di cecità selettiva, o di compiacenza, di Tel Aviv nei confronti del neonazismo ucraino pare emergere anche da dichiarazioni dell’ambasciatore dello Stato Ebraico a Kiev, che ha detto di non essere d’accordo con il fatto che Kiev onori autori dell’Olocausto della Seconda Guerra Mondiale come eroi nazionali, tuttavia rassicurando sul fatto che tale disputa non dovrebbe rappresentare una minaccia per il sostegno israeliano al governo ucraino.

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Secondo un articolo del Washington Post, circa la metà dei 300.000 ebrei ucraini sarebbero fuggiti dal Paese dall’inizio del conflitto con la Russia.   Come riportato da Renovatio 21le pressioni dell’amministrazione Biden su Tel Aviv per la fornitura di armi a Kiev risale ad inizio conflitto.   Tre anni fa l’ex presidente russo e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev aveva messo in guardia Israele dal fornire armi all’Ucraina in risposta alle affermazioni secondo cui l’Iran sta vendendo missili balistici e droni da combattimento alla Russia.   Israele a inizio 2022 aveva rifiutato la vendita di armi cibernetiche all’Ucraina o a Stati, come l’Estonia, che potrebbero poi rivenderle al regime Zelens’kyj.  

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