Big Pharma
Vaccini, farmaci ed etica medica, intervista a Stefano Montanari

Cristiano Lugli, portavoce di Renovatio 21, intervista in esclusiva il Dr. Stefano Montanari.
Medici, etica medica, scandali nel mondo della scienza e commercio di organi: questo e molto altro in un’intervista chedelinea una situazione sconvolgente all’interno del mondo della medicina e della scienza, dove l’etica e la morale sono state abbandonate per obbedire, ciecamente, ai dettami dell’interesse economico e di potere.
Dottor Montanari, di recente alcuni camion vela hanno solcato la provincia parmense e vicentina con manifesti il cui messaggio rivolto ai cittadini era piuttosto chiaro: «Solo il 15% dei medici si vaccina. Ti fidi dei medici?». Come potrà immaginare, la categoria è tutta, interamente, sobbalzata dalla poltrona gridando allo scandalo. Eppure, è stato lo stesso Gualtiero «Walter» Ricciardi, ancor prima di dimettersi dall’imponente carica di Presidente ISS, a denunciare queste scarse percentuali. Chi ha ragione, i medici indignati o Ricciardi?
Temo che non abbia ragione nessuna delle due parti. A mio parere, avendo parlato in camera caritatis con più di un medico, credo proprio che a vaccinarsi sia al massimo un decimo di quel 15%. Naturalmente, nessuno dispone dei dati reali e ognuno può inventare ciò che più gli aggrada, cosa che oggi è del tutto abituale.
Le dirò che a me capita non di rado di ricevere reazioni poco urbane ogni volta che rispondo “non lo so” a una domanda. Il fatto è che, se non lo so, non lo so e basta. Ma la gente è stata ormai ammaestrata a bersi qualunque cosa e addirittura a pretendere risposte pur sapendo in cuor suo che si tratterà spesso di panzane.
«A mio parere, avendo parlato in camera caritatis con più di un medico, credo proprio che a vaccinarsi sia al massimo l’1,5% dei dottori»
Esiste ancora un’etica medica fra i medici?
Sì, esiste. Non è detto, però, che sia sempre rispettata.
Essa imporrebbe a tutti i medici di vaccinarsi con tutti i vaccini esistenti in circolazione?
L’etica medica è chiara e semplice ed è contenuta in quello che viene comunemente definito il Giuramento d’Ippocrate la cui base è di agire solo ed esclusivamente per il bene di chi a loro si affida. Potrà essere divertente leggere l’articolo 5 del codice deontologico, dove si dice che il medico «non deve soggiacere a interessi, imposizioni e suggestioni di qualsiasi natura».
È evidente che, se si ubbidisce alla cieca all’imposizione di vaccinare chiunque e comunque, la deontologia scompare in nome di altro e così pure la dignità non solo professionale ma umana. Ma è interessante pure l’articolo 9 che dice che «Il medico deve mantenere il segreto su tutto ciò che gli è confidato o che può conoscere in ragione della sua professione». Il che è in qualche modo ripreso dall’articolo seguente: «Il medico deve tutelare la riservatezza dei dati personali e della documentazione in suo possesso riguardante le persone».
Articolo 10 del codice deontologico: «Il medico deve tutelare la riservatezza dei dati personali e della documentazione in suo possesso riguardante le persone». Curiosamente, però, il medico denuncia i bambini che non sono vaccinati.
E, ancora, all’articolo 11: «Nella comunicazione di atti o di documenti relativi a singole persone, anche se destinati a Enti o Autorità che svolgono attività sanitaria, il medico deve porre in essere ogni precauzione atta a garantire la tutela del segreto professionale». Curiosamente, però, il medico denuncia i bambini che non sono vaccinati. Mi chiedo che cosa ne direbbe San Giovanni Nepomuceno. Vero è che, per salvare la faccia ma, in realtà, rovinandola ancora di più, si pongono eccezioni tra cui quella relativa ad un presunto interesse pubblico mai dimostrato a fatti.
Per venire alla sua domanda, se i medici rispettassero il loro codice deontologico, allora, sì: tutti i vaccini a tutti i medici e ai loro figli. Ma, come accade anche in altri ambiti, la legge è uguale per tutti ma la sua applicazione no.
È perché non lo fanno?
