Immigrazione
Violenza degli immigrati alla Stazione Centrale di Milano
Immagini raccapriccianti da Piazza Duca d’Aosta, davanti al palazzo della Stazione Centrale di Milano.
Il video è impressionante.
Un ragazzo di etnia levantina, che poi sarebbe risultato un homeless minorenne tunisino secondo quanto riportato, si aggira coperto di sangue.
D’un tratto, da fuori l’inquadrature giunge un uomo di colore, che colpisce il ragazzo con un potente calcio volante. Il ragazzo crolla al suolo.
Non è finita: l’africano, mentre l’altro è a terra sotto shock, gli lancia in testa una bottiglia birra, spaccandola in mille pezzi.
Le immagini di questa violenza belluina, avvenuta in pieno giorno, circolano in rete.
Intanto in Centrale a Milano….(@BeppeSala tutto bene?) pic.twitter.com/m4ti4qZpEY
— Camilla Conti (@petunianelsole) July 23, 2022
Il diavolo è nel dettaglio, si usa dire. Qui di dettagli ce ne sono una marea, e di fatto la cosa ci pare un inferno.
Perché il ragazzo circolava seminudo per la piazza antistante la Stazione?
Perché l’uomo di colore che lo attacca è scalzo?
Particolare anche le brave soccorritrici accorse sul luogo: una sembra cinese, l’altra, quella più attiva, potrebbe essere anche lei immigrata, o forse no?
Insomma cosa sta succedendo in quella piazza?
Da tenere a mente anche un’altra cosa: riporta il Corriere che «la polizia è intervenuta intorno alle 20 di venerdì 22 luglio, su segnalazione delle pattuglie dell’esercito che presidiano lo scalo ferroviario».
Cioè, fateci capire: c’erano lì i militari? In effetti sì, li ricordiamo. E noi non stiamo pensando al fatto che potevano intervenire loro: no, noi stiamo realizzando che oramai la massa di immigrati senza legge procedono a commettere crimini anche dinanzi a militari armati.
Anzi, ci viene in mente quanto successo questo mese a Napoli: la massa africana attacca direttamente le forze dell’ordine, cosa che è successa, di fatto, anche contro la celere schierata contro l’invasione («colonizzazione», la definivano i ragazzini immigrati organizzatori) di Peschiera del Garda.
Bisogna tuttavia stare tranquilli: a Milano c’è Beppe Sala, il sindaco già top manager con il calzino LGBT, amatissimo dall’élite dei radical chic ereditieri del capoluogo lombardo, così come dagli avanzi dei centri sociali, che – abbiano o meno i soldi di papà – rappresentano nel loro sostegno a Sala il loro imbarazzante fallimento storico, personale e generazionale.
La grande débacle, per la metropoli progressista e quindi femminista, è stata il capodanno con violenze sessuali di massa – la cosa ha un nome arabo: Taharrush gamea – in Piazza Duomo ai danni di povere ragazze. Gli autori, ma ci sono voluti giorno perché ciò emergesse, erano bande di ragazzini immigrati.
Come riportato da Renovatio 21, è curioso anche il caso della Bocconi, dove ad una certa ora gli studenti (cioè, le studentesse) devono essere accompagnate perché rischiano molestie nell’adiacente Parco Ravizza da parte di personaggi non precisati etnicamente da giornalisti e politici.
Chissà di dove sono originari.
Chissà perché si comportano così.
Ah, beh, sì, certo. Come nella violenza in Stazione, forse si sentono davvero, davvero impuniti. Altrimenti non commetterebbero crimini spudoratamente in pubblico, perfino dinanzi ai nostri soldati.
Immagine screenshot da Twitter
Immigrazione
La Svezia potrebbe presto avere un milione di analfabeti, in gran parte a causa dell’immigrazione di massa
Secondo previsioni statistiche, il numero di analfabeti in Svezia supererà le 800.000 unità nell’inverno di quest’anno, mentre i ricercatori ritengono che presto raggiungerà quota 1 milione, in gran parte a causa dell’immigrazione di massa. Lo riporta il sito Remix News.
L’indagine più recente condotta dall’Istituto di statistica svedese mostra che attualmente in Svezia ci sono circa 780.000 persone tra i 16 e i 65 anni che sono analfabete, ma questo numero è in forte aumento.
