Geopolitica
549° giorno di guerra

– Continua intensa la battaglia nei dintorni e nella parte meridionale del piccolo villaggio di Robotino (Zaporiggia). Ucraini all’attacco con forze numerose e di livello, russi sulla difensiva e al contrattacco. Su questo fronte sono ingenti le perdite complessive in termini di vite umane e di mezzi, probabilmente seconde solo alla lunga ed estenuante battaglia di Bakhmut.
– Il Guardian scrive che i generali della NATO potrebbero aver convinto l’Ucraina a cambiare la strategia sullo sfondo di una controffensiva in stallo. Media cita fonti anonime. Secondo il quotidiano, la scorsa settimana alcuni membri di alto rango del comando della NATO, tra cui il comandante delle forze americane in Europa, il generale Christopher Cavoli e l’ammiraglio britannico Anthony Radakin, si sono incontrati con il comandante in capo delle truppe ucraine Valery Zaluzhny al confine polacco-ucraino. «L’obiettivo dell’incontro, durato cinque ore, è stato quello di contribuire a reimpostare la strategia militare dell’Ucraina. … Il principale punto di discussione è stato quello delle azioni che potrebbero aiutare i progressi della controffensiva ucraina, in fase di stallo».
– Due aerei ucraini si sono scontrati in volo il 25 agosto nella regione di Zhytomyr con la morte di 3 piloti. Non corrisponde al vero la notizia che si trattava di MIG da combattimento, erano infatti 2 L-39 Albatros di fabbricazione cecoslovacca che nell’aviazione ucraina sono utilizzati come velivoli da addestramento.
– Lukashenko e la morte di Prigozhin: non riesco a immaginare che lo abbia fatto Putin, che sia colpa di Putin. Un lavoro troppo grossolano e poco professionale, oltre tutto. Non è da Putin.
– In Polonia il trasporto ferroviario è rimasto paralizzato per qualche ora. «Attacco al sistema di sicurezza della circolazione ferroviaria. Qualcuno ha fermato più di 20 treni e ha trasmesso l’inno russo»: «Venerdì sera nella zona di Stettino si è verificata la paralisi del traffico ferroviario. Qualcuno si è introdotto nel sistema di sicurezza delle ferrovie e, utilizzando le frequenze ferroviarie, ha iniziato a usare la propria radio per trasmettere l’allarme quasi ininterrottamente. Quasi, perché verso le 22 l’inno nazionale russo è stato trasmesso dai radiotelefoni. Le linee ferroviarie polacche avevano già avvisato del problema sia la sicurezza ferroviaria che la polizia. L’allarme è rientrato verso mezzanotte nella zona di Stettino, ma la situazione ha cominciato a ripetersi in altre parti della Polonia. Oltre 20 treni sono stati interessati dai ritardi».
– Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Germania, l’Italia e la Francia non hanno intenzione di scongelare i beni russi fino a quando la Russia non pagherà i danni all’Ucraina, hanno dichiarato i consiglieri per la sicurezza nazionale dei cinque Paesi in una riunione tenutasi giovedì a Washington. «Il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan ha riunito giovedì alla Casa Bianca i colleghi di Gran Bretagna, Germania, Italia e Francia. I partecipanti all’incontro hanno preso atto che i beni sovrani russi situati nelle giurisdizioni dei loro Paesi resteranno congelati fino a quando la Russia non risarcirà all’Ucraina i danni che ha causato», si legge in un comunicato diffuso dall’ufficio stampa della Casa Bianca a seguito dell’incontro.
– Il portavoce della direzione principale dell’intelligence militare ucraina Andrej Yusov ha detto che i raid dei droni contro i grattacieli di Mosca hanno come scopo «un impatto psicologico sull’opinione pubblica in Russia».
– Polonia, Slovacchia, Bulgaria, Ungheria e Romania si rivolgeranno alla Commissione europea con la richiesta di estendere il divieto di importazione di grano dall’Ucraina fino alla fine dell’anno, ha affermato il ministro dell’agricoltura polacco.
– Gli Stati Uniti ritengono che le attrezzature militari, fornite a Kiev siano sufficienti per la controffensiva, ma è improbabile che tali volumi di assistenza siano previsti nel 2024, scrive il Wall Street Journal.