Forse perché, molto banalmente, non sono fessi o, forse, ironicamente, perché l’articolo 12 recita in modo testuale: «La prescrizione di un accertamento diagnostico e/o di una terapia impegna la responsabilità professionale ed etica del medico e non può che far seguito a una diagnosi circostanziata o, quantomeno, a un fondato sospetto diagnostico. Su tale presupposto al medico è riconosciuta autonomia nella programmazione, nella scelta e nella applicazione di ogni presidio diagnostico e terapeutico, anche in regime di ricovero, fatta salva la libertà del paziente di rifiutarle e di assumersi la responsabilità del rifiuto stesso».
Se i medici rispettassero il loro codice deontologico, allora, sì: tutti i vaccini a tutti i medici e ai loro figli. Ma, come accade anche in altri ambiti, la legge è uguale per tutti ma la sua applicazione no.
Io non do volentieri consigli ma stavolta faccio un’eccezione invitando tutti a perdere qualche decina di minuti per leggere il testo del Codice Deontologico con tanto di commenti. Chiunque potrà accorgersi della situazione.
In compenso, però, tagliano lo stipendio del 20% ai medici che pongono obiezioni sull’obbligo vaccinale, come nel caso del Dr. Fabio Vaccaro, medico di famiglia a cui, per decisione del Collegio arbitrale regionale e per applicazione della Asl, verrà decurtato lo stipendio per 5 mesi…
Sarebbe come se lei chiedesse a me perché la mafia delinque.
Come commenta questo caso?
Vuole farmi prendere una querela?
Di recente, in America, un grande e storico oncologo si è dimesso dai numerosi incarichi di editore di grandi riviste perché un’indagine ha dimostrato che circa l’87% degli articoli pubblicati erano frutto di collusioni con le case farmaceutiche. È veramente questo il mondo che ruota intorno a Big Pharma?
Ricordo di aver assistito personalmente nel 1974, e per me era la prima volta, alla falsificazione di risultati da parte di medici pagati da un’industria farmaceutica. Non ricordo quale fosse l’industria ma ricordo che si trattava di un farmaco per il trattamento della vescica neurogena flaccida. Il prodotto era palesemente inefficace ma i risultati che uscirono da quella farsa furono vicini all’entusiasmo.
Richard Horton, il direttore di The Lancet, cioè del giornale medico forse di maggior prestigio, disse candidamente che metà di ciò che si pubblica in medicina è falso
Già nel 2005 John Ioannidis pubblicò un articolo denunciando la falsità di molto di ciò che si pubblica in medicina. Richard Horton, poi, che di The Lancet, cioè del giornale medico forse di maggior prestigio, è il direttore disse candidamente che metà di ciò che si pubblica in medicina è falso.
Il tutto fu confermato da Marcia Angell del New England Journal of Medicine, altra rivista di grande prestigio. In realtà le cose non stanno esattamente così: se si vuole pubblicare, è ineludibile dover passare attraverso maglie strettissime di censura. Il perché è presto detto: i giornali medici non potrebbero sopravvivere senza che l’industria farmaceutica li mantenesse di fatto in toto.
È evidente, allora, che solo ciò che non tocca gli interessi del “benefattore” potrà avere il via libera. Una delle tante cose che la gente comune non sa è che le case farmaceutiche dispongono di squadre di persone ingaggiate per scrivere articoli che di fatto sono pubblicitari. Quegli articoli vengono firmati da presunti luminari (oggi è facilissimo crearne nella percezione popolare e noi italiani ne abbiamo testimonianza), vengono pubblicati e presi per verità rivelata.
Se si vuole pubblicare in riviste scientifiche, è ineludibile dover passare attraverso maglie strettissime di censura. Il perché è presto detto: i giornali medici non potrebbero sopravvivere senza che l’industria farmaceutica li mantenesse di fatto in toto
La cosa buffa, e a me è capitato di assistere a scene comiche d’imbarazzo, è che, se si chiede un chiarimento al presunto autore, quello non conosce nemmeno il contenuto dell’articolo che ha firmato. Dunque, stante la censura, ahimè, ad essere falso è molto, molto più della metà di ciò che esce. Insomma, sì: il mondo che ruota intorno a Big Pharma è corrotto fino al midollo e a subirne gli effetti è tanto il paziente quanto il medico, spessissimo incapace di rendersi conto della qualità di ciò che gli viene propinato.
