Bioetica
Topi “umanizzati” con cellule di feto abortito
L’uso del tessuto fetale nella ricerca biomedica risale agli anni ’50, quando i ricercatori svedesi svilupparono un vaccino contro la poliomielite usando cellule fetali. Si tratta di uno dei temi che Renovatio 21 ha trattato in questi anni con grande attenzione.
Alla fine degli anni ’80, i ricercatori hanno sperimentato la tecnica di allevare topi con sistemi immunitari carenti e trapiantare in essi piccole quantità di tessuto del sistema immunitario da feti abortiti.
L’uso del tessuto fetale nella ricerca biomedica risale agli anni ’50, quando i ricercatori svedesi svilupparono un vaccino contro la poliomielite usando cellule fetali
Questi «topi umanizzati» crescono l’equivalente di un sistema immunitario umano e divengono quindi animali da laboratorio cruciali per lo studio di malattie e di farmaci.
Una recente decisione dell’amministrazione Trump è stata di limitare il finanziamento della ricerca che utilizza il tessuto fetale e topi umanizzati.
Le controverse regole di finanziamento federali, annunciate sette mesi fa, stanno rimodellando i percorsi di ricerca degli scienziati e le sovvenzioni che cercano dal National Institutes of Health (NIH). Gli studenti laureati non possono ottenere borse di studio se la loro ricerca riguarda il tessuto fetale.
La propaganda a favore dei topi-umanizzati è grande fra le istituzione medico-scientifiche.
«Gli scienziati attualmente non hanno alternative migliori all’uso del tessuto fetale per somministrare ai topi un sistema immunitario simile all’uomo, hanno concluso gli scienziati che si sono riuniti ieri in un seminario del National Institutes of Health (NIH) per discutere della questione».
Questi «topi umanizzati» crescono l’equivalente di un sistema immunitario umano e divengono quindi animali da laboratorio cruciali per lo studio di malattie e di farmaci
Tali topi umanizzati, insomma «rimangono il “gold standard” per molti tipi di studi, hanno detto gli scienziati, e qualsiasi modello animale alternativo dovrebbe essere testato contro tali topi prima di essere ampiamente adottato». Lo dice un articolo del 2018 di Sciencemag, che riporta un rapporto a porte chiuse pubblicato stasera dal Dipartimento della salute e dei servizi umani (HHS), dipartimento madre di NIH.
Sempre nel 2018, NIH ha annunciato che avrebbe speso 20 milioni di dollari nei successivi 2 anni per studiare alternative ai topi umanizzati e altri usi del tessuto fetale nella ricerca.
È stato calcolato che NIH spende circa 100 milioni di dollari in progetti di ricerca che utilizzano il tessuto fetale
È stato calcolato che NIH spende circa 100 milioni di dollari in progetti di ricerca che utilizzano il tessuto fetale.
I topi umanizzati sono in vendita su internet da aziende fornitrici che reclamizzano i loro servizi su Google.
Negli ultimi anni si è cominciato a parlare anche di topi umanizzati con l’inserimento di cellule nervose umane nel cervello dei topi.
Negli ultimi anni si è cominciato a parlare anche di topi umanizzati con l’inserimento di cellule nervose umane nel cervello dei topi
Funziona all’incirca così: i ricercatori prendono le cellule della pelle da bambini sani e bambini schizofrenici, modifica quelle cellule usando la tecnologia delle cellule staminali in modo che diventino cellule progenitrici «gliali» (cellule che possono trasformarsi in qualsiasi forma di cellula della glia, cioè quelle cellule che tra neuroni e vasi sanguigni compongono il sistema nervoso) per poi quindi impiantare quelle cellule nel cervello dei topi.
I topi divengono dunque, fin dentro il loro cervello, «umanizzati».
I topi a cui sono iniettate cellule nervose umane, sono topi o sono uomini? Quando soffrono, soffrono come uomini? È giusto quindi fare esperimenti su di essi?
Tali topi-chimera (termine tecnico con cui si indica una creatura dotata di più di un DNA) ci inducono ad abissali domande bioetiche: se hanno in parte un cervello umano, sono topi o sono uomini?Quando soffrono, soffrono come uomini? È giusto quindi fare esperimenti su di essi?