– Josep Borrell, ha scritto un articolo in cui cerca di dimostrare che le sanzioni contro la Russia funzionano. Ad esempio, nel 2022, le importazioni dell’UE dalla Russia sono diminuite di oltre il 58%, le esportazioni del 54%. Le importazioni non energetiche sono diminuite di quasi il 60%, la riduzione maggiore ha riguardato ferro e acciaio, metalli preziosi e legno. Nel primo trimestre del 2023 la riduzione delle importazioni non energetiche ha superato il 75%, mentre nel settore energetico sono scese dell’80%.
– Secondo Zelens’kyj, il comando militare vuole intensificare la mobilitazione. «A dire il vero, i militari si sono rivolti a me per chiedere di mobilitare di più. Non posso ancora dirvi nient’altro», ha detto Zelensky durante una conferenza stampa.
– Il gruppo Wagner anche senza Evgenij Prigozhin rappresenta ancora una seria minaccia per la Polonia, ha dichiarato Marcin Gorala, vice ministro delle Finanze e della politica regionale. «Dobbiamo proteggere il nostro confine, rafforzare le nostre forze armate, costruire, mantenere e non rimuovere le barriere al nostro confine».
– In questa intervista pubblicata dal canale vicino a Wagner «Gray Zone» Prigozhin ed il suo braccio destro Utkin (anche lui morto nel disastro aereo) scrivono il proprio epitaffio: «andremo all’inferno, ma laggiù saremo i migliori».
– Ad agosto il quantitativo di esportazioni via mare di petrolio russo ha raggiunto il minimo da dicembre 2022: 2,9 milioni di barili al giorno. Il taglio, concordato con i Sauditi, ha spinto in alto, come desiderato, le quotazioni. Attualmente Ural è venduto a 70 $ al barile, stabilmente sopra al “limite di prezzo” fissato dai paesi occidentali.
– La Marina militare ucraina ha creato la 385ª brigata separata di droni marini kamikaze. Il compito principale della nuova unità è quello di effettuare attacchi contro obiettivi militari e civili russi.
– Dilma Rousseff: la banca BRICS ha sospeso le operazioni in Russia a causa di possibili sanzioni. La direttrice della Nuova Banca per lo Sviluppo dei BRICS, Dilma Rousseff, ha commentato in un’intervista al Financial Times la sospensione forzata delle operazioni in Russia, affermando che «l’esistenza di un sistema finanziario internazionale non può essere negata».
– Il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov: Nei BRICS, dopo l’espansione, sono allo studio altre 15 candidature di potenziali partecipanti. È escluso l’invito di qualsiasi paese occidentale ai BRICS o ai loro vertici. Il criterio più importante per aderire ai BRICS è il non ricorso a sanzioni illegali da parte di un potenziale membro BRICS contro uno qualsiasi dei membri dell’associazione. Tutti i Paesi invitati oggi ai BRICS soddisfano certamente questo criterio. Quanto al gruppo occidentale, esso nel suo insieme e ciascuno dei suoi membri individualmente perseguono esattamente la linea opposta. Se qualcuno proveniente dai Paesi occidentali rifiuta di applicare sanzioni contro qualcuno dei BRICS e presenta una richiesta, l’associazione la prenderà in considerazione. Kazakistan e Bielorussia, ovviamente, sono tra i nostri partner più stretti. Naturalmente daremo la priorità a questi paesi quando considereremo l’ulteriore espansione dei BRICS. La moneta unica nei BRICS sarà una questione del futuro. La Russia, quando assumerà la presidenza dei BRICS nel 2024, garantirà la continuità in tutti i settori di lavoro del gruppo.
– La compagnia energetica russa Gazprom ha inviato il primo lotto di gas naturale liquefatto dal suo stabilimento nel Mar Baltico lungo la rotta del mare del Nord, riferisce Reuters. Dai i dati Refinitiv, il 14 agosto la petroliera Velikij Novgorod è stata caricata presso lo stabilimento di liquefazione di Portovaja nel Mar Baltico e si è diretta verso la rotta del Mare del Nord. Oggi, 22 agosto, Velikij Novgorod si trova nel Mare di Barents. La destinazione della petroliera è ancora sconosciuta.
