Persecuzioni
Uomo entra in monastero e bastona i frati uccidendone uno
A Valencia un uomo è entrato in un convento in Spagna ferendo gravemente a bastonate i frati, fino ad ucciderne uno. Lo riporta l’agenzia ANSA.
L’autore del ferale attacco avvenuto sabato mattina nel monastero della congregazione del Santo Espíritu del Monte a Gilet, vicino Valencia, è stato arrestato. Sette frati sono rimasti feriti. Tra di loro, un sacerdote anziano si trova in condizioni molto critiche, ma è sopravvissuto all’aggressione, contrariamente a quanto era stato inizialmente comunicato dall’arcivescovado.
L’aggressore, un uomo spagnolo di 46 anni, è stato arrestato dagli agenti della guardia civile, secondo quanto riferito da fonti investigative all’agenzia Efe. L’attacco è avvenuto intorno alle 10 del mattino, quando l’uomo è riuscito a entrare nel monastero e a raggiungere le stanze di diversi religiosi ai piani superiori.
Stando alle testimonianze dei frati, l’uomo, armato di mazze e di una bottiglia, ha aggredito i monaci urlando frasi come «sono Gesù Cristo e ucciderò i frati». Una delle vittime, un sacerdote anziano, era stato ricoverato in ospedale in condizioni critiche per poi spirare all’Hospital Clínico di Valencia. Aveva 76 anni.
Tra i feriti, restano ricoverati un frate di 95 anni e uno di 65 anni. L’aggressore, che era fuggito dopo l’assalto, è stato arrestato domenica dalla guardia civile nelle montagne circostanti per essere portato al magistrato per la convalida del fermo.
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Immagine di Millars via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Persecuzioni
La Turchia espelle i cristiani perché minacciano la sicurezza nazionale
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Persecuzioni
Ultras rumeni espongono lo striscione «Difendiamo i cristiani nigeriani» durante le qualificazioni ai Mondiali
In un gesto significativo per attirare l’attenzione globale sulla persecuzione dei cristiani in Nigeria, i tifosi della nazionale di calcio rumena hanno esposto un grande striscione con la scritta «DIFENDETE I CRISTIANI NIGERIANI» durante una partita di qualificazione alla Coppa del Mondo a Bucarest.
Questa dimostrazione di solidarietà si inserisce nel contesto dei continui e brutali attacchi, spesso mortali, compiuti da gruppi terroristici islamici contro le comunità cristiane nel Paese africano.
‘Defend Nigerian Christians’
Fans of the Romanian national football team unfurled a banner before their Worlld Cup Qualifier pic.twitter.com/asTnmvuV1l
— Catholic Arena (@CatholicArena) October 15, 2025
La persecuzione anticristiana in Nigeria si è aggravata dopo il 1999, quando 12 stati del Nord hanno adottato la sharia. L’ascesa di Boko Haram nel 2009 ha segnato un’ulteriore escalation, con il gruppo noto per il rapimento di centinaia di studentesse nel 2014, di cui 87 risultano ancora disperse.
Recentemente, attacchi nel Paese hanno incluso rapimenti e omicidi di sacerdoti e seminaristi cattolici. A luglio, la diocesi di Auchi, nello Stato di Edo, ha riferito che uomini armati hanno attaccato il Seminario Minore dell’Immacolata Concezione, uccidendo una guardia e rapendo tre seminaristi.
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Come riportato da Renovatio 21, rapporto pubblicato quest’estate dalla Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale (USCIRF) ha evidenziato numerosi attacchi sponsorizzati dallo Stato contro i cristiani in Nigeria.
La situazione è deteriorata al punto che il rapporto 2025 della Lista Rossa di Global Christian Relief (GCR) ha indicato la Nigeria come uno dei luoghi più pericolosi per i cristiani. Nella primavera del 2023, la Società Internazionale per le Libertà Civili e lo Stato di Diritto ha riferito che oltre 50.000 persone sono state uccise nel Paese per la loro fede cristiana dal 2009.
Nel suo rapporto del 2025, l’USCIRF ha esortato il governo statunitense a designare la Nigeria come «paese di particolare preoccupazione», esprimendo delusione per la lentezza, e a volte apparente riluttanza, del governo nigeriano nel rispondere a questa violenza, creando un clima di impunità per gli aggressori.
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Immagine di TUBS via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine modificata
Persecuzioni
Spagna, l’islamo-sinistra non riesce a imprigionare un prete
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