Sorveglianza
Vera psicopolizia nei tribunali britannici: veterano dell’esercito dichiarato colpevole per aver pregato con la mente contro l’aborto
Il veterano dell’esercito britannico Adam Smith-Connor è stato ritenuto colpevole di aver violato una «zona cuscinetto» pro-aborto pregando con la mente nei dipressi di una clinica per aborti. Lo riporta LifeSiteNews.
Si tratta della prova incontrovertibile che nel Regno Unito la psicopolizia – ossia l’intrusione della repressione persino nel pensiero, nel foro interiore del cittadino – è realtà.
Smith-Connor, 51 anni, ha ottenuto la scarcerazione condizionale per due anni (vale a dire che è in libertà vigilata per due anni) e gli è stato ordinato di pagare le spese legali pari a 9 mila sterline (circa 10 mila euro) dal giudice distrettuale presso il tribunale di Poole, nel Dorset.
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L’uomo ha tenuto un discorso video fuori dal tribunale appena dopo la sentenza assieme a Isabel Vaughan-Spruce, una donna a cui è capitata la medesima disavventura, e agli avvocati dell’organizzazone ADF UK.
«Voglio ringraziare tutti per il supporto negli ultimi due anni da quando sono stato accusato per la prima volta di questo reato mentale il 24 novembre uh 2022» dice Adam. «Il salmo 22, 10 dice che quando mio padre e mia madre mi abbandonano, il Signore si prenderà cura di me. Ho servito la nostra grande nazione per 20 anni come riservista dell’esercito, continuo a servire la mia comunità locale come fisioterapista e volontario della chiesa. Non avrei mai immaginato che la nazione che amo e che è stata così buona con me in passato potesse rivoltarsi contro di me per non aver fatto altro che offrire una preghiera per il mio figlio defunto».
«Mi sento come se il mio governo mi ha abbandonato, ma il Signore si è preso cura di me, mi ha circondato di preghiere e mi ha fornito un eccellente team legale con ADF UK. Voglio ringraziare chiunque tutti coloro che hanno pregato per la giustizia in questo caso giudiziario ho ricevuto messaggi di sostegno da tutta la Gran Bretagna, America Italia, e anche a Betlemme».
🇬🇧✝️ SILENT PRAYER CRIMINALISED IN THE UK!!
Adam Smith-Connor, an army veteran, has been convicted of silently prayer outside an abortion clinic for his own unborn son.pic.twitter.com/zyu3BvNP7L
— VoxPopuli (@vpopulimedia) October 16, 2024
«Sono estremamente rattristato che il giudice mi abbia dichiarato colpevole questo segna un momento oscuro e un giorno pericoloso per la nostra nazione, se stabilisce un precedente legale secondo cui i crimini di pensiero possono verificarsi in Inghilterra. Quando George Orwell scrisse 1984 nell’anno 1948 lo intendeva come un avvertimento, non come una guida (…) l’idea che i reati di pensiero potrebbero affermarsi nel sistema legale britannico era tristemente esatta due anni fa, quando è iniziato questo caso, un mio amico cristiano ha detto che ora siamo in un momento in cui i cristiani possono essere perseguitati per la preghiera, ma non ci sarebbero arrivati a un momento in cui potresti essere perseguitato e bussare alla porta potrebbe accadere a casa tua»
«Quel momento è ormai arrivato in Scozia le zone cuscinetto puoi essere perseguitato per aver discusso di aborto nel tuo giardino se vieni ascoltato da qualcuno. Se pensate che io sia paranoico questo accadrà solo al di fuori delle cliniche abortive ripensaci se il governo può creare crimini mentali da qualche parte è solo questione di tempo prima che creino crearli ovunque se hai opinioni controverse in contrasto con il governo e tutti noi, a un certo livello, facciamo attenzione».
«Dio e solo Dio ci dà gli incapaci diritti e libertà è compito del governo sostenere queste libertà (…) faccio appello agli attivisti dell’industria dell’aborto, al governo della funzione pubblica e al sistema legale che hanno esercitato pressioni così forti per rendere la preghiera un reato penale, per favore guardate ai vostri figli e chiedetevi se voglio che mio figlio o mia figlia crescano in un Paese in cui il loro stesso pensiero può essere criminalizzato. È il Paese che volete che i vostri figli ereditino?»
«Ci siamo ritrovati con i reati di pensiero in Gran Bretagna è perché noi abbiamo dimenticato il nostro primo amore e i principi su cui è stata costruita la nostra nazione, un tempo grande, siamo una nazione cristiana, la nostra costituzione è basata sulla Bibbia, l’autorità del re viene da Yahweh, il dio della Bibbia, se vogliamo restaurare la nostra nazione, una volta grande, abbiamo bisogno per ricordare che le sue fondamenta furono gettate nella Magna Charta 800 anni fa».