È possibile allora che anche intorno alla chemioterapia ci siano grossi interessi?
Non è possibile: è certo.
Ci spieghi meglio…
Si deve partire sapendo che la medicina non è una scienza, mancandole epistemologicamente alcuni presupposti di base, il primo dei quali è la ripetibilità assoluta dei risultati e, dunque, la prevedibilità. Così, in medicina, quella vera, intendo, vale il più assoluto pragmatismo: è tutto buono ciò che funziona.
«La medicina non è una scienza, mancandole epistemologicamente alcuni presupposti di base, il primo dei quali è la ripetibilità assoluta dei risultati e, dunque, la prevedibilità»
A questo punto, etica impone che si vadano a controllare in modo gelidamente imparziale i risultati dei vari approcci a diverse malattie. Se lo si facesse, si scoprirebbe, seppure con molte difficoltà perché i dati faticano parecchio ad uscire alla luce, che non poche cure definite grottescamente alternative, e qui c’è da chiedersi alternative a che, funzionano meglio di quelle della giostra dei quattrini. Io stesso ne sono testimone da decenni.
Per non cadere in malintesi, è indispensabile precisare che la medicina classificata come alternativa ospita parecchi ciarlatani che sconfinano nella delinquenza vera e propria
Per non cadere in malintesi, è indispensabile precisare che la medicina classificata come alternativa ospita parecchi ciarlatani che sconfinano nella delinquenza vera e propria e, dunque, bisogna essere capaci di scegliere la strada giusta, cosa tutt’altro che facile anche agli addetti ai lavori, e questo per le falsità che inquinano pesantemente la medicina.
Parliamo di un tema delicato quanto discusso: i trapianti di organi. Il fatto che esista un commercio di organi è cosa ormai assodata. La cosa la stupisce?
No di certo, così come non mi stupisce nessuna forma di delinquenza.
Caso del traffico d’organi: «un medico che opera non “in scienza e coscienza” ubbidendo acriticamente ad ordini, non avrà troppa strada da percorrere per altri atti di delinquenza
È ormai noto il caso dell’ex presidente del Barcelona Calcio, Sandro Rosell, il quale fu costretto a negare di aver acquistato illegalmente un fegato umano per l’ex difensore del Barcellona Eric Abidal nel 2012, colpito da un tumore, dopo un reportage sul quotidiano spagnolo El Confidencial in cui la polizia affermava di aver intercettato le telefonate di Rosell che presumibilmente comprovavano l’acquisto dell’organo da trapiantare al suo giocatore. Degli organi si occupano i medici, ragione per cui non crede che se esiste un commercio di organi, esiste anche, per logica conseguenza, una grave responsabilità da parte dei medici?
Non è che si possa prelevare un organo e impiantarlo a chiunque. I tessuti di donatore e ricevente vanno tipizzati con molta cura ed espianto, conservazione, trasporto e impianto hanno bisogno di personale e di chirurghi esperti. È evidente, allora, che il traffico non può prescindere dalla presenza non di un medico ma di una squadra di medici. E anche qui non ci si può stupire.
Che i medici recuperino la dignità di chi esercita una delle professioni più nobili, difficili e indispensabili, magari cominciando con il radiare dalla professione qualcuno
Una persona che non ha mai commesso un’infrazione alla legge avrà delle inibizioni morali fortissime ad uccidere qualcuno. Però se la persona è un rapinatore, il passo verso l’assassinio non sarà poi così difficile. La stessa cosa esiste per i medici che altro non sono se non esseri umani con tutti i loro pregi e con tutti i loro vizi. Un medico che opera non «in scienza e coscienza» come la categoria ama affermare ma ubbidendo acriticamente ad ordini, non avrà troppa strada da percorrere per altri atti di delinquenza.
In un modo o nell’altro, troverà sempre una giustificazione alla sua criminalità. C’è solo da sperare che a delinquere siano sempre meno e che i medici recuperino la dignità di chi esercita una delle professioni più nobili, difficili e indispensabili, magari cominciando con il radiare dalla professione qualcuno che oggi si esibisce alla ribalta.