– Gunther Fehlinger, presidente del Comitato europeo per lo sviluppo della NATO (una organizzazione non governativa), ha dichiarato dopo il vertice BRICS che avrebbe chiesto lo smantellamento del Brasile in 4-5 stati separati se Lula avesse continuato a sostenere l’«asse ostile del genocidio» di Russia, Cina e Iran.
– I militari del gruppo Wagner non lasciano la Bielorussia, continuano a «vivere e lavorare» nel Paese, ha affermato Lukashenko. «Perché stiamo rimuovendo le tende extra? Non ne abbiamo bisogno di così tante. Il nucleo rimane qui, qualcuno è andato in vacanza, qualcuno ha persino deciso di vivere altrove, ma i telefoni, gli indirizzi, le parole d’ordine sono noti al nucleo. [Se necessario], entro pochi giorni saranno tutti qui, fino a 10.000 persone».
– Nel frattempo il prezzo del gas rialza la testa: attualmente è quotato a 500 dollari per 1000 metro cubo.
– Bombe su Zaporiggia.
– Le Figaro riferisce di un raccolto di cereali eccezionali per la Russia quest’anno, che permetterà al paese di consolidare il suo ruolo di maggiore esportatore mondiale, con un controllo del 23% del grano prodotto.
– Il generale Surovikin è stato destituito dal comando delle forze aeree russe.
– L’ex primo ministro dell’Ucraina, Vitold Fokin, che partecipò alla firma degli accordi di Belovezhye, ha dichiarato che l’originale degli accordi di Belovezhye è andato perduto e che non prevedeva l’indipendenza. «Mi dispiace che il documento che ho firmato sia scomparso. L’avete visto? Chi ha visto? Nessuno l’ha visto. Ho detto nel 2012, rilasciando un’intervista alla rivista Sono ucraino, che il documento che ho firmato aveva contenuti completamente diversi. Si prevedeva che la CSI non fosse una Comunità, ma un’Unione di Stati Indipendenti, che ci fosse un sistema comune di difesa strategica, tariffe comuni, libera circolazione del traffico merci e passeggeri. Ma dopo il mio intervento, letteralmente due settimane dopo è stato riferito che questo documento era scomparso», ha detto Fokin nella trasmissione Gordon talk show.
– L’ agenzia anti corruzione ucraina attiva una procedura con la quale il cittadino può denunciare anonimamente un episodio di corruzione ricevendo, in caso il fatto sia confermato, il 10% delle somme recuperate.
– Medvedev dice che se l’Occidente continuerà a fare ingerirsi in Georgia, la Russia potrebbe annettere Abkazia e Sud Ossezia.
– Ministro degli Esteri finlandese: bisogna prepararsi la guerra in Ucraina durerà a lungo.
– L’Ossezia del Sud intende aderire allo stato dell’Unione di Russia e Bielorussia, quindi è importante che sia riconosciuta dalla Bielorussia, ha affermato il consigliere del presidente della repubblica Vyacheslav Gobozov.
– Immagini in prima persona dei soldati ucraini in battaglia.
– Il noto oppositore Venediktov (dichiarato «agente straniero»): la morte di Prigozhin rafforza Putin in seno alle elite. I vertici militari e civili non avevano capito il perdono del tradimento e lo avevano considerato un segno di debolezza. Ora tutto è come dovrebbe essere, e tutti penseranno sia stato Putin, anche fossero stati i marziani.
– BRICS+ controllerà il 39% del volume totale delle esportazioni mondiali di petrolio, il 45,99% delle riserve accertate e il 47,6% di tutto il petrolio prodotto nel mondo.
– Il presidente dell’Assemblea generale della Gagauzia Dmitry Konstantinov ha chiesto di convocare per il 9 settembre un congresso generale di tutti i funzionari eletti della Gagauzia, in cui il popolo gagauzo discuterà una possibile dichiarazione di indipendenza dalla Moldavia. Secondo Konstantinov, il congresso «troverà una soluzione, compresa l’indipendenza, se così decide il popolo gagauzo».
– Il volume di scambi internazionali in dollari sulla piattaforma SWIFT ha raggiunto il massimo storico, a scapito dell’euro. Lo yuan cinese è cresciuto da una soglia prossima allo zero occupata nel 2010 a circa il 3%.
– Il Regno Unito stanzierà 245 milioni di dollari all’Ucraina per l’acquisto di combustibile nucleare dai produttori occidentali, riferisce la Reuters citando il ministro britannico dell’Energia Grant Shapps. Uno di questi fornitori sarà il consorzio europeo di combustibile nucleare Urenco.