«Dobbiamo ritornare al Signore Gesù Cristo e questa corte qui ha deciso che anche una preghiera silenziosa al Signore Dio è ora un atto criminale. (…) Credo che ci sia ancora tempo per ripristinare la sanità mentale nella nostra nazione, ma il tempo è poco e la chiesa ha bisogno di svegliarsi. Infine voglio ringraziare mia moglie, mio figlio e mia figlia che sono stati un’enorme fonte di forza e ringrazio per la vita di Jacob che morì di aborto e di Bobby che è morto di aborto naturale. Sebbene le loro vite siano state brevi mi hanno ispirato e mi hanno fatto andare avanti negli ultimi due anni».
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Come riportato da Renovatio 21, lo Smith-Connor era stato arrestato nei pressi dell’attività di aborto di Bournemouth, Dorset, del British Pregnancy Advisory il 14 novembre 2022, dopo aver pregato in silenzio per suo figlio Jacob, abortito 22 anni fa.
L’uomo, attualmente fisioterapista, si è dichiarato non colpevole di aver violato il Public Spaces Protection Order (PSPO) che proibisce proteste, offerte di aiuto alle donne incinte o testimonianze pro-life di qualsiasi tipo al di fuori del centro per l’aborto per i prossimi tre anni, dal lunedì al venerdì, dalle 7:00 alle 19:00. Quando ha affrontato Smith-Connor, che pregava in silenzio con le spalle rivolte alla clinica, un agente di polizia gli ha chiesto di descrivere «la natura della sua preghiera».
Il giudice ha deciso che Smith-Connor aveva deliberatamente violato il Public Spaces Protection Order (PSPO). Secondo Irish New , al giudice era stato detto che Smith-Connor aveva inviato un’e-mail al governo locale per informarlo dei suoi piani di pregare in silenzio fuori dalla clinica. La corte aveva anche sentito che si era rifiutato di andarsene quando gli agenti di polizia glielo avevano chiesto, e che lo avevano intrattenuto in una conversazione per ben più di un’ora.
Smith-Connor aveva pregato per l’anima del figlio anche in altre occasioni, fuori dalla clinica per l’aborto.
Come riportato da Renovatio 21, Isabel Vaughan-Spruce, un’altra cittadina britannica che è stata arrestata per preghiera silenziosa, ha ricevuto due mesi fa 13 mila sterline (circa 15 mila euro) di danni e delle scuse dalla polizia. La donna ha detto a LifeSiteNews via email oggi di essere «immensamente preoccupata» che Smith-Connor sia stato «marchiato… come criminale» per aver pregato in un luogo pubblico per il figlio abortito.
«La polizia ha assicurato ad Adam che aveva perfettamente il diritto di pregare in silenzio vicino al centro per l’aborto di Bournemouth, come ovviamente avrebbe dovuto fare, eppure solo una settimana dopo gli è stata inflitta una multa per aver fatto esattamente ciò», ha affermato Vaughan-Spruce.
«Nel massacrante processo di tre giorni ad Adam a settembre, lui ha fornito prove video della sua interazione con la polizia, in cui gli è stato ripetutamente assicurato che le sue preghiere silenziose non stavano violando la zona cuscinetto del PSPO a Bournemouth e questo, insieme alla consapevolezza che non dovremmo mai essere criminalizzati per i nostri pensieri, avrebbe dovuto essere una prova conclusiva per assolvere Adam da qualsiasi illecito», ha continuato la donna.
La Vaughan-Spruce ritiene che se la preghiera silenziosa è diventata un crimine, la Gran Bretagna è «passata nel regno della polizia del pensiero. Sarebbe discriminazione contro le persone con convinzioni religiose».
«Questo dovrebbe essere una preoccupazione per ogni persona di buona volontà, indipendentemente dalla sua fede o da quale parte del dibattito sull’aborto si schieri», ha dichiarato a LSN. «Non si deve mai dire ai cristiani che non possono pregare in pubblico, che la preghiera è qualcosa da lasciare a casa o da riservare esclusivamente alla chiesa (…) Ovunque sia consentito al pubblico, anche i cristiani, in quanto membri del pubblico, devono essere autorizzati, e ovunque sia consentito ai cristiani, anche le loro preghiere silenziose, i loro pensieri privati, devono essere autorizzati».
«Pregare per le donne incinte e i loro bambini non è un crimine. In definitiva, la preghiera può portare solo del bene, mai del male, e non è qualcosa da temere né dovrebbe mai essere messa al bando», ha concluso la donna.
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L’avvento di un sistema di psicopolizia non riguarda solo questi singoli episodi, ma è una tendenza che ha un fondamento istituzionale e tecnologico.
Moltissime grandi aziende, nonché università e tema di ricercatori, stanno lavorando a strumenti bioelettronici di lettura del pensiero, al punto che in ambito di giurisprudenza si comincia a parlare di diritti di «libertà cognitiva» – a significare come sia riconosciuto che neanche la cognizione è più libera.