Cristiano Lugli
Big Pharma
Kennedy contro i pediatri USA che hanno raccomandato vaccini prodotti dalle aziende che fanno loro donazioni

Robert F. Kennedy Jr. ha criticato l’ American Academy of Pediatrics (AAP) per aver raccomandato vaccini – compresi i pericolosi vaccini contro il COVID – creati dai suoi principali sostenitori aziendali senza rivelare i propri conflitti di interesse.
L’AAP ha recentemente fatto notizia per aver pubblicato il proprio programma vaccinale infantile raccomandato, indipendente dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) degli Stati Uniti, che è stato recentemente rivisto da Kennedy, segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) degli Stati Uniti.
La differenza notevole tra i due programmi è che l’AAP raccomanda i vaccini contro il COVID ai bambini sani, mentre il CDC non raccomanda più questi vaccini sperimentali a mRNA ai bambini sani e alle donne in gravidanza.
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Martedì Kennedy ha condiviso uno screenshot della pagina web dell’AAP che mostra alcuni dei suoi principali donatori: Merck, Moderna, Pfizer e Sanofi, importanti produttori di vaccini. Anche altri produttori di vaccini, come GlaxoSmithKline, effettuano donazioni considerevoli all’AAP.
Kennedy ha osservato che le prime quattro aziende elencate «producono praticamente tutti i vaccini presenti nel programma vaccinale infantile raccomandato dal CDC».
This is a screenshot from American Academy of Pediatrics’ webpage, thanking the organization’s top corporate donors. These four companies make virtually every vaccine on the CDC recommended childhood vaccine schedule. AAP is angry that CDC has eliminated corporate influence in… pic.twitter.com/WtWe6vnUrw
— Secretary Kennedy (@SecKennedy) August 19, 2025
Pur riconoscendo che l’AAP è libera di formulare le proprie raccomandazioni, ha chiesto che «segua l’esempio dell’HHS e riveli i conflitti di interesse» in modo che gli americani possano valutare se l’AAP stia servendo «l’interesse della salute pubblica» o le «ambizioni commerciali dei benefattori dell’AAP, le grandi aziende farmaceutiche».
Kennedy ha accusato l’AAP di essere arrabbiato con il CDC per aver eliminato «l’influenza delle aziende nelle decisioni sulle raccomandazioni sui vaccini», facendo riferimento al suo licenziamento di tutti i 17 precedenti membri del comitato consultivo sui vaccini del CDC, a causa della scoperta che fornivano regolarmente consulenza su prodotti di aziende farmaceutiche con cui avevano legami finanziari e con cui avevano ottenuto esenzioni per conflitto di interessi dal CDC.
Sebbene il programma vaccinale del CDC sia rimasto finora pressoché invariato dopo la nomina di otto nuovi membri del Comitato consultivo per le pratiche di immunizzazione (ACIP), la riunione del 25 giugno ha avviato nuovi gruppi di lavoro per studiare questi vaccini approvati e l’effetto cumulativo del programma vaccinale per bambini e adolescenti.
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Tra le altre raccomandazioni, la riunione di giugno dell’ACIP ha consigliato l’eliminazione del timerosal, un conservante neurotossico contenente mercurio attualmente utilizzato nei vaccini antinfluenzali.
Nel post di martedì X, Kennedy ha anche esortato l’AAP a chiarire che «le raccomandazioni che si discostano dall’elenco ufficiale del CDC non sono esenti da responsabilità ai sensi del Vaccine Injury Act del 1986».
Kennedy ha spesso sottolineato l’importanza di liberare le agenzie di regolamentazione sanitaria degli Stati Uniti dalla «corporate capture» (tradotto in italiano con «cattura del regolatore») un termine che usa per descrivere il fenomeno comune per cui queste agenzie di regolamentazione ricevono finanziamenti ingenti dalle aziende farmaceutiche e successivamente approvano automaticamente i loro prodotti senza una revisione significativa.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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Trump invia lettere a 17 Big Pharma chiedendo la fine ai «prezzi abusivi dei farmaci»

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Big Pharma
I CEO di BioNTech, Pfizer, J&J nella lista dei dirigenti farmaceutici più pagati

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Secondo Fierce Pharma, nel 2024 l’amministratore delegato della tedesca BioNTech ha guadagnato più di tutti i suoi colleghi amministratori delegati del settore farmaceutico. Lo stipendio a nove cifre del Dott. Uğur Şahin – 287 milioni di dollari – lo ha catapultato in cima alla classifica degli amministratori delegati più pagati stilata dalla rivista di settore.