Questi rompicapo, mostruosi in ogni senso possibile, sono solo l’inizio degli shock che ci attendono con i prossimi colpi della ricerca scientifica, dove l’ibridazione genetica, grazie a tecnologie come il CRISPR-CAS9, diverrà la base delle scienze biologiche, e di quelle alimentari, e financo della riproduzione umana.
Bioetica
Polonia, l’aborto avanza in Parlamento
Il 12 aprile 2024, i parlamentari polacchi hanno votato a favore di quattro progetti di legge volti a generalizzare l’accesso delle donne all’aborto nel paese. Fatto senza precedenti in quasi trent’anni, ma che non dovrebbe cambiare radicalmente la situazione a breve termine, perché una modifica della legge in questa direzione si scontrerebbe con il veto presidenziale del conservatore Andrzej Duda.
«Lo Stato deve fare tutto affinché l’aborto sia accessibile, legale, praticato in condizioni adeguate, senza pericoli». I commenti espressi l’11 aprile 2024 da Katarzyna Kotula non hanno mancato di offendere più di un cattolico polacco, poiché erano inimmaginabili anche un anno fa.
Tuttavia, è dalla piattaforma della Dieta – la camera bassa del parlamento polacco – che il ministro dell’Uguaglianza presenta il disegno di legge portato avanti dalla Coalizione Civica del primo ministro Donald Tusk, volto a liberalizzare l’accesso all’aborto fino a dodici settimane di gravidanza.
Per essere più precisi, quattro testi sono stati presentati da componenti della coalizione filoeuropea arrivata al potere in seguito alle elezioni del 15 ottobre 2023, dopo otto anni di governo del partito nazionalista Diritto e Giustizia (PiS).
La Sinistra Unita ha presentato i primi due progetti che prevedono, da un lato, la depenalizzazione dell’aborto assistito, e dall’altro la legalizzazione completa dell’aborto, senza ostacoli, fino alla dodicesima settimana di gravidanza.
Sostieni Renovatio 21
Il terzo progetto viene dal partito politico del primo ministro Donald Tusk, e chiede anch’esso la legalizzazione fino alla dodicesima settimana, con diverse riserve rispetto al testo della Sinistra Unita.
Il quarto testo, presentato dalla Terza Via, un’alleanza del partito contadino conservatore PSL e del movimento cristiano-democratico Polonia 2050 del presidente della Dieta, Szymon Holownia, chiede il ritorno allo status quo in vigore tra il 1993 e il 2020. L’IVG era possibile in tre casi: malformazione del feto, pericolo per la vita o la salute della madre, stupro o incesto.
Il partito della Terza Via è anche favorevole all’indizione di un referendum su un’eventuale legalizzazione più ampia dell’aborto, un ricorso al voto popolare sorprendentemente criticato dalle organizzazioni femministe – che però hanno sulle labbra solo le parole di «democrazia» e «libertà» – e per una buona ragione.
Secondo un sondaggio effettuato poco prima del voto in Parlamento da IPSOS, la società polacca appare divisa sulla questione. Il 35% delle intervistate vuole avere accesso all’aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza; Il 21% è favorevole al ripristino di questo diritto in caso di malformazione fetale; Il 23% vuole un referendum e il 14% si ritiene soddisfatto dell’attuale stato della legislazione nel Paese. Una prova, se fosse necessaria, che la secolarizzazione avanza a passi da gigante sulle rive della Vistola.
Tuttavia, il campo progressista non rivendica la vittoria: «abbiamo motivi di soddisfazione, tuttavia molto moderati e cauti», ha dichiarato Donald Tusk dopo il voto alla Dieta del 12 aprile. Perché la liberalizzazione dell’aborto in Polonia non è per domani: resta da convocare la Commissione parlamentare speciale che dovrà essere incaricata di adottare un disegno di legge da sottoporre in seconda lettura.