Non si tratta solo degli esperimenti della società Neuralink di Elon Musk (che ha ora l’OK per i test sull’uomo dopo aver sperimentato su suini e primati): anche Facebook era attiva in ricerche di questo tipo, così come lo sono università e centri di ricerca all’avanguardia.
La Cina già utilizza sperimentalmente sensori psicodigitali per valutare, e correggere, l’attenzione degli alunni.
Come riportato da Renovatio 21, il guru del gruppo estremista noto come World Economic Forum, Klaus Schwab, durante un incontro pubblico a Davos con il cofondatore di Google Sergej Brin parlò della possibilità, di lì a breve, di sapere esattamente cosa stavano provando e pensando tutti gli spettatori della sala – ovviamente tramite chip biologici e interfacce cerebrali.
Il pensiero eccitava molto lo Schwab, già teorizzatore – come altri importanti discepoli a Davos – della fusione uomo-macchina (che chiama «Quarta rivoluzione industriale», come da titolo del suo libro, prefato in Italia da John Elkann) che ha raccontato, senza vergognarsi, come in futuro negli aeroporti saranno effettuate scansioni celebrali sui viaggiatori di modo da trovare eventuali idee terroriste.
«Anche attraversare un confine nazionale potrebbe un giorno richiedere una scansione cerebrale dettagliata per valutare il rischio per la sicurezza di un individuo» dice Schwab. «I dispositivi esterni di oggi, dai computer indossabili alle cuffie per la realtà virtuale, diventeranno quasi certamente impiantabili nel nostro corpo e nel nostro cervello».
La biocibernetica continuerà quello che già fa la cibernetica: cioè, nell’etimo, «timona», cioè «controlla».
Anche le vostre preghiere, quindi, saranno controllate – e punite.
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Immagine screenshot da Twitter
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Intelligenza Artificiale
Apple Siri accusata di intercettare gli utenti: indagine penale in Francia
La procura francese ha avviato un’indagine penale contro Apple per le accuse secondo cui il suo assistente vocale Siri avrebbe raccolto e analizzato registrazioni degli utenti senza il loro consenso. L’inchiesta è stata assegnata all’agenzia francese per la criminalità informatica, come comunicato dalla procura di Parigi e riportato dal sito Politico e dall’agenzia Reuters.
L’indagine è scaturita da una denuncia presentata a febbraio da un’ONG francese, basata sulla testimonianza della «gola profonda» Thomas Le Bonniec, ex dipendente di un subappaltatore di Apple, che ha dichiarato di aver ascoltato migliaia di registrazioni di Siri nel 2019 durante un’attività di controllo qualità.
Le Bonniec avrebbe lavorato per Globe Technical Services in Irlanda, dove revisionava e annotava clip audio per migliorare l’accuratezza di Siri. Ha riferito a Politico che il materiale rivelava a volte «momenti intimi e informazioni riservate», che potevano consentire l’identificazione degli utenti.
L’informatore ha accolto con favore l’indagine, affermando che dovrebbe permettere di «rispondere a domande urgenti», come il numero di registrazioni effettuate dal lancio di Siri e il luogo in cui i dati sono archiviati.
Un portavoce di Apple in Francia ha dichiarato a Politico che l’azienda «non ha mai utilizzato i dati di Siri per creare profili di marketing, non li ha mai resi disponibili per scopi pubblicitari e non li ha mai venduti a nessuno per nessun motivo».
Apple ha inoltre comunicato a Reuters di aver rafforzato le misure sulla privacy di Siri dal 2019, con ulteriori miglioramenti effettuati quest’anno. L’azienda ha precisato che le conversazioni con Siri «non sono mai state condivise con i marketer né vendute agli inserzionisti».
A gennaio, Apple ha anche sottolineato che non avrebbe conservato «registrazioni audio delle interazioni con Siri, a meno che l’utente non acconsenta esplicitamente».
Come riportato da Renovatio 21, negli Stati Uniti, Apple ha affrontato una class action simile, in cui Siri è stato accusato di aver registrato involontariamente conversazioni private, poi esaminate da appaltatori terzi per il controllo qualità.
All’inizio di quest’anno, l’azienda ha raggiunto un accordo da 95 milioni di dollari, approvato da un giudice federale il mese scorso. L’accordo prevede risarcimenti fino a 20 dollari per dispositivo con Siri abilitato per gli utenti che hanno posseduto prodotti Apple tra il 2014 e il 2024. Inoltre, Apple è stata obbligata a eliminare le vecchie registrazioni di Siri entro sei mesi.
Come riportato da Renovatio 21, ad inizio anno era emerso che il governo britannico aveva una technical capability notice («avviso di capacità tecnica») ad Apple, costringendo l’azienda a creare una backdoor per il suo servizio iCloud criptato. Tale manovra consentirebbe alle forze dell’ordine e alle agenzie di sicurezza britanniche di accedere ai dati criptati archiviati dagli utenti Apple in tutto il mondo, secondo il giornale.
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Immagine di Kārlis Dambrāns via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Sorveglianza
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