Secondo Fierce Pharma, nel 2024 l’amministratore delegato della tedesca BioNTech ha guadagnato più di tutti i suoi colleghi amministratori delegati di aziende farmaceutiche. Lo stipendio a nove cifre del Dott. Uğur Şahin – 287 milioni di dollari – lo ha catapultato in cima alla classifica degli amministratori delegati più pagati stilata dalla rivista di settore.
L’amministratore delegato di Eli Lilly, David Ricks, è balzato al secondo posto della classifica con un compenso totale di 29,2 milioni di dollari. Eli Lilly produce i farmaci dimagranti di successo Zepbound e Mounjaro, che rivaleggiano con Ozempic e Wegovy di Novo Nordisk. A luglio, Eli Lilly inizierà a vendere i farmaci online a prezzi scontati direttamente ai consumatori in possesso di ricetta medica.
La lista di Fierce Pharma includeva altri dirigenti di alcuni dei principali produttori di vaccini. Il CEO di Pfizer, Albert Bourla, si è classificato al terzo posto, con una retribuzione totale di 24,6 milioni di dollari, il suo secondo stipendio annuo più alto dopo il pagamento di 33 milioni di dollari nel 2022, quando Pfizer stava realizzando enormi profitti dal suo vaccino contro il COVID-19 e dal suo antivirale Paxlovid.
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Anche gli amministratori delegati di Johnson & Johnson e AstraZeneca sono comparsi nella lista, nonostante i disastrosi risultati dei loro vaccini contro il COVID-19. Il vaccino di Johnson & Johnson, associato a gravi e letali coaguli di sangue, non è più disponibile negli Stati Uniti.
Anche AstraZeneca ha dovuto ritirare il suo vaccino dalle vendite globali nel 2024, dopo aver ammesso che l’iniezione causava coaguli di sangue potenzialmente fatali.
Robert Davis di Merck è salito dal decimo al settimo posto quest’anno, guadagnando 23,2 milioni di dollari. Quasi il doppio di quanto guadagnato nel 2021, quando ha assunto la carica di CEO dell’azienda che produce, tra gli altri, il vaccino contro l’HPV Gardasil, lo Pneumovax 23 e il vaccino MMRII.
«Nuovo status quo nel campo della retribuzione dei CEO»
Gli stipendi totali dei dirigenti solitamente includono una combinazione di stipendio base più bonus e utili legati alle posizioni azionarie nelle aziende che guidano.
Fierce Pharma ha affermato che gli ingenti pacchetti retributivi «sembrano consolidare ulteriormente un nuovo status quo nell’ambito della retribuzione degli amministratori delegati, poiché diversi leader di recente nomina si stanno stabilizzando nei loro ruoli e le aziende consolidano le loro posizioni di mercato in vista della seconda metà del decennio».
Şahin di BioNTech ha guadagnato uno stipendio di 3,4 milioni di dollari nel 2024. Tuttavia, ha anche esercitato un’opzione per incassare una quota consistente delle sue azioni della società, per un pagamento di 287 milioni di dollari, oltre 10 volte superiore a quello di qualsiasi altro dirigente nella lista.
Fierce Pharma ha definito il pagamento «sbalorditivo», ma ha osservato che era inferiore al pagamento del 2023 al CEO di Moderna Stéphane Bancel, che quell’anno ha incassato le sue stock option per oltre 392 milioni di dollari.
Tali pagamenti sono in corso, almeno da quando i vaccini contro il COVID-19 sono diventati disponibili.
Nel 2020, Bancel finì sotto accusa quando più che triplicò il numero di azioni della società da vendere tramite un piano azionario per dirigenti, modificato pochi giorni dopo che l’azienda aveva annunciato i primi risultati positivi per il suo vaccino contro il COVID-19.
Bancel ha venduto più di 72.000 azioni Moderna a luglio 2020, generando quasi 4,8 milioni di dollari. Secondo CBS News, «si tratta di più del triplo delle 22.000 azioni che aveva precedentemente programmato di vendere nello stesso periodo secondo il piano di trading esecutivo dell’azienda» – e una minima parte dei 392 milioni di dollari che avrebbe guadagnato tre anni dopo.
