Connettiti con Renovato 21

Geopolitica

Zakharova: «gli Stati Uniti vogliono che il conflitto in Ucraina duri almeno fino al 2025»

Pubblicato

il

I documenti sull’approvvigionamento di armi degli Stati Uniti mostrano che Washington intende alimentare il conflitto in Ucraina per almeno altri tre anni, ha dichiarato alla stampa la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

 

Zakharova ha quindi sottolineato che il presidente ucraino Vladimir Zelens’kyj dovrebbe tenerne conto quando valuta il futuro del suo Paese.

 

«Washington ha in programma di alimentare le ostilità in Ucraina almeno fino alla fine del 2025. Ecco quali sono i loro piani, a giudicare dai documenti, che non nascondono a nessuno», ha detto il diplomatico russo ai giornalisti durante una conferenza stampa giovedì.

 

Zakharova si riferiva a un contratto per il National Advanced Surface-to-Air Missile Systems (NASAMS) di Raytheon, che il Pentagono ha annunciato la scorsa settimana. L’esercito americano acquisterà hardware per l’Ucraina per un valore di 1,2 miliardi di dollari, secondo l’annuncio, con una data di completamento stimata per la fine di novembre 2025.

 

Gli Stati Uniti, che si sono impegnati a fornire assistenza militare a Kiev «per tutto il tempo necessario» per sconfiggere la Russia, in precedenza fornivano questo tipo di sistema antiaereo alle truppe ucraine. I consiglieri del presidente Vladimir Zelens’kyj dovrebbero parlargli della tempistica degli appalti, suggerisce la portavoce, in modo che non prometta alla sua gente che il conflitto sarà finito l’anno prossimo, come ha fatto questa settimana.

 

«Washington ha piani diversi. Ci sono molti soldi da appropriarsi indebitamente» attraverso i programmi di aiuto all’Ucraina, ha affermato la Zakharova ha affermato che l’assistenza occidentale era «una maratona di corruzione» che va dalla Casa Bianca a Kiev e ritorno e porta profitto a truffatori su scala globale.

 

Il portavoce della diplomazia russa ha quindi affermato che Zelens’kyj dovrebbe guardarsi le spalle, considerando la visita della scorsa settimana in Ucraina di Victoria Nuland, una visita che Zakharova ha definito «un presagio di tragici shock, causati dal sanguinoso putsch orchestrato da Washington» del 2014.

 

«Potrebbe essere in preparazione un nuovo colpo di stato di palazzo o qualche altro rimpasto. Credo che il regime di Zelens’kyj, che ha ripetutamente messo alla prova la pazienza di Washington, abbia alcune cose da considerare», ha osservato, aggiungendo che agli Stati Uniti non importava chi fosse al potere a Kiev.

 

Un’altra volta che la Nuland passò per Kiev decise il governo post-Maidan, come registrato nella sua conversazione telefonica con l’ambasciatore USA a Kiev Pyatt poi trapelata ai media, quella in cui disse, con franchezza anche invidiabile, «Fuck the EU».

 

La Nuland del resto non si fa pregare quando c’è da dichiarare cambiamenti violenti.

 

In udienza al Senato riguardo ai biolaboratori USA in Ucraina ammise tutto. La sua sincerità le fece vincere un invito a Mosca da parte della Duma – il Parlamento russo – così da spiegarsi. Pare tuttavia che la Victoria, il cui nonno, un sarto ebreo che di cognome faceva Nudelman, scappò dalla Bessarabia, non abbia raccolto.

 

Come riportato da Renovatio 21, c’è anche quel video in cui, mesi fa, annunciava in conferenza stampa che il Nord Stream 2 sarebbe stato terminato nel caso la Russia avrebbe invaso l’Ucraina. Taac.

 

Quindi, seguendo la Zakharova, chiediamoci: cosa è andata a dire la Nudelman a Zelens’kyj e alla sua banda?

 

C’entra qualcosa il segnale distensivo con Mosca arrivato immediatamente dopo, con il quale il Cremlino libera la spilungona cestista lesbica alla marijuana in cambio del mitico trafficante d’armi russo Viktor Bout?

 

 

 

 

Continua a leggere

Geopolitica

La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco

Pubblicato

il

Da

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.

 

Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.

 

«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.

 

Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.

Aiuta Renovatio 21

Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.

 

All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.

 

La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.

 

Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

Continua a leggere

Geopolitica

Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset

Pubblicato

il

Da

La proposta di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata, considerata da molti come un’equivalente all’annessione totale del territorio palestinese, ha suscitato una forte condanna internazionale, incluso un netto dissenso da parte degli Stati Uniti.   Il disegno di legge ha superato di stretta misura la sua lettura preliminare martedì, con 25 voti a favore e 24 contrari nella Knesset, composta da 120 membri. La proposta passerà ora alla Commissione Affari Esteri e Difesa per ulteriori discussioni.   Una dichiarazione parlamentare afferma che l’obiettivo del provvedimento è «estendere la sovranità dello Stato di Israele ai territori di Giudea e Samaria (Cisgiordania)».   Il momento del voto è stato significativo e provocatorio, poiché è coinciso con la visita in Israele del vicepresidente J.D. Vance, impegnato in discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sul centro di coordinamento gestito dalle truppe statunitensi e dai loro alleati, incaricato di supervisionare la transizione di Gaza dal controllo di Hamas. Vance ha percepito la tempistica del voto come un gesto intenzionale, accogliendolo con disappunto.

Iscriviti al canale Telegram

Anche il Segretario di Stato Marco Rubio, in visita in Israele questa settimana, ha espresso critiche prima di lasciare il Paese mercoledì, dichiarando che il disegno di legge sull’annessione «non è qualcosa che appoggeremmo».   «Riteniamo che possa rappresentare una minaccia per l’accordo di pace», ha detto Rubio, in linea con la promozione della pace in Medio Oriente sostenuta ripetutamente da Trump. «Potrebbe rivelarsi controproducente». Vance ha ribadito che «la Cisgiordania non sarà annessa da Israele» e che l’amministrazione Trump «non ne è stata affatto soddisfatta», sottolineando la posizione ufficiale.   Vance, considerato il favorito per la prossima candidatura presidenziale repubblicana dopo Trump, probabilmente ricorderà questo episodio come un momento frustrante e forse irrispettoso, specialmente in un contesto in cui la destra americana appare sempre più divisa sulla politica verso Israele.   Si dice che il primo ministro Netanyahu non sia favorevole a spingere per un programma di sovranità, guidato principalmente da politici oltranzisti legati ai coloni. In una recente dichiarazione, il Likud ha definito il voto «un’ulteriore provocazione dell’opposizione volta a compromettere i nostri rapporti con gli Stati Uniti».   «La vera sovranità non si ottiene con una legge appariscente, ma con un lavoro concreto sul campo», ha sostenuto il partito.   Tuttavia, è stata la reazione di Vance a risultare la più veemente, definendo il voto una «stupida trovata politica» e un «insulto», aggiungendo che, pur essendo una mossa «solo simbolica», è stata «strana», specialmente perché avvenuta durante la sua presenza in Israele.   Come riportato da Renovatio 21, Trump ha minacciato di togliere tutti i fondi ad Israele in caso di annessione da parte dello Stato Giudaico della West Bank, che gli israeliani chiamano «Giudea e Samaria».  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Continua a leggere

Geopolitica

Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania

Pubblicato

il

Da

Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.

 

Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.

 

Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.

 

Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)

Sostieni Renovatio 21

«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.

 

Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».

 

«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».

 

Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».

 

Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

Continua a leggere

Più popolari