«Ogni mese arrivano da otto a dieci studenti analfabeti», ha detto l’insegnante Rita Sommarkrans, insegnante a a SVT, aggiungendo che se qualcuno non sa leggere o scrivere, è difficile per lui trovare un posto, pagare le bollette o persino prenotare un appuntamento dal medico.
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«Se questa tendenza continua, rischiamo di avere un’intera generazione di giovani che sono di fatto analfabeti funzionali», hanno scritto il ministro dell’Istruzione Johan Pehrson e il ministro degli Affari scolastici Lotta Edholm in un articolo introduttivo.
Tuttavia, la pubblicazione svedese Fria Tider fa notare che i ministri non riescono a spiegare qual è la causa principale del massiccio problema dell’analfabetismo nel Paese, ovvero l’immigrazione di massa di adulti analfabeti provenienti dal Terzo Mondo, che il governo presumibilmente conservatore al potere non riesce a fermare.
Molti di questi stranieri stanno portando bambini o dando alla luce bambini che stanno entrando nel sistema scolastico svedese. In alcune città, i bambini svedesi sono già una minoranza nel sistema scolastico, come Mälmo, dove la situazione si è fatta così estrema in quella città che i funzionari della città stanno proponendo di insegnare in arabo invece che in svedese. Alcuni ritengono che tale proposta, se attuata, non farà che accelerare il problema dell’analfabetismo e provocherà divisioni ancora più profonde nella società.
A causa del calo dei tassi di alfabetizzazione, la Svezia sta trasformando l’intero sistema scolastico, rendendo la scuola obbligatoria per 10 anni anziché nove. Nel 2024, il numero di studenti che sono stati in grado di completare con successo la scuola primaria obbligatoria di nove anni ha continuato a diminuire.
Dei poco più di 120.000 studenti svedesi della scuola primaria, 20.000 hanno terminato la scuola dell’obbligo nel 2024 senza diplomarsi alla scuola secondaria superiore. Questo segmento di studenti avrà poche possibilità di trovare un lavoro o una carriera e, come scrive il portale di notizie svedese Samnytt, molti di loro si rivolgeranno alla criminalità o all’assistenza sociale per sopravvivere.
L’ufficio nazionale svedese per l’istruzione nota che il livello di istruzione dei genitori influenza notevolmente i voti dei figli. Il livello di istruzione più basso si riscontra tra i migranti non occidentali e di conseguenza gli studenti di questo gruppo dominano tra i peggiori. Inoltre, il divario di istruzione tra svedesi e migranti sta aumentando anziché diminuire.
Un nuovo rapporto dell’Agenzia svedese per le migrazioni mostra che dal 2015 la Svezia ha concesso la cittadinanza svedese a 660.362 migranti, la maggior parte dei quali provenienti da paesi musulmani extra UE, scrive Remix News.
Uno dei principali destinatari della cittadinanza svedese è la Somalia, un paese con uno dei livelli di istruzione più bassi al mondo e un tasso di analfabetismo ufficiale del 62,2%. In molti casi, le persone che arrivano da questo paese non sanno nemmeno leggere e scrivere nella propria lingua, per non parlare dello svedese. I dati mostrano che 53.543 somali hanno ricevuto la cittadinanza dal 2015, il secondo numero più alto tra tutti i Paesi.
Al primo posto si colloca la Siria, con 147.579 siriani che hanno ottenuto la cittadinanza dal 2015, ovvero il 22% del totale.
Anche la performance della Svezia nel test PISA (Programma per la valutazione internazionale dell’allievo) è drasticamente calata, il che avrà conseguenze drammatiche per l’economia svedese nei prossimi anni, poiché il paese fa affidamento su una forza lavoro altamente qualificata e tecnologicamente avanzata che consegna beni di alto valore al mercato mondiale. Infatti, il governo è stato coinvolto in uno scandalo nel 2020 quando i suoi alti punteggi PISA si sono rivelati una frode.