– La presidenza ucraina dice che il paese ratificherà la Convenzione di Roma, che sottoporrebbe l’Ucraina alla giurisdizione della Corte Penale Internazionale, dopo la fine del conflitto.
– La Turchia non riconosce l’annessione della Crimea alla Russia, ha affermato il presidente Recep Tayyip Erdogan- Secondo lui, la Crimea fa parte dell’Ucraina e la Turchia ne sostiene la sovranità territoriale. [Ma secondo il trattato di Küçük-Kainardzhi del 1774, osserva maliziosamente il commentatore, se la Crimea cessasse di essere russa, giuridicamente diventerebbe di nuovo turca].
– Nei primi sette mesi di quest’anno tre milioni e mezzo di russi hanno visitato la Turchia. È un aumento del 59% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Lo affermano le autorità turche.
– Sono 900.000 i Russi che hanno visitato la Tailandia dal 1 gennaio.
– La Direzione dell’Agricoltura norvegese ha vietato alle renne domestiche che finora hanno attraversato il confine con la Russia e mangiato muschio nella Riserva Naturale di Pasvik di attraversare il confine, e 40 animali che sono tornati a casa sono stati abbattuti, ha dichiarato la Direzione. Come indicato dalla Direzione, l’attraversamento del confine con la Russia per le renne è severamente vietato. Si precisa che ora la Direzione dell’Agricoltura ha deciso di rinnovare la recinzione di confine per impedire l’attraversamento illegale della frontiera. Si nota che le persone e le renne hanno bisogno di documenti appropriati per attraversare il confine tra Norvegia e Russia.
Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia, con immagini e video da Intel Slava z.
Immagine screenshot da Telegram
Geopolitica
Jeffrey Sachs: USA «regime fantoccio» di Israele, Washington «governo del Mossad»

L’economista di fama mondiale Jeffrey Sachs ha ribadito che il governo israeliano sta perpetrando un genocidio contro i palestinesi a Gaza, sottolineando che gli Stati Uniti, sotto la guida del presidente Donald Trump, rimangono complici di questo «crimine supremo» e di altre aggressioni nella regione, descrivendo il governo statunitense come una sorta di «regime fantoccio» al servizio di Israele.
Queste e altre riflessioni sono state espresse da Sachs, docente alla Columbia University e consigliere senior delle Nazioni Unite, durante un’intervista del 17 settembre con il giudice Andrew Napolitano.
La discussione ha toccato il «modus operandi» di Israele, caratterizzato dall’«assassinio» dei propri nemici, il recente rapporto ONU che conferma il genocidio in corso, l’ospitalità di Israele verso 250 legislatori americani per una conferenza interamente finanziata a Gerusalemme e i rischi per i funzionari statunitensi derivanti dalla violazione del diritto internazionale a causa della loro complicità nel genocidio.
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Lo stesso giorno dell’assassinio di Charlie Kirk, il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha commentato il bombardamento del suo Paese contro funzionari di Hamas a Doha, in Qatar, un alleato chiave degli Stati Uniti che ospita la loro più grande base militare in Medio Oriente. «Il lungo braccio di Israele agirà contro i suoi nemici ovunque. Non c’è posto dove possano nascondersi», ha dichiarato Katz con veemenza.
Il raid, denominato «Operazione Vertice di Fuoco», ha segnato il primo attacco militare israeliano noto sul territorio del Qatar, prendendo di mira funzionari di Hamas impegnati in negoziati per una proposta di cessate il fuoco sostenuta dagli Stati Uniti per porre fine al conflitto a Gaza.
Data la stretta alleanza tra Qatar e Stati Uniti e la risposta moderata di Trump all’attacco, che ha causato sei morti, Jeffrey Sachs ha osservato che «ha inviato un messaggio al mondo arabo che gli Stati Uniti non lo avrebbero protetto dagli attacchi di Israele» e che «Israele opera nella regione con totale impunità».
«Ciò sta spingendo i Paesi arabi a una seria riflessione sul significato della politica estera statunitense in questo contesto», ha proseguito Sachs, riferendosi al vertice di emergenza arabo-islamico convocato in risposta all’attacco.
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«Israele è considerato per quello che è, uno Stato canaglia in piena espansione che opera al di fuori del diritto internazionale», ha aggiunto l’analista. «Ma gli Stati Uniti sono stati ritenuti da alcuni Paesi della regione almeno parzialmente responsabili del comportamento illegale di Israele, e questa convinzione sembra ora smentita».
Riferendosi al blocco del dipartimento di Stato statunitense alla delegazione palestinese dell’ONU per partecipare alle riunioni dell’Assemblea Generale a Nuova York, Sachs ha sostenuto che «il governo degli Stati Uniti si scredita profondamente» per aver violato il diritto internazionale sul «diritto delle delegazioni di accedere alle Nazioni Unite. Siamo l’istituzione ospitante e questa amministrazione sta solo eseguendo gli ordini di Israele».
«A questo punto, si tratta fondamentalmente di due nazioni (Israele e Stati Uniti) contro il mondo intero», ha dichiarato Sachs, evidenziando il loro isolamento. Il 19 settembre, l’Assemblea Generale dell’ONU ha votato con 145 favorevoli e 5 contrari per consentire alla delegazione palestinese di partecipare virtualmente, dopo che gli Stati Uniti avevano negato i visti. Contro hanno votato Israele, Stati Uniti, Nauru, Palau e Paraguay.
«Non esiste una politica estera americana», ha replicato Sachs. «Esiste solo una politica estera israeliana attuata da una sorta di regime fantoccio negli Stati Uniti».
Ribadendo il concetto di «regime fantoccio», ha aggiunto: «Siamo tirati dalle fila del Mossad, del governo israeliano».
Napolitano ha citato un rapporto secondo cui agenti del Mossad sarebbero stati scoperti a installare dispositivi di ascolto nei veicoli dei servizi segreti statunitensi destinati al trasporto d’urgenza del presidente, senza che «nessuno sia stato arrestato» per questo crimine.
Con franchezza, Sachs ha risposto che gli Stati Uniti sono un «governo del Mossad. Perché mai dovrebbero essere arrestati?»
Sachs ha denunciato che la classe politica statunitense è «attivamente complice» del «crimine più grave e atroce del pianeta», il genocidio, citando la conferenza «50 Stati, un solo Israele» a Gerusalemme, che ha ospitato 250 legislatori americani, il più grande evento di questo tipo finanziato da lobbisti, dove persino Benjamin Netanyahu, incriminato per crimini di guerra dalla Corte penale internazionale, li ha ringraziati «per essere venuti qui a schierarsi con Israele».
«Abbiamo membri del Congresso che ascoltano questo criminale di guerra mentre decanta le virtù di Israele, proprio mentre Israele commette un genocidio accanto a dove siedono», ha lamentato Sachs. «Non è solo una vergogna, è una colpa diretta della classe politica americana per complicità nel genocidio».
La Convenzione sul genocidio del 1948 obbliga gli Stati membri a «prevenire e punire» i responsabili di genocidio, inclusi coloro che sono complici. Sachs ha sottolineato che «ogni Paese ha la responsabilità di fermare un genocidio, il crimine più grave del pianeta. E la classe politica statunitense non solo non lo ferma, ma ne è attivamente complice».
Sachs ha descritto un rapporto ONU che conferma il genocidio a Gaza come «straordinariamente profondo, penetrante e orribile», evidenziando «la fame, le uccisioni intenzionali, i bombardamenti» e le intenzioni genocide dichiarate dai leader israeliani.
Un altro rapporto ONU di agosto ha confermato una carestia di massa a Gaza. «Ci sono centinaia di migliaia di persone che muoiono di fame in questo momento», ha detto Sachs. «Se continua così, Israele non potrà mai superare questa situazione».
Sachs ha accusato leader israeliani come Isaac Herzog, Itamar Ben-Gvir, Bezalel Smotrich e Netanyahu di essere «assassini di massa» e «deliranti» nel credere che Israele possa resistere nonostante le sue azioni. Ha respinto l’idea che gli attacchi a Israele siano «antisemitismo», definendo tali accuse «deliranti».
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L’economista ha avvertito che anche funzionari statunitensi come Marco Rubio e Trump, complici sotto il diritto internazionale, saranno ritenuti responsabili. Ha inoltre indicato aziende come Microsoft, Google, Amazon, OpenAI, Dell e Palantir come complici per il loro supporto all’esercito israeliano.