Probabilmente il futuro testo dovrà essere corretto in senso meno liberale per conquistare la maggioranza del parlamento polacco e, se così fosse, il capo dello Stato potrebbe porre il veto. Andrzej Duda – affiliato al PiS – dovrebbe normalmente rimanere al potere fino al 2025: abbastanza per dare ai conservatori polacchi qualche mese di tregua per organizzare la difesa del diritto alla vita.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Bioetica
Bioeticiste contro la genitorialità genetica: «usare liberamente gli embrioni congelati»
Bioetica
Approvato il progetto di inclusione dell’aborto nella Carta europea
Mercoledì 11 aprile 2024 gli eurodeputati hanno adottato, con 336 voti favorevoli, 163 contrari e 39 astensioni, una risoluzione che chiede l’inclusione dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che stabilisce “diritti, libertà e principi riconosciuti” negli Stati membri.
La risoluzione, promossa dai liberaldemocratici (Renew), dai socialdemocratici (S&D) e dalla sinistra, afferma che «controllare la propria vita riproduttiva e decidere se, quando e come avere figli è essenziale per la piena realizzazione dei diritti umani per le donne, le ragazze e tutte coloro che possono rimanere incinte».
I promotori hanno motivato la loro posizione con documenti delle Nazioni Unite che invitano a mantenere la «decisione individuale di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza».
La mozione cita anche la decisione della Francia di includere l’aborto nella Costituzione come esempio da seguire, sostenendo la «necessità di una risposta europea al declino dell’uguaglianza tra uomini e donne».
Minaccia ai gruppi pro-vita
I deputati sono preoccupati anche per «l’aumento dei finanziamenti ai gruppi contrari all’uguaglianza di genere e all’aborto» in tutto il mondo e nell’UE. Chiedono alla Commissione di garantire che le organizzazioni che «lavorano contro l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne» non ricevano finanziamenti dall’UE.
Il testo insiste affinché gli Stati membri e le amministrazioni aumentino la spesa per programmi e servizi sanitari e di pianificazione familiare.
Sostieni Renovatio 21
Contro gli «agenti religiosi ultraconservatori»
La mozione adottata parla ancora di «forze regressive e attori religiosi ultraconservatori e di estrema destra» che «stanno cercando di annullare decenni di progressi nel campo dei diritti umani e di imporre una visione del mondo dannosa sui ruoli degli uomini e delle donne nelle famiglie e nella vita pubblica».
Il testo adottato dal Parlamento europeo critica alcuni Stati membri: Polonia, Malta, Slovacchia e Ungheria, le cui politiche sull’aborto sono più conservatrici della maggior parte degli altri. Esorta i governi europei a «rendere obbligatori i metodi e le procedure di aborto nel curriculum dei medici e degli studenti di medicina».
Nel 2022, il Parlamento Europeo aveva già adottato una risoluzione a favore dell’aborto, che condannava la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di abolire Roe vs Wade.
Una risoluzione che, si spera, non dovrebbe essere adottata
Questa risoluzione chiede solo una modifica alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, senza avere il potere di apportare tale modifica. La risoluzione adottata propone che l’articolo 3.2a sia modificato come segue:
«Tutte le persone hanno diritto all’autonomia corporea, all’accesso libero, informato, pieno e universale alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi e a tutti i servizi sanitari correlati senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale».
Per apportare una modifica alla Carta dei diritti fondamentali sarebbe necessaria l’approvazione unanime dei 27 Stati membri. Alcuni Paesi in cui la vita dei bambini non ancora nati è meglio tutelata – Malta, Ungheria e Polonia – non dovrebbero, al momento, dare il loro consenso.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Pensiero2 settimane fa
La giovenca rossa dell’anticristo è arrivata a Gerusalemme
-
Cervello1 settimana fa
«La proteina spike è un’arma biologica contro il cervello». Il COVID come guerra alla mente umana, riprogrammata in «modalità zombie»
-
Salute2 settimane fa
I malori della 15ª settimana 2024
-
Salute7 giorni fa
I malori della 16ª settimana 2024
-
Pensiero1 settimana fa
Foreign Fighter USA dal fronte ucraino trovato armato in Piazza San Pietro. Perché?
-
Animali2 settimane fa
«Cicala-geddon»: in arrivo trilioni di cicale zombie ipersessuali e forse «trans» infettate da funghi-malattie veneree
-
Spirito2 settimane fa
Sinodo 2024, grandi manovre in favore dell’ordinazione delle donne
-
Autismo1 settimana fa
Autismo, 28enne olandese sarà uccisa con il suicidio assistito: i medici la ritengono che «incurabile»