«Gli ultimi risultati PISA hanno mostrato un aumento per gli studenti svedesi» aveva scritto la testata svedese Expressen. «L’Expressen può ora rivelare come un gran numero di studenti nati all’estero siano stati erroneamente rimossi dalla selezione PISA e che la Svezia abbia quindi violato le normative ufficiali dell’OCSE. Le cifre suggeriscono anche che sono stati rimossi anche studenti nati in Svezia con scarse competenze linguistiche».
Il documento affermava inoltre che «se fossero state rispettate le regole, i risultati svedesi sarebbero stati significativamente peggiori e la Svezia sarebbe probabilmente retrocessa in tutte e tre le materie rispetto all’ultimo esame».
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Nel frattempo emerge anche il problema della pericolosità delle scuole svedesi. Il sindacato degli insegnanti svedesi (Sveriges Lärare) ha lanciato un avvertimento sulle crescenti minacce e violenze che gli insegnanti devono affrontare a Stoccolma. Nel 2023 il numero di incidenti gravi è aumentato del 36%, attestandosi a 159 casi rispetto al 2022.
«Ci sono minacce che vanno da “ti ammazzo” a “ti sparo” fino ad atti di violenza diretta», ha affermato Simon Sandström, responsabile della sicurezza del sindacato, in un’intervista alla Radio svedese.
L’anno scorso era merso che più di un quarto di tutte le «spose dell’ISIS» ritornate in Svezia dal campo di Al-Hol in Siria ora lavorano con i bambini piccoli nel settore educativo svedese.
Come riportato da Renovatio 21, dopo le repentine dimissioni del ministro degli Esteri Tobias Billström, il nuovo vertice del dicastero Johan Forssell, insediatosi da poche settimane, ha cominciato a parlare di «remigrazione». Stoccolma negli scorsi mesi iniziato a discutere di «rimpatrio volontario», arrivando a pagare diecine di migliaia di euro gli immigrati naturalizzati per tornare nel Paese di origine. L’iniziativa non sembra allettare gli interessati, oramai comodi nel paradiso del welfare scandinavo.
Come riportato da Renovatio 21, è stato rilevato negli scorsi anni che tasso di disoccupazione per i migranti è quattro volte superiore a quello dei nativi svedesi, con alcune aree a forte immigrazione che registrano livelli di disoccupazione fino al 78%. La Svezia ha subito anche una «Grande Sostituzione» di tipo elettorale: oltre un milione di immigrati, su un Paese da 10 milioni, avevano diritto di voto alle ultime elezioni.
Come riportato da Renovatio 21, vi sono state storie di profughe ucraine che, dopo notti in cui il loro ostello è stato assediato da immigrati afroasiatici, hanno dichiarato di sentirsi più al sicuro nel proprio Paese in guerra. In momenti ulteriormente grotteschi, le autorità svedesi hanno detto alle profughe ucraine di vestirsi in modo da non provocare i migranti.
Il colmo si raggiunge quando si scopre, come accaduto nel 2022, che quattro rifugiati su cinque sono andati in vacanza nel Paese da cui sono fuggiti. Il fenomeno potrebbe esservi stato anche in Italia e in ogni altro Paese sottomesso alla grande ondata migratoria degli ultimi anni.
Come riportato da Renovatio 21, la scorsa estate scontri tra immigrati ad un festival culturale eritreo hanno prodotto incendi e 52 feriti. Si tratta di una sorta di guerra civile permanente tra la vecchia tollerante Svezia e le continue violenze di bande di immigrati.
Il fallimento del multiculturalismo in Svezia è stato ammesso dalla stessa premier socialdemocratica Anderson quando era in carica, oltre che dall’attuale premier Ulf Kristersson, che ha dichiarato l’anno scorso che «l’immigrazione di massa non funziona».
Immigrazione
Immigrazione di criminali in USA, Trump: la Harris è «mentalmente compromessa»
Biden became mentally impaired. Kamala was born that way.
pic.twitter.com/jLZQzDCBBt — Donald J. Trump Posts From His Truth Social (@TrumpDailyPosts) September 29, 2024
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Immigrazione
Londra, uno stupro all’ora
A Londra si registra una denuncia di stupro ogni ora, secondo i dati della polizia pubblicati venerdì. Nel 2023 sono stati gestiti quasi 8.800 casi, ovvero una media di 24 al giorno.
I dati sono stati ottenuti dalla BBC tramite richieste di accesso alle informazioni e mostrano ulteriori 11.000 segnalazioni di altri reati sessuali.