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Le case farmaceutiche fanno causa per mantenere alti i prezzi
Nonostante le critiche pubbliche, anche altri dirigenti farmaceutici hanno tratto profitto dalla pandemia. Da allora, i loro stipendi sono rimasti elevati.
Secondo un rapporto del 2021 di Accountable.US, un’organizzazione no-profit e apartitica di difesa dei diritti dell’uomo e di controllo che monitora la corruzione pubblica, i dirigenti di cinque aziende farmaceutiche (Moderna, Pfizer, Johnson & Johnson, Emergent BioSolutions (incaricata della produzione del vaccino contro il COVID-19 di Johnson & Johnson) e Novavax) hanno guadagnato 250 milioni di dollari svendendo le azioni delle aziende durante i primi sei mesi dell’«Operazione Warp Speed».
Oltre ai farmaci di successo che assicurano profitti enormi alle grandi aziende farmaceutiche, le aziende con i maggiori ricavi continuano anche ad aumentare i prezzi dei farmaci e sono coinvolte in battaglie legali per impedire alle autorità di regolamentazione di mantenere bassi i prezzi.
Ad esempio, Accountable.US ha riferito che Merck e Bristol Myers Squibb, i cui dirigenti erano entrambi nella lista, stanno attivamente portando avanti azioni legali per fermare le riduzioni dei prezzi dei farmaci Medicare negoziate dall’amministrazione Biden.
Anche AstraZeneca e Johnson & Johnson stanno facendo causa al governo per la riduzione dei prezzi dei farmaci. Lo stesso vale per il gruppo di lobbying dell’industria farmaceutica PhRMA.
Le aziende farmaceutiche si sono anche ampiamente opposte all’ordine esecutivo di Trump sui prezzi dei farmaci, in particolare al concetto di «nazione più favorita», che cerca di legare i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti ai prezzi più bassi pagati in altri paesi sviluppati.
Le case farmaceutiche sostengono spesso che gli aumenti di prezzo siano necessari per coprire i costi di ricerca e sviluppo. Tuttavia, le ricerche dimostrano che negli ultimi anni le prime cinque aziende statunitensi hanno speso di più in riacquisti di azioni proprie e distribuzione di dividendi che in ricerca e sviluppo.
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L’elenco completo dei dirigenti farmaceutici più pagati:
- Uğur Şahin, BioNTech, 287 milioni di dollari
- David Ricks, Eli Lilly, 29,2 milioni di dollari
- Albert Bourla, Ph.D., Pfizer, 24,6 milioni di dollari
- Robert Bradway, Amgen, 24,4 milioni di dollari
- Joaquin Duato, Johnson & Johnson, 24,6 milioni di dollari
- Daniel O’Day, Gilead Sciences, 23,7 milioni di dollari
- Robert Davis, Merck & Co., 23,2 milioni di dollari
- Pascal Soriot, AstraZeneca, 22,9 milioni di dollari
- Reshma Kewalramani, Vertex Pharmaceuticals, 21,54 milioni di dollari
- Chris Boerner, Bristol Myers Squibb, 18,8 milioni di dollari
Nonostante i loro alti stipendi, nessuno dei dirigenti statunitensi è presente nella lista dei 37 professionisti del settore sanitario statunitense presenti nella lista annuale di Forbes dei miliardari del mondo stilata da Becker’s Hospital Review. Bancel di Moderna figura nella lista di Forbes, con un patrimonio netto di 1,2 miliardi di dollari.
Bancel non è stata inclusa nella lista di Fierce Pharma perché la sua classifica includeva solo aziende con una capitalizzazione di mercato pari o superiore a 25 miliardi di dollari, ma Fierce Pharma ha riportato a marzo che lo stipendio di Bancel per il 2024 era di 19,87 milioni di dollari.
L’azienda ha aggiunto un secondo vaccino a mRNA approvato al suo portafoglio di due prodotti nel 2024, quando ha ottenuto l’approvazione per il suo vaccino mRESVIA RSV per gli anziani.
La scorsa settimana Moderna ha ottenuto un’approvazione estesa per il farmaco anche per gli adulti dai 18 anni in su.
Brenda Baletti
Ph.D.
© 16 giugno 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Immagine di János Korom via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
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