Sachs ha lamentato che gli israeliani non considerano i palestinesi e altri arabi come «esseri umani», ma come strumenti per il progetto del «Grande Israele», che include il controllo della Palestina e parti di Libano e Siria. Ha descritto il comportamento di Israele come basato su «assassini», targeting negoziatori di Hamas, Hezbollah e Iran per bloccare la diplomazia.
Dal 7 ottobre 2023, Israele ha ucciso oltre 65.502 palestinesi a Gaza, tra cui circa 20.000 bambini, con 167.376 feriti e oltre 10.000 bambini amputati. Uno studio di The Lancet stima 327.510 morti totali, incluse cause indirette come fame e mancanza di cure mediche. Sachs ha sottolineato che i soldati israeliani prendono di mira civili disarmati, usando loro come «tiro al bersaglio».
«Quando i combattimenti cesseranno e la gente entrerà a Gaza, le scoperte saranno più orribili di quanto si possa immaginare», ha detto Sachs, avvertendo che una carestia di massa potrebbe segnare la fine della sopravvivenza di Israele come Stato.
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Geopolitica
Orban: i leader UE «vogliono andare in guerra» con la Russia

📍 Copenhagen, day two. The situation is serious. Outright pro-war proposals are on the table. They want to hand over EU funds to Ukraine. They are trying to accelerate Ukraine’s accession with all kinds of legal tricks. They want to finance arms deliveries. All these proposals… pic.twitter.com/86qEC83kIX
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 2, 2025
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Geopolitica
Otto Paesi arabi accolgono con favore il piano di Trump per Gaza

Il «Piano globale per porre fine al conflitto di Gaza» in 20 punti, reso pubblico dalla Casa Bianca il 29 settembre a seguito dell’incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, è stato accolto positivamente dai ministri degli Esteri di Qatar, Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Indonesia, Turchia e Pakistan. Questi ultimi avevano partecipato a una riunione con Trump e il suo inviato speciale Steve Witkoff il 23 settembre, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, contribuendo significativamente alla stesura del piano, secondo quanto annunciato da Trump.
La dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri recita: «I ministri accolgono con favore l’annuncio del presidente Trump in merito alla sua proposta di porre fine alla guerra, ricostruire Gaza, impedire lo sfollamento del popolo palestinese e promuovere una pace globale, nonché il suo annuncio che non consentirà l’annessione della Cisgiordania». I ministri si sono detti pronti a «impegnarsi in modo positivo e costruttivo» con gli Stati Uniti e altre parti per finalizzare e attuare l’accordo, riaffermando il loro impegno a collaborare con gli Stati Uniti per porre fine al conflitto a Gaza.
L’obiettivo è un accordo che garantisca «la fornitura illimitata di aiuti umanitari sufficienti a Gaza, nessun sfollamento di palestinesi, il rilascio degli ostaggi, un meccanismo di sicurezza che garantisca la sicurezza di tutte le parti, il completo ritiro israeliano, la ricostruzione di Gaza e la creazione di un percorso per una pace giusta sulla base della soluzione dei due Stati, in base alla quale Gaza sarà pienamente integrata con la Cisgiordania in uno Stato palestinese, in conformità con il diritto internazionale, come chiave per il raggiungimento della stabilità e della sicurezza regionale».
Nell’annuncio odierno, Trump ha confermato l’approvazione di Netanyahu al piano, lodando i leader dei paesi coinvolti come «molto capaci e intelligenti» e indicando che il «Consiglio per la Pace», da lui presieduto, includerà questi leader. Il piano è ora nelle mani dei negoziatori di Hamas per ottenere il loro consenso.
Secondo l’emittente statunitense ABC News, un funzionario ha riferito che, subito dopo l’annuncio di Trump, il primo ministro del Qatar e il capo dell’Intelligence egiziana hanno incontrato i negoziatori di Hamas, presentando loro il piano per la prima volta. I negoziatori di Hamas avrebbero dichiarato di volerlo esaminare «in buona fede» e di essere pronti a fornire una risposta.
Nel suo discorso pomeridiano, Trump ha espresso fiducia nell’impegno di Qatar, Egitto e altri paesi per ottenere l’approvazione di Hamas.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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