Negli ultimi cinque anni, il totale è aumentato del 14%, arrivando a quasi 20.000 nel 2023, il che significa che in media ogni 26 minuti e mezzo sono stati segnalati alla polizia casi di violenza sessuale o stupro.
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Le organizzazioni benefiche che si occupano di proteggere i bambini e le donne dalla violenza sessuale hanno affermato che la reale portata di tali incidenti è molto più elevata.
Il centro Rape Crisis con sede a Londra ha definito i risultati «terrificanti», dicendo alla BBC che «è necessario un cambiamento urgente».
L’ente di beneficenza sostiene che solo una donna su sei che viene stuprata denuncia il crimine. Tra le vittime maschili, si dice che tale cifra sia di una su cinque. Solo una su quattro denuncia altri tipi di violenza sessuale.
Incredibilmente, le statistiche della polizia rivelano anche che oltre 4.300 bambini hanno denunciato di essere stati vittime di stupro o violenza sessuale nel 2023.
Per spiegare il forte aumento degli abusi da parte di minori di 18 anni, Ian Critchley, responsabile del Consiglio nazionale dei capi della polizia per la protezione dei minori, ha affermato a febbraio che l’aumento delle aggressioni sessuali sui minori da parte di altri minori potrebbe essere attribuito a una cultura «tossica» online, come la pornografia violenta. Completamente assente dalla spiegazione la questione etnica e migratoria, additata invece su più fronti dai cittadini.
La polizia e i funzionari attribuiscono inoltre l’aumento alla denuncia più frequente dei reati. Le accuse per reati sessuali sono aumentate in modo significativo negli ultimi anni, secondo le statistiche. Nel 2018 ci sono state 818 accuse, scese a 800 l’anno successivo, ma in costante aumento da allora fino a oltre 1.400 nel 2023.
Ad agosto, il Ministero dell’Interno del Regno Unito ha dichiarato che i reati di stupro che hanno portato a un’accusa hanno richiesto il tempo più lungo per essere indagati, circa 423 giorni in media. Questo dato è paragonabile ai 55 giorni per i reati di «violenza contro la persona» e ai 28 giorni per il furto.
Dopo una serie di episodi di violenza di alto profilo contro le donne da parte di ufficiali della polizia metropolitana di Londra, la questione della fiducia del pubblico nella polizia ha ricevuto maggiore attenzione.
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Solo quattro persone su dieci in Inghilterra affermano di fidarsi della polizia, con i poliziotti della capitale britannica che hanno ottenuto il punteggio più basso, secondo un sondaggio di aprile.
Un totale di 657 ufficiali della polizia metropolitana sono stati indagati per abusi sessuali, abusi domestici o una combinazione di entrambi l’anno scorso.
In questi anni è emerso il dato secondo cui le donne non si sentono al sicuro a girare per Londra, come ammesso anche dal sindaco Sadiq Khan, con proteste anche movimentate sul problema.
🔴LIVE: Violence continues
PROTEST FOR WOMEN SAFETY – Clapham Common | London
Watch now: https://t.co/qe8Hc0q6xi#LIVE #Livestream #London #SarahEverard #Freedom #ReclaimTheStreets #Women #WomenSafety pic.twitter.com/x78NdhgorW— Subject Access (@subjectaccesss) March 13, 2021
La correlazione tra l’aumento di molestie alle donne e l’immigrazione è emerso di recente anche in dibattiti TV, talvolta per bocca di personaggi vicini alla sinistra britannica.
The sacrosanct truth that is forbidden to tell: “London is not safe for women due to mass immigration. It is very difficult to talk about it because they accuse us of racism but this is the reality!” Not just London, every European city is like this. https://t.co/qILc15Qzl6 pic.twitter.com/IWOGcmN07H
— RadioGenoa (@RadioGenoa) August 29, 2024
Come riportato da Renovatio 21, mentre gli stupri aumentano in maniera massiva, Londra ha iniziato la liberazione anticipata di migliaia di detenuti nelle carceri di Sua Maestà, mentre vengono perseguiti e condannati alla galera coloro che si oppongono alla politica migratoria del governo – anche solo con un post sui